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Autore: Alexsandra    10/10/2014    1 recensioni
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=6inmJqx8Y0k&feature=youtu.be
Mi fermai per riprendere fiato quando una Yamaha nera brillante si affiancò al marciapiedi, poco più avanti a dove mi trovavo.
Vidi il motociclista scendere dalla sella e girarsi verso di me,il volto coperto dal voluminoso casco.
Alzai le sopraciglia sorpresa quando si tolse la protezione dal capo.
'Zayn.'
Sussurrai.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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ZAYN'S POV.

Saltammo in macchina, sistemandoci frettolosamente nei posti posteriori, mentre Jess accelerava brutalmente per uscire il prima possibile da quel vicolo inquietante.
Carol scoppiò a piangere quando vide Travor e sembrò essere altrettanto felice nel vedere che il tipo alla guida stesse bene. Ammetto che la cosa mi diede un po' fastidio ma cercai di far finta di niente, data la situazione.
Avvolsi un braccio attorno alle spalle della ragazza al mio fianco, lasciando che poggiasse la testa sul mio petto.
Mi sorpresi quando intrecciò le sue dita con le mie, rivolgendomi un sorriso stanco ma pieno di gratitudine.
Cercai di ricambiarlo, ma la mia espressione non potè che essere seria quando notai che aveva il labbro inferiore spaccato.
Sfiorai con il pollice la ferita che ormai aveva smesso di sanguinare e vidi Carol ritrarsi leggermente per il dolore.
Non sopportavo vederla così indifesa, ferita. Mi sarei preso volentieri tutto il suo dolore se fosse stato possibile.

'Fermati qua'
Dissi al guidatore, mentre Carol mi rivolse uno sguardo confuso. Sapevo che quella non era casa sua ma ero sempre stato piuttosto diffidente.
Soprattutto se si trattava del tipo che stava palesemente dietro alla MIA ragazza.

Sentii la macchina accostare e subito scendemmo.
Io passai dalla parte dello sportello del passeggero e feci scendere Travor, prendendolo in braccio e adagiandolo a terra facendo molta attenzione alla zampa ferita.
Guardai con la coda dell'occhio Caroline, che scese dalla macchina e aprì lo sportello del guidatore e si chinò su di egli abbracciandolo.
Cercai di controllarmi; strinsi i pugni e cercai immediatamente il pacchetto di sigarette nella tasca posteriore dei miei jeans, accendendone poi una.
So che probabilmente lo stava semplicemente ringraziando e si stava assicurando che stesse bene ma no basta, lei era mia. Nessun altro poteva toccarla, abbracciarla, baciarla, proteggerla. Nessuno.

Mi rilassai istintivamente quando la vidi rialzarsi e dirigersi verso di me; Io dal canto mio, salutai il tizio alzando il mento. 
Penso che avesse capito che quello fosse il massimo ringraziamento che potesse ricevere da uno come me, almeno per il momento, visto che annuì e ripartì indisturbato.


                                                                                         * * *

Notai che la mano di Carol tremava mentre cercava di infilare le chiavi nella toppa del portone.

'Faccio io'
Le dissi, sfilandole dalle mani il piccolo arnese e aprendo finalmente con successo l'ingresso della casa.
Sentii la ragazza davanti a me emettere un sospiro profondo, prima che si dirigesse verso il salotto per abbandonarsi al divano.
La osservai senza dire una parola, i suoi occhi chiusi in cerca di un attimo di pace.
Si vedeva che era così stanca, sconvolta. I capelli erano arruffati, il trucco leggermente sbavato e il labbro inferiore gonfio.
Eppure continuava ad essere fottutamente bellissima.

Decisi di non disturbarla e lasciarla riposare per qualche minuto così nel frattempo mi occupai di Travor, il quale si era accucciato nell'ingresso.
Riempii una ciotola di acqua fresca e un altra di croccantini per cani che trovai nel ripostiglio sotto le scale e vidi che fu una mossa gradita dal labrador.
Lanciai una sguardo furtivo verso Carol notando che si era assopita e così decisi di andare di sopra, in cerca del bagno e di qualcosa per medicare la ferita del cane.
Trovai tutto in un piccolo mobile sotto il lavabo e scesi di corsa; fortunatamente mi accorsi che la zampa di Trav non era rotta e si trattava di nulla di grave, così mi limitai a disinfettarla e benderla con alcune garze.
Ebbi la conferma che probabilmente quello era il cane più buono del mondo, visto che non mosse ciglio e mi lasciò agire indisturbato.

Mi diressi poi verso la cucina, in cerca di una borsa del ghiaccio che preparai subito dopo per il labbro di Carol.
Mi sorpresi, quando tornai nel salone, nel trovarla seduta sul divano e non più appisolata.
Il sorriso che mi rivolse, per quanto bellissimo, era evidentemente stanco e forzato. Si vedeva che tutto ciò che dovette subire quel giorno le avesse come risucchiato ogni tipo di forza.
Mi sedetti accanto a lei e poggiai con premura la borsa col ghiaccio sul suo labbro.
Più la guardavo negli occhi, più mi veniva voglia di tornare da quel figlio di puttana e rompergli non solo le gambe, ma anche la testa. 
Mi sorpresi quando scostò la mia mano per levare la borsa ghiacciata, e avvolgermi poi in un abbraccio stretto.
Sì, ammetto che mi colse alla sprovvista; Non era abituato a quei gesti d'affetto, non ero abituato a un qualcosa di così vero. 
Cercai di stringerla il più forte che potessi a me, per farle sentire che io ero lì, a proteggerla, e non le sarebbe potuto accadere più niente di brutto. Lo avrei potuto giurare su me stesso.

'Sei al sicuro adesso'
Le sussurrai, lasciando poi un piccolo bacio sulla sua testa.

                                                                                    * * *

CAROL'S POV.

Entrai nel mio bagno, convinta che una doccia fosse quello di cui avevo bisogno dopo una giornata del genere, mentre Zayn mi attendeva nel salotto, a guardare la tv.
La mia mente era confusa, non sapevo più che cosa pensare. Tutto quello che mi successe quel giorno sembrava così surreale. Non poteva essere vero. Non potevo essere stata rapita ed esserne uscita viva o comunque tutta intera.
Non sapevo se fosse esattamente per il fatto che probabilmente ero sotto shock ma in quel momento mi sentivo tranquilla, in pace.
Ed era strano perchè fino a quel giorno, anche se non stavo più con Dean da un po', vivevo come in una bolla, una bolla di paura che aspettavo scoppiasse da un momento all'altro. E a quanto pare era scoppiata proprio quella sera, dopo che mi rapì.
Era un grandissimo paradosso lo so, ma era così: dopo quel fatto, non avevo più paura.
E capii, col senno del poi, anche il perchè: Avevo Zayn. 
Avevo Zayn e mi sentivo davvero al sicuro con lui, me l'aveva dimostrato.
Quando ero lì, in quel angolo di quella stanza buia e fredda, con Dean davanti a me, sperai, anzi pregai con tutto il mio cuore che Zayn mi trovasse e quando alzai lo sguardo, lui era lì.
Iniziai a pensare che fosse un angelo, il mio angelo. No, sul serio. Non sono mai stata una tipa particolarmente religiosa o che credesse a queste cose sovrannaturali ma non lo so, con lui era diverso.
Sentivo un legame particolare con quel ragazzo e non potevo, non volevo lasciarlo andare.
Lui era entrato nella mia vita così per caso, e non volevo che ci uscisse per nessuna ragione al mondo.

Aprii il getto dell'acqua calda e lasciai che i saponi lavassero via la stanchezza e lo stress di quel giorno.
Ammetto di essermi lasciata andare in un breve pianto liberatorio sotto la doccia, permettendo alle mie lacrime di confondersi con le gocce d'acqua.
Ma era più lo sfogo di tutto il nervosismo accumulato quella sera, che per altro.

Dopo circa dieci minuti uscii dal box, procurandomi un asciugamano che avvolsi attorno al mio corpo.
Mi osservai poi nel grande specchio che ricopriva gran parte della parete bianca, pettinando velocemente i capelli bagnati.
Il labbro inferiore era ancora leggermente gonfio ma almeno ero riuscita a cancellare quella faccia da tossica che avevo prima, col mascara sbavato e i capelli arruffati.
Subito uscii dal bagno ed entrai in camera, dove mi asciugai e mi vestii, mettendomi una vecchia canottiera e un paio di shorts di cotone.

                                                                                       * * *
ZAYN'S POV.

Ero seduto sul divano del salotto di Carol, mentre continuavo a cambiare canale sulla sua TV al plasma.
In realtà, non c'ero con la testa. Non me ne fregava proprio niente di che trasmissione potesse esserci quella notte su MTV, stavo semplicemente aspettando che la ragazza con le lentiggini scendesse dal piano di sopra.
E quando lo fece, non potei fare a meno di fissarla: era semplice ma così dannatamente bella.
Mi soffermai a guardare le sue gambe lunghe e sottili per poi soffermarmi sul viso, incorniciato dai lunghi capelli umidi riposti sulla spalla destra.
Mi sorrise dall'alto delle scale, e la guardai mentre si avvicinava lentamente per poi rimanere in piedi davanti a me.
Perchè rimase in piedi davanti a me?
Aggrottai le sopracciglia ma prima che potessi dirle qualsiasi cosa, mi tolse tutte le parole di bocca.

Carol mi baciò, diminuendo le distanze tra di noi e facendo sì che io mi stendessi sul divano, trascinandola sopra di me.
I suoi capelli mi solleticarono il collo e la cosa mi fece scappare un sorriso. Notai che i movimenti del bacio erano frenati, almeno da parte di Carol, probabilmente per il suo labbro inferiore, evidentemente sensibile a causa della ferita.
Continuai a fare lenti movimenti per accarezzarle le labbra ed essere il più delicato possibile, mentre assaporavo il suo sapore. 
Infilai la mia mano destra sotto il tessuto della sua canottiera, percorrendole con le dita tutta la schiena e soffermandomi per un paio di volte sul gancetto del reggiseno.
La guardai negli occhi quando si staccò dalle mie labbra, emettendo un piacevole schiocco. Le sue ciglia lunghe svolazzavano e le lentiggini che le costellavano la parte alta del naso sembravano essere infinite da vicino. Era perfetta.
Sorrisi quando le punte dei nostri nasi si sfiorarono e feci altrettanto quando parlò, poco dopo.

'Resta qui stanotte'
Mi sussurrò, poggiando la sua testa sul mio petto.




  
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