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Autore: uffauffauffa    11/10/2014    3 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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Grazie a Kdelix, a Controcorrente e a Blackmoon5 che mi hanno ispirato alcuni passi presenti nel capitolo. Un grazie a Greta che mi ha dato l'ispirazione per l'ultima parte (you can save me). Questo capitolo è dedicato a voi nella speranza che vi piaccia.



 

Leah teneva appoggiata la testa sul torace di Demetri. Lui la cingeva con entrambe le braccia mentre con la mano sinistra le carezzava il viso. I loro sguardi erano persi nel vuoto. Rimasero in quella posizione a lungo senza dire una parola. L'unico rumore che in quel momento si sentiva nella stanza erano i battiti ritmati del cuore di lei.
 

Il vampiro fu il primo a rompere quel silenzio:
 

"Scusa."
 

"Non devi chiedermi scusa, forse era quello di cui avevo bisogno in quel momento."
 

Leah era imbarazzata e non sapeva bene cosa dire. Demetri invece rise anche perché finalmente aveva smesso di dargli del lei.
 

"Guarda che non ti sto chiedendo scusa per aver fatto l'amore con te, anzi non sono affatto pentito, non di quello."
 

La ragazza arrossi e la stanza prese a profumare di vaniglia e zenzero.
 

"Adoro il tuo sentore..."

La baciò con delicatezza sulla fronte.

"... era da molto tempo che desideravo farlo, ma sapevo anche che era ancora troppo presto per te, ma dopo quello che stavi per fare..."

"... volevo che tu capissi quanto ti desidero e quanto ti amo."
 

Demetri scese ad accarezzarle il braccio.
 

"Allora perché hai chiesto scusa!"
 

"Per i lividi che ti ho provocato amore mio..."

Rispose Demetri.

"... dovevo essere più delicato."
 

"Le ossa sono ancora intatte però. Non è andata così male."
 

Rispose con un sorriso la mutaforma.
 

"Suppongo sia una magra consolazione..."

Il vampiro ritornò serio.

"... voglio vederti felice, senza nessun tipo di ferita visibile o meno."
 

"Non l'hai fatto apposta."
 

"Non so cosa risponderti..."

Continuò il segugio.

"... sono ancora arrabbiato con loro e con te..."

"... credo sia per questo il motivo per cui non sono riuscito a trattenermi."
 

Leah abbassò la testa vergognandosi del gesto che stava per compiere qualche ora prima. Si vergognava anche di essersi lasciata andare con un succhisangue. Temeva di aver deluso tutti soprattutto suo padre. Si irrigidì.
 

Demetri intuì qualcosa, le sollevò il viso e le sussurrò a fior di labbra:
 

"Ti amo bellissima testarda ragazza..."

"... mi prenderò cura di te e se vuoi anche di tuo fratello..."

"... ti proteggerò sempre da tutti e tutto."
 

"E' il contrario, io devo pro..."
 

Il Volturo non la lasciò finire.
 

"Facciamo così ci prenderemo cura l'uno dell'altra e ci proteggeremo a vicenda."
 

La ragazza sorrise appena e lui ricominciò a baciarla, ma questa volta in maniera dolce e lieve.
 

"EDWARD..."

Gridò Sue.

"... hai trovato mia figlia?"
 

Edward era andato alla ricerca di Leah e Demetri su richiesta di Sue. Gli altri erano andati a cercare Seth e Jane. Speravano di trovarli prima che dissanguassero qualche malcapitato.
 

Jacob era insieme a suo padre. Anche se Bill si era pentito per le cattiverie dette a Leah, suo figlio era ancora molto amareggiato. Sperava che la ragazza stesse bene. Sam invece era ancora da sua madre. Quest'ultima credeva che il figlio avesse litigato con Emily a causa di Leah. La donna però non provava astio nei confronti della ragazza. Era felice per suo figlio, ma capiva il dolore della figlia di Sue. Aveva provato qualcosa di simile per il padre di Sam. Ora era diventato un sordo dolore, ma nonostante tutto non si era più risposata. Non si era però mai schierata dalla parte della mutaforma nemmeno quando sentiva qualche cattiveria nei suoi confronti. Anche quando sentiva i lamenti della madre di Emily. Quest'ultima non voleva che Leah stesse così vicina a Sam e a sua figlia. Doveva dimenticarsi di quel ragazzo. Era cambiata molto nei confronti della nipote, dopo l'incidente capitato a Emily. Nessuna delle due sapeva in realtà tutta la faccenda, anche se conoscevano le leggende.
 

"Sta bene Sue, Demetri l'ha raggiunta appena in tempo..."

"... ora è tutto apposto."
 

Edward sorrideva, aveva raggiunto la casa dei Clearwater nella speranza di trovarli là, e grazie alla telepatia aveva sentito qualcosa di troppo. Per fortuna aveva anche avuto la decenza di andarsene.
 

"Appena in tempo, allora lei stava..."
 

Sue non finì la frase, non riusciva a pronunciare quella parola.
 

"Si, ma ora si aggiusterà tutto, Demetri l'aiuterà..."

"... quindi non c'è bisogno che tu..."
 

Stavolta fu il giovane Cullen a non finire la frase.
 

"No ragazzo mio, ho deciso..."

"... mia figlia ne ha subite troppe e Seth..."

Fece un sospiro.

"... hai visto come si è ridotto a causa dell'imprinting?"
 

L'uomo annuì.
 

"E' buffo Edward, ora non mi piace più questa parte del mito dei mutaforma..."

"... l'imprinting ti da tanto, ma ha un prezzo molto alto da pagare e a volte sono le persone che non c'entrano a dover far quadrare i conti..."
 

"Ma ora tua figlia può essere felice accanto a Demetri."
 

La interruppe Edward.
 

"Lo so, ma non cambierò idea."
 

"E Charlie, che cosa ne pensa?"
 

Il marito di Bella provò a convincerla di nuovo.
 

"Non gliel'ho ancora detto. Spero che capisca."
 

Aro con la coda dell'occhio osservò tutta la scena divertito. Quando tornò l'altro gruppo esclamò:
 

"Miei cari ben tornati..."

Poi ammiccò a Jane.

"... ottimo lavoro piccola mia."
 

Jane sorrideva soddisfatta. Credeva che i complimenti avessero a che fare con il veleno sparso qua e là nella riserva. Come Aro e Caius era fedele al detto 'dividi e conquista'.
 

Cullen sorrise nel leggere il pensiero della viperetta Volturi e dell'anziano. Aro l'aveva lodata per quello che aveva detto a Billy Black.
 

La sua prima buona azione. E forse anche l'ultima.
 

Pensò il giovane Cullen.
 

Sue nel vedere Seth corse da lui e abbracciò il figlio. Osservò attentamente il colore dell'iride degli occhi del ragazzino. Erano più chiari. Rabbrividì al pensiero che se continuava a nutrirsi di sangue umano sarebbero diventati rossi.
 

Jane cercò di distrarre Seth, non voleva dividerlo con nessuno, nemmeno con la madre e la sorella. Aro intervenne.
 

"Jane, mia piccola, dolce, cara Jane. Così attaccata al suo amichetto del cuore. Questa signora è pur sempre la madre e Leah è sua sorella maggiore. Non devi esserne gelosa..."

"... ora tesoro mio credo sia arrivato il momento di tornare a casa..."

"... dobbiamo celebrare le nozze dei figli di Volterra."
 

Il dottor Cullen fece una smorfia di disgusto. Non era felice di vedere sua figlia sposata con Felix e nemmeno Annie accasata con Caius. Era preoccupato per tutti gli ibridi. Aro aveva diversi progetti in mente per loro e i figli che sarebbero nati da quelle unioni. Sapeva che Marcus e Didyme avrebbero vegliato aiutati anche da Demetri, ma era preoccupato lo stesso.
 

"E' meglio chiamare Esme e rassicurarla."
 

Disse Edward.
 

"Si!"
 

Rispose distrattamente Carlisle. Il vampiro era impegnato a osservare Aro. Il Volturo stava parlando con i licantropi nella speranza di convincerli a venire con lui in Italia. Nessuno del branco però era disposto ad accontentare i capricci dell'uomo, ne tantomeno diventare i suoi cani da guardia.
 

"Papà?"
 

"Si, si. Ora telefono."
 

Prese il cellulare e compose il numero della segreteria del Palazzo dei Priori.



 

Esme corse verso la segreteria.
 

"Pronto."
 

"Amore mio, è così bello sentire la tua voce."
 

"Tesoro, o mio Dio eravamo così preoccupati, stai bene, state tutti bene?"
 

"Si ora si, ma abbiamo passato dei momenti davvero brutti, soprattutto Leah."
 

"Leah!! non mi dire che ha incontrato gli anziani."
 

"Solo uno Esme, il padre di Jacob..."

"... è stato davvero duro con lei fino a spingerla a..."
 

Carlisle non riuscì a finire la frase. Era rimasto davvero male per tutto l'astio nei confronti della sorella di Seth.
 

"Tesoro, che cosa le ha chiesto di fare Bill?"
 

"Te lo dirò quando saremo arrivati, è troppo personale."
 

"Ok."
 

Esme era preoccupata. Conosceva molto bene suo marito. Sapeva che quando voleva parlare privatamente, era perché la faccenda in questione era piuttosto grave.
 

"Ora lei sta bene?"
 

"Si amore mio, ora si. Grazie a Demetri."
 

"E Seth?"
 

"Alla riserva non ha morso nessuno e per la prima volta in vita sua Jane ha fatto qualcosa di buono."
 

"Davvero?"
 

"Così mi ha detto Edward..."

"... come vanno le cose da voi?"
 

"Sabrina ha litigato con Felix a causa dell'alimentazione del ragazzo..."
 

"Davvero?"
 

Il dottor Cullen era felice della notizia.
 

"Si, però io ho parlato con nostra figlia e Mike con Felix per aiutarli e fare pace..."
 

Rispose imbarazzata Esme.
 

"Davvero!!"
 

Questa volta il tono era leggermente risentito e stupito.
 

"Scusa tanto tesoro, ma Sabrina stava malissimo. Cerca di capire purtroppo ha avuto l'imprinting con lui..."
 

"Comincio a detestare anch'io quella cosa da lupi..."

"... hai detto che Mike ha aiutato Felix? allora quel ragazzo sta meglio?"
 

"Più o meno tesoro. Ora è insieme a Marcus. Didyme è riuscito a convincerlo e stanno parlando. Finora sembra andare bene, nessuno grida, Mike non usa i suoi poteri. Forse non si aggiusterà niente..."
 

"Oh forse servirà a qualcosa..."

"... a proposito, come fai a sapere che va tutto bene, non è che stai origliando?"
 

"Insieme a Didyme."
 

Carlisle rise di gusto. Sua moglie non era mai stata così curiosa, non fino al punto di mettersi a sentire le conversazioni altrui.
 

"Dimenticavo tesoro, sono arrivati tutti gli altri invitati."
 

"Tutti quelli dell'ultima volta?"
 

"Si ma c'è una sorpresa."
 

"Una sorpresa?"
 

"Si amore mio, ma saprai tutto quando tornerai qua. Intanto ti anticipo una cosa. Ho parlato con i Denali di quello che è accaduto e il perché mancavano alcune persone. Tanya si è incuriosita e vorrebbe conoscere Leah..."

"... sai tesoro credo che potrebbero diventare buone amiche..."
 

"O forse ottime amiche, hanno molto in comune."
 

"E' vero..."

"... non vedo l'ora di rivederti, non fare tardi."
 

"Promesso."
 

Carlisle chiuse la conversazione felice e più sereno dopo aver sentito la voce dell'amata moglie.
 

"E' tutto a posto papà."
 

"Si ragazzo, sono arrivati i Denali e gli altri invitati, ed Esme ha detto che quando torneremo troveremo anche una gradita sorpresa..."

"... sarà meglio avvertire Leah e Demetri dell'imminente ritorno a Volterra."
 

"Non ce n'è bisogno, Demetri ha altri progetti, o meglio ritorneranno a Volterra, ma da soli."



 

Demetri stava ancora coccolando la sua ragazza. Lei era un po' restia, ma meno ostile.
 

"Ok tesoro, è ora di vestirsi e di ritornare a casa."
 

"Casa?"
 

"Volterra amore mio, ora abiti lì."
 

"Devo prima trovare Seth."
 

"No, stanno già pensando altri a tuo fratello..."

"... preparati anche perché prima voglio recarmi in un posto."
 

Una volta pronti la mutaforma si teletrasportò nel posto indicato dal vampiro.
 

"Perché proprio qua!!"
 

"Shshshs, ora devo rimanere da solo con lui."
 

Leah stava per ribattere, ma la zittì con un lieve bacio a fior di labbra.
 

"Devo parlargli da uomo a uomo, vai ora."
 

Le diede un altro bacio prima di congedarsi. Quando fu abbastanza lontana il vampiro si inginocchiò di fronte alla lapide di Harry Clearwater.
 

"Solitamente signor Clearwater sono molto bravo con le parole, d'altronde sono un Volturo. Un nobile vampiro per l'esattezza, colto e molto intelligente..."

"... ma stranamente mi sento decisamente a disagio ora. Non mi sono mai trovato in una situazione come questa..."

"... sono sempre stato circondato da moltissime donne, umane e vampire, e le seducevo, le seducevo tutte. Ma non mi innamoravo mai, non sapevo nemmeno cosa volesse dire innamorarsi di qualcuna..."

"... la mia fedeltà era solo e sempre per il mio nuovo clan, almeno fino ad ora, fino al momento in cui i miei occhi non si sono posati su sua figlia, o meglio su una foto di Leah..."

"... mi ha letteralmente folgorato..."

"... se prima nella mia testa c'erano solo i Volturi, ora al primo posto c'è lei, solo che oltre ai miei pensieri, ha preso anche il mio cuore..."

"... che lei ci creda o no signor Clearwater, noi vampiri abbiamo un cuore, anche se è fermo da secoli..."

"... amo da impazzire sua figlia, è così bella che mi fa persino male guardarla e di una cosa sono sicuro, il vostro imprinting non c'entra niente. Leah l'ho amata molto prima di incontrarla di persona..."

"... non voglio essere scortese nei suoi confronti signore e nemmeno verso i Quileute, ma quella cosa la trovo disgustosa, soprattutto per il male che ha causato e che continua ancora a fare alla mia ragazza..."

"... spero che lei capisca il motivo per cui non amo alcune cose del suo popolo, e anche perché non voglio farmele piacere. Ma una cosa, una sola cosa gliela posso assicurare..."

"... farò di tutto per rendere felice Leah e la proteggerò sempre. Mi prenderò cura di lei, non le farò mancare niente..."

"... la mia lupacchiotta dice che è il contrario, ma a me non importa molto. E' lei quella che deve essere amata e protetta, soprattutto dopo tutto il male che ha ricevuto e che non ha mai meritato..."

"... sua figlia starà bene anche se abiterà in un covo di vampiri e se sarà necessario, proteggerò e mi prenderò cura anche di suo figlio signor Clearwater..."

"... questa è una promessa e non intendo infrangerla."
 

Detto questo Demetri si tolse il ciondolo con il simbolo della sua casata e lo appoggiò sopra la tomba dell'uomo. Quell'oggetto antico e molto importante per il suo clan, era diventato per il vampiro una sorta di pegno per sugellare quel patto silenzioso.
 

Si alzò e raggiunse la mutaforma. La baciò.
 

"E ora di tornare a casa tesoro."

  
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