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Autore: GELI93    12/10/2008    1 recensioni
è dedicata ai th inseriti negli anni precedenti alla 2 guerra mondiale. Potrà sembrare in apparenza comica come storia anche se non lo è per niente. Chi la legga la recensisca grazie,per me è molto importante perchè mi sto dedicando veramente molto a questa ff,il suo significato è molto profondo ma per capirlo bisogna leggerla tutta e aspettare che io l'abbia terminata.Fa molto riflettere riguardo a che anno è stato il 900..quindi.. leggete e riflettete su gli avvenimenti storici accaduti che non dovrebbero mai essere dimenticati perchè farlo sarebbe un affronto a tutti gl'innocenti che sono stati sterminati.Grazie.
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ernst percorre veloce la strada,i stivali sbattono pesantemente l'asfalto,nella mano destra regge un libro,sembra furioso,è furioso. Sale le scale della cancelleria,la giovane guardia appena lo vede si posiziona davanti a lui "non può passare signore" "ragazzo,quanti anni hai?" "quasi diciotto signore" "sembri più giovane,da quanto è che lavori qui?" " da questa mattina,signore" rispose lui tutto orgoglioso, era evidente che considerava quel lavoro fonte d'orgoglio. "Tu sai chi sono io?" "naturale,lei è Ernst Rohm,il capo delle SA ovvero le squadre d'assalto,colgo l'occasione signore per dirle quanto io l'ammiri,la rispetti e la stimi" "si,si,penso che questo possa bastare". Ernst fece un passo a destra e il giovane uno a sinistra,allore lui ne fece uno a sinistra ma la guardia lo aveva preceduto con uno a destra "ragazzo,non so se tu te ne sia accorto,ma mi stai bloccando il passaggio!" "mi dispiace,ma come ho detto lei....". In quel momento,dalle scale della cancelleria,scese Heidrych accompagnato da un omino dall'aria insignificante, entrambi,notò Ernst,indossavano un'uniforme nera e un capello a visiera altrettanto nero, Heidrych stava parlando all'altro uomo "bisogna assolutamente fare qualcosa per quando viene la signorina Magda,non riesco propio a sopportare quel profumo che si mette,mi fa venire sempre la nausea. Forse sarà meglio che vada a prendere appuntamento dal dottore,non è detto che non sia dovuto a qualcosa di più grave,con tutte le malattie che.." "Heidrych!" Heidrych si voltò non appena sentì la voce di Ernst,guardò corrucciato la guardia. "Herr,herr Frank...ecco..." "cosa succede? Perchè bloccate il passaggio a Rohm? Lasciatelo passare" "ma...voi sapete meglio di me che il Fuhrer ha ordinato di non lasciare entrare nessuno" "vede per caso il Fuhrer qui?" "n..no..no Herr Frank" "allora lasciate passare Rohm o potrei fare rapporto su di voi propio al Fuhrer in persona..da quand'è che lavorate come guardia qui? Da questa mattina giusto? Non vorrete mica perdere subito il lavoro vero? E quante volte dovrò ancora ripetere che voglio essere chiamato Heidrych? Non crediate che ciò significhi che sarò più aperto nei vostri confronti,ma odio il mio cognome tutto qui, e ora lasciatelo passare". Se la givane guardia avesse potuto sarebbe sprofondata nel terreno,purtroppo dato che ciò non era possibile se ne rimase zitto senza dire nulla,Ernst passando accanto a lui gli sussurrò "non preoccuparti ragazzo,non è successo nulla" ma era evidente che gli sarebbbe stato difficile dimenticare presto l'accaduto. Una volta entrati in cancelleria Ernst si ricordò il perchè era lì e la furia che aveva dimenticato avvampò nuovamente "Heidrych,hai..hai visto anche tu le..le librerie..e..tu.." "Ernst" la voce di Heidrych era fredda e glaciale,era la prima volta che si rivolgeva a Ernst con quel tono e lui ne fu piuttosto sorpreso. Heidrych si voltò a guardarlo,lo guardava così profondamente che semrava quasi che volesse stampare nella mente la sua immagine,aprì la bocca per dire qualcosa ma subito la richiuse,era evidente che voleva dirgli qualcosa ma non poteva "ti presento Henrich Himmler,è appena arrivato,è il mio assistente" disse infine indicando l'omino che Ernst aveva visto scendere le scale con Heidrych,non ne fu particolarmente colpito eppure c'era qualcosa...Ernst gli porse la mano,lui non la strinse nemmeno,in compenso lo squadrò dalla testa ai piedi..si,c'era veramente qualcosa che non andava in quell'uomo. "Heidrych,devo parlare con Bill" "il Fuhrer è molto occupato ora" "scusa,come lo hai chiamato?" "ciò nonostante prima quando stavo uscendo stavo apposta venendo a cercarti,ti vuole vedere" "e io devo vedere lui". Heidrych lo accompagnò fino a una porta,dopo di che l'aprì e vi lasciò entrare Ernst,quest'ultimo sempre più sospettoso,dopo di che la richiuse. La stanza era enorme e illuminata da un'unica grande vetrata situata nel capo opposto di dove Ernst si trovava, vi erano molti mobili e poltrone e un camino a muro spento. Bill era in piedi davanti alla vetrata che guardava fuori,non sembrava nemmeno che si fosse accorto della presenza di Ernst "sei arrivato" disse senza voltarsi, Ernst si avvicinò alla scrivania, "mi cercavi..Bill?" "e tu cercavi me?" "si,per questo" Erst sbattè forte sulla scrivania il libro che reggeva in mano. Bill finalmente si voltò e guardò la copertina del libro, "dunque?" la reazione di Ernst fu immaginabile "DUNQUE? DUNQUE? MA NON HAI LETTO,NON HAI VISTO QUESTO LIBRO...QUESTO..QUESTO.." "certo che l'ho letto,l'ho scritto io stesso" "APPUNTO,APPUNTO,MA..MA COME HAI POTUTO CHE VENISSE PUBBLICATO UN SIMILE ORRORE..QUESTO.. QUESTO NON è UN LIBRO.NON HA SENSO..LE PAROLE SCRITTE NELLE PAGINE NON HANNO ALCUN SENSO...... IL MEIN KAMPF,LA TUA LOTTA BILL? QUESTA è LA NOSTRA LOTTA..MIA TUA E DI TUTTI..LO HAI FORSE DIMENTICATO?". Bill non parlò,aspettò che Ernst si sfogasse "Ernst,te ne devi andare" "come?" Bill mostrò delle foto a Ernst,tutte lo ritraevano a letto con alcuni dei suoi soldati "ma...ma..co..." erano le uniche sillabe che riuscì a balbettare mentre sfogliava le foto "non...non capisco..". Questa volta fu Bill a reagire "NON CAPISCI,NON CAPISCI ERNST? EPPURE A ME I FATTI SEMBRANO COSì EVIDENTI... PERCHè NON MI HAI MAI DETTO COME STANNO LE COSE? SAI PERFETTAMENTE CHE LA MIA POLITICA ESCLUDE GLI OMOSESSUALI E POI VENGO A SCOPRIRE CHE IL CAPO..IL CAPO DEL MIO ESERCITO LO è! MI HAI FATTO DIVENTARE LO ZIMBELLO DI TUTTI,I GIORNALI SI PRENDONO GIOCO DI ME,LA GERMANIA DI PRENDE GIOCO DEL SUO CAPO TUTTO PER COLPA TUA..LEGGI COSA SCRIVONO" Bill gettò alcuni giornali a Ernst,dopo di che si sedette nella poltrona dietro la scrivania. Ernst lesse le prime pagine,in una erano state perfino pubblicate delle foto tra quelle che Bill gli aveva fatto vedere "TU MI STAI INFANGANDO, NON LO VEDI? QUESTE SONO TUTTE PROVOCAZIONE,FRA POCO SCRIVERANNO COSE ANCHE SU TUTTI GLI ALTRI,SU HERMANN.HEIDRYCH,EMILE..E TU CHE FARAI ALLORA? MANDERAI VIA ANCHE LORO? E QUANDO SCRIVERANNO COSE SU DI TE CHE TI FARAI? ELIMINERAI ANCHE TE STESSO? NON PUOI DAR RETTA A DEI FOGLI DI CARTA E NON A ME,IO TI SONO AMICO I GIORNALI NO!". Calarono alcuni minuti di silenzio "in fondo voglio essere sincero con te Bill,lo sono sempre stato e non smetterò di esserlo ora.. questa volta i giornali dicono la verità,sono davvero gay.Ma se tu neghi tutto loro.." "Ernst,ti prego,se non hai nient'altro da dire va via.." in realtà Ernst voleva dire un altra cosa,se l'era tenuta dentro per lungo tempo..troppo..e sentiva che quello era il momento migliore per dirglielo a Bill. "Bill.." lui rimase immobile, "che altro vuoi dirmi adesso?" "Bill io...io.." "Ernst,non farmi perdere altro tempo,dimmi quello che hai da dire e poi sparisci" "ti amo". Bill alzò lo sguardo,guardò Ernst come non lo aveva mai guardato, "ESCI SUBITO DI QUI" "Bill ti prego,io.. ti ho detto che voglio essere sempre sincero con te...questa cosa me la tenevo dentro da troppo tempo..non riesco più a nascondere come stanno le cose...ti amo,ti ho sempre amato fin dal primo momento che ti ho visto..ti prego". Bill si era alzato in piedi non appena aveva sentito quelle parole,Ernst si era avvicinato a lui e Bill era arretrato fino a trovarsi contro al muro..adesso Ernst lo teneva saldo bloccandogli le braccia lungo i fianchi. "Ernst..cosa..significa,lasciami subito stare..chiamerò le guardie..." "Bill,scusa scusa davvero,lo so che tu non sei come me ma non riesco più..perdonami" "per..per cosa?" "per quello che sto per fare" "e cosa..stai..per fare?" "ti sto per baciare". Anche se lo aveva detto,Bill non credeva che lo facesse veramente ma Ernst avvicinò il suo viso a quello di Bill e...lo baciò. Bill cercò di divincolarsi ma la presa di Ernst era così forte da impedirgli di fare qualsiasi movimento,lasciò così che lo baciasse. Calò di conseguenza un silenzio raggelante,Ernst era talmente emozionato che gli luccicavano gli occhi mentre Bill li teneva ancora chiusi.."Bill,Bill..." "ESCI SUBITO FUORI DI QUI...HEIDRYCH,HIMMLER,HERMANN". I tre entrarono subito,"PORTATELO FUORI,SUBITO" Heidrych e Himmler eseguirono subito l'ordine, "NON PUOI FARMI QUESTO BILL" urlò Ernst mentre lo portavano fuori. Hermann fece appena in tempo a avvicinarsi a Bill che quest'ultimo era già crollato a terra svenuto,troppe emozioni in un sol giorno.
  
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