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Autore: invisiblelife    14/10/2014    0 recensioni
"mi prende la mano e già teme il momento in cui dovrà lasciarla." Non fermatevi solo alle parole, questa storia è molto di più.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Nessuno riesce a sentirmi, il mio corpo è steso su quel bianco e triste letto di una sala operatoria, tutto sembra fermo. I medici continuano imperterriti a fissarmi come se sperassero che qualcosa in me potesse muoversi da un momento all'altro. Ma io niente, resto li, inerme. Respiro ancora, sono viva o almeno per ora. Nessuno riesce a vedermi, ma io sono qui accanto ai loro corpi in attesa, non sanno della mia esistenza, sono solo un fantasma se cosi posso dire, la mia anima vaga in giro per la stanza ma il mio corpo è li immobile.
“coma indeterminato” I medici sussurrano la notizia ad Harry, come se avessero paura che io lo sapessi.
Harry sembra quasi spaventato, e lo è in effetti, ha paura ed io riesco a sentirlo. Lui è più del mio ragazzo, lui è l’unica persona che mi ha sempre accettato per quello che sono, per le mie stranezze, per i miei difetti che a lui sono sempre piaciuti, è sempre piaciuto quando mi strofino il naso, quando dormiamo ed io mi prendo tutta la sua metà del letto, quando mangio e mi pulisco con il dorso della mano e quando ho bisogno d lui per calmare i miei insistenti attacchi di panico. Perché si, io soffro di attacchi di panico e non lo augurerei a nessuno di provarne anche solo uno, ti senti persa, spaesata, fuori luogo e tutto questo misto a sintomi fisici che non ti lasciano respirare. Ma lui, lui mi è sempre stato accanto anche in questi momenti e solo lui è capace di calmarmi.
Scoppia in uno di quei pianti disperati, isterici ma la parola che credo più adatta sia: consapevoli. Sa che potrei non risvegliarmi mai più da quel coma, sa che potrebbe non stringere più la mia mano e sa che non potremmo più ridere insieme e divertirci come facevamo una volta.
I medici gli permettono di starmi un altro po’ accanto, suggerendogli però di non farmi stancare troppo.
Lui è li che mi fissa, con quello sguardo protettivo che lo caratterizza, mi prende la mano e già teme il momento in cui dovrà lasciarla. È sempre stato un uomo di poche parole e anche io, perciò in uno sguardo erano raccolte tutte quelle parole che non riuscivamo a dirci per via del nostro carattere. Ma questa volta non era possibile, i miei occhi non riusciva a vederli e cosi mi parlò e io riuscii a sentirlo, quelle parole non le dimenticherò mai.
““ti ricordi la prima volta che uscimmo insieme? tu eri cosi timida ed anche io lo ero, non riuscivamo neanche a guardarci negli occhi. Scherzavamo e ridevamo ma nulla di più, poi in un momento i nostri sguardi si sono incrociati, le nostre verdi iridi non si staccavano e tu mi hai sorriso e mi hai detto “è normale guardarti e volerti con me per il resto della mia vita?” non sapevi neanche tu come eri riuscita a dire quelle parole, ma ce l’hai fatta. Ed io sorridendo ti ho guardato ed ho risposto “no, non è normale ed è per questo che ti amo e ti amerò per il resto della mia vita”. Ad alcuni poteva sembrare strano che due ragazzi al primo appuntamento parlino in questo modo, ma noi ne eravamo sicuri, saremmo rimasti insieme per sempre e sarà cosi.””
Quel giorno pianse più di quanto avesse mai fatto nella sua vita, ma non era un pianto di liberazione, perché dopo tutte quelle lacrime Harry si sentì ancora più inutile di quanto potesse sentirsi prima senza di me. Ma non era cosi, lui ha sempre fatto cosi tanto per me e non riuscirò mai a smettere di ringraziarlo.
 
  
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