La mano formicolava ancora al ricordo di quello schiaffo partito d'impulso e un velo di pentimento gli aveva offuscato le iridi azzurre per un momento. Anthony non si era mai sentito tanto meschino in vita sua.
Il sorriso sereno di Candy contribuiva soltanto a renderlo più misero. Certo erano stati tutti in pensiero per la ragazzina, lui, Stear ed Archie, ma tutto quel tribolare non poteva giustificarlo.
Come aveva potuto mollare un manrovescio a Candy? Alla sua Candy?
Avvampò, con il cuore in tumulto, mentre porgeva la mano a Candy per aiutarla a salire in groppa al suo cavallo bianco.
C'era un solo modo per farsi perdonare...
L'effluvio delicato e persistente del roseto degli Andrew li accolse gentilmente.
Era una sera di maggio calda e leggermente ventosa, incantevole. Sembrava essere stata fatta apposta per loro!
Pensò Anthony mentre il nasino di Candy si arricciava sui petali rintagliati e candidi di quella rosa speciale. Della rosa a lei dedicata.
"Com'è bella! Come si chiama Anthony?"
Oh ingenua, dolce, dolce Candy!
"Si chiama dolce Candy! Te la regalò perché oggi festeggiamo il tuo compleanno!"
E lo sguardo grato, puro, della ragazzina sottendeva quella conferma di cui Anthony aveva un disperato bisogno: lei lo aveva già perdonato. E forse di più.