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Autore: Hermione Weasley    23/01/2005    17 recensioni
I capelli sporchi di sangue, gli stavano appiccicati sulla fronte madida di sudore, quella bocca che tante volte l'aveva insultata durante la scuola, era semichiusa in un ghigno di dolore e sofferenza, quelle mani sempre ben curate, erano tagliate e livide. I gelidi occhi grigi, nascosti dietro le palpebre tremanti.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Eccomi qua con il nono chap!

Scusate per il ritardo, ma a scuola ci stanno letteralmente uccidendo ç____ç Non ci posso pensare!

Bè spero almeno che vi piaccia.

Dedico questo capitolo a Alastor e Federiketta del Forum di Hp!

Siete mitici!

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Let Love Be Your Energy

Lascia che l'amore sia la tua energia


9


And if you've got no love for me then I'll say goodbye

If you're willing to change the world

Let love be your energy

I've got more than I need

When your love shines down on me

If you're willing to change the world

Let love be your energy

I can't contain how I feel

When your love shines down on me


Let Love be Your Energy, Robbie Williams





Era ancora buio.

L'aria era ghiaccia, le entrava nei polmoni come pugnalate.

Nonostante il freddo continuava a correre.

Era tesa, doveva scaricare la tensione.

Troppe preouccupazioni tutte insieme l'avevano completamente depressa.

Portava il maglione azzurro che utilizzava per dormire, un paio di pantaloni di felpa blu notte e i capelli raccolti in una coda di cavallo.


In quel momento Ron stava dormendo da solo nel suo letto troppo grande.

E Draco e Harry...

Aumentò la velocità non voleva pensarci.

Tutttavia non era così facile non volgere la mente al suo migliore amico che stava rischiando la vita.

E a Gin che probabilmente non avrebbe rivisto viva.

Corse ancora di più.

Gli occhi le lacrimavano un po' per il freddo un po' per la tensione.


Stava per svoltare per l'ennesima volta attorno al lago, quando un'ombra scivolò alla sua destra.

Si voltò verso quella direzione leggermente proeccupata.

Ma decise che probabilmente era solo una nuvola che passava.

Tornò a guardare avanti continuando a correre.

Si voltò a sinistra. Di nuovo quell'ombra.


Il cuore cominciò a batterle ancora più velocemente.

C'era decisamente qualcosa che non andava.

Tentò di farsi coraggio andare avanti.

Non doveva farsi suggestionare.


Avanzò ancora per un po' fino a che qualcosa o qualcuno la spinsero a terra.

Cadde con al schiena all'ingiù.

Si guardò attorno terrorizzata.

Riprese pian piano fiato, fece per rialzarsi, ma un enorme peso le impdì qualsiasi movimento.

Sentì il fiato caldo di qualcuno nell'orecchio e prima che se ne potesse accorgere l'affilatissima lama d'acciaio di un coltello a serra manico le stava solleticando il collo.

Fece appello a tutto il suo sangue freddo per mantenere la calma.


-Ciao Mezzosangue- quella voce le ghiacciò il sangue nelle vene.

Hermione rimase zitta.

-Allora sono qua per....come dire, proporti un accordo?-

L'uomo le passo la lama sul viso. Aveva due grandi occhi grigi.

-Il Signore Oscuro ha deciso di darti la possibilità di passare dalla sua parte-

-Mai- sussurrò Hermione, il coltello si fece all'istante più vicino e insistente sulla sua carne.

-No no no no. Devi stare zitta se non vuoi morire adesso. Diciamo solo che su tu passassi dalla nostra parte la piccola schifosa babbanofila tornerà a casa sana e salva-

-Gin- balbettò lei.

-Esatto. A quanto pare Draco e Potter si sono infiltrati nella fortezza per salvarla.- rise -Solo che non sapevano di essere stati avvistati sin dall'inizio. Che stolti! E adesso sono ancora dentro, la Weasley non uscirà dalla base te lo assicuro. Quei due non riusciranno a portarla via, prima che se ne possano rendere conto andrò loro incontro a far loro la festa- il suo viso si contrasse in una smorfia orribile.


Tutto un insieme di pensieri si aggrovigliarono nella mente di Hermione. E adesso che cosa avrebbe dovuto fare?

-C..che devo fare?- chiese mormorando, la lama ghiaccia del coltello le si piazzò sulle labbra.

-E' tardi il sole sta sorgendo. Vieni alle 10 mezza alla Testa di Porco a Hogsmeade. Ne riparleremo. Vieni sola o te ne pentirai. Niente giochetti o la Weasley muore e con lei tutta la sua famiglia.-


Il peso dell'uomo le si tolse da dosso.

Adesso la fissava dall'alto in basso. Una ciocca di capelli biondi fuoriusciva dal mantello nero.

-Lucius?- balterò Hermione.

L'uomo sghignazzò.

-Se non ti presenti Mezzosangue ne pagherai le conseguenze. Spero di essere stato chiaro. Adesso devo andare. Potter e il mio caro figlio mi stanno aspettando, non vorrei farli aspettare-


E così come era venuta la lasciò.

Rimase distesa ancora per un po', facendo ordine tra i suoi pensieri e chiedendosi se quello non fosse stato altro che un bruttissimo, orribile incubo.


*


Hermione procedeva a passo spedito per la via che conduceva a Hogsmeade.

Aveva ancora in testa l'espressione di Ron e degli altri Auror mentre raccontava quello che le era successo.

Più parlava e più si sentiva stupida, incosciente e imbecille.

Come aveva potuto far morire così quattro persone?

Senza contare che non molto tardi la notizia si sarebbe sparsa e tutti l'avrebbero considerata come la ragazzina che per un suo stupido capriccio aveva fatto morire gente inoccente.


Strinse i pugni lungo il corpo. Era così arrabbiata con se stessa!

Il sole splendeva alto nel cielo.

Odiava il sole in quel momento, avrebbe preferito un temporale con lampi, tuoni e fulmini.

Giunse al villaggio. Frotte di maghi parlottavano di qua e di là.

Si voltarono tutti a guardarla.

Hermione rabbrividì chiedendosi se non sapessero già tutto.

Aumentò il passo, le lacrime premevano per uscire.

Sarebbe voluta sparire.

Chiuse gli occhi continuando a camminare.

Quando li riaprì si ritrovò davanti una vecchia signora.

Aveva i capelli neri raccolti in uno chignon, era piccola e cicciotella.

Hermione si fermò, deglutendo lentamente.


-Mi scusi signorina lei viene dal castello?-

-Ehm...si perchè?-

-Allora lei sa chi è stato a causare la morte di quelle persone, giusto?-


Hermione la fissò negli occhi.

Non riusciva a spiccicar parola.


-No, io non lo so- sentenziò dopo un attimo.


La vecchietta se ne andò senza una parola, continuando a scuotere la testa.

Hermione la guardò un'ultima volta avviandosi a passo spedito verso la Testa di Porco.

Arrivò nel piccolo vicolo dove si trovava il locale.

Spinse la porticina nera verso l'interno e entrò.

Non c'era molta gente seduta ai tavoli, e quelli che c'erano non preannunciavano niente di buono.

Si avviò al bancone e si sedette su uno sgabello.


-Una burrobirra- disse al barista.


Seduto accanto a lei c'era un uomo vestito di verde scuro.

Aveva una faccia stravolta, davanti a se facevano bella mostra due bicchieri e una bottiglia semi vuota di Whisky.

Il vecchio barista le porse una vecchia e polverosa bottiglia di burrobirra.

Hermione l'aprì tentando di non guardare l'uomo alla sua destra.

Bevve un sorso.


-Lo sai, tu sei bella come lei-


Hermione si voltò verso il mago che aveva appena parlato. Aveva alzato lo sguardo dalla sua bottiglia di Whisky e adesso la fissava malinconico. Nonostante avesse bevuto molto sembrava maledettamente sobrio.


-Mi scusi?- chiese la ragazza.

-Oh si avete gli stessi occhi-

-Mi scusi ma continuo a non capire- Hermione bevve un altro sorso di burrobirra, fissando l'uomo.


Aveva dei folti baffi argentei e due occhi color del cielo pieni di tristezza e malinconia.


-Mia figlia. Lei ti assomigliava tanto- le rivolse un sorriso impacciato.

-Come si chiamava?-

-Elisabeth. E tu?-

-Hermione- rispose la ragazza finendo la sua burrobirra.

-O se solo potessi avere tra le mani i responsabili della sua morte...-

-Cosa è successo?-

-Come non lo sai? Mia figlia è morta stamani mattina-


Una stretta allo stomaco si impadronì di Hermione. Quella storia stava cominciando a farsi familiare, troppo.


-I Mangiamorte me l'hanno portata via- grosse lacrime solcavano il viso dell'uomo. -Ma se solo sapessi chi è stato quell'idiota che li ha fatti venire qui con la scusa di un appuntamento, io...io credo che l'ucciderei. E pensare che noi abbiamo riposto tutte le nostre fiducie nel corpo Auror e in Silente soprattutto, e lui ci ripaga arruolando persone che non sanno fare il proprio lavoro e mettono a repentaglio la vita di noi maghi comuni.-


Hermione sgranò gli occhi. Il cuore cominciò a batterle nel petto, sempre più forte. Aveva voglia di piangere, di urlare, di correre via. Ma attualmente i suoi occhi erano incatenati a quelli del vecchio padre che le stava davanti, a cui avevano portato via la figlia, a cui lei aveva portato via la figlia.

Si sentì sprofondare.


-Scusami- fece l'uomo alzandosi dallo sgabello sul quale era seduto. -Non dovrei annoiarti con i miei sproloqui.- Tirò fuori alcune monete dalla tasca del pastrano nero che indossava e le lasciò sul bancone.

-Dopotutto tu non c'entri nulla, goditi la tua vita come Elisabeth avrebbe fatto. Sii felice anche per lei, Hermione-


Si abbottonò la giacca e prima che la ragazza se ne potesse accorgere, se n'era già andato.

Hermione si voltò verso il barista che stava pulendo alcuni calici con uno straccio più sporco

dei capelli di Piton.


Tentò di riprendere fiato ma invano.

Si sentiva una emerita cretina. Come aveva potuto prendere appuntamento con un Mangiamorte e non rispettare il patto? Come?

Aveva fatto morire la figlia di quell'uomo e con lei altre tre persone, e lui che cosa aveva fatto? Ignaro che la colpevole fosse proprio lei, le aveva detto di godersi la vita, di essere felice come Elisabeth sarebbe stata!

Eppure la sua idiozia l'aveva uccisa. Lei l'aveva uccisa.

Si rivolse all'uomo dietro al bancone.


-Fammi uno Scotch, doppio-


*


Erano le cinque del pomeriggio. Il sole era scomparso. Il cielo era buio, la pioggia cadeva fine e fastidiosa. Il vento ghiaccio soffiava da ogni parte, infiltrandosi tra i mantelli dei pochi coraggiosi che avevano avuto il fegato di sfidare le intemperie.

Hermione avanzava con passo lento.

Aveva capito perchè a Ron piaceva tanto il whisky. Tutti i suoni le voci le giungevano attutiti, ovattati. Le forme sfocate, le luci opache.

Tremava come una foglia. Gli stivali le affondavano nel fango e nelle pozze.

Giunse davanti al portone di Hogwarts.

Il barista della Testa di Porco l'aveva buttata fuori dopo tre ore e sette bicchieri di Scotch.


-Non è un posto per gente come te- le aveva detto.


Stupido pensò Hermione tutt'altro in che se Lo reggo benissimo l'alcool.

Entrò nella Sala d'Ingresso.

Camminava barcollando. Nemmeno lei sapeva dove stesse andando di preciso.

Andava dove le gambe la portavano. Il cervello le aveva detto addio ore addietro, ormai.

Si fece scivolare il mantello lungo le spalle e lo buttò per terra.

Era ubriaca fradicia. Per lei, che non aveva mai bevuto in vita sua, quei sette bicchieri erano stati una mazzata bella e buona.

Svoltò al primo angolo che le capitò, andando a sbattere contro qualcosa di maledettamente morbido e profumato.


-Hermione è tutto il pomeriggio che ti cerco- la voce di Ron le giunse lontana e interrotta come la musica di un vecchio giradischi rotto.

-Anch'io- rispose lei. Gli passò le braccia attorno al collo, avvicinando il proprio viso a quello del ragazzo.

-Che stai facendo?- chiese lui dopo un attimo di smarrimento.

-Quello che avrei dovuto fare molto tempo fa, Ron.- pronunciò quelle parole ad un centimetro dalla bocca di lui.


Il ragazzo fece una smorfia, liberandosi dalla sua presa.

-Hermione ma tu sei completamente ubriaca!- esclamò.

-E allora? Che c'è non posso ubriacarmi?-

-Non dire sciocchezze, quanto hai bevuto?-

-Non cambiare argomento, Ron! Che c'è sono troppo brutta per te?-

-Herm, tu non sei in te, non stai bene-


-Io sto benissimo invece! Cosa c'è che non va in me, eh Ron? Dimmelo! E' perchè non sono bella come Calì? Perchè non ho capelli biondi e lisci come Lavanda? Perchè non sono sexy come Padma? Dai dimmelo Ron! Dimmi cosa c'è che non ti va bene ! Porca puttana! Ma perchè devi essere così stupido! Ma come fai a non accorgertene, dimmelo Ron! Dimmelo!

E' perchè non sono mai venuta con te in quel cazzo di sgabuzzino di Gazza!? E' perchè non sono alta come quella demente di Tassorosso? E' perchè non ti sono mai saltata addosso, Ron!? Cazzo! Dimmelo Ron! Dimmi perchè! E mi dispiace se sono pallosa e petulante! Mi scuserai se ho sempre avuto di meglio da fare che stare con te in quello sgabuzzino, tipo salvarti il culo! Hai capito, Ron? Perchè tu non c'eri con me davanti al fuoco, tu non c'eri! Pensare a te con qualche schifosa di turno, tu non capisci! Cazzo! Non sono abbastanza eh? Dimmelo per favore Ron! Te e quel Quidditch del cavolo! Te lo dico io che cosa ci potevi fare con quella scopa Ron! Stupido! Mi dispiace solo che non ci sia nessuna pollastrella civettante da poterti scopare! Sei uno stronzo! Hai capito? Mi fai schifo! E' tutta colpa mia-


Aveva gli occhi ridotti a fessure, il viso rigato di lacrime. Le mani ghiacciate.

Si voltò di scatto correndo nella direzione opposta a quella dalla quale era arrivata.


Ron era rimasto immobile. Non sapeva se essere offeso o ferito da quelle parole.

Tentò di convincersi che Hermione era ubriaca fradicia. Non sapeva quello che stava dicendo. Più tentava di convincersi e meno ci credeva.

Non era in se, Ron continuava a dirsi.

Eppure le era sembrata maledettamente sincera.

___________________________________________________-


Allora ringrazio:


Federiketta

Alastor

Nightmare

Cho89

Ginny89

GinnyMolly88

Blacky

hermy91

Hilary14

Kagome13

Sanae

Hiromi91

Laila

Angelwings


Grazie grazie grazie ^^

Siete mitici!


Spero di poter aggiornare al più presto! Ho tante idee, tanta voglia ma poco tempo ç___ç

Un baciottone!!!!


Hermione Weasley



  
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