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Autore: SweetHolly    15/10/2014    5 recensioni
E se la valle di Moonacre fosse sotto il dominio dei De Noir? Mentre i Merryweather fossero costretti a servire i De Noir? E se Maria, separata alla nascita da tutta la sua famiglia non sapesse di essere una Merryweather, ma fosse cresciuta da un'altra famiglia, la quale si trasferisce in un villaggio nella tenuta dei De Noir e frequentasse la piccola scuola proprio li?..Come sarebbe andata la storia?..leggete per scoprirlo!
Una storia differente e misteriosa, ma anche romantica di Moonacre.
Ci sarà sempre la coppia Robin/Maria!
Recensite se vi va, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e se è il caso di continuarla. ^.^
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~Spazio autrice:

Cari fan eccomi tornata! Chiedo scusa per l'enorme ritardo ma avevo perso l'ispirazione. Mi sembrava che ogni capitolo fosse più banale del precedente..
Poi leggendo i vostri messaggi e le recensioni mi sono decisa ed eccomi tornata  a scrivere. Spero che il capitolo non vi deluda!

 

 


ciao Maria! - Una nuova svolta

Tutti seguirono il Capofamiglia, nonché padre di Grey, dentro la casa. Ognuno di loro non sapeva cosa aspettarsi, ma erano sicuri che sarebbe stata un'avventura epica, o almeno ci speravano.
Entrarono nel grande salone e subito una signora gli venne incontro

Ciao a tutti ragazzi e ragazze, io sono la madre di Grey. Spero vi troviate bene qui da noi
 e con un grande sorriso torno in cucina dalla quale proveniva un delizioso profumino

Emi si avvicino a Grey e gli sussurrò leggermente qualcosa, tanto che Grey sorrise. Questo non sfuggi a Jordan che subito si sentì in dovere di intervenire

«Ehi voi due piccioncini cosa avete da bisbigliare?!»
«Nulla Jordan, ho soltanto fatto i complimenti a Grey per sua mamma, è davvero una signora a modo! E se tu fossi stato attento lo avresti sentito non ho parlato a bassa voce!»
«Si certo, come no, ho visto come NON parlavi a bassa voce!»
«Cosa vorresti insinuare?»
«Assolutamente nulla!»
«E allora fatti i fatti tuoi!»

«Ragazzi basta. » Non fu Grey, ne nessun altro dei ragazzi a fiatare ma  Sir Benjamin.
I due si voltarono a guardarlo e abbassando la testa sussurrarono uno «scusi signore» poco udibile.

Non dovete scusarvi, dovete capire che da oggi siete un gruppo. Ognuno di voi dipende dall'altro. Se uno di voi ha bisogno gli altri accorrono. Non c'è posto per litigi inutili. Avete capito?»

«Si signore! »
« Benjiamin suvvia! Ed ora eccoci arrivati.»

«Papà?»
«Si Grey?»
«Ma qui non c'è nulla.. c'è il muro del corridoio.»
«Aspetta un attimo figliolo e vedrai.»

Sir Benjiamin si avvicinò al muro del corridio del primo piano, posò il palmo della mano destra aperto su una mattonella e fece una leggere pressione.
Subito si udì un gran frastuono, i muri tremarono e davanti agli occhi di tutti si aprì una porta, la quale conduceva, tramite una scala, ad un piano mezzo, cioè un piano situato tra il piano terra e il primo piano.

«Ma cosa?»

«Vedi Grey quando capi che tu saresti stato il prescelto nella difesa di tua cugina ho fatto costruire questo piano intermedio,visibile solo dall'interno della casa grazie ad un antica magia, per permettere a te e gli altri prescelti di poterci abitare. In più da qui potrete accedere alla sala degli allenamenti situata sotto la casa.»

«Wow.. papà non avevo idea che..si insomma..»

«Ora lo sai figliolo. Bene! ora potete scegliere la camera e riposarvi o uscire, come volete, ma restate dentro la radura. Per il resto mi trovare di sotto.»

Tutti lo fissarono risalire le scale e subito ci fu un gran macello. Tutti corsero a scegliere la loro camera ma per loro sorpresa ogni porta portava il loro nome.

Harry fissò ogni nome affisso alle porte e pensò ad alta voce

«Evidentemente quando siamo nati sono apparsi i nomi qui, oppure sapevano che eravamo noi e li hanno aggiunti oppure.. ah! Che cosa complicata!»

«Harry, non ti crucciare, son solo dei piccoli misteri su!»
«Hai ragione Jenny, ora direi di vedere le nostre stanze!»
«SI si sisisisi !»  Esclamarono tutti sorridendo e sparirono nelle rispettive stanza.

Anche James si stava avviando quando si accorse che Grey era rimasto fisso davanti alla sua porta, ma non accennava a voler entrare.

«Grey?»
«Si?»
«Cosa fai?»
«Fisso la porta. »

Lo disse come se fosse la cosa più normale del mondo, tanto che James pensò che fosse pazzo o che volesse aprirla con lo sguardo. Voleva fare una delle sue battute ma decise di trattenersi.

«Questo lo vedo. Perché?»
«Non so cosa fare»
«Cioè?»
«Non so cosa fare»
«eh, cioè?»
«Oh insomma James non so se ci voglio entrare!»
«Questo l'ho capito Grey, non capisco il perché. »
«Perché vorrei passare a salutare mia cugina, ma non posso uscire dalla radura.»
«Tuo padre ha parlato di noi, non di te sai»
«Dici che posso andare?»
«Prova, male che vada torni e fissi la tua amata porta ahah»
«Grazie sei davvero simpatico!»
«Dai che scherzo, anzi sai che faccio ti accompagno io»
«Tu non puoi uscire dalla radura»
«è vero ma ho un amico tanto simpatico che vorrà essere accompagnato»
«ah ah ah davvero spiritoso»
«Dai Grey andiamo!»
 
E senza dare al povero Grey il tempo di rispondere era già sparito su per le scale.
Vabè come non detto, andiamo
 pensò.


Pochi minuti dopo si trovavano per strada diretti a casa di Maria.

«Mi chiedo ancora come hai fatto a convincere mio padre James»
«Semplice bravura caro mio!»
«Si bravura.»
«Certamente ora su andiamo!»
«Si si, ma stai calmo.. devo trovare una storia valida»
«Digli che sei andato a cercarle un fidanzato ahah»
«James!»
«Dai scherzoooo ahahah »
«Si si scherzi.»
«Dai Grey dove si va ora.»
«Giriamo a sinistra.. Ehy! Non cambiare discorso!»

E con questi battibecchi si incamminarono verso la casa di Maria.

A nord del villaggio, Maria se ne stava sempre in casa, aiutava sua mamma e poi si rifugiava in camera sua. La mattina andava a scuola e ritornava subito a casa.
Da quel giorno non aveva più rivolto parola a Robin, anche se il ragazzo continuava ad infastidirla  facendole sempre le solite battute, ma lei non rispondeva, abbassava la testa e se ne andava per la sua strada.
Non vedeva l'ora che Grey, il suo amico, tornasse, era l'unico che la capiva e che l'aiutava. Di sicuro sarebbe stata meglio, solo.. quando sarebbe tornato?.
Immersa nei pensieri non si accorse che sua mamma la chiamava ..

«Maria? Maria scendi un attimo!»
«Eh?»
«Scendi Maria!»
«Si scusa mamma arrivo subito.»

Si alzò dal letto, scese le scale e si diresse in salotto.

«Eccomi mamma, dimmi cosa..»

Ma si bloccò,quando davanti a lei, seduto al tavolo c'era Grey, un altro ragazzo
e questo chi è?.. pensò
 e sua mamma che chiacchieravano tranquillamente..

«Oh eccoti cara! È tornato il tuo amico ed è passato a trovarti!»
«Ciao Maria !»
«Grey sei tu? Ommioddio! Sei tornato! Ciao!»

E corse ad abbracciarlo

«Ma quando, come..»
«Ehi ehi calma che ne dici se facciamo un giro così parliamo. Se puoi ovviamente.»

Maria guardò sua mamma che le fece cenno di si con la testa e se ne andò a finire i suoi mestieri.

«Si, direi che posso.»
«Bene!» Le rispose Grey con un grande sorriso.

Maria prese il cappotto ed uscì insieme a Grey e al ragazzo senza nome, così chiamato da lei perchè non sapeva chi era.

«Dove andiamo Maria?
«Ma non saprei Grey, pensavo di stare qui vicino tra un po' dovrò aiutare mamma con la cena.
«Va bene, allora facciamoci una passaggeta nel bosco.. » 
e si incamminò, poi si fermò, guardò Maria e James che si fissavano e aggiunse.

«Ah si scusa, lui è ehm.. mio cugino James, è venuto a farmi visita, era da tanto che non lo vedevo.»

James si girò a guardarlo come se avesse visto un Balverino pronto a sbranarlo, poi capì, grey doveva tenere nascosta la vera ragione del suo ritorno e sopratutto lui e gli altri.

«Tuo cugino? Oh non sapevo.. ehm ciao, piacere di conoscerti.»
«Piacere mio Maria. »  Le rispose sorridendo

«Bene, adesso andiamo se no Maria non avremo tempo per fare quattro chiacchere!»
«Hai ragione Grey.. Vieni anche tu James?»
«ehm si si, se posso.»
«Ma certo! Allora andiamo!»

Entrarono nel bosco e dopo aver camminato si sedettero in una piccola radura, su dei massi e si misero a chiacchierare del più e del meno.
Ma non sapeva che sarebbe accaduto qualcosa..qualcosa che avrebbe cambiato tutto.

Da qualche altra parte non molto lontano dalla radura, in un castello, un ragazzo stava litigando con ogni cosa che li capitava a tiro, infuriato perché una certa ragazza non lo degnava più di una parola.
Continuava ad imprecare, tanto che, i Suoi decisero che era meglio andare a fare un giro in paese, almeno finché il loro capo non si fosse calmato un po'..o avesse ucciso ogni oggetto maledetto, così chiamati da lui. (nota autrice: adoro vedere Robin che litiga con gli oggetti xD)

Ma le cose non andarono così, perché Robin decise che era ora di fare una visita a quella ragazzina.
Prese la sua giacca nera e il suo cappello e uscì.

Era già da dieci minuti buoni che camminava quando sentì delle voci provenire dalla foresta  e si fermò ad ascoltare. Ma la cosa che udì lo fece scattare come una molla.
 Quella voce era di Maria, la sua piccola stava parlando con qualcuno e quel qualcuno aveva la stessa voce del damerino.

No non era possibile!

Si incamminò e sbucò proprio davanti ai tre. A quel rumore i tre si voltarono e Maria rimase pietrificata, mentre gli altri due lo guardavano con aria dura.
Robin non resistette.

«Bene bene bene guarda chi abbiamo qui. La mia piccola il damerino e un tizio strano»
«Tizio strano? Tizio strano sarai te!»

Grey appoggiò una mano sulla spalla di James per fermarlo e intanto gli parlava.

«James calmo, non ne vale la pena con lui.»
«Oh ma guarda chi è tornato.. il damerino!»
«Mi chiamo Grey, Robin.»
«Si si come ti pare. Ora se permettete devo parlare con la mia piccola da solo.»
«Uno non è la tua piccola, due sta parlando con noi.»
«E tu cosa sei, il difensore della patria? »
«No, sono suo amico e la difendo da te.»
«Difendere da me? Ahahahahah e perché mai dovresti scusa?»
«Perché non sei affatto gentile e affidabile Robin.»
Ahahah senti Grey, non so cosa tu voglia ma io voglio parlare con lei.»

Ma prima che Grey potesse rispondere, Maria superò i due ragazzi e si mise davanti a Robin che la osservava con aria tra il sorpreso e soddisfatto.

«Puoi dirmi quello che vuoi anche davanti a loro, poi puoi andare. »
«Come scusa piccola?»  le disse sorridendole in modo ironico
«Hai capito. Non voglio parlare con te.»
«Ma lo stai facendo però..»
«Per farti andare via il prima possibile.»
«Ma come ti permetti! Tu parlarmi così!»

E nel farlo le si avvicinò tanto da sentire il respiro di Maria solleticargli il mento. La prese per le braccia e come qualche notte prima la baciò.
Maria rimase immobile,ma subito dopo quelle labbra non erano più sulle sue. Qualcuno gliele aveva allontanate.
Aprì gli occhi e vide il damerino che teneva Maria dietro di se come a proteggerla, a quel punto non ci vide più. Caricò il pugno destro e lo tirò forte contro il viso di Grey che cadde a terra in un tonfo sordo.

«Ehi ma sei impazzito!»   Gridò James mentre aiutava Grey a rialzarsi insieme a Maria.
«No, gli ho fatto capire che non la deve toccare. Lei è mia!»
«Lei non è tua.»
«Nemmeno tua Damerino!»
«Si!»
«NO!»
«SI LEI è MIA! É PARTE DELLA MIA FAMIGLIA! È MIA CUGINA E TU LE STARAI LONTANO!»
«NO, LEI è LA MIA..cosa hai detto?»

Grey si portò le mani sulle labbra e guardò James.
Maria che era rimasta zitta fissava Grey con occhi sgranati.. ma un ululato sordo obbligò i quattro a girarsi.
 Un Balverino si era avvicinato a loro, in pieno giorno ed era pronto ad attaccarli.

Tutti e quattro erano immobili. Grey pensava diecimila opzioni al secondo ma solo una le venne in mente.

«De noir prendi Maria e portala via di qui! »
«Cosa mi hai appena detto Damerino?»
«Portala via»

«Grey ma cosa dici?»
«Maria anche se è così per ora può proteggerti lui, noi lo teniamo a bada.»
«No Grey, non vado con lui.»
«Si tu vai, Maria per favore.»

Robin che aveva capito qualcosa prese Maria, se la caricò sulle spalle e corse verso il castello, non degnando nemmeno Maria che gli ordinava di metterla giù.

«James»
«Si Grey gli ho già avvisati, arrivano.»
«Bene, allora teniamola a bada per un po'.»

Iniziarono a fronteggiare il balverino, mentre gli altri arrivavano
Poco dopo anche gli altri sopraggiunsero ed insieme sconfissero la bestia.

«Evviva un altro sconfitto! Siamo grandi ragazzi!»
«Grey tutto bene?»
«No Jenny, ora devo rimediare all'errore appena compiuto»
«Cioè?»
«Semplice Sully, andare a riprendere Maria al castello dei De Noir.»
«Veniamo con te! Si aggiunse Emi»

«Andiamo tutti » disse James.


Al castello intanto Robin era salito in camera sua con Maria e aveva chiuso a chiave.
La ragazza cercava una via di fuga e non capiva perché Grey aveva permesso questo.

«Bene piccola ora siamo soli soletti è?»
«Cosa vuoi Robin?»
«Non hai sentito devo proteggerti no? »  Disse con fare di scherno
«no so cavarmela da sola»
«No tu non esci di qui..»

E in men che non si dica le era di nuovo vicino.

«Ora riprendiamo il discorso.»

E senza nemmeno darle il tempo la ribaciò ancora. Maria cercava di sottrarsi ma poco dopo lo trovò piacevole e come d'incanto circondò le braccia intorno al collo di Robin e rimase a baciarlo
Robin la strinse e ne fu felice e non capiva il motivo

Cosa mi succede? Si chiesero entrambi.


Spazio autrice:
Eccoci alla fine del capitolo che spero vi sia piaciuto.
Fatemi sapere se son tornata a scrivere bene oppure mi ritiro di nuovo xD
Ok non mi fa sistemare i caratteri e non capisco perchè, ma spero capiate lo stesso.
A presto, spero

SaraHolly

 

 

   
 
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