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Autore: Miss Black_Lady Riddle    14/10/2008    1 recensioni
Voldemort è stato sconfitto, ma anche Harry Potter ha perso la vita. Il Ministero ha deciso di non correre più alcun tipo di pericolo: tutti coloro che sono accusati di essere mangiamorte devono essere arrestati e puniti, con ogni mezzo e ad ogni costo. Oramai non c'è più possibilità di appello, per nessuno.
Fred non ci sta, non sopporta questa nuova 'esistenza', una nuova vita peggiore di quella al tempo dell'Oscuro Signore se possibile, e salvando per caso Pansy Parkinson si ritroverà a convivere con lei e i suoi migliori amici in una delle ultime proprietà non soggette ai controlli del Ministero.
Genere: Romantico, Malinconico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson, Theodore Nott
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Maison La Roche


Fred e Pansy arrivarono a destinazione poco dopo, ritrovandosi in un elegante salotto; nonostante il nome non era molto lontana.
“Siamo poco fuori Londra, è l’unica casa non sorvegliata a causa del nome… abbiamo fatto in tempo a proteggerla prima che la scoprissero.” disse la ragazza togliendosi il mantello.
“Grazioso qui… a volte si scherzava su come fossero le case dei Mangiamorte, beh… ce le immaginavamo molto diverse. George dice sempre…” Fred si bloccò, gli veniva ancora naturale pensare e parlare come se il fratello fosse ancora insieme a lui, ma la realtà si riprendeva sempre violentemente il suo posto. “Lasciamo perdere.” finì con un debole sorriso.
“Allora siamo pari… io non avrei mai immaginato che tu mi potessi aiutare.”
Era stata secca e non voleva, ma incominciava ad essere stanca. Si lasciò cadere su di una poltrona e chiuse gli occhi sperando che la serenità piovesse dal cielo, si sentiva fragile.
‘Quando si dice un cambiamento repentino…’ pensò Weasley, ma non era stata una gran giornata per nessuno ed anche lui cominciava a risentirne.
Si mise a sedere senza far troppi complimenti - ma se doveva viver lì non avrebbe potuto chieder il suo permesso per ogni movimento - quando sentirono dei passi avvicinarsi.
“Ah, sei tornata final-”, la voce di Malfoy s’interruppe non appena vide l’altro giovane.

‘Pansy è una pazza che più pazza non si può. E’ sparita senza dir nulla, come se si avesse tempo di preoccuparsi anche per lei. Almeno si fosse degnata d’avvertire, invece ha pranzato e poi è sparita peggio di un fantasma… Prima o poi sono sicuro che ad andarsene in giro così, senza pensare a nulla, si farà beccare.’
“Scacco matto!” ghignò Nott e Draco si riprese di scatto dai propri pensieri.
“Come… hai barato, ne sono sicuro!” replicò.
“Effettivamente te l’avrei potuta far sotto il naso tanto eri tra le nuvole, ma non è servito… Pensare alla Parkinson ti fa male…”
L’altro lo guardò scettico, sapeva che Theodore pensava che fosse innamorato di lei, ma nonostante le era attaccato non provava nulla di più per l’amica.
Stava per smentirlo nuovamente quando sentirono dei rumori dal piano di sotto.
“Eccola!” esclamò Draco avviandosi verso il salotto.
Quando vide uno dei Weasley seduto sulla poltrona, le parole con cui voleva accogliere la ragazza gli morirono in gola. Rimase come paralizzato per alcuni secondi e Theo gli tirò un pizzicotto sul braccio.
“Pansy, hai da dirci qualcosa, per caso?” riuscì infine a chiedere osservando sempre verso il Weasley.
Lei aprì stancamente un occhio all’udire la voce di Draco; aveva appena rischiato la vita, non poteva stare a preoccuparsi anche del suo brutto carattere. “Non credo, è casa mia, c’entra chi mi pare...” rispose chiudendo di nuovo gli occhi.
‘Un giorno di questi in casa sarebbe scoppiata una rissa fra quei due, avevano caratteri troppo simili. Ma nonostante tutto ammiro quella ragazza, è una tosta.’ pensò Nott, osservando in disparte la scena.
‘Okay, tecnicamente ha ragione, ma…’ “Per la barba di Merlino, Pansy! Prendi, sparisci ore ed ore senza avvertire e quando rientri ti porti dietro un Weasley e pretendi anche che non ti si faccia nessuna domanda? Va bene che è casa tua, ma ci viviamo tutti insieme e contribuiamo anche noi ad ogni spesa, almeno parlare delle cose non dovrebbe esser chieder troppo.” Draco stava quasi urlando, ma l’aveva preso alla sprovvista ed era saltato come sulle molle senza volerlo “E tu potresti dir qualcosa, invece di star lì a ridere sotto i baffi, ma tanto lo so che darai ragione a lei come sempre.” sbuffò infine contro il loro amico, non considerando il Weasley che nel frattempo si era messo nuovamente in piedi, a disagio anche se non era riuscito a dire nulla. Capiva come potesse sentirsi il biondo e, se le parti fossero state invertite, probabilmente avrebbe fatto anche lui una scenata simile.
Anche Pansy si alzò, stufata dal comportamento di Draco, e lo fronteggiò dura, fredda. “Tu ora mi ascolti… lui mi ha salvato la vita, si è esposto… per questo resta qui e non si discute. Non ho intenzione di chiedere pareri, discorso chiuso.” e rimase in silenzio a fronteggiare i suoi occhi di ghiaccio.
Rimase scioccato, il ‘ fattore Weasley ’ era passato totalmente in secondo piano… Sapeva che prima o poi sarebbe potuto succedere, ma questo non voleva dire che poteva esserne abituato.
“Tu… tu hai rischiato la vita?”, domanda assurda, idiota, e probabilmente Pansy avrebbe fatto uno scatto come quello di poco prima, ma era l’unica cosa che era riuscito a dire. Non ce la faceva nemmeno a rinfacciarle che glielo aveva detto.
“Sai com’è, capita quando ti trovi cinque di quei bastardi che ti accerchiano…” disse arricciando le labbra e incrociando le braccia, indispettita.
Le sue parole avevano pietrificato anche Theodore, non avrebbe sopportato di perdere anche lei dopo Blaise e gli altri.
“Grazie, e benvenuto.” disse al rosso avvicinandosi a lui e tendendogli una mano in segno di amicizia, mentre con l’altra cingeva la vita di Pansy per farle sentire la sua vicinanza e lei si lasciò andare in quell’abbraccio, posando la testa sulla sua spalla e rilassandosi mentre i ragazzi continuavano a parlare.
“Grazie a te.” disse lui ricambiando la stretta di Nott e poi avvicinandosi a Malfoy, “Non ti starò tra i piedi, tranquillo.”
L’altro strinse le mani a pugno, si sentiva arrabbiato ed impotente per il fatto che lui era stato lì a giocare a scacchi mentre lei stava rischiando la vita. Abbassò la testa, arreso. “Grazie Weasley… Benvenuto alla ‘ maison La Roche ’.” finì andando a guardarlo e gli porse la mano, seppure continuava a non piacergli.

‘A volte Pansy mi sembra tanto fragile, aveva sopportato troppo e ha solo diciannove anni.’ pensò Nott mentre le posava un bacio sui lucidi capelli neri.
“Piccola tu devi riposare, mi occupo io di mostrargli la stanza.” mormorò e lei annuì, si sentiva distrutta.
“Stai attento che non si uccidano.” disse poi, a voce non troppo bassa, mentre usciva.
Theodore le fece l’occhiolino a quell’ultima frase e poi si rivolse al nuovo coinquilino.
“Fred, giusto? Vieni che ti scegliamo una stanza…” disse cercando di sopperire anche alla poca cordialità dell'amico.
Il giovane annuì al sentire il proprio nome e seguì il ragazzo, in cerca della propria sistemazione.
Quando passarono davanti alla camera di Pansy, Nott si accertò che le luci fossero spente, che stesse riposando, prima di cambiare corridoio; “Tranne le porte che trovi aperte, puoi scegliere quella che vuoi.”
‘Questa casa sembra un labirinto, spero di non perdermi qua dentro.’, si ritrovò a pensare Weasley, mentre salivano al piano superiore. “Una vale l’altra…” disse poi avvicinandosi alla prima porta che si trovò davanti. Era chiusa. “Direi che ho trovato la mia stanza.” annunciò voltandosi verso l’altro.
“La stanza rossa…” mormorò questo sorridendo, mentre accendeva le luci e mostrava la grande camera “Se hai bisogno di qualcosa ci sono gli elfi… altrimenti chiama pure me…”, essere gentile con quel ragazzo era il minimo che potesse fare, infondo aveva salvato una delle persone più importanti della sua vita.
“Mh… non mi dispiace il rosso…” rifletté Fred fingendosi pensieroso. Si sentiva bene in quella casa, come non succedeva da molto. “Grazie ancora.”
“Grazie a te. Sarebbe stato insopportabile perdere anche lei…” rispose il più giovane facendogli un cenno con il capo per poi tornare indietro sui suoi passi “Ci vediamo a cena.”
Il nuovo coinquilino si chiuse la porta alle spalle e osservò la sua nuova stanza, sembrava immensa e il letto molto comodo. Ci si sdraiò e fece appena in tempo a realizzare che non aveva idea di dove fosse la cucina prima di addormentarsi.

Dopo che Nott e Weasley si erano allontanati, Draco era rimasto in salotto solo pochi istanti prima di dirigersi verso la stanza del suo amico, dove pensava quest’ultimo sarebbe tornato una volta finito il proprio compito. Aveva voglia di parlare con qualcuno e lui era l’unico disponibile.
Si mise a sedere sulla sedia davanti alla sua scrivania e l’aspettò.
Theodore si chiuse la porta alle spalle con il grande desiderio di farsi una doccia. Era al terzo bottone della camicia quando vide il volto tetro di Draco. “Oh, mister musone dell’anno.” disse sarcastico “Tu non hai intenzione di rovinarmi la doccia, vero?” chiese poco convinto, conoscendo già l’espressione del suo volto.
“Se vuoi ne parliamo mentre ti lavi, non mi scandalizzo, anche se non sarebbe un gran bello spettacolo.” buttò lì mentre si alzava. Era stato già troppo a sedere e non avrebbe retto oltre.
“Ma figurati… ho bisogno di tranquillità io…” rispose fintamente annoiato, lasciandosi cadere disteso sul copriletto di pregiata stoffa grigia. “Dimmi tutto.” sospirò, teatrale e rassegnato.
Dopo aver fatto un paio di volte il giro della stanza, il giovane Malfoy si fermò accanto al letto guardandolo in viso. “Non mi piace!” esclamò “E non dire che sono egoista o viziato, so pure io che ha salvato Pansy ed infatti l’ho già ringraziato. E non è nemmeno il fatto che sia un Weasley. Solo, non mi piace… ho una brutta sensazione…” finì mettendosi a sedere ai piedi del letto - e per poco non schiacciando quelli dell’amico - “Non mi piace…” ripeté “e non posso farci niente.”
“Cazzo Dra’, i miei piedi…” sibilò Nott tentando di sembrare oltraggiato per quell’attentato ai propri arti, per poi incominciare a fare la persona seria “Draco, facciamo i seri, non lo conosci, come fai a dire che non ti piace?”, tentare di far ragionare il suo amico era impossibile e lo sapeva, nemmeno Pansy nei suoi momenti migliori ci riusciva, ma era suo dovere tentare.
“Sono serissimo!” sbottò lui “Non lo so il perché… E’ una sensazione…” disse guardando il pavimento.
Theodore alzò gli occhi al soffitto esasperato, ma contò fino a dieci prima di rispondergli, altrimenti il proprio sarcasmo l’avrebbe fatto scattare, ed aveva già mal di testa. “E di grazia, figlio segreto di Sibilla Cooman, quale sarebbe questa sensazione?”
Draco rabbrividì al solo pensiero di poter essere imparentato con l'insegnante di Divinazione prima di ripetere nuovamente: “Non lo so.”
‘Per tutti gli Dei, cosa mi tocca sentire!’ “Premettendo che secondo me sei stressato,” incominciò Nott senza dar peso al volto oltraggiato dell’altro “cerca di non far pesare questa impressione sul nuovo ospite… oppure Pansy la farà pesare su di te ed io non voglio raccogliere i tuoi pezzi.”
“Sarò educato, eviterò battute di ogni sorta e risponderò per bene; stai tranquillo papà.” aggiunse l’ultima frase facendo una vocina da bambino piccolo. “Ma non ho intenzione di comportarmi come se fossimo grandi amiconi.” aggiunse poi, accigliato.
“Mi preoccuperei se tu facessi il contrario… figliolo.” rispose l’altro ex Serpeverde piegando le labbra in un sorrisetto ironico.
“Abbiamo corso un grande rischio oggi…” mormorò qualche istante dopo, serio.
Annuì. “Non voglio rischiare che accada di nuovo, ma Pansy è una testona, non vuol dar retta a nessuno… Che dobbiamo fare con lei?”, sospirò.
L’abitante della stanza sorrise stanco e scosse il capo, passando una mano fra i capelli, “Sai benissimo che con lei non c’è niente da fare… non le si può impedire di far quel che vuole. Ci renderebbe la vita un inferno.”
“La nostra pseudo-vita è un inferno lo stesso,”, pessimista come suo solito, Draco continuò il proprio discorso, “almeno saremmo un po’ più tranquilli, se lei non sparisse sempre in quel modo…”
“Soffrirebbe ancora di più senza le sue piccole fughe, sono la sua valvola di sfogo, la sua distrazione… e con questo non voglio dire che hai torto.” replicò Nott davanti ad una delle famose occhiatacce del compagno, alzandosi poi in piedi “Anche io sono preoccupato per lei, e so che la prossima volta potrebbe andare peggio.”
“Però non ci resta che lasciarla fare e sperare ogni volta che ci sia un Weasley a salvarla?” domandò scettico, e stanco, “Nonostante erano numerosi, anche loro si stanno estinguendo…” disse, probabilmente l’ultima frecciatina che avrebbe potuto lanciare nei loro confronti.
“Dobbiamo rassegnarci all’idea che un giorno potremmo trovare il suo corpo senza vita da qualche parte?” chiese ancora Draco, dopo essersi alzato, guardandolo negli occhi.
“Essere cosciente che potrebbe succedere.” gli disse aprendo le ante del mobile bar per farne uscire due bicchieri di aperitivo “Chiuderla in casa la porterebbe alla depressione… è preferibile?”, Theodore gli tese un bicchiere e poi si sedette di nuovo a gambe incrociate sul letto.
“No…” mormorò prima di bere un lungo sorso di qualsiasi cosa gli avesse dato l’amico. “Peggio di un serpente che si morde la coda, qualsiasi cosa facciamo è sbagliata…”, sospirò avviandosi alla porta e posando il bicchiere sul mobile, “Ti lascio alla tua doccia…”
“Sei magnanimo… sono commosso.” disse portandosi una mano sul cuore, teatrale come sempre era stato nel suo carattere; poi Nott agitò infantilmente una mano verso Draco che usciva e si infilò in bagno, ben deciso a rimanerci fino a ora di cena, mentre l’altro tornava nella propria camera intenzionato a seguire il suo esempio; una doccia avrebbe di sicuro fatto bene anche a lui, almeno avrebbe evitato di pensare per un po’.



Continua...



Nota di Lady Riddle: scusate il ritardo degli aggiornamenti, quest'anno è stato, per me, molto poco ispirativo per ciò che concerne le fanfic, anche quelle che erano quasi del tutto pronte, come questa -almeno per i prossimi nove capitoli-, e altri problemi personali ed il tutto ha portato ad accantonare un po' di cose, tra cui, purtroppo, anche questa fanfic.
Spero possa andare meglio d'ora in poi!
  
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