#9
Portasti quel piccolo cilindro di tabacco alle labbra, accendendolo con mani ferme. Eri consapevole d'avere addosso un paio d'occhi scuri che ti guardavano con apprensione. Lo facevano sempre, ogni qualvolta indossavi quell'espressione; ma non riuscivano mai a fermarti.
Non posso permettermi il lutto, non posso, pensavi, e inalavi una grossa boccata di fumo.
Il cuore ti faceva subito male, ogni volta, ma tu non piangevi mai.
Guardavi quegli occhi e dimenticavi di liberare i polmoni. Il fumo ti bruciava la gola, la lingua e il cuore. Ti stava bene così. E tossivi l'anima, grigia come te.
Tutto, purché il piccolo Asuma non vedesse mai la sua mamma piangere.
[prompt: boccata di fumo. 108 parole]
Angolo di thyandra: non avrei mai pensato di scrivere su Kurenai, ma appena ho letto questo prompt ho pensato che parlasse di lei più di quanto non potesse farlo di Asuma, che, da incallito fumatore, non avrebbe trasmesso la stessa enfasi che io volevo dare a quel gesto.
Disclaimer: odio le sigarette e la visione idealizzata che se ne ha nella società odierna, e in quelle strisce di tabacco non ho mai visto niente di più che un cattivo vizio. Probabilmente la mia condanna è perfettamente percepibile dalle mie righe, anche. Sorry not-sorry per gli eventuali fumatori tra i miei lettori.