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Autore: bluemoon89    18/10/2014    0 recensioni
E se Slade Wilson avesse lasciato la via della vendetta e fosse ritornato per un altro motivo? E se ci fosse stato un'altra persona dietro alla vicenda del Miraukuru che cerca vendetta su Slade e Olliver, magari legata a ciò che è successo sull'isola?
Rivisitazione della saconda stagione di Arrow partendo dall'episodio 15 "La Promessa" (non si sa chi ci sia dietro a Blood e Slade non ha messo le telecamere a casa Queen) con flash che spiegheranno che cosa gli sia successo.
Prima fanfiction che scrivo e pubblico, accetto qualsiasi recenzione, commento e critica.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Sarah Lance, Slade Wilson, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CASI ALTERNATIVI

IL RITORNO

Il piccolo aereo traballò ancora una volta.
Ormai aveva perso il conto in cui faceva quello scherzo.
La donna, piuttosto giovane con i capelli lunghi e biondi con un pò di frangetta e gli occhi castano chiaro, si teneva nel sedile e sperava con tutto il cuore che potesse reggere, almeno fino al suo arrivo.
Ad un tratto il pilota disse qualcosa e indicò un isola che si vedeva all'orizzonte.
L'aereo si teneva ad una certa distanza dall'isola.
Gli aveva spiegato che non poteva avvicinarsi di più e che doveva gettarsi.
La donna non avrebbe mai immaginato che lo doveva fare.
Un pò impacciata si mise il paracadute e aprì la porticina.
-mamma mia...-esclamò.-nei film sembra facile...-
Il pilota gli continuava a fare cenno di buttarsi.
La donna lo guardò male.
-d'accordo...-fece lei prendendosi coraggio.-pensa che dopo ritornerai in barca...-
Spinta da un innaspetato coraggio, così lo voleva definirlo, si buttò.
-aaaaaaaahhhhh!!!!!!-
Cacciò un urlo che si riperquotette per tutta l'isola.
Ebbe un disguido con la leva che doveva far uscire il paracadute, ma alla fine ci riuscì.
Ebbe qualche disguido sulla direzione, così invece di centrare la terra ferma c'entrò l'acqua. A tastoni si levò il paracadute e raggiunse la riva a nuoto.
-si...sono viva...-fece lei distendendosi sulla sabbia.-spero solo di essere sull'isola giusta-si alzò e  guardandosi intorno vide una maschera bicolare su un palo e una freccia conficcata da una parte.-si...sono in quella giusta.-
Si rialzò e allentò la cerniera del giubbotto bianco con una striscia rossa sulle spalle, intravedendosi una maglia rossa.
Un pò acciaccata e dopo una ripulita veloce si addentrò dentro l'isola.
Gli aveva parlato dell'isola.
Se era andato via dopo quello che era successo lo avrebbe ritrovato di sicuro lì.
Era appena entrata quando notò che ad un certo punto trovò della terra smossa. Tra le altre cose che gli aveva raccontato sapeva che erano disseminate mine risalenti alla seconda guerra mondiale.
Non voleva saltare in aria dopo tutta la fatica che aveva fatto per arrivare fino a lì, così decise che avrebbe proseguito sugli alberi.
Non aveva mai eccelso nella ginnastica e di certo le cose non erano migliorate una volta cresciuta.
Dopo qualche ora nel tentare di arrampacarsi sopra ad un albero, alla fine, con fatica, ci riuscì.
Tastò la resistenza del ramo con in piede per poi poggiare tutto il corpo.
Si teneva sempre al tronco, per precauzione.
Aveva pensato di avanzare stile tarzan, ma dovette cambiare idea quando non trovò nulla per avanzare.
L'unica opzione era saltare in un albero più vicino.
Prese fiato.
Disse qualcosa in tedesco per farsi coraggio e saltò.
Prese male la ditanza tanto che si prese una botta all'altezza del petto. Cercò di aggrapparsi al ramo per rialzarsi, ma perse la presa e cadde.
Cacciò un urlo e poco dopo qualcosa o meglio qualcuno la prese.
-noi due ci incontriamo sempre così.-fece la donna all'uomo, bruno con una benda sull'occhio.
La mise giù.
Aveva una canotta blu e dei pantaloni.
Non disse nulla, poteva immaginare il motivo del suo arrivo.
La portò hai resti dell'aereo, dove viveva.
-allora è qui che ha vissuto prima che ci incontrassimo.-disse la donna.
-si...-fece l'uomo.-Gabrielle...so perché sei qui è la risposta è no.-
-tu si che sai come si tratta una persona, che è la tua fidanzata, viene qui a trovarti su un traballante aereo, mi butto con il paracadute e c'entro l'acqua con la possibilità che potevo morire, mi stavo per uccidere per non rischiare di saltare in aria...e quando ti trovo la prima cosa che mi dici è "no" e non mi offri nemmeno qualcosa da bere.-
Slade sorrise. Era incredibile come quella donna riuscisse a fargli ritrovare la serenità.
-tieni-e gli lancià una bottiglia d'acqua.-mi dispiace ma il latte di cocco l'ho finito.-
-sono felice che ti sia venuto il buon umore.-fece Gabrielle bevendo un sorso.
-per quello sono state le tue grandi doti atletiche.-fece Slade.
Gabrielle lo guardò.-è questo che mi è mancato di te....anche se non sono l'unica ad avere sentito la tua mancanza...in un altro senso.-
Slade la guardò.-Gabrielle perché sei venuta.-
-mi aspettavo come prima domanda "come facevi a sapere che mi trovavo qui".-
-come facevi a sapere che mi trovavo qui.-fece Slade.
-mi fa piacere che me lo chieda-fece la donna.-conoscendoti avresti cercato l'unico posto lontano da tutto e da tutti...bè sarebbe stato da tutto e da tutti se non avessi lasciato come cartello da visita la maschera.-
Slade si limitò a guardarla-perchè sei venuta.-ripetè.
Gabrielle lo guardò.
Aveva preparato quel discorso per tutto il viaggio per non pensare che poteva precipitare da un momento all'altro, ma arrivato il momento gli mancò quasi il coraggio.
-qualcuno a Starling City ha riprodotto il Mirakuru seguendo quello di Rosemberg...solo che non ha un processo di degrado e la cura non funziona-disse Gabrielle.-mio padre è arrivato fino lì per seguire il caso, o meglio si trovava lì perché era venuto a trovarmi, il mio secondo padre è stato trasferitò a Starling City-fece una pausa.-lo so che...hai distrutto tutto dopo...-Slade si voltò mostrando che la ferita era ancora aperta.-....dopo, c'è un nuovo tizio con il teschio e...da quello che dice papà è più svalvolato del primo.-
-ha combattuto.-chiese Slade.
-ci ha pensato il tuo amico-rispose Gabrielle.-lui ha inseguito il tizio con la maschera, ma è scappato-fece una pausa.-lo so che ti chiedo tanto...ma devi tornare.-
-c'è già chi pensa a questa cosa.-fece Slade.
Lo aveva visto sull'isola.
Dopo quello che era successo si era ritirato su quell'isola, dove tutto era iniziato, per finire lì i suoi giorni senza fare più male a nessuno e che qualcuno si facesse del male a causa sua. Se lo era ritrovato così, da un giorno all'altro. Stava per entrare nell'aereo quando se lo vide dentro. Non lo vide, almeno così gli sembrò. Non si fece vedere. Non era tanto per quello che era successo fra loro, aveva messo una pietra già da tempo, quanto nel dargli delle spiegazioni sul perché si troavasse lì.
Lo evitò.
Un giorno, notò un aereo che volava nelle vicinanze dell'isola proprio come adesso.
Scoprì che i suoi amici erano venuti fin lì per lui.
Quando partì ritornò all'aereo.
-con tutto il rispetto che siete amici, ma non dormo tranquilla sapendo che mio padre lo consideri un perfetto idiota e che può lasciarci la pelle...per quanto dura l'abbia vista che è sopravvissuto per vent'anni in Siberia.-fece Gabrielle.
-anch'io lo consideravo un idiota...forse lo è rimasto, ma di certo vedermi non risolverà i suoi problemi...e tu sai il perché.-
-e tu gli spieghi...-fece Gabrielle.-non dico di raccontare tutto, ma almeno che non sei tu e a grandi linee come il fatto che hai cancellato la promessa che gli hai fatto.-
-certe volte mi stupisco del tuo ottimismo.-fece Slade.
-la tua testardaggine è innata.-disse Gabrielle.
-forse non dovevi nemmeno venire fin qui-fece Slade.-piuttosto i tuoi lo sanno.-
-non gli ho detto che ti sei trasferito su un isola, tranquillo.-fece la donna.
-ho fatto la mia scelta...credimi è meglio per tutti.-
-per tutti o per te.-fece la donna.-sei venuto qui perché volevi che nessuno si facesse male e invece chissa come il Mirakuru è uscito di nuovo...e vuoi passare il resto della tua vita qui con il tuo senso di colpa.-
-ho promesso....che non avrei fatto più del male.-fece Slade.
-Slade non è colpa tua.-
-si che lo è...-fece l'uomo.-è qui che tutto è iniziato.-
-non è per quello che è successo qui che non sei tornato da tuo figlio-fece Gabrielle.-ti sono successo talmente tante cose brutte che hai pensato che lui non ti avrebbe accetato come padre. Però quando hai saputo che era in pericolo non hai pensato due volte di andarlo a cercarlo. Hai fatto tutto quello che potevi fare...non ti tormentare.-
-io...-
-Slade ascolta...se hai deciso di non combattere, rispetterò la tua scelta, ma devi far sapere al tuo amico quello che sai-disse Gabrielle.-non è lo stesso Mirakuru che ti ha messo e di certo non si può combattere con la stessa maniera. Non si può curare, ma sai i suoi punti deboli....non era una buona persona quella che gliel'hanno messa.-
Slade esitò.
-fallo per tuo figlio....-disse Gabrielle.
-va bene...-fece Slade.-lo farò...per te e per lui, ma non combatterò.-
-bene...-fece Gabrielle.-a questo punto ti posso dirti un'altra cosa. Hai presente Konig.-
-quello che ha fatto saltare l'aereo di tuo padre e...il Mirakuru-fece Slade.
-lui...papà quando lo arrestò, dopo tutto quello che è successo, aveva trovato una chiave fra le sue cose-iniziò.-apriva una cassetta dove all'interno c'era un libro. Lì si poteva vedere il legame fra Konig e quel vecchio pazzo. Fra le varie cose, anche degli appunti in russo...forse quelli che mi dicesti, e anche una lista di nomi tutti andati a miglior vita, tranne uno, Sebastian Blood.
-una sera, tornato a casa, trovò la sua casetta sotto sopra e quei documenti spariti. Se avesse detto a qualcuno forse ci sarebbero delle prove più concrete per non parlare che Konig è morto, infarto dicono, ma...ha fatto due più due quando ha saputo che a Starling City un tizio con una forza sovraumana ha portato via una centrifuga e Blood corre come sindaco.
-non so se c'entra, ma di certo non è un buon segno che conoscesse o che quei due lo conoscono...l'aspetto più o meno positivo è l'avversario che concorre per il ruolo di sindaco è la madre del tuo amico, quale buona occasione è finanziare la sua campagna visto che hai qualche soldino da parte come mercenario e dire al tuo amico come portarsi a casa la pelle?-
-se non ci sono di mezzo sedute spiritiche è un buon piano.-disse Slade quando la donna finì.
-non ci sono...comunque la prima cosa che farai appena tornato da un lunghissimo viaggio di affari è di conoscere i miei genitori.-
-non li avevo già conosciuti quando tuo padre ci ha visti baciare.-fece l'uomo.
-i miei sono un pò all'antica...e poi ci tengono a conoscerti, anche se i miei due padri conoscono Deathstroke...e non sanno che sei tu.-disse la donna.
Lei si avvicinò e lo baciò.
-via aerea?-chiese Slade.
-perchè?-
-non è passato inosservato il tuo grido di donna della giungla.-
Lei sorrise.-via marina...e non chiedere il perché, se no ti strozzo.-
-davvero?-
-ne sarei capace.-
Slade sorrise.
Qualche giorno dopo si trovò a villa Queen.
L'espressione che ebbe Olliver nel vederlo non erano delle migliori, come dargli torto. Aveva lo stesso sguardo di chi cercava per avere il suo sangue. Era evidente che pensasse che fosse lì per lui e che quello che stava accadendo poteva essere a causa sua.
Forse se lo aspettava che attentasse alla sua vita quando Moira si allontanò per dare disposizioni, ma se lo aveva chiesto non era solo per seguire il consiglio di Gabrielle di visitare le loro opere artistiche, ma anche di potere stare solo con lui. Ma, un pò la previvenza di Gabrielle che gli aveva dato un messaggio prima che fossero solo e il suo istinto, le cose andarono diversamente. In quel momento capì che qualuque cosa gli fosse successo, era un qualcosa che lo aveva fatto crescere e che per entrambi non è stato un bel momento. Si chiese perfino se rimpiangesse l'isola come gli era successo a lui.
Altra cosa che non si aspettava era il dispiegamento di forze dei suoi alleati. Prima Roy Harper...fu una cosa che gli fece uno strano effetto nel ricordare che una cosa del genere era successo anche a suo figlio e non era riuscito a salvarlo; e poi Sara. Ormai non provava più niente nemmeno per lei, forse un pò di invidia perché era ritornata dalla famiglia nonostante tutto e che l'avessero accettata.
Non sapeva che cosa avesse in mente, ma fu una vera fortuna che Olliver lo accompagno fuori lui.
-e così, Cyrus Cold e l'uomo che porta la maschera lavorano per te! Ci sei tu dietro a tutto!-disse Olliver una volta fuori dalla villa.
-dovresti prendere la considerazione che le cose non sono come quelle che sembrano-disse Slade.-per esempio se il tuo amico avesse sparato avresti vissuto con il senso di colpa di aver ucciso una persona che non c'entra nulla ed è diverso da uno che cerca il sangue-alludendo quando gli aveva conficcato una freccia nell'occhio.-tranquillo è vivo.-
-Slade. Dimmi che cosa vuoi!-
Slade entrò nell'auto e abbassò il finestrino.
-cinque anni fa, dopo l'affondamento del mercantile, sono stato usato come cavia da laborario per due anni. Qualcuno ha ricostruito il Mirakuru seguendo i progetti del dottor Igor Bathiatich forse con dei documenti che aveva dato a Konig prima che le cose peggiorassero per lui-fece una pausa.-un consiglio per le tue amicizie, fra le altre cose c'era una lista di persone che avevano avuto contatti con loro, tutti morti, tranne uno, Sebastian Blood. Non so se c'entri qualcosa, ma credimi...non ha nulla di buono se conosce quei due. E per quanto riguarda noi due, l'unica promessa che voglio mantenere non è quella che ho fatto a te-detto questo accese la macchina e se partì.

*****
CINQUE ANNI FA - DUE ORE DOPO L'AFFONDAMENTO DEL MERCANTILE NON DISTANTE DA LIAN YU

I rilevatori aveva intercettato qualcosa.
La nave, Cargo, era in mare da qualche giorno.
Era salpata dalla Germania con destinazione ignota, anzi non c'era una destinazione. Sarebbero stati in mare fino che le cose non si mettessero bene per loro e che quel poliziotto facesse bene a non indagare a fondo. Ciò però non andava meno di continuare le sue ricerche e i suoi esperimenti sulle sue cavie. Erano sette in tutto e uno in una vasca speciale. Portava avanti un vecchio progetto cercando di trovare la soluzione.
In un laboratorio improvvisato ma ben fornito, un uomo sulla settantina, con i capelli bianchi tirati all'indietro con camicia e pantaloni, aveva rilevato qualcosa nei fondali.
-che abbiamo qui.-fece l'uomo notando che il monitor aveva individuato qualcosa.
Dette l'ordine di fermarsi e di prenderlo vivo.
Andarono giù in tre.
Qualche ora dopo riemersero.
Portarono alla nave, un uomo con la freccia conficcata sull'occhio destro con profonde ferite sulla schiena.
-chi abbiamo qui.-
Aveva con se il suo rilevatore e suonò nella direzione dell'uomo appena ripescato.
L'uomo si avvicinò e notò che le ferite sulla schiena lentamente si stavano rimarginando.
-vediamo...-fece l'uomo ripensandoci.-se ti curi anche questo.-con un gesto violento gli tolse la freccia nell'occhio, estraendo l'intero bulbo oculare.
-portatelo al laboratorio.-ordinò.
Aveva la testa piuttosto intontita quando riprese conoscenza.
Quando riuscì a mettere a fuoco si trovò in una specie di laboratorio. Era disteso e aveva le braccia e le gambe bloccate da delle catene. Doveva essergli succoesso qualcosa poiché non aveva una buona visuale.
-ben svegliato....-fece una voce.-incredibile...aveva ferite profonde fino all'osso e sono rimarginate...tutto tranne questo.-e gli mostro un contenitore con del liquido dove galleggiava un occhio.
Cercò di liberarsi, ma stranamente non aveva il controllo del suo corpo.
-ho preso le mie precauzioni...-fece l'uomo.-non so da dove salta fuori, ma mi interessa ciò che ha nel suo corpo anche se è imperfetto, sono sicuro che con uno studio approfondito debellerò queste imperfezioni.-
-toglimi le catene e ti do una dimostrazione.-
L'uomo ridette.-noto che ha uno spiccato senso dell'umorismo...come avrà notato non ha il controllo del suo corpo...e penso che il mio istinto abbia avuto ragione quando ho preso le mie precauzioni-fece una pausa.-non mi sono presentato...sono il dottor Igor Bathiatich, genetista, scienziato, studioso della mente e le do il benvenuto sulla mia nave, Cargo... benvenuto nel girono infernale signor Slade Joseph Wilson.-
 
   
 
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