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Autore: Miss_MaD    19/10/2014    3 recensioni
Lui è il classico ragazzo, lasciato da poco dalla fidanzata, popolare, innamorato delle più carine della scuola come... No! Lei non è certo la più carina della scuola, anzi, fa di tutto per non essere notata. Felpe larghe, maniche lunghe e un segreto che non può essere rivelato.
Quindi, cosa succederebbe se lui si innamorasse di lei?
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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(seconda parte)
Quell' estate ero al mare con mia sorella,non amavo andarci ma ne ero costretto.
Andai al bar e incontrai una persona che mi cambiò decisamente la giornata: 
i capelli bagnati le toccavano la schiena nuda perdendosi in mille gocce argentate che scendevano fino ad arrivare al pareo azzurro che le copriva i fianchi e il costume,nero a vita alta con dei fiori hawaiani. Notai che aveva un tatuaggio poco sotto la schiena, all' altezza dei reni: tre  foglie di edera tendenti all' azzurro si abbarbicavano al contorno di una croce con dentro una chiave di sol, era magnifico, non sembrava neanche un tatuaggio, piuttosto un marchio naturale.
Il drink che sorseggiava non poteva essere altro se non acqua tonica e ananas, lo stesso che avevamo preso quella sera quando siamo usciti insieme al cinema. 
Mi girai verso di lei e le bussai sulla spalla con due dita, lei si girò sorridente,ma quel grande sorriso si dissolse dopo poco . 
<< Ciao,come stai? >> mi chiese. 
Quasi non ricordavo la sua voce bassa, attesi un po' prima di rispondere, ero stordito. 
<< Oh, non male, a parte il fatto che sono morto... >>
Lei alzò un sopracciglio perfettamente disegnato.
<< Come sarebbe a dire?  >>disse, un po' stupita.
Non capivo perchè avevo detto quella frase ,ma tanto valeva  continuare:
<< Bè, si, sai, quasi sette mesi fa mi è stata tolta la vita... >>
Lei mi guardò interrogativa, e capii che dovevo continuare .
In fondo mi stavo divertendo, le stavo dicendo quello che provavo in una maniera un po' insolita, ma sincera.
<< Te ne sei andata >>
Lei capì cosa intendevo dire: lei per me era la vita, il mio ossigeno, la mia acqua. Si alzò, evidentemente aveva già pagato o aveva un conto aperto, uscimmo dal bar gremito di gente: anziani, bambini, ragazzi, adulti, tutti erano al bar a godersi il fresco in un caldo pomeriggio di luglio.
Finalmente fuori lei iniziò a parlare:
<< S... Senti,io non ce l' ho con te ma, ecco... N-non...Non possiamo! >>
<< Ma come no? >> Davvero non riuscivo a capire, da come mi guardava sembrava che le piacessi, lei mi piaceva quindi potevamo eccome! 
Lei non rispose, si limitò a prendermi il braccio e a dirmi :
<< Vieni >>
Andammo nel bosco dietro alla spiaggia, un folto parco cittadino ben curato e molto semplice. A quell' ora non c' era nessuno,erano tutti a mangiare o a fare gli ultimi tuffi in mare prima di pranzare. 
Mi prese la mano e chiuse gli occhi. Una lacrima le scese da quello sinistro e scivolò, calda e fragile sul suo braccio sinistro sul quale, me ne accorsi solo allora, c' erano dei tagli poco profondi.
Quella lacrima cadde su uno di questi tagli che, come un' esplosione ,la trasformò.
Il suo corpo si stava illuminando di una luce così forte da costringermi a chiudere gli occhi. Quando li riaprii non vidi più la ragazza semplice e emisteriosa che mi aveva rubato il cuore, ma una meravigliosa fata. 
Le ali erano nere, blu, viola e rosse,trasparenti come cristallo verso le salle dove vi erano una croce e una chiave di sol.
Le punte sembravano fatte di soffici piume, nere ,blu e viola. Il mio sguardo passò alle spalle, sulle quali ricadevano le morbide ciocche ondulate di capelli rossi. Il capo era ornato da un diadema di un colore indescrivibile che le scendeva in mezzo alle sopracciglia.
Deglutii rumorosamente quando vidi dove finiva la catenina che aveva appesa al collo. Cavoli,che seno! Era più florido di come facevano presagire le felpe enormi che portava. Il vestito era corto. Anzi! Non era neanche un vestito ma – deglutii una seconda volta -un semplice disegno. Solo il reggiseno e una cortissima gonna  erano veri e propri vestiti. Dalla caviglia sinistra saliva il disegno di un ramo d' edera che le avvolgeva la gamba e andava a finire in un punto indefinito sotto la gonna ,per poi proseguire lungo il lato destro del busto, dividersi in due ed avvolgersi su ciascun seno, coperto solamente da otto foglie di edera  e minuscoli fiori azzurri. 
Avevo quella fata seminuda davanti a me in un bosco deserto, potevo fare ciò che volevo, ma non lo feci, non la toccai .Mi limitai a osservarla in tutta la sua bellezza. Ci distanziavano appena pochi passi.
Uno
Due
Tre. Quando mi avvicinai lei alzò la testa e vidi che i suoi occhi castani erano diventati di un bel rosso cremisi. La morte e la vita, il fuoco e il ghiaccio,ecco che cos'era lei. Con quegli occhi vermigli mi supplicò di non avvicinarmi ma io le andai incontro e lei si voltò per correre via da me. L' afferrai per un polso e l' avvicinai al mio corpo che, come quel giorno a scuola, svettava sul suo,così piccolo. Le sue mani mi toccavano i pettorai nudi che si stavano muovendo ritmicamente, in silenzio. Salì con lo sguardo fino alla mia bocca, per poi abbassarlo timidamente.  Le presi il mento e lo tirai in su,faccia a faccia, come avrei voluto fare altre volte e le dissi :
<< Non mi importa, io ti amo >>
Lei chiuse gli occhi e fece per baciarmi  ma a pochi centimetri dalla mia bocca disse :
<< Fammi vedere >>
Io, ancora a occhi chiusi feci un ghigno e la baciai, le sue labbra sapevano di cannella, la mia spezia preferita. Quel bacio durò a lungo, ma quando si staccò lei era triste e mi disse solo:
<< Non possiamo >>
<< Ma come non... >>
<< Senti, tu mi piaci, sei dolce, carino ma so che la storia non durerà. So che mi dirai che mi amerai per sempre eccetera eccetera ma non succederà. Altre fate si sono innamorate degli umani, e per tutte, nonostante le promesse, è venuto il momento in cui quei ragazzi hanno detto “addio”, “ti lascio “. Ogni volta che una fata si sente dire “ ti lascio” è come se dicessero “ io non credo in te “ e altre fate sono in pericolo di vita, quindi, non possiamo. Ti amo ma non possiamo. >>
Io non riuscii a resistere, le cinsi i fianchi morbidi.
<< Ti dico che è una promessa. Piuttosto che lasciarti mi ucciderei ma tu rimarrai sempre qui con me >>
Lei fece per parlare ma la zitti subito con un bacio. Aveva capito che l' amavo.
Prima di staccarci dall' ultimo bacio mi accorsi che era ritornata umana. 
Mano nella mano ci dirigemmo in spiaggia.
Io e il mio cambio di vita. 
Io e il mio cambio di giornata.

++ SpAzIo AuToRe ++
Holaaa! Ulttimo capitolo, mooolto più lungo del precedente e di tutti gli altri che ho fatto. Mi sono trattenuta da suddividerlo in due parti quindi...
Ditemi che ne pensate, personalmente,anche se è strano mi è piaciuto. 
Besosss!
 MissD99

   
 
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