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Autore: Mikiri_Tohoshima    17/10/2008    0 recensioni
Anche un alieno può provare un amore feroce e passionale, specialmente un alieno sbavome come Venom! Mia prima fan fic decente su questo sito.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia era interessante.

Venom la sentiva sulla pelle nera, come un desiderio nascosto dentro di sè.
Presto sarebbe arrivato il ragno, l'Uomo ragno, e sarebbe ricominciato il gioco di scappa-insegui.
Oggi, però, non voleva ucciderlo. No, non poteva. Sapeva che doveva fargli qualcosa peggio che ucciderlo. Voleva sentire la pelle rompersi sotto i suoi morsi, divorarlo... di baci.
Venom scosse la testa un paio di volte. Cosa stava pensando? Chissà se sarebbe stato tanto brutto avere il ragno sotto i suoi artigli, e finalmente toccare la pelle con un tocco diverso da quello duro e avido di sangue.

La pioggia era rilassante, ripuliva la città che non dormiva mai dallo smog e i fumi delle ciminiere.

Presto sarebbe arrivato Spider-Man, presto avrebbe potuto esaudire il desiderio di passione che lo invadeva.
Una ragnatela, e la voce del Ragno, la solita e irritante, che avrebbe dovuto chiudere da un... bacio... furono il segnale.

<< Ehi, viscidone, mi stavi aspettando? >>

Ricominciò la lotta. Peter, però, sentiva che Venom non cercava di ucciderlo. Sì, lo aveva fertito più e più volte, però, quella volta, non cercava la morte di lui. Non riusciva a capire a che gioco stava giocando l'alieno, non fino a quando una macchia di viscidume nero lo bloccò in un vicolo, a quattro metri da suolo.
<< Cosa vuoi? >>. La voce del ragno, quelle adorata voce... Venom strappò una striscia del tessuto della spalla, senza togliergli la maschera. Per quello, ci sarebbe stato tempo... tanto tempo...
Peter sentì la viscida lingua rossa dell'alieno leccargli il collo, ed era strano. Era una sensazione troppo strana per esserne spaventato, però, allo stesso tempo, era insopportabile.
<< Ve... Venom! >>. Esclamò, quando la lingua dell'alieno divenne talmente insistente da farlo gemere.

Una bomba arancione dall'odore di zucca fece sbalzare i due.
Folletto Verde rise: << Non così in fretta, ragazzi! Lasciatemi un po' di spazio! >>.

Venom ringhiò contro l'altro nemico, e scomparve nelle tenebre.

Folletto verde ridacchiò: << Mi devi un favore, Uomo Ragno! >> volando via.

Peter decise che aveva fatto anche troppo. Tornò a casa, e si tolse il vestito, esaminandolo.
Le ferite... non erano vere ferite fatte per farli male, erano ferite per spogliarlo...
Rabbrividendo, gettò il costume tra i vestiti da rammendare, e andò a farsi una doccia.
Sotto l'acqua calda, guardò il sangue gocciolare dai graffi, e si passò una mano sul collo, dove era stato leccato dall'alieno.

Rabbrividì una seconda volta, e ringraziò mentalmente l'arrivo del Folletto verde. Se non fosse venuto con la sua bomba zucca, probabilmente adesso sarebbe stato ancora sotto gli artigli dell'alieno, e sotto la sua lingue rossa.
Disteso sul letto, la sua testa vagò per New York sotto la pioggia. "Che bella... la pioggia ripulisce davvero tutto..." e con questo ultimo pensiero, si addormentò.
  
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