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Autore: Inathia Len    25/10/2014    5 recensioni
Utimo anno a Hogwarts di James, Sirius, Remus, Peter, Lily, Severus, Regulus (anche se tecnicamente lui è al sesto anno) e Deirdre Woe. Ma chi è codesta fanciulla? Leggete, leggete…
Leggete per conoscere dell’anno in cui James Potter fece capitolare la bella Lily Evans.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Lily Evans divenne la sorella adottiva di Sirius Black.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Sirius Black sfidò nuovamente la sua famiglia e Regulus Black.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Regulus Black divenne un Mangiamorte e si sposò.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Remus Lupin combatté la sua maledizione.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Peter Minus lottò per essere un degno Malandrino.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Severus Piton cercò di sistemare le cose con Lily.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Deirdre Woe entrò nella vita dei fratelli Black.
Ma la storia non si fermerà qua. Si andrà oltre, parlando del “dopo-Hogwarts”, delle tre volte in cui i Potter sfidarono Voldemort, della profezia, della morte da eroe di Regulus, della fine per arrivare all'inizio, a Harry.
EX "Sirius Black il comico (sai che risate)
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Classe 1960'
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POV DEIRDRE

 

L'aria della Torre mi scompiglia i capelli, facendoli volare da tutte le parti. Sono più corti ora, più corti di quanto li abbia mai portati, e mi sfiorano appena le spalle, in turbinio nero. Li allontano dalla bocca e torno a fissare lo sguardo sull'orizzonte, sistemandomi meglio sulla finestrella, la testa poggiata sulle ginocchia. Vorrei piangere, ma non trovo le lacrime. Lo so che sono lì da qualche parte nei miei occhi, le sento premere per uscire ma, quando alla fine sono pronta per lasciarle sfogare, non accade nulla. Perché in realtà, non sono triste. Sono arrabbiata. Arrabbiata nera. Con un pizzico di melanconia, che rende tutta la miscela ancora più pericolosa.

Reg mi ha lasciata e lo ha fatto nel modo peggiore che potesse fare. Mi è stato comunicato dalla mia famiglia prima, con una lettera piena di rancore e odio, poi è venuto a parlarmi lui, ma non ha potuto dirmi molto. Non lo ascoltavo. Stringevo ancora in mano quello che mi aveva scritto mio fratello e lo fissavo senza capire, le parole di Regulus che venivano portate via dal vento. Ma una cosa l'ho capita: non ci sarà più nessun matrimonio. Dopo tutto quello che ho sacrificato per lui, che avrei sacrificato in futuro, è tutto svanito, come portato via dallo stesso vento che spira ora, che vorrei mi sollevasse e mi portasse lontana.

Sto quasi per addormentarmi, cullata dalle prime gocce di pioggia, quando un rumore di passi mi riscuote.

-Vai via, Regulus. Non voglio parlare con te- dico, cercando di mantenere un tono di voce normale.

-Non sono Regulus- dice la voce, facendomi sobbalzare.

Tra tutte le persone che sarebbero potute venire, Sirius lo immaginavo davvero in fondo alla lista. Soprattutto dopo la nostra ultima conversazione.

-Sei venuto qua a farti due risate?- chiedo, aspra.

Davvero non capisco cosa ci faccia qui. Mi volto piano verso di lui e il suo viso non ha quell'espressione trionfante o di scherno che mi sarei aspettata. Anzi, oserei dire sia sconvolto.

Rimane in silenzio, quasi in contemplazione, in mano stringe anche lui una lettera.

-Cosa vuoi?- domando alla fine, esausta per il suo silenzio, non sopportando il suo sguardo. -Sirius...?-

-È vero? È tutto vero?- chiede, passandomi il foglietto di pergamena che tiene in mano. -Non ti sposi più?-

-Devi ridare indietro lo smoking e vuoi esserne sicuro?- faccio, sarcastica. -Perché in tal caso puoi farlo senza problemi. È tutto vero, Regulus e io non ci sposiamo.-

Il sollievo che leggo nei suoi occhi mi fa vacillare per un secondo. Sembra essere tornato il Sirius di sempre, quello di cui mi ero innamorata, quello che il quale avevo perso la testa e avevo fatto mille follie. Non c'è traccia in lui del disprezzo e dell'amarezza che avevano contraddistinto il nostro ultimo incontro.

-Me lo aveva detto...-

-Oh, siete tornati amiconi, voi due? Sono così felice...- esclamo, ruotando le gambe e facendo per andarmene. Ma Sirius mi sbarra la strada. -È ora di cena, le mie amiche mi stanno aspettando- dico, facendo pressione sul suo braccio perché mi lasci passare.

-Ti prego, mi devi ascoltare.-

Lo sussurra al mio orecchio e anche un sordo avrebbe potuto percepire la disperazione di quelle cinque parole. Alzo piano il viso verso il suo e leggo la supplica nei suoi occhi.

-Pensavo non avessimo più nulla da dirci- dico, ma non fermamente come vorrei.

Ho provato a seppellire quello che provavo per lui, l'ho nascosto sotto metri e metri di odio e tristezza, eppure eccolo rispuntate fuori quando meno serve. Perché la verità è che non sarò mai in grado di dirgli di no. È proprio vero che l'amore fa fare cose assurde alle persone innamorate.

Allora annuisco brevemente e lui alleggerisce la presa sul mio braccio, speranza nello sguardo. Ma non voglio lasciarmi imbambolare, non devo cascarci di nuovo. Ogni volta mi ripromettevo di essere forte, di provare a dimenticarlo, poi due sue parole, un sorriso... E ci ero di nuovo dentro fino al collo.

-Sentiamo- mormoro, tornando ad appoggiarmi al muro di mattoni, quasi la roccia possa trasmettermi la sua forza.

-Quelle cose che ti ho detto all'ospedale, quando stavi male, non avrei dovuto dirle- ammette, dritto al punto come sempre.

-No, non avresti dovuto- convengo, cercando di tenere a bada la rabbia nella mia voce.

Come osa ricordarmi quella giornata, il dolore che ho provato? E poi proprio adesso?

-Ma avevo paura- continua, lo sguardo fisso a terra, come se io non avessi detto nulla. -Perché tu avevi cercato di ucciderti e io non potevo fare a meno di darmi la colpa. So che avevamo già rinunciato l'uno all'altra a Pasqua, dopo il combattimento a Diagon Alley, ma sapevo che tu provavi ancora qualcosa per me. E io... io non ho mai davvero smesso di amarti.-

Solo a questo punto alza lo sguardo su di me e vedo che i suoi occhi grigi sono pieni di lacrime. Non lo avevo mai visto piangere e questo mi convince un po' di più della sua sincerità.

-Quando sei entrato nella mia stanza, però- dico, quando trovo il coraggio di parlargli, -quando sei entrato hai detto tutto il contrario. Che non era vero, che non avresti mai potuto amarmi, dopo quello che avevo fatto. Non mi sembrano molto le parole di chi ama.-

Lo vedo sospirare, piegarsi come schiacciato da un peso invisibile, ma non mi interessa. Voglio delle risposte e sembra essere finalmente deciso a darmene. Ci sta male, lo vedo, ma anche io. Ci siamo fatti del male per troppo tempo, forse è il momento di mettere insieme i cocci e vedere dove il tutto ci porterà.

Se c'è ancora una strada per noi.

-Ho pensato che, se ti avessi detto quelle cose, orribili e che non penserò mai, tu avresti smesso di pensare a noi. Perché lo sapevo, lo leggevo nel tuo sguardo, tu avevi ancora fiducia in "noi". E quella lotta impossibile aveva solo portato dolore a chi ci stava intorno. Ma quello avrei anche potuto sopportarlo, ci stavo riuscendo. Ma quando si è trattato di te, quando ho saputo che avevi cercato di toglierti la vita, non ce l'ho fatta più. Ho semplicemente smesso di lottare. E credevo che, se avessi detto che non ti amavo più, a poco a poco mi avresti dimenticato.-

Mi prendo qualche minuto per pensare a tutto quello che mi ha appena detto. Ammetto che un suo senso ce l'ha. Contorta, ma almeno è una spiegazione. Ed è quello che ho aspettato per tutto questo tempo e anche Sirius sembra più leggero ora che ha detto tutto quello che aveva da dirmi.

-Non crederai davvero che torneremo insieme così, di punto in bianco- dico a un certo punto, rompendo il silenzio.

Sirius alza di nuovo lo sguardo su di me, che aveva spostato sull'orizzonte. Questa volta non riesco a leggerlo.

-Io volevo solo dirti la verità. Te la meritavi, sono stato uno stupido bastardo. Pensavo di aver fatto un gran gesto, ma alla fine si è trattato solo di egoismo. Perché facendo del male a te, lo avevi fatto anche a me. E io non volevo più soffrire.-

-Hai protetto te stesso, in pratica. Felice che tu ci sia arrivato. Perché il tuo piano non ha funzionato granché, genio- faccio, giocherellando con la camicia della divisa.

-So che probabilmente non è il momento, non sono mai stato Mister Tempismo, ma ho bisogno di saperlo...-

-La generosità fatta uomo- commento acida, ma lui non pare coglierlo.

-Provi ancora qualcosa per me?- finisce, facendosi appena più vicino.

-Non lo so- ammetto. -Forse sì. Ma, come ti ho detto, non possiamo ignorare il male che ci siamo fatti. Che tu mi hai fatto. Mi hai ferita, mi ero rassegnata all'idea che... e ora questa, che cambia tutto- dico, frustrata, stropicciando la lettera che ho tenuto in mano per tutto questo tempo.

-Possiamo ricominciare da capo, come se non ci conoscessimo. Anche dalle presentazioni, se vuoi- dice Sirius e sento la necessità nella sua voce. E le sue buone intenzioni.

Ma io lo blocco subito.

-No, non da capo. Come ho detto, abbiamo una storia alle spalle e non possiamo ignorarla. Neppure ora, che sarebbe più facile, ora che non ci sono più le stesse complicazioni. Ma non possiamo ricominciare da capo, perché non siamo più gli stessi ragazzini che si conobbero anni fa. Siamo cresciuti, siamo cambiati. E tutto quello che abbiamo passato ci ha portati qui, ora e adesso.-

-Quindi che facciamo?-

-Possiamo solo andare avanti- dico, intrecciando le nostre dita, mentre la pioggia finalmente smette.










Inathia's nook:



shhhaaaalve ;)
Quante di voi sono felici per la Sdreidre/Sirierdre... etc.? Non so che nome dare a 'sti due...
Cooooomunque, Deirdreucce nostre ritorna a grande richiesta (ma quando mai... ;P) e tira fuori le unghie. Come darle torto? Effettivamente, dal suo punto di vista, non è proprio un grand perido. Prima lascia tutto e tutti e scappa con Sirius. Si mettono insieme (lasciando perdere i casini in mezzo) e lui la molla. E la molla di nuovo. Poi la dice che non l'ha mai amata. Poi il suo fidanzato (che alla fine è il suo migliore amico) rompe il fidanzamento per nessun apparente motivo (anche se noi lo sappiamo perchè *manda sguardi pieni di sottintesi ammiccanti*) e vedremo presto che effetto avrà sulla famiglia di lei questa rottura con Regulus...
Insomma, non è che la si possa proprio biasimare. Per quanto un Sirius bello spiegazzato e pronto a giurarti (si spera finalmente) amore eterno non è da buttare via...
Coooomunque, questo è quanto. Inutile dirvi che questa apparente calma tra le coppie e la situazione esterna (intendo guerra e affini) dovrebbe solo mettervi paura (muhahahahah). Un po' come in un film o una serie tv, in cui prima del finale di stagione o di una puntata tosta, mettono a tacere i fan con frasi amorevoli e sguardi leziosi..
Ma, come dice Deirdre, "Possiamo solo andare avanti", anche perchè se no finisco che vi spoilero tutto quanto.
Prima di chiudere questo angolo che nessuno si sarà giustamente preso la pena di leggere, ci tengo a specificare una cosa. Anche se ho detto che ho finito di pianificare la storia, questo non significa che si concluderà a breve. La devo ancora scrivere (buona parte) e, soprattutto, non finirà con la fine dell'anno scolastico ad Hogwarts. Quando ho cominciato tutto questo, non sapevo nemmeno che sarei andata oltre il terzo capitolo. E invece eccomi qua, più di un anno dopo, con ben 64 capitoli sul groppone e 241 recensioni totali. In sintesi, non vi libererete tanto presto di me. Voglio finirla col botto. E così ci sarà il tempo dell'Ordine e della guerra, delle sue vittime...  preparate i fazzoletti, gente. 
Bah, ora me ne vado sul serio.
Vi aspetto nelle recensioni. 
Saluti... 

  
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