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Autore: Misaki Ayuzawa    26/10/2014    4 recensioni
Chi è Tessa Gray? Ve lo dico subito. Tessa Gray è una povera sedicenne in crisi. Perchè, non solo frequenta il terzo anno di liceo, e si sa, il liceo è un problema per tutti, ma anche perchè non riesce a trovare il libro giusto... si avete capito, è una lettrice appassionata che non riesce a trovare un libro appassionante e questo è un problema per qualunque lettore che si rispetti! Questa, signori è la storia di Tessa Gray e della sua caccia alla "trama perfetta" ma non solo la sua perchè compariranno, con la stessa importanza, gli altri personaggi che fanno di Shadowhunters il ciclo di romanzi che è!
Dal 7° cap.: Il blu si fuse col grigio per diventare tempesta.
Dal 9° cap.: "E che cosa cerchi?"
"Romanzi. Ce ne sono pochissimi. O poesie ... Ci sono soltanto enciclopedie e storici!"
Will si sentì ferito nell'orgoglio. Quella era la sua biblioteca e nessuno la poteva offendere!
Dal 13° cap.: "Ah non preoccuparti! In caso scacciamo via Will!"
"Chissà perchè non credo prenderebbe la cosa con diplomazia ..."
"Mmmm ... forse no" Rise.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Theresa Gray, William Herondale
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo  43: Estranei

I giorni successivi trascorsero come in un sogno. Nulla sembrava reale, funerale di Jem compreso.
Nella cappella dell’Istituto quasi non si respirava per quanta gente era presente. La prima fila era occupata dagli zii e da Emma che, a tutti i costi, aveva voluto Jules accanto a sè, poi venivano i professori e il personale scolastico e, infine, decine e decine di studenti. Will aveva occupato una panca in fondo ed era stato silenzioso, di fianco ai genitori e alla sorella, per l’intera funzione. La sua presenza era stata notata soltanto per il discorso che aveva preparato in onore di Jem. Tessa gli era andato incontro, quando Will, bardato di nero da capo a piedi e zoppicante sulla stampella, aveva fatto il suo ingresso nell’edificio, ma era stata scansata bruscamente e, con un’occhiata di scuse da parte dei coniugi Herondale, superata.

Ora, Tessa stava di fronte la camera di Will, dalla quale provenivano, in alternanza, le voci del ragazzo e della sorella.  Tessa alzò una mano, nell’azione di bussare, ma proprio in quel momento la porta si spalancò. Cecily stava sulla soglia dando le spalle a Tessa e rivolgendosi per l’ultima volta a Will in tono risentito.
“Non hai molta scelta, Will. Tu torneai in Galles, e lo sai. Non capisco perché devi rendere tutto così difficile!” Queste parole colpirono Tessa più forte di uno schiaffo: non si era mai soffermata a pensare a questo, ma, in effetti, era logico … Will non aveva più un motivo valido per restare a Londra, non con Lilith in prigione e Jem morto. Cecily, prima di imboccare il corridoio a lunghi passi, la scrutò per un secondo, e Tessa ebbe l’impressione di non esserle molto simpatica.
“Tanto vale che entri.” L’invito fu alquanto scorbutico, ma Tessa decise di coglierlo ugualmente. La stanza era un caos. Lenzuola stropicciate e abbandonate sul letto, vestiti sparsi sulla sedia e sulla poltrona e, infine, libri dappertutto. Ogni singolo volume era stato tolto dalla libreria, e ora giacevano tutti sul pavimento, alcuni ancora aperti. “Allora?” Will era seduto a terra, le spalle contro l’armadio semivuoto e le gambe incrociate. “Sono abbastanza impegnato, quindi sei pregata di sbrigarti.” A Tessa parve di essere tornata ai primi giorni, quando tra lei e Will non c’era ancora nessuna complicità e nessun sentimento.
“Sì, sei letteralmente sommerso dal lavoro.” La ragazza mosse qualche passo, evitando di calpestare maglie e volumi. Finalmente raggiunse la sponda del letto e vi si sedette. “Hai intenzione di tornare a casa?”
Le parole restarono sospese tra di loro e la risposta non arrivò di certo immediata.

Will tamburellò con il pollice contro la punta della scarpa. Sembrava assorto e, con i capelli scompigliati e il vestito nero ancora indosso, assomigliava ad un angelo della morte. Persino l’aura intorno a lui era ombrosa.
“Non ho ancora deciso.” Era così spaesato che Tessa per poco non si commosse.
“I tuoi meritano una risposta rapida. E anche io.” Le ultime parole le uscirono di bocca senza che lei lo volesse. Si morse la lingua fino a sentire il sapore del proprio sangue in bocca.
Will stette in silenzio.
“Ti ricordi cosa ti dissi la notte di Natale, Will?” Cominciò Tessa e, non lasciandosi scoraggiare, continuò. “Io mi ricordo ogni singola parola, perché è stata la prima volta in cui mi hai fatto avvicinare. Mi avevi baciata poco prima, ma quelle ore passate nella biblioteca sono state ancora più speciali. Io  ho promesso che non avrei gettato la spugna con te, e non ho intenzione di farlo nemmeno ora. Siamo uguali Will. La vita ha messo alla prova entrambi, ma l’abbiamo superato … e sempre lo supereremo. Queste cose ci segnano, e non necessariamente nel senso migliore, ma fanno di noi quello che siamo. Se rimarrai ancora in questa bolla … allora perderai il controllo della situazione. I tuoi genitori saranno costretti a portarti in Galles, e poi? Diventerai uno di quei vecchi scorbutici con cui nessuno vuole avere niente a che fare. Se invece ti svegli da questo torpore, prenderai la tua decisione, non importa quale, e saprai che la vita che conduci sarà quella da te scelta.”
Le parole levitarono tra loro, poi Will si mise in piedi e mosse qualche passo verso il letto, dove Tessa era seduta. Si piegò su di lei, carezzandole la guancia con la mano destra. Tessa fremette al contatto. Non si toccavano con quell’intimità da quella notte in ospedale, quando avevano dormito insieme. Ora però era diverso. Tessa percepiva l’elettricità nell’aria. Will le fece alzare il mento con una minima spinta della mano. Poi accostò il proprio viso a quello di lei. La bocca si muoveva veloce, famelica, su quella di Tessa. Piano piano  i corpi si andavano inclinando sul letto e Tessa si ritrovò completamente sdraiata, la testa adagiata sui cuscini e le gambe intrecciate a quelle di Will. Quest’ultimo le stava sopra, le mani le esploravano la schiena e i fianchi, e, tra un bacio e l’altro, sussurrava il nome di Tess.
Will le riempiva di baci la linea del collo, mentre Tessa affondava le mani nei capelli corvini. Per un momento pensò di lasciarsi andare, in fondo cosa poteva esserci di sbagliato? Lei lo amava, ne era certa, ma una nota stonata non faceva altro che tormentarla.
“Will?”
Il ragazzo continuò a produrre imperterrito una serie di gemiti.
“William?” Tessa tentò di nuovo, lottando contro la volontà del suo stesso corpo, e finalmente Will decise di prestarle attenzione.
“Non stai facendo questo per prendere tempo, vero?”
“Cosa stai insinuando?” Will fece leva sulle braccia per piantare il proprio sguardo in quello di tessa. I suoi occhi erano duri, impenetrabili. Tessa si ritrovò imprigionata tra le sue braccia e rimpianse il calore di un attimo prima.
“Che vuoi pensare ad altro per un po’ e che io sono l’unica distrazione disponibile al momento. Sii sincero.”
Will parve riflettere e, dopo il soliloquio che doveva essere avvenuto in quei secondi nella sua testa, i suoi occhi assunsero un’espressione più decisa, ma anche rassicurante. Tessa si sentì alleggerita ancor prima che Will parlasse.
“Ho deciso Tess” le carezzò la guancia e giocherellò con una ciocca dei suoi capelli, però la guardava negli occhi.  “Rimango. Non voglio escludere la mia famiglia dalla mia vita, non potrei mai, ma non voglio allontanarmi da Londra al momento, e nemmeno da te.”
Per Tessa fu più che sufficiente. Per la prima volta prese l’iniziativa e lo baciò. I movimenti di ambedue all’inizio furono timidi, persino imbarazzati, ma presto si trovarono a loro agio, sapendo perfettamente cosa fare, perché sia anime che corpi non erano mai stati estranei.

Angolino dell'autrice: Sono terribilmente rammaricata. Non potete nemmeno immaginare quanto in questo momento io mi vergogni ... il fatto è che avevo perso l'ispirazione ... Un blocco dello scrittore durato quasi due mesi non è cosa da sottovalutare, anzi, mi ha alquanto spaventato ... Ma finalmento sono riuscita a portare a termine il capitolo. Io vi ringrazio però perchè siete i lettori migliori del mondo, visto che, nonostante la mia scomparsa, non solo non avete abbandonato la storia, ma siete persino aumentati! Vi adoro.
Come sempre, le recensioni sono le ben venute e, se volete, potete dare un'occhiata alla flashfic che ho pubblicato qualche giorno fa, sempre su Shadowhunters: 
Shadowhunters, 'You don't know me' di Misaki Ayuzawa su EFP Fanfiction ; e, se siete stati fan della serie TV della Disney "Zorro", potete dare un'occhiata anche a questa one-shot :) : Altro, 'La prima ferita' di Misaki Ayuzawa su EFP Fanfiction
A questo vi saluto. A presto, spero!

  
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