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Autore: Klaineinlove    28/10/2014    3 recensioni
Dopo la morte di sua moglie, Burt decide di tenere Kurt al sicuro. Diventa molto protettivo nei suoi confronti facendolo studiare a casa e permettendogli raramente di uscire. Con il tempo Kurt cresce restando all'oscuro della realtà che lo circonda.
Le cose cominceranno a cambiare quando Blaine Anderson entrerà lentamente nella sua vita.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Burt chiuse la sua officina alle 19:00. Sapeva che avrebbe potuto lavorare qualche ora in più, ma voleva comprare un regalo a Kurt prima che gli altri negozi chiudessero.

Aveva visto lo sguardo triste di suo figlio negli ultimi giorni, sopratutto quando Rachel era corsa al centro commerciale per lo sconto del 40% sui capi firmati. O quando un amico di Mercedes aveva festeggiato al Bel Grissino il suo compleanno e Kurt era rimasto a casa a studiare storia.

Quindi Burt sperava che con un piccolo dono avrebbe portato il sorriso sul volto di suo figlio.

Quando rientrò suo figlio era seduto sul pavimento mentre ritagliava dei cupon da alcune riviste.

“Hey ragazzino, tutto bene?”

Kurt annuì “Ho trovato dei cupon interessanti. Potresti risparmiare un sacco con questi se vai al supermercato vicino la chiesa”

Burt si liberò della giacca e si avvicinò al figlio sedendosi però sul divano.

“Ho un regalo per te” diede a Kurt una scatola che dentro conteneva una spilla

“E' bellissima” Kurt saltellò sul posto tenendola stretta tra le mani

“Perché mi hai fatto un regalo?”

“Perché sei mio figlio”

“Ma non è il mio compleanno”

Burt rise “Kurt. Prendi la spilla e vai. E fai attenzione con queste forbici , la prossima volta aspetta me per ritagliare qualcosa, ora vado a preparare la cena.”

Kurt si concentrò sulla spilla dimenticando i cupon, magari l'avrebbe indossata il giorno seguente per andare al cinema con Blaine. E a proposito di cinema, Kurt doveva provare a non fare uscire questa notizia dalla sua bocca.

 

 

 

Blaine si svegliò con un mal di testa terribile, scese in cucina per fare colazione così avrebbe potuto prendere un'aspirina. Il taglio gli faceva ancora male anche se non era così grave. Kurt gli aveva messo un cerotto colorato, probabilmente l'avrebbe tolto prima di andare a scuola, non gli servivano altre scusanti per litigare con qualcuno.

Sua madre arrivò in cucina, aveva appena finito di pulire il salotto e stava sistemando i prodotti sotto al mobiletto.

“Buongiorno tesoro”

Blaine borbottò un saluto con un croissant in bocca

“Per che ora torni a casa? Volevo andare dal medico, sai per controllare questo taglio”

“Mamma non è niente, non fa male e poi dal medico posso andarci da solo, non ho mica bisogno che mi accompagni. Comunque torno tardi, ho da fare”

La donna fu sorpresa “Oh e posso sapere dove vai?”

“Devo vedermi con una persona”

“Ti servono soldi, sono sicura che ho dei spiccioli” Suzanne prese la borsa per poi tirare fuori il suo borsello

“Non ho bisogno di soldi. Ho dato delle ripetizioni a Rachel Berry e lei mi ha pagato. Sto bene così. Ci vediamo”

 

 

Erano le 15:50 e Kurt non riusciva più a tenersi sulla sedia. Si era distratto parecchie volte e non aveva saputo dare le risposte giuste durante un quiz.

“Kurt, abbiamo quasi finito ma ti stai distraendo troppo” gli fece notare il suo insegnante

“Mi dispiace. Mi dispiace”

“Sei troppo irrequieto”

“Lo so”

“Qualcosa non va?”
“Niente!” quasi urlò Kurt gettando un altro sguardo sull'orologio appeso alla parete del suo salotto.

“Va bene, puoi almeno rispondere all'ultima domanda?”

“Non ricordo la risposta. Giuro che ho studiato, ma non la ricordo. Non la ricordo”

Il professore alzò un sopracciglio “Kurt, per caso hai mangiato un pacco di zucchero?Sei troppo iperattivo”

“Niente zucchero. Giuro”

Con un sospiro deludente, l'insegnante chiuse il libro “Va bene, per oggi lasciamo perdere. Domani non farti trovare così impreparato o farò rapporto a suo padre”

“Va bene, mi dispiace. Domani sarò preparato”

L'insegnante fece una smorfia non troppo convinto poi lo salutò. Kurt corse al telefono per avvisare a suo padre che aveva finito gli studi e che probabilmente sarebbe andato a fare un pisolino. Stava per dirgli che aveva mal di testa, ma sapeva quanto suo padre si preoccupasse per lui e probabilmente sarebbe tornato a casa rovinando il piano di Kurt.

Alle sedici in un punto il ragazzo si sistemò sul portico di casa guardandosi intorno e sperando che nessuno dei vicini lo notasse.

Un'auto nera si fermò fuori al suo vialetto, quando il finestrino si abbassò, Kurt vide Blaine e corse verso di lui.

“Sei pronto?” domandò il moro aprendogli la portiera dall'interno dell'auto.

“Prontissimo”

Una volta partiti, Blaine abbassò il volume della radio così da potersi concentrare sull'altro ragazzo “Hai avuto problemi per la fuga?”

Kurt teneva le mani in grembo fissando la strada difronte a sé “No. Credo. Sono solo un po' in ansia”

“Prima sul cellulare controllavo i film al cinema. Lima non credo sia ben fornita purtroppo.”

Kurt lo guardò fisso “Come hai potuto vedere dal cellulare?”

“Con internet, come sennò”

“Oh già...anche Rachel disse di avere una connessione che cosa strana”

“E perché tu non hai un cellulare, ma almeno in tv sentirai le notizie delle nuove uscite?”

“Non sempre. Non guardo quasi mai la tv. A parte per i film. Però ascolto la cronaca e la politica, bisogna essere informati su questo” spiegò Kurt con tono da chi vuole dare un insegnamento.

“Giusto” disse Blaine sorridendo.

Una volta arrivati al cinema (ci misero venti minuti d'auto) i due si fermarono a guardare i manifesti per scegliere i film.

“Non c'è niente di interessante” costatò Blaine “Il documentario sugli animali marini te lo scordi, io mi ci addormento”

Kurt fissava i cartelloni indeciso. Non sapeva cosa guardare, nessun poster attirava la sua attenzione.

“Che ne dici di guardare l'alba dei morti viventi? Pare che l'abbiano rimesso al cinema per qualche giorno”

Kurt fissò il manifesto del film che Blaine voleva scegliere “Non lo so, non mi piace, perché ha quel viso orribile l'uomo? E c'è del sangue”

Blaine tirò Kurt per un polso “Andiamo su non è così terribile come sembra. Prendo i biglietti e poi il più grande secchiello di pop-corn che hanno, che ne pensi?”

Kurt sorrise all'idea dei pop-corn, sperava che a Blaine piacessero quelli zuccherati.

“Ci sto”

Una volta in sala, i due condividettero la ciotola, nel cinema c'erano solo altre quattro persone, due di loro erano anziani, ma a loro non importava, si stavano divertendo dopo aver mischiato i pop-corn con gli m&m's

Purtroppo le cose poi non furono così belle dal momento in cui nel film la bambina era diventata uno zombie e aggredisce il compagno della protagonista. Kurt lanciò un urlò facendo cadere il secchiello dei pop-corn e nascose la sua faccia nella spalla di Blaine.

“Cofa è sufesso” borbottò malamente Kurt non avendo il coraggio di guardare lo schermo, poteva sentire le urla della donna e con una sola piccola occhiata aveva visto sangue ovunque.

“Kurt è tutto finto. Non esiste niente”

“Non voglio vedere. Non voglio vedere”disse continuando a trovare un modo adatto per nascondersi bene sotto il braccio di Blaine.

Non videro tutto il film e Kurt ne uscì terrorizzato.

“Mi dispiace tanto” disse sinceramente Blaine “Non credevo che avessi davvero così paura”

Kurt continuò a camminare verso l'auto guardandosi furtivamente intorno.
“Kurt gli zombie non esistono. E' tutto finto”

Il ragazzo non rispose, si allacciò la cintura e si mise a guardare scrupolosamente la strada durante il tragitto verso casa.

Una volta arrivati fuori all'abitazione Hummel, Blaine tirò la sua cartella dai sedili posteriori e strappò un foglio dal suo quaderno a righi.

“Ti dispiace se ti lascio il mio numero? Puoi telefonarmi quando vuoi”

Kurt prese il foglietto tra le mani di Blaine e lo mise in tasca “Grazie per oggi, mi è piaciuto uscire con te.”

Blaine fece mezzo sorriso “A me dispiace che tu ti sia spaventato”

“Sto bene” rispose Kurt ricambiando il sorriso. Salutò Blaine e tornò in casa.

 

Quando Burt rientrò la sera vide Kurt tirare un sospiro di sollievo.

“E' successo qualcosa? Hai una faccia...”

“No!” urlò Kurt, poi si portò le mani alla bocca “Volevo dire..niente. Hai chiuso bene la porta?”

Burt si accigliò. “Kurt che hai?”

“La sicurezza non è mai troppa, lo dici anche tu” il ragazzo si avvicinò alla porta per controllare che fosse ben chiusa e poi diede un ultimo sguardo alla finestra, dietro le tende.

“Figliolo che ti succede?”

“Ho solo...ho fatto un incubo, mi sono un po' spaventato”

“Vuoi parlarne?”

Kurt scosse la testa. “Sto bene”

 

 

 

 

Erano passate le undici, Blaine aveva cenato con i suoi e poi si era rintanato in camera a studiare, aveva fatto una doccia e con un pigiama pulito si era sistemato comodamente nel suo letto. Era stanco e la testa pulsava ancora un po', ma più che altro era dispiaciuto per quello che era successo a Kurt.

Spense la luce della sua cameretta e si sistemò il cuscino quando poi il suo cellulare iniziò a vibrare. Era un numero di casa e non era salvato nella sua rubrica.

“Sono Blaine, chi parla?”

“Blaine? Sono Kurt”

La voce agitata dall'altro lato del telefono lo spaventò “Kurt, hey. Tutto bene?”

“No”

“Cosa c'è?”

“Io...ho...paura.”

“Paura?”

“Blaine e se mi attaccano?”

“Chi ti attacca, Kurt?” Blaine stava cominciando a chiedersi se Kurt soffriva di quello strano sonnambulismo, quello che ti fa dire e fare cose senza rendersene conto

“Gli Zombie, Blaine!” sussurrò Kurt ma con fare agitato “Blaine non sappiamo se qualcuno è stato morso che allo stesso tempo ha morso qualcun altro e poi un altro ancora e-”

“Kurt fermati! Ti ho già detto che non esistono”

“Non puoi provarlo!”

“Certo che posso. Non esistono. E' qualcosa di inventato solo per creare film e telefilm su qualcosa di apocalittico”

“Come la fine del mondo? Può venire la fine del mondo?”

Blaine scosse la testa “Piantala, sul serio. Pensa a cosa belle”

“Uno zombie morto” rispose Kurt

“E' già morto lo zombie” gli fece notare Blaine

“Ecco siamo fregati! Lo sapevo, lo sapevo!”

“Shh Shh ascolta, c'è qualcosa che ti fa dormire?”

“Ricordo che mia mamma cantava per me”

“Uhm...posso cantarti qualcosa? Fin quando non ti addormenti? Metto giù io la chiamata, non preoccuparti”

Kurt sentì dei rumori provenire dall'altro capo del telefono

“Eccomi, dovevo prendere la mia chitarra. Buonanotte Kurt”

e poi iniziò a suonare :

 

https://www.youtube.com/watch?v=jEOz6_WvIzc

 

I bet this time of night you’re still up
I bet you’re tired from a long, hard week
I bet you’re sitting in your chair by the window, looking out at the city
And I bet sometimes you wonder about me

 

Scommetto che a quest’ora della notte sei ancora sveglio
Scommetto che sei stanco a causa di una lunga, faticosa settimana
Scommetto che sei seduto sulla poltrona vicino alla finestra, a guardare la città
E scommetto che qualche volta ti sei chiesto di me

 

And I just want to tell you
It takes everything in me not to call you
And I wish I could run to you
And I hope you know that
Everytime I don’t,
I almost do, I almost do

 

E voglio solo dirti
Mi costa parecchio non poterti chiamare
E vorrei poter correre da te
E spero che tu sappia che
Ogni volta che non lo faccio,
è come se lo facessi, è come se lo facessi

 

Blaine continuò a suonare fino a quando non sentì solo il calmo respiro di Kurt. Provò a chiamarlo e non rispose. Con un sorriso, Blaine chiuse la chiamata.

 

Continua...

 

Canzone: Taylor Swift - I almost do

 

 

Note: ecco che i due hanno avuto il loro “primo appuntamento” ma non sarà l'unico. Le cose si svilupperanno e poi...vedrete :)

Scrivere di Kurt spaventato dagli zombie mi ha divertito tanto, lo immaginavo fissare la finestra con questi due occhioni e niente era una scena che volevo inserire. 

   
 
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