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Autore: ciabysan    19/10/2008    4 recensioni
Chi l'avrebbe mai detto che MSN messenger, un programma utilizzato da miliardi di persone nel mondo potesse trasformarsi in un arma di terrore, sangue e morte? Un ragazzo drogato di informatica viene aggiunto da una ragazza sconosciuta. I due si innamorano, ma quando lui scopre che la sua misteriosa spasimante è morta ben tre anni prima, sprofonda in una paranoia chiamata incubo.
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Non ho fame

Non ho fame.

Ma una buona cioccolata calda non me la toglie nessuno.
Soffio lentamente e con dolcezza per raffreddarla senza toglierne la sua purezza e il suo sapore dolce.

Mi riempio di dolcezza.

Qualcuno mi alita sul collo, ma non ha l’alito umano. È un soffio freddo e raggelato, quasi quello di un morto. Rabbrividisco. Il sangue mi si gela nelle vene. Quello strano sospiro attraversa il mio corpo, così ardentemente, che la tazza nelle mie mani traballa e delle gocce di liquido marrone cadono a picco sul tappeto. Non ho il coraggio di voltarmi. Il cuore mi batte all’impazzata, quasi come se volesse abbandonare il mio corpo, distruggendo la cassa toracica.

Cerco di osservare con la coda dell’occhio, ma vedo soltanto un ombra. Appoggio la tazza sul tavolo della cucina accanto a me e mi armo di coltello, mentre la paura sembra non andarsene.

Conto fino a tre, chiudo gli occhi, stringo forte il coltello e mi giro di scatto. Poi li riapro e vedo la punta del coltello sporca di sangue. Alzo lo sguardo, sempre più terrorizzato.
Quella ragazza è di fronte a me. Le ho appena tagliato la coda.

“Bastardo” mi sussurra, mentre un feroce schizzo di sangue parte all’impazzata dalla ferita sulla gola, spruzzando di rosso vivo  i muri della cucina.
Mi sveglio di colpo. Sono in soggiorno e mi ritrovo la testa nella tazza di cioccolata. Sento il capo bollire. I capelli sono sporchi della dolce bevanda. Il colletto della camicia bianca completamente marrone. Sono svenuto di nuovo.

Metto la tazza nel lavandino e corro a lavarmi i capelli. Senza togliermi nulla, mi metto in ginocchio di fronte al bordo della vasca e mi lavo i capelli con l’ausilio del rubinetto e un po’ di shampoo.

Che cosa mi sta succedendo? Continuo a svenire in continuazione e tutte le volte questa strana ragazza mi appare in sogno. Chi è? Che cosa vuole?
Mentre l’acqua accarezza il mio capo e la lava via dal cioccolato, due mani spuntano improvvisamente dall’interno della vasca e mi afferrano il volto, trascinandomi all’interno di essa. Mi divincolo, ma quelle mani non mi lasciano andare. L’acqua mi cade a picco sui pantaloni inumidendoli.

Ma all’improvviso l’acqua cambia colore: tende al verdognolo e continua a scendere. Non riesco a liberarmi. Voglio uscire! Voglio uscire! La camicia si fa pesante e umida.
Acqua salmastra, ricca di alghe e strane erbe.

Aiuto!
Le mani mi spingono sul fondo. Non respiro.

Bevo.

L’acqua salmastra mi penetra nelle narici e in gola. Soffoco.
Ritorno in superficie a stento e riesco a sputarla. Ma immediatamente vengo spinto nuovamente sul fondo. Il liquido mi perfora le orecchie e non mi lascia scampo.

Sembra acqua di lago, o di fiume.

Fiume.

Fiume.

La parola fiume mi rimbombava in testa all’impazzata.

All’improvviso le mani scompaiono e io riesco finalmente a ritornare in superficie. Esco respirando con fame d’aria e mi butto sul pavimento del bagno. I vestiti completamente fradici. Le piastrelle si ricoprono d’acqua.

Acqua che continua a fluire ed estendersi, come un’epidemia.

Quella ragazza. Quella ragazza vuole qualcosa da me.

E continua a colpirmi.

Ma questa volta è riuscita a farlo nella realtà, non nel sogno.

  
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