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Autore: Mad_Dragon    29/10/2014    6 recensioni
[raccolta interattiva] [creepypasta (o cose che si avvicinano ad una creepypasta]
Blackshine è una tranquilla cittadina di campagna situata nella regione di Taros. Una serie di improvvisi ed inquietanti omicidi sconvolge la popolazione di Blackshine, portandola a scavare nel profondo della propria anima. Ad affogare nel fango dei propri peccati.
Elenco racconti:
1) A dangerous night (dedicata a Lila May)
2) Puppet
3) ...
Spero davvero che la storia vi incuriosisca. Lasciate pure una recensione, qualsiasi tipo di critica è ben accetto. Un saluto /
Rovo
[aggiornamenti irregolari]
Genere: Dark, Generale, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, N, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Videogioco
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Puppet

I giorni passarono felici, nonostante quello che era successo alla povera ragazza. Ella venne presto dimenticata da Blackshine. O, almeno, dalla parte più ricca di quella città. Essa, però, non sanno che arriverà anche il suo momento... ma andiamo con ordine.
James, ragazzo di quasi quattordici anni, passeggiava felice per le strade vicino a casa. La sua felicità proveniva dalla consapevolezza che quello era il giorno più bello dopo Natale. Era il suo compleanno. La grande casa dei genitori, situata in cima alla collina, era stata addobbata a festa. Camerieri e altri addetti ai festeggiamenti si aggiravano per i corridoi della villa ottocentesca come spiritelli frettolosi: c'era chi appendeva gli addobbi alle finestre, chi decorava le varie torte cucinate dallo chef pluripremiato ingaggiato dalla famiglia, chi comunicava ai genitori del piccolo James a che ora sarebbero arrivati gli invitati.
Come avrete già capito, i genitori di James erano ricchi. Per la precisione, essi erano i dirigenti di una delle più importanti imprese dell'intera Regione. James entrò nel salotto di casa arredato con mobili antichi tanto quanto la casa stessa, ricoperti per l'occasione con addobbi variopinti. Al centro di esso c'erano i genitori del ragazzo, i quali parlavano fittamente con un postino. La madre, vestita con un lungo scialle nero che ricopriva un vestito rosso, agitava in modo scomposto le mani, minacciando il povero postino. Il padre, più pacato della moglie, si sistemò con un gesto la cravatta e comunicò sia alla moglie che al postino di lasciare a lui il pacco misterioso.
James, come attratto da quello strano pacco, si diresse verso il padre e glielo strappò di mano. Alle lamentele del padre, James rispose che se ne sarebbe occupato lui, dato che i genitori erano troppo occupati con gli ultimi preparativi.
Detto questo, il ragazzino si gettò verso le scale che conducevano alla sua stanza. Aprì la porta ed entrò. La stanza, illuminata dalla grande finestra, era abbastanza grande e piena di disegni raffiguranti Pokémon che ad un ragazzo "normale" non piacciono. A normali Wailord si alternavano Pokémon di tipo Buio o Spettro raffigurati in atteggiamenti aggressivi o comunque terrorizzanti.
James aveva sempre nascosto quei disegni sia alla madre che al padre, per paura che interpretassero la sua passione come un qualcosa di insano. Di perverso.
Il ragazzo si sedette sul letto ed accarezzò il pacco regalo. C'era una piccola busta contenete un biglietto che recava la frase:"Per l'amante dell'oscurità". James non riconobbe la calligrafia, né riuscì a scoprire l'autore di quel messaggio visto che il biglietto era anonimo. Mise la busta sul comodino e si concentrò sul pacco. Era stato avvolto in una carta da regalo piuttosto vecchia, decorata con un motivo formato da moltissime linee che si intrecciavano. Il tutto era stato impreziosito da dei filamenti color dell'oro che saltavano subito all'occhio poiché il resto della carta era nero e grigio chiaro. James accarezzava con la punta delle dita e con estrema delicatezza il pacco. Lo cullava tra le braccia come se fosse un bambino.
Sentiva che qualcosa di oscuro lo chiamava da dentro alla scatola. Ne era attratto ma allo stesso tempo esitava ad aprire la confezione per paura di quello che conteneva. Alla fine, vinse la curiosità. James ruppe la carta e aprì la scatola, ritrovandosi davanti ad una esatta replica del suo Pokémon preferito in assoluto: un Banette.
James amava i Banette non tanto per il loro aspetto, né per il fatto che potessero megaevolversi, ma per la leggenda che ricopriva di mistero la loro comparsa nel mondo: si narra, infatti, che essi nacquero da un pupazzo abbandonato, illuminato dai raggi della Luna. Molti hanno smesso di credere a quella storia, relegandola al ruolo di semplice favola per bambini. James, al contrario di questi, credeva fortemente in quella teoria e si era ripromesso di verificarla, prima o poi.
Il ragazzo si mise ad osservare il pupazzo: era più piccolo di un vero Banette, ma gli altri aspetti tipici della specie erano stati riportati correttamente, rendendo il tutto spaventosamente uguale all'originale. James iniziò ad accarezzare il pupazzo con fare decisamente inquietante. Venne bruscamente interrotto dalle urla della madre la quale gli ricordò che mancava poco meno di mezz'ora all'inizio della festa. James abbandonò sul letto il pupazzo ed uscì. Mentre chiudeva la porta, gli sembrò di vedere gli occhi del pupazzo risplendere di una luce strana. Di una luce affascinante e, allo stesso tempo, inquietante.
***
La festa si era protratta fino a notte inoltrata. James si era divertito ma la sua mente si era focalizzata su quello strano pupazzo, non permettendogli così di godersi appieno i festeggiamenti. Una volta  salutati gli amici, James si diresse in camera sua a tutta velocità. Una volta entrato in camera, il ragazzo si sdraiò sul letto e prese in mano il pupazzo.
In quel momento un raggio di luce lunare colpì il pupazzo, il quale iniziò a brillare. James, spaventato, si alzò e appoggiò il pupazzo sul comodino. Il giocattolo cominciò a crescere di dimensioni, trasformandosi in un vero Banette. James era entusiasta: la leggenda era vera e lui sarebbe passato alla Storia come unico testimone... Peccato che questo non sarebbe mai successo.
 
James iniziò ad indietreggiare spaventato dal colore innaturale che gli occhi del Pokémon. Erano diventati rossi, come le rose, come il sangue. Come la pazzia.
Banette iniziò ad avvicinarsi con passi lenti ma decisi a James, il quale si era accovacciato in un angolo, consapevole di quello che stava succedendo: stava per essere ucciso dall'unica cosa che sentiva di aver davvero amata nella sua, seppur breve, vita.
Si coprì gli occhi ed urlò.
***
La madre di James irruppe nella stanza del figlio, spaventata dalle urla del figlio. Esitò a credere ai suoi occhi: suo figlio guardava con occhi vacui un punto della stanza.
"James, piccolo mio, cosa ti è successo?" chiese la donna mentre si chinava.
Il ragazzo non rispose ma si limitò ad indicare con mano tremante il punto che stava guardando. La donna si voltò, ma l'unica cosa che vide fu un pupazzo a forma di Banette...
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+ Angolino dello scrittore in erba +
Allora, lo so che nella descrizione c'è scritto "una serie di omicidi", ma mi è stato fatto notare che tendo a far morire troppo facilmente i personaggi. Quindi ho cercato di tenermi sotto controllo, e questo è il risultato. Un saluto \0/
Rovo
  
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