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Autore: Astetia    29/10/2014    4 recensioni
I fari erano puntati dritti sulla mia faccia, i tacchi mi stavano distruggendo le piante dei piedi, il corpetto nero mi stringeva eccessivamente la vita e le orecchie da coniglio che mi cingevano la testa ballonzolavano fin troppo per i miei gusti. Sul sipario, in caratteri corsivi, una scritta proiettata recitava ‘Gajeel Redfox’.
Come mi ero cacciata in quella situazione??
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Ciao a tutti! :) Questa è la mia prima Fanfiction. Ho deciso di creare una raccolta che riguarda i Missing Moment della coppia Gajeel/Levy. Inutile dirlo, amo questa coppia, e mi piace pensare che dopo quei momenti che ci vengono mostrati nel manga o nell'anime fra loro possa succedere qualcosa di più.
Da qui è venuta questa idea, ovvero di creare una raccolta di 'momenti mancanti'.
Mi farebbe molto piacere ricevere delle recensioni così capisco come sto andando :) Buona lettura! :)
Genere: Demenziale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PUNIZIONE 
 
I fari erano puntati dritti sulla mia faccia, i tacchi mi stavano distruggendo le piante dei piedi, il corpetto nero mi stringeva eccessivamente la vita e le orecchie da coniglio che mi cingevano la testa ballonzolavano fin troppo per i miei gusti. Sul sipario, in caratteri corsivi, una scritta proiettata recitava ‘Gajeel Redfox’. Come mi ero cacciata in quella situazione??
Ciao a tutti! :) Questa è la mia prima Fanfiction. Ho deciso di creare una raccolta che riguarda i Missing Moment della coppia Gajeel/Levy. Inutile dirlo, amo questa coppia, e mi piace pensare che dopo quei momenti che ci vengono mostrati nel manga o nell'anime fra loro possa succedere qualcosa di più. Da qui è venuta questa idea, ovvero di creare una raccolta di 'momenti mancanti'. Mi farebbe molto piacere ricevere delle recensioni così capisco come sto andando :) 

Quella mattina nella gilda tutto procedeva com’era solito andare. Era passata una settimana dalla fine dei grandi giochi di magia. Un polverone informe di uomini si muoveva rumorosamente al centro della stanza e dal suo interno provenivano i più svariati insulti. Il trambusto che provocavano era a dir poco assordante. Pugni e calci volavano da ogni parte, pezzi di calcinacci erano sparsi in tutta la sala. La bacheca delle richieste era stata perforata dalla testa di un membro della gilda e i fogli ad essa attaccati ora cadevano in tutte le direzioni, mentre il pavimento era cosparso qua e là da corpi privi di coscienza.
- “Salamandeeer! Io ti disintegrooo konoyarooo!!” esplose una voce al centro della rissa.
Gajeel aveva appena messo fuori gioco tre suoi compagni, che giacevano privi di sensi sotto i suoi piedi e poco dopo si diresse verso Natsu tentando di prenderlo a sprangate, infuriato per non avergli permesso di partecipare allo scontro con i draghi gemelli durante il torneo, in quanto il figlio di Igneel aveva pensato bene di spedirlo nei meandri più profondi di una miniera.
- “Provaci se hai il coraggio testa di ferro!” rispose eccitato il rosato.
-  “ Ehi non darti tante arie carbonella! Ti faccio assaggiare un po’ del mio ghiaccio poi vediamo se non sbollisci!” si intromise un Gray contrariato.
- “Fatti sotto ghiacciolo! Sono tutto un fuoco!” lo sfidò Natsu guardandolo in cagnesco.
Entrai nella sala e mi avvicinai al tavolo più vicino al bancone senza far troppo caso al polverone che si stagliava a qualche metro da me. Erano così impegnati a darsele di santa ragione che non si erano nemmeno accorti della mia presenza. Salutai cordialmente Mira e mi misi seduta a leggere uno dei miei libri preferiti. Quando una spessa sbarra di ferro ricoperta di ghiaccio sfrecciò a qualche palmo dalla mia testa sospirai, prossima all’esaurimento, e decisi di attivare il mio Solid Script e di proteggermi con una barriera, in modo da poter continuare a leggere il mio libro senza problemi, non si sa mai. I maghi scesero uno dopo l’altro nella sala e qualcuno finì anche per unirsi alla rissa in corso, che proseguiva fra gli insulti più originali, mentre io non staccavo gli occhi dal mio libro.
Lucy entrò nella sala e mi passò accanto, salutandomi con un enorme sorriso.
- “Dormito bene Levy-chan?”
- “Sì tutto apposto, grazie Lu-chan”.
Mi si sedette accanto ed iniziammo a conversare riguardo alla storia che stavo leggendo quando una voce nota superò quelle degli schiamazzi e tentò di ottenere silenzio.
- “Ragazzi miei! Ascoltate! C’è una cosa di cui vi devo parlare!” urlò Makarov.
Nessuno dimostrò di aver sentito. Mirajane sbuffò rassegnata da dietro il bancone trattenendo un sorrisetto esasperato. Gli urli e gli schiamazzi non accennavano a diminuire e il master iniziò a spazientirsi. Le vene sulle sue tempie iniziarono a pulsare spaventosamente e poco dopo i muscoli del suo corpo iniziarono a gonfiarsi all’inverosimile, cosicchè in pochi secondi il gracile nonnetto si trasformò in un enorme gigante, la cui testa sfiorava il soffitto della gilda.
Le sue enormi mani sollevarono due tavoli con estrema facilità e dopo averli alzati all’altezza del suo petto li sbattè con forza l’uno contro, come un musicista che percuote i piatti durante un concerto. Il forte rumore che ne derivò ebbe finalmente l’effetto di interrompere il baccano nella sala e tutti i presenti si immobilizzarono in silenzio e si voltarono incuriositi verso il master, chi ancora nell’atto di tirare un pugno, chi con la faccia sul pavimento e chi con una scopa nel deretano.
-  “Bene ragazzi! è arrivato il momento di riprendere una questione che è rimasta in sospeso da ormai troppo tempo. Vi ricorderete che all’inizio del torneo avevamo fatto un patto: la squadra che avrebbe guadagnato più punti nei Grandi Giochi di Magia sarebbe stata la vincitrice e i perdenti sarebbero stati agli ordini dei vincitori per un giorno intero. Tuttavia, visto che nel corso delle gare i due team si sono uniti non abbiamo avuto nessun vincitore. Quindi ora dobbiamo decidere una volta per tutte se sia più forte il team A, composto da Erza, Natsu, Grey, Elfman e Wendy, o il team B con Laxus, Gajeel, Juvia, Cana e Mirajane. Si facciano avanti i capitani! Erza! Laxus!”.
-  “Non possiamo permetterci di perdere giusto?” affermò il Dio del fulmine.
- “Vedi di farla secca elettro-bastardo!” grugnì Gajeel.
- “Perdonatemi..la vittoria sarà mia” esclamò decisa Titania.
- “Tremo al pensiero di cosa ci faranno se perdiamo, voglio ritirarmi Makarov!” piagnucolò Lucy.
- “Sasso, carta, forbici!!” esclamarono i due capi all’unisono.
- “Il sasso di Laxus schiaccia la forbice di Erza! Urra!! Il vincitore è il Team B!!”
- “Nooooo! Che cosa ci succederà ora??” piagnucolò Wendy.
- “Aaaah! Non vedo l’ora!” canticchiò Mirajane sorridente.
- “Bene, Natsu ed Elfman siete miei” si fece avanti Laxus.
- “Siamo tutti uomini!!” urlò Elfman.
-  “Portatemi pane e latte, entro 5 minuti!” ordinò Laxus sfoggiando uno dei suoi ghigni più malvagi.
- “Juvia vuole Gray-sama ovviamente! Lo vuole tutto per sé!” “Gray-sama, apri la bocca per Juvia-chan! Aaaah!” disse Juvia con un cucchiaino ricolmo di una strana poltiglia in mano.
- “Sarà la sorellona ad occuparsi di te Wendy” esclamò una Cana già ubriaca. “Vieni con me, ti porto a fare un giro..”.
- “Erza! Tu sarai punita da me” disse Mirajane con un candido sorriso, che nel giro di un attimo si trasformò nello spaventoso ghigno di satan soul, mentre il suo vestito immacolato lasciò il posto ad un corpetto poco sobrio e a degli stivali in pelle con tacchi stratosferici.
- “Io scelgo Lucy! Ghi-hi” disse beffardo il drago d’acciaio indicandola.
- “Non poteva andarmi peggio” imprecò la maga degli spiriti stellari rabbrividendo. Restare in santa pace a sfogliare un buon libro è decisamente meglio che trovarsi nel mezzo di una situazione come quella. Mi sentii molto sollevata. Certo che la scena era decisamente divertente, se non addirittura ridicola! Natsu ed Elfman sfrecciavano per il salone cercando di compiacere le strambe richieste di Laxus lanciando insulti degni di uno scaricatore al porto di Hargeon. Gray urlava e tossiva al tempo stesso, dopo che il cucchiaino fumante di Juvia gli era finito dritto in gola, rischiando di soffocarlo. Mirajane aveva obbligato Erza ad indossare un completino sexy ed ora si trovava spalmata sul pavimento ed obbligata a riverire la donna-demone, mentre Gajeel stava confabulando qualcosa con Lucy, che lo fissava atterrita. Continuai a concentrarmi sul mio libro, cercando di togliermi quelle scandalose visioni dalla mente fino a quando un’ombra non si andò a posare sui fogli, impedendomi la lettura. Alzai lo sguardo e vidi Lucy, che mi fissava incerta.
- “Levy, vorrei chiederti una cosa..”
- “Dimmi Lu-chan, che problema c’è?” risposi incuriosita.
-  “Ecco..vedi..ehm.. Non so per quale motivo ma sembra che Gajeel abbia scelto me per la sua punizione. Ma a quanto pare vuole che anche tu ti unisca” una nota di imbarazzo segnava la sua voce.
Perché Gajeel avrebbe dovuto chiedere proprio a me di unirmi a Lucy? Certo, noi due ci trovavamo in buoni rapporti da quando erano iniziati gli esami di classe S. Già prima di quelli il dragon slayer del ferro mi aveva inspiegabilmente protetta dalla furia di Laxus, lasciandosi in seguito picchiare a sangue da quest’ultimo senza muovere un dito. Tutto ciò per dimostrare di aver abbandonato le attitudini malvage di Phantom Lord e di voler far parte a tutti gli effetti della gilda di Fairy Tail. Tuttavia eravamo divenuti buoni amici soltanto a partire dal periodo degli esami, durante i quali si era offerto di farmi da partner e di aiutarmi a superare le debolezze che mi affliggevano. Dopo questo evento avevo iniziato a vederlo sotto un'altra luce. Mi aveva protetta di nuovo, e mi aveva detto di stare sempre al suo fianco, perché essendo piccola sarebbe stato difficile trovarmi. Quelle parole mi avevano toccato nel profondo. Quando ero insieme a lui mi sentivo come se non potesse accadermi niente di male e nonostante il suo aspetto particolarmente minaccioso stargli vicino mi faceva sentire confortata; lui mi infondeva una sicurezza che non avevo mai provato prima. Nonostante questo però, Gajeel si comportava ancora stranamente verso di me: se da una parte sembrava cercasse di aiutarmi, dall’altra pareva traesse piacere dal prendermi in giro continuamente per i miei difetti, e più di tutti, sembrava si divertisse un mondo a burlarsi della mia statura, così piccola e minuta. Tutto ciò mi mandava non poco in confusione.
- “Oi Levy.. Hai capito cosa ti ho detto?” mi chiese la mia amica riportandomi alla realtà e distogliendomi da quei pensieri così astrusi.
Lucy sembrava aver notato la mia confusione, tuttavia era forse più a disagio di quanto non lo fossi io. Cercai di rimanere calma e risposi con un sorriso forzato:
- “L’idea mi spaventa abbastanza, tuttavia se questo ti rende più tranquilla lo farò, ma ricordati, solo perché sei la mia migliore amica”.
In fondo mi fidavo abbastanza di Gajeel; sapevo che non era proprio il tipo da avere tutte le rotelle e i bulloni a posto, tuttavia era acettabile.
- “Grazie mille Levy-chan!” - “Maaa.. in cosa consisterebbe questa punizione..?” dissi curiosa.
- “Ehm.. lo scoprirai.. mi ha fatto promettere di non dirti nulla fino a quando non arriverà il momento” replicò con un sorriso leggermente forzato.

Doo Doo Doo Shalala.. Shoooby Doo Boooop!!"
I fari erano puntati dritti sulla mia faccia, i tacchi mi stavano distruggendo le piante dei piedi, il corpetto nero mi stringeva eccessivamente la vita e le orecchie da coniglio che mi cingevano la testa ballonzolavano fin troppo per i miei gusti. Sul sipario, in caratteri corsivi, una scritta proiettata recitava ‘Gajeel Redfox’.
Lucy, alla mia destra si esibiva in una coreografia poco studiata, muovendosi sulle note stridenti del drago d’acciaio, che strimpellava con la sua chitarra seduto su una sedia al centro del palcoscenico. Io inutile dire che stavo facendo la stessa cosa, tentando di reggermi in piedi alla sinistra del mago.
Come mi ero cacciata in quella situazione?? Io non avevo nemmeno partecipato ai giochi di magia! Non dovrei essere punita da nessuno!! Buona parte della gilda si era riunita per assistere allo spettacolo e gli uomini continuavano ad urlare frasi di incoraggiamento:
-“Scuoti di più quelle chiappe Lucy!”
-“Che carina Levy!”
Mi sentivo tremendamente imbarazzata e per niente a mio agio in quel costume troppo aderente. Stavo pericolosamente sfiorando il mio limite di sopportazione. Gajeel me l’aveva fatta un’altra volta. Lanciai uno sguardo alla mia destra per vedere come se la stava cavando la mia amica. Lei era decisamente più formosa di me, il corpetto la vestiva in modo impeccabile, le sue forme erano più femminili e il suo seno era decisamente più sviluppato del mio; il contrasto era evidente e pareva notarlo anche al pubblico, che ora era quasi interamente concentrato su Lucy.
ra mi era tutto più chiaro: di nuovo il mio compagno di team aveva cercato di prendermi in giro, di sminuirmi, aveva messo a nudo le mie debolezze, e questa volta di fronte ad un pubblico, attaccandomi là dove ero più debole. Aveva colpito di nuovo nel segno; così come si era divertito a prendermi in giro sull’isola di Tenroujima durante l’esame di classe S.
Dopo un po’ di tempo le persone in sala si concentrarono quasi esclusivamente su Lucy, ero sotto la sua ombra e nessuno ormai mostrava più alcun interesse per me. A quel punto non resistetti più e abbandonai il palco coprendomi il viso con un braccio per nascondere qualche lacrima solitaria.
Mentre mi allontanavo sentii le voci di Levy e di Gajeel:
-“Levy-chan! Cosa sta succedendo?”
-“Accidenti, ok chiudiamola qui” concluse il drago.
Mi tolsi quei tacchi ingombranti e dolorosi ed iniziai a correre alla cieca. Percorsi diversi corridoi con i pensieri che galoppavano veloci quanto le mie gambe e le lacrime che mi offuscavano la vista.

POV GAJEEL
“Accidenti, l’ho fatta grossa questa volta..” pensai.
-“Oi! Bunny girl! Io vado da Levy, ti lascio a Mirajane! continuerà lei la tua punizione” urlai rivolto a Lucy mentre ero già sceso da palco.
Iniziai a correre nella direzione verso la quale era fuggita, mentre mille pensieri mi affollavano la testa.
“Accidenti, devo trovarla… Dove potrebbe essere scappata? Per fortuna il fiuto di drago mi renderà le cose più facili… Forse non avrei dovuto obbligare Lucy a coinvolgere anche Levy… Scommetto che se l’è presa ancora per quella cazzata delle sue debolezze e per il fatto che si sente inferiore alle altre sue compagne…Pensavo che mettendo a nudo i suoi punti deboli avrebbe acquisito più fiducia in sé… Solo perché è più minuta crede di essere meno dotata delle altre quando invece è semplicemente proporzionata alle sue misure! Senza contare che è molto più intelligente! Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui l’ho vista lavorare sodo per decifrare le rune di Freed per permettere a me e a Salamander di uscire dalla gilda. Non capivo una parola di quello che diceva.. Sapeva tante di quelle cose… E alla fine aveva fatto un ottimo lavoro, sorprendendo tutti. Un giorno quella ragazza potrà diventare davvero grande. Io le avevo promesso che l’avrei aiutata in questo e che l’avrei protetta. Sì, perché è questo che mi viene naturale fare quando la vedo.. Sento il bisogno di proteggere quel suo corpicino da tutto ciò che potrebbe farle male.. E poi lei è così bella… non dovrebbe sentirsi inferiore proprio a nessuno… Aaaah! non ci capisco più niente!! Da quando penso a certe cose?? Devo aver perso me stesso ultimamente.. Non ho idea di come sistemare la situazione, io non sono portato per queste cose… ma ora come ora la cosa più importante è trovarla!”

POV LEVY
Svoltai angolo dopo angolo fino a ritrovarmi in uno dei posti che più amavo: la biblioteca. Il mio inconscio mi aveva portato nell’unico luogo che mi faceva sentire me stessa, che mi tranquillizzava ed era in grado di far sparire i problemi dalla mia mente velocemente tanto quanto si erano materializzati. Attraversai l’ampio portone spalancato ed entrai nel grande salone ricolmo di scaffali. Appoggiai la schiena al muro a destra dell’entrata e cercai di calmarmi respirando profondamente.
L’odore dei libri antichi mi riempiva le narici e il salone buio mi rendeva ancora più confusa di quanto già non fossi. Guardai in basso, e vidi il costume che ero stata obbligata ad indossare. Le mie mani tremavano. Provavo vergogna per ciò a cui ero stata obbligata a partecipare, ma al tempo stesso una prepotente rabbia stava montando dentro di me. Sentivo un estremo bisogno di sfogare la mia collera e il mio sconforto e il tutto si tradusse in un urlo rotto dal pianto:
- “Quello stupido drago!! Quanto lo odio!! Perché si diverte così tanto a prendersi gioco di me?? Che cosa gli ho fatto?? E io che pensavo che non fosse poi così male… Non fa altro che attaccarmi e tentare di abbassare la mia già pessima autostima! Solo perché sono debole e piccola e…”
-“..Stupenda” rieccheggiò una voce poco distante.
Il mio cuore perse un battito nell’udire quella voce così terribilmente vicina e sicura. Le mie gambe sembravano voler cedere da un momento all’altro e il mio respiro era corto e spezzato, sia per la corsa che per l’agitazione. Possibile che stesse davvero accadendo? Ero immobile, nell’attesa che la figura che aveva parlato varcasse il portone della sala a pochi metri da me. I passi si fecero più vicini, fino a quando una sagoma alta e muscolosa si materializzò, girò l’angolo e si parò di fronte a me in tutta la sua minacciosa grandezza. Non arrivavo nemmeno all’altezza delle sue spalle.
- “Gajeel..” La mia voce era spezzata e si tradiva da sola.
- "Levy.. Mi dispiace per quello che è successo, non volevo che te la prendessi per..”
- “Io non c’entravo niente con quella storia! Perché hai voluto che anche io partecipassi a quella stupida messa in scena?? Io non ho combattuto i grandi giochi di magia, quella che doveva essere punita era Lucy! Perché devi sempre mettermi in mezzo? Io non sono come Lucy! Non sono bella come lei, e su quel palco il contrasto era ben visibile”
- “Levy..” riprese il dragon slayer visibilmente imbarazzato. “Tu per me sei meglio di tutte le altre”.
Il colore rosso delle sue guance era visibile persino in quella scarsa penombra. Ora era visibilmente imbarazzato e sembrava aver capito che avevo notato il suo stato di disagio perché voltò subito la testa per non incrociare il mio sguardo, come se quello scaffale che stava fissando avesse qualcosa di assolutamente interessante.
Forse non avevo udito bene, non volevo credere che avesse davvero pronunciato quelle parole. Gajeel poi, il freddo drago del ferro, che non mostrava emozioni se non un forte entusiasmo nel momento in cui avesse la possibilità di tirar mazzate sui denti ad un nemico in gamba.
- “Gajeel.. che cos- che cosa stai dicendo?” dissi incredula, con gli occhi ancora gonfi di lacrime.
- “ Ho detto quello che hai sentito Levy.. Mi dispiace per quello che è successo, io pensavo che in questo modo avrei potuto renderti più forte e liberare le tue inibizioni.. Ma forse non era questo il modo migliore per aiutarti.. Non scherzavo quando ti avevo promesso che ti avrei fatto diventare grande. Tu ti giudichi troppo negativamente! Non ti rendi conto che possiedi molte buone qualità.. Vorrei poterti aiutare ma ho capito di non essere molto quadrato per queste cose. Io…”.
Si interruppe improvvisamente con un nodo alla gola. Aveva tutta l’aria di star soppesando le parole che avrebbe pronunciato di lì a poco. Il suo viso era diventato paonazzo e le labbra tremavano. Stavo iniziando a preoccuparmi, che si sentisse male?
-“Io.. Vorrei averti tutta per me Levy.. Vorrei starti sempre vicino, così potr-..”
- “..Che stupido drago!” lo interruppi felice come non mai buttandogli le braccia al collo e poggiando la testa sul suo petto ampio e muscoloso. Era così caldo e confortevole…
“Accetto la sua dolcissima offerta signor Gajeel Redfox".
Ora preparati, perché dovrai sopportarmi in ogni momento” gli risposi raggiante.
Quella testa dura allora non era tutto ferro e muscoli. Aveva un lato tenero nascosto! Aveva inghiottito il suo enorme orgoglio e si era appena dichiarato, aprendosi totalmente con un’altra persona. Era talmente imbarazzato che sembrava davvero non l’avesse mai fatto prima, quello sforzo doveva essergli costato parecchio.
- “Ecco, hai colto nel segno.. Uno stupido drago che si è innamorato di un buffo gamberetto” rispose lui con un ghigno.
- “Oi! Non chiamarmi stupido gamberetto! Gajeel no baka!” replicai gonfiando le guance.
- “Ecco, quando fai così diventi ancora più bella, Ghi-hi”.
Mi alzò da terra con un solo braccio, appoggiò dolcemente la mia schiena contro la parete e avvicinò il suo viso al mio. Il suo profumo forte mi inebriava i sensi e il suo respiro caldo mi faceva andare su di giri.
- “È difficile trovare qualcosa di così piccolo, perciò resta sempre al mio fianco” mi sussurrò in un orecchio.
Un brivido mi scese lungo la schiena; sentirlo di nuovo pronunciare quelle parole in quella situazione mi provocò una forte emozione e delle lacrime solitarie ricominciarono a rigarmi il viso. Appoggiò la sua fronte sulla mia e mi guardò fisso negli occhi. Mi passò una mano fra i capelli per abbassarmi leggermente la testa e posarmi un dolce bacio sulla fronte. Tornò poi a guardarmi negli occhi. Potevo leggerne il desiderio e la passione. Era un libro aperto per me.
Con una lentezza esasperante le sue labbra si avvicinarono alle mie, fino ad unirsi in un bacio al tempo stesso dolce e travolgente.
Mi stupii di quanto sapesse essere affettuoso quel rozzo drago. Sentivo come se mi trovassi proprio dove avrei dovuto essere, e per niente al mondo avrei voluto abbandonare quel dolce calore delle sue labbra. Interruppi il bacio all’improvviso e un’espressione interrogativa si celava ora dietro il suo viso. Mi morsi le labbra e strofinando il naso contro il suo sogghignai: “Non pensare che ti abbia perdonato, la prossima volta tocca a me punirti, Gi-hi”.

*FINE*
  
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