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Autore: FairyQueen78    31/10/2014    21 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quella viscida coda continuava a stringerlo senza accennare ad allentare la sua presa. Era questa l'unica sensazione che sembrava raggiungere Inuyasha in quel momento ed era... fastidiosa. Non era il momento di starsene lì a poltrire, doveva uscire da quella situazione e aiutare Kagome. Già Kagome... la sua Kagome... aveva ancora una Kagome da aiutare?! O per colpa della sua debolezza l'aveva già persa per sempre?! Un dolore tagliente e soffocante gli trapassò il cuore e i polmoni, a quel pensiero, rendendo penoso ogni battito e rovente ogni respiro che entrava a fatica... voleva solo morire e sperò che succedesse in fretta, non voleva vivere nemmeno un istante senza di lei!

- E li lasci andare così? - ringhiò il demone nella sua testa – Quei maledetti ci prendono ciò che è nostro e tu li lasci andare così???!!! -

- Ormai è inutile... - si rispose Inuyasha completamente svuotato

- Quegli schifosi, insulsi esseri hanno ucciso la nostra donna! La donna che dici di amare! La donna che AMO e tu non vuoi fare niente???!!! Mi fai schifo!!! M'hai sempre fatto schifo, debole omuncolo! Ti sopporto solo perché lei ti ama e mi ama solo se ci sei anche tu! Vuoi morire?! Ottimo! T'ucciderò con le mie stesse mani, non preoccuparti, ma quei maledetti... ci precederanno!!! - ruggì furibondo il demone dentro di lui, pronto a spezzare anche le ultime catene che lo trattenevano: l'amore per Kagome.

Persino quella voce demoniaca che aveva sempre odiato tutto e tutti, che lo aveva sempre incitato a uccidere e a soddisfare i suoi istinti peggiori, adesso suonava incrinata, erano il dolore e la disperazione a muoverla adesso, non la mera sete di sangue e Inuyasha non poté fare a meno di condividere in pieno quelle emozioni, erano le stesse sia per il suo lato umano che per quello demoniaco, l'unica differenza era nel modo di reagire a quel dolore e alla fine fu il lato demoniaco a prevalere. Inuyasha si lasciò travolgere dalla rabbia che mutò subito in una furia cieca, sentì il suo sangue demoniaco ribollire nelle sue vene raggiungendo i muscoli del suo corpo sempre più tesi, gli artigli sempre più lunghi e affilati, le zanne sempre più sporgenti, gli occhi che iniziarono a vedere rosso come un toro infuriato. Sentì un dolore sordo e profondo attanagliargli le ossa del corpo e del viso; la pelle tirare come se non riuscisse più a contenerlo mentre uno strano, leggero pizzicore la percorreva su tutta la superficie; la bocca e il naso iniziare a farsi sempre più sporgenti. Iniziò a contorcersi e dimenarsi ringhiando minaccioso come mai aveva fatto prima.

- Tranquillizzati lurido figlio del Generale Cane, stai per seguire la tua sgualdrina all'inferno! E tuo padre e tuo fratello saranno i prossimi a raggiungervi! - esclamò esultante il Nue senza rendersi conto del cambiamento che stava avvenendo nel corpo del suo prigioniero.

- Io non penso proprio! - disse una voce alle spalle del mostro mentre una serie di frecce sacre fendevano l'aria andando a colpire alcuni dei Nue che immobilizzavano Sesshomaru e il Generale, riequilibrando le sorti del loro scontro.

A quella visione Inuyasha si riscosse di colpo e guardò speranzoso nella direzione da cui erano partite le frecce, ma tutto ciò che vide fu Kiba con il suo arco in pugno. Stava per abbandonarsi di nuovo alla disperazione e alla rabbia quando qualcosa lo trattenne: un peso enorme intorno al suo collo come se qualcuno si stesse aggrappando disperatamente a lui cercando di trattenerlo. Accecato dall'ira non l'aveva notato prima, ma adesso quella sensazione si faceva sempre più forte.

Un barlume di speranza, un'ultima illusione gli balenarono davanti agli occhi, che tornarono a vedere il mondo a colori.

- Kiba! Kagome! - ringhiò deciso con una voce cavernosa, in direzione del cugino, indicando con un cenno della testa, il Nue vicino a lui che ancora se ne stava con la zampa schiacciata a terra.

Kiba lo guardò un istante sconvolto, ma poi capì al volo e scagliò subito un'altra freccia in direzione del mostro, colpendolo in pieno e dissolvendolo in una nuvola di povere.

- Com'è possibile?! Chi diavolo sei???!!! - gridò inferocito il Nue che stringeva Inuyasha, quando la polvere lasciata dal suo compagno si diradò e dalla buca rimasta nel terreno emerse Kagome ancora avvolta da una luce azzurra.

- Ve l'ho già detto, mi pare... - rispose tranquillamente lei - ... solo una moglie molto amata! -

- Kagomeee!!! - la chiamò Inuyasha sollevato.

Il conforto fu tale, nel vederla illesa, che unito al potere del suo rosario, placò immediatamente la furia del demone dentro di lui

“E' viva...” fu il pensiero unisono e rassicurante di entrambi i lati del suo animo, era quella l'unica cosa veramente importante in quel momento.

Scaldato dal dolce tepore del rosario di Kagome, il demone tornò ad acquietarsi in fondo al suo cuore e Inuyasha riacquistò di nuovo il suo aspetto normale.

Nel frattempo Kiba aveva raggiunto la sacerdotessa, pronto a guardarle le spalle:

- Che facciamo Kagome? - le chiese preoccupato.

- Non lo so... - mormorò lei in un misto di terrore e sollievo nel vedere Inuyasha ancora prigioniero ma vivo – Intanto però... posso fare questo... - proseguì incerta; allungò un braccio davanti a sé e chiamò – TESSAIGA!! -

La spada si sfilò da terra e volò dritta verso di lei, con l'elsa diretta verso il palmo della sua mano, pronta a farsi impugnare. Kagome la prese al volo, sibilando in direzione di Kiba:

- Dobbiamo restituirla a Inuyasha! -

- Io non credo proprio! - ringhiò il Nue che aveva assistito stupito a tutta la scena – Dì addio al tuo sporco mezzodemone! - ruggì spalancando le fauci e avventandosi verso Inuyasha, che aveva ripreso a divincolarsi cercando di liberarsi.

Kagome gridò con quanto fiato aveva in gola, vedendo quelle enormi zanne arrivare a pochi centimetri da Inuyasha:

- NOOOO!!! -

Senza pensarci due volte, si scagliò contro quell'orrendo mostro brandendo Tessaiga a casaccio davanti a sé, gli occhi chiusi dal terrore e dalla disperazione.

Un grido di dolore misto a un ruggito, la costrinse a riaprire gli occhi e si ritrovò in un lago di sangue, mentre una gigantesca zampa di tigre giaceva a terra davanti a lei, e il Nue, con Inuyasha ancora tra le sue grinfie, si contorceva a terra tenendosi il moncherino e maledicendola:

- Me la pagherai, maledetta strega!!! - ringhiò tra i denti.

Solo allora Kagome guardò stupita la spada che teneva in pugno, non era più la vecchia spada arrugginita che tante volte in passato aveva impugnato per restituirla a Inuyasha, quella che teneva in mano in quel momento era la vera Tessaiga, in tutto il suo splendore, così come appariva sempre tra le mani del suo padrone; era gigantesca come al solito, ma così leggera che Kagome non si era nemmeno accorta del suo cambiamento.

Mentre fissava allibita la spada sentì Inuyasha mormorare stupito:

- Ma che diavolo... - poi si riscosse di colpo – Fallo ancora Kagome! Prova a usare la Cicatrice del vento! -

- Ma non posso! - gridò lei – Non lo so fare! -

- Aspetta! Ti libero io, Inuyasha! - intervenne Kiba al fianco di Kagome incoccando l'ultima freccia.

- No fermo! - gridò Kagome che proprio in quel momento sentì Tessaiga pulsare tra le sue mani, mentre la superficie della lama si copriva di scaglie. - Tessaiga Scaglie di Drago?! Ma che significa?! - mormorò stupita

- Kagome, Tessaiga sta cercando di dirti qualcosa! - esclamò Inuyasha – Forse devi colpire i vortici dei Nue! -

- Ma non ha senso! Io non riesco a sentirli come fai tu! - rispose lei – Io so solo usare le mie frecce!!! - a quelle parole Tessaiga pulsò ancora tra le mani di Kagome che la guardò di nuovo e le sorrise raggiante – Ma certo... le mie frecce... è questo che vuoi! -

Si voltò verso il bel demone al suo fianco:

- Kiba, dammi quella freccia! - esclamò strappandogliela quasi di mano e gettandola a terra.

- Kagome, spero che tu sappia quello che stai facendo! E' l'ultima che abbiamo! - esclamò prima di trasformarsi anche lui in un grande cane bianco dagli occhi azzurri, per proteggerla dai Nue che si stavano avvicinando infuriati.

- Questo devi chiederlo a Tessaiga. - rispose lei poi si rivolse di nuovo alla spada, la impugnò con due mani e sussurrò – Siamo nelle tue mani, Tessaiga! Mi fido di te! -

La sollevò in aria, sopra la sua testa, per poi lasciarla ricadere sulla freccia sacra ai suoi piedi, tranciandola di netto. Una luce rosa, la luce della sua aura purificatrice, fuoriuscì dalla freccia e avvolse la lama di Tessaiga, Kagome temeva che l'avrebbe purificata annullando la trasformazione, un po' com'era sempre successo in passato, ma non fu così: la spada assorbì completamente quell'aura e la lama divenne rosa.

- E adesso cosa credi di fare, donna, con quella spada da femminucce?! - la schernì il Nue ancora dolorante davanti a lei.

- Non saprei... - rispose pensierosa - ... per esempio... questo!!! - esclamò chiudendo di nuovo gli occhi, sollevando un'altra volta Tessaiga sopra la sua testa e vibrando un fendente dritto verso il cranio del Nue, che lanciò un grido di dolore e si dissolse in una nuvola di polvere.

- Inuyasha!!! - gridò Kagome correndo verso di lui, finalmente libero, e rifugiandosi tra le sue braccia – Ho avuto tanta paura... - mormorò.

- Non dirlo a me... - bisbigliò lui stringendola forte a sé – Credevo di averti persa... credevo di morire! -

- E c'è mancato poco infatti! - ammise lei stringendosi a lui al ricordo di quanto le zanne del Nue gli fossero arrivate vicine.

- Non era questo che intendevo... - la canzonò Inuyasha con un sorriso, poi l'allontanò di nuovo da sé tenendola per le spalle – Ma come accidenti hai fatto ad usare Tessaiga?! - le chiese stupito.

- Ah se non lo sai tu! Comunque sia, l'importante è che abbia funzionato... Tieni, riprenditi la tua spada, io non voglio più saperne! Senza offesa, Tessaiga... - disse porgendogli la spada

- Qualunque cosa tu abbia combinato sembra che adesso Tessaiga sia in grado di attaccare usando il tuo potere spirituale... Bene! Adesso sarà una passeggiata sbarazzarci di queste bestiacce! - ammise trionfante, prendendole la spada dalle mani.

Ma appena Kagome lasciò la presa, l'alone rosato che avvolgeva la spada si dissolse immediatamente.

- Ehi! Che significa?!! - protestò Inuyasha sollevando la spada davanti a sé e lanciandole un'occhiataccia. Provò addirittura a scuoterla, ma non successe niente. - Possibile che fosse solo un effetto momentaneo?! - si chiese stupito.

- Non scherziamo! - esclamò Kagome allarmata, aveva sacrificato la sua ultima freccia per Tessaiga – Prova ancora... - mormorò afferrando di nuovo l'elsa di Tessaiga per scuoterla pure lei.

A quel contatto la lama divenne di nuovo rosa, Kagome si ritrasse stupita e l'alone rosa sparì di nuovo.

- Beh... tesoro... - balbettò Inuyasha – si direbbe che questa cosa... debba farla tu! - concluse stupito porgendole di nuovo la spada.

- Che cooosaaa???!!! - gridò sconvolta afferrandola meccanicamente – Ma è una follia! Io non so usare Tessaiga! -

- Ammetto che la tua tecnica lascia molto a desiderare ma... tesoro, tu riportaci a casa e giuro che ti insegno tutto quello che so! - esclamò allarmato alzando gli occhi sopra di loro e vedendo un'orda di Nue scendere in picchiata minacciosi verso di loro.

Anche Kagome guardò il cielo e si lasciò sfuggire un grido di terrore.

- Ora Kagome!!! - gridò Inuyasha facendo per abbassarsi

Kagome non se lo fece ripetere due volte, chiuse di nuovo gli occhi e sollevò di scatto Tessaiga, muovendola da un lato all'altro, descrivendo un semicerchio sopra la sua testa, pregando con tutta sé stessa che quei mostri sparissero. Sentì un forte vento respingere appena la spada, come un contraccolpo, e quanto riaprì gli occhi più della metà dei Nue sopra di loro era sparita e quelli che restavano venivano prontamente assaliti dagli altri Demoni Cane sopra di loro.

- Brava! Sei un fenomeno! - esultò Inuyasha sollevato, prendendole il viso tra le mani e mollandole un bacio a stampo sulle labbra.

- Ma... che è successo?! - chiese lei perplessa

- Complimenti! Hai appena lanciato la tua prima Cicatrice del vento! Però mettici più forza, eh! E anche un po' più di convinzione! - esclamò Inuyasha orgoglioso.

- O-ok! - balbettò un po' rincuorata, ma ancora poco convinta.

“Ma perché... perché devono capitare sempre tutte a me?! Perché... perché non me ne sono rimasta a casa mia?!!!” piagnucolò dentro di sé per un attimo, le sembrava di essere tornata l'adolescente frivola e immatura che era caduta nel pozzo la prima volta, poi alzò lo sguardo e vide Inuyasha di fianco a lei che scrutava concentratissimo il cielo “Ecco perché!” si rispose con un sorriso. Prese un profondo respiro sentendosi di colpo più sicura:

- E va bene! Non so perché hai scelto proprio me ma... Facciamo questa cosa, Tessaiga! - esclamò con decisione.

Individuò un gruppo di Nue, abbastanza isolati, che si preparava ad attaccare e vibrò un altro colpo sopra la sua testa urlando piano, con una voce stridula e ancora insicura:

- Cicatrice del vento!!! - doveva riconoscere che urlare l'aiutava a sentirsi più convinta.

Questa volta non chiuse gli occhi e vide un paio di vortici di vento rosa dirigersi rapidi verso i Nue investendoli in pieno e dissolvendoli all'istante tutti quanti.

- Vai così, Kagome! - gridò Inuyasha al suo fianco

- Sì ma... ho paura di colpire gli altri... la mia mira fa abbastanza schifo - mormorò preoccupata, ormai il grosso della battaglia era tutto sopra le loro teste e il cielo brulicava di Nue e Demoni Cane che si azzuffavano l'uno con l'altro.

- Prova a colpire le nubi! Là, dove non c'è nessuno! - le suggerì Inuyasha indicando un punto nel cielo abbastanza sgombro.

Kagome lo guardò dubbiosa senza dire niente.

- Funzionerà, fidati! - la incitò Inuyasha deciso – La Tessaiga che stai stringendo tra le mani è nata dall'unione del mio potere demoniaco e del tuo potere spirituale. Ha funzionato sui Nue, funzionerà anche sulle nubi! -

- E va bene... - sospirò Kagome un po' più convinta.

Si asciugò il sudore dalle mani, strofinandole all'hakama una alla volta, e aggiustò bene la presa sull'elsa di Tessaiga, piantando meglio i piedi a terra: sembrava un giocatore di baseball pronto a battere un fuoricampo.

- Allontanati! - disse decisa a Inuyasha che indietreggiò di qualche passo.

Sollevando la spada appena sopra la sua spalla e fissando decisa davanti a sé, descrisse un altro rapido semicerchio puntando verso il cielo e gridando decisa:

– CICATRICE DEL VENTO!!! -

Questa volta i vortici generati dalla lama di Tessaiga furono quattro, raggiunsero dritti e sicuri le nubi sopra di loro, investendole in pieno e il lamento di numerosissimi Nue esplose come un boato sopra le loro teste dissolvendosi poi insieme alle nubi colpite, che rivelarono il tenue chiarore del cielo sopra di loro, come un raggio di sole che si fa strada prepotente tra le nubi di una tempesta quando sta per tornare il sereno.

Un coro di ululati gioiosi accolse quella luce e subito i Demoni Cane si lanciarono di nuovo contro i loro nemici con rinnovato vigore.

- Ce l'hai fatta, Kagome!! - gridò esultante Inuyasha – Avanti, piccola! Non dargli tregua! -

Kagome, non credeva ai suoi occhi, ma ci provò di nuovo e vibrò ancora un altro corpo, con ancora più energia, e un'altra fetta di nubi sparì dal cielo in un istante e allora lo fece ancora e ancora. Vide i Demoni Cane cercare di farsi da parte per non intralciarla, trascinando con loro i Nue rimasti a combattere, in modo che non potessero attaccare Kagome, che continuò a menare fendenti in aria finché il cielo non fu completamente sgombro e la tenue luce del mattino invase tutta l'aria, spazzando via l'oscurità, e una lieve brezza marina dissolse e disperse la nebbia e l'aura demoniaca dei Nue.

- Ce l'hai fatta, Kagome, ce l'hai fatta!!! - gridò Inuyasha correndo ad abbracciarla e fece appena in tempo, perché lei si accasciò tra le sue braccia mormorando:

- Abbiamo vinto?! -

- Sì, amore, ed è tutto merito tuo! - le sussurrò orgoglioso Inuyasha accarezzandole dolcemente il viso

- Scusa... sono un po'... stanca... – bisbigliò lei mentre le palpebre le si facevano sempre più pesanti. Chiuse gli occhi e appoggiò la testa al petto di Inuyasha che la prese tra le braccia, mentre un tenue sorriso le si dipingeva sul volto.

- Riposati, tesoro, sei stata fantastica! - mormorò baciandola dolcemente sulla fronte.


 

Inuyasha, aiutato da Kiba e Gyakusatsu, che lo raggiunsero subito, portò Kagome al riparo nel magazzino, sistemandola su un giaciglio improvvisato con alcune coperte, che trovarono in giro tra i resti della casa del sacerdote. Il mezzodemone rimase con lei tenendole la mano e accarezzandole piano i capelli per cercare di non svegliarla, ma senza riuscire a fare a meno di toccarla, di sentire il suo calore, di sentire che era viva. Aveva avuto così tanta paura... si era completamente dimenticato del suo anello e comunque mai avrebbe creduto che sarebbe riuscito a proteggerla da un colpo del genere... giurò che avrebbe fatto un monumento a Totosai!

Tornò ad osservare Kagome e le depose un dolce bacio su una mano: a differenza della prima volta, quando era svenuta dopo aver affrontato il Nue al villaggio, adesso riposava tranquilla, il suo respiro era leggero e regolare, le mani erano calde e le guance rosee come al solito e questo fu di enorme sollievo per Inuyasha. Evidentemente usare Tessaiga l'aveva stancata molto, ma il potere della spada l'aveva anche protetta aiutandola a non esaurire completamente tutte le sue forze.

Dalla porta rimasta aperta, vide suo padre e Sesshomaru aggirarsi in mezzo agli altri Demoni Cane, avevano riacquistato tutti le loro solite sembianze, c'erano molti feriti, anche se nessuno sembrava in pericolo di vita, e Jinenji si prodigava per aiutare tutti. Vide anche il vecchio Totosai che, li aveva seguiti per partecipare allo scontro con le sue fiamme e il suo martello e per occuparsi delle loro armi, era stato lui a costruire a tempo di record, tutte quelle frecce che Kagome aveva impregnato col suo potere purificatore. Vide suo padre avvicinarsi al vecchio spadaio e parlottare fitto fitto fra loro, poi il vecchio sorrise tranquillo e dette delle leggere pacche sulla spalla di suo padre che sorrideva felice e... imbarazzato?!

“Bah! Chissà che gli ha detto quel vecchiaccio?!” si chiese Inuyasha, mordendosi la lingua, doveva smetterla di chiamarlo vecchiaccio! Aveva un debito enorme con lui! “Si sarà congratulato per la vittoria...” pensò tornando a guardare Kagome che dormiva tranquilla.

- Dov'è? Come sta? - gridò la voce di Sango attirando di nuovo l'attenzione di Inuyasha che guardò di nuovo fuori e vide il monaco e la sterminatrice raggiungere trafelati suo padre e Totosai.

Miroku si mise a parlare con il Generale, poi annuì dirigendosi di corsa verso il magazzino; Sango invece rimase a parlare con Totosai, la vide spalancare la bocca e poi tapparsela con una mano.

- Inuyasha! Siete qua... tutto bene?! - chiese Miroku entrando nel magazzino

- Sì, Kagome sta bene, tranquillo, è solo stanca. - rispose

- Bene! Scusatemi un attimo... devo cercare... - mormorò mettendosi a frugare tra gli scaffali – Ah! Eccoli! - esclamò esultante sventolando un grosso pacchetto di fogli di carta – Visto che la Divina Kagome è fuori gioco, mi occuperò io della purificazione dei Nue... Sarà un lavoraccio... - si lamentò, poi lo sguardo gli cadde sui resti del sacerdote e giunse le mani davanti a sé mormorando una veloce preghiera – Beh immagino che poi dovremo occuparci anche di loro... -

- Dov'è Kagome?!!! - esclamò Sango arrivando trafelata, trascinandosi dietro il povero Jinenji

- E' qui... - le rispose Inuyasha – Tranquilla, sta dormendo... Grazie al cielo non ha niente, è solo stanca... -

- Ma sta' zitto, tu! Che ne vuoi sapere! - rispose Sango nervosa – Avanti! Fuori di qui voi due! - esclamò afferrando Inuyasha e Miroku e sbattendoli fuori senza tante cerimonie, per poi chiudersi nel magazzino insieme a Kagome e Jinenji.

- Ma che le prende?! - sbottò Inuyasha risentito

- Niente, lasciala perdere... - rispose Miroku ridendo sotto i baffi – Lo sai quant'è apprensiva, no?! -

Passarono alcuni interminabili minuti poi Sango e Jinenji uscirono finalmente fuori. Sango sorrise felice avvicinandosi a Inuyasha:

- Tranquillo, è tutto a posto, è solo stanca! - esclamò serena prima di allontanarsi insieme a Jinenji per andare ad occuparsi degli altri feriti.

- Com'è che se lo dice lei va bene e se lo dico io no?! - chiese Inuyasha scocciato rivolto a Miroku che ridacchiò divertito.

- Coraggio! Torna da lei! - disse il monaco indicando il magazzino con un cenno della testa - Io vado a occuparmi di queste rogne... - aggiunse sventolando il pacchetto di o-fuda che teneva in mano.

Inuyasha tornò a sedersi di fianco a Kagome che adesso non indossava più l'armatura, appoggiata di fianco a lei insieme a quell'assurdo libretto che le aveva messo tanta agitazione. Lo prese e lo sfogliò distrattamente, senza capirci granché. Poco dopo arrivò anche Shippo insieme a Ginta, Hakkaku e Koga, che si informarono preoccupati delle condizioni di Kagome. Arrivò persino Kagizume, con un braccio fasciato appeso al collo che lo salutò felicissimo da lontano urlando:

- Ehilà! Come va p...- ma venne soffocato subito da Gyakusatsu, che gli strinse velocissimo un braccio intorno al collo, trascinandolo via di peso e rivolgendo a Inuyasha un sorrisetto nervoso e un cenno di saluto con la mano.

“Ecco, bravo, portalo via! Quell'idiota! Fa tanto di quel casino che l'avrebbe svegliata di sicuro!” pensò Inuyasha scuotendo la testa.

Dopo un po' arrivò anche il vecchio Goomon, che gli fece un sacco di complimenti:

- Avevi ragione, ragazzo! Abbiamo fatto bene ad affidarci a tuo fratello! Per merito suo non ci sono state perdite! Se non ci avesse preparato al peggio, mettendoci nelle condizioni di reagire prontamente... Beh non so proprio come sarebbe andata a finire... Che mi venga un colpo! Duemila Nue! Eravamo sotto di venti a uno, ragazzo! E' un miracolo che non ci siamo rimasti tutti secchi! E ho visto che anche tu ti sei dato un bel daffare... anche se molto lo dobbiamo alla tua bella sposa! - gli dette una bella pacca su una spalla e se ne andò ridacchiando soddisfatto.

Inuyasha lo fissava ancora perplesso quando qualcosa lo stupì ancora di più: anche gli altri capifamiglia si stavano avvicinando. Igen, Fusawashi, Kunou e Ikioi, che fino a quel momento erano sempre stati così diffidenti nei suoi confronti, si complimentarono con lui per come si era battuto. Fusawashi, che era in squadra con lui, lo ringraziò addirittura per avergli salvato la vita almeno un paio di volte. Stavano ancora chiacchierando amabilmente quando li raggiunse anche suo padre.

- Roba da pazzi! - esclamò Inuyasha – Ma che gli prende a tutti?! Pensavo che non mi potessero soffrire! - chiese stupito quando se ne furono andati, non senza avergli assestato una pacca sulla spalla ciascuno.

- Semplice, figliolo: ti sei guadagnato il loro rispetto! Ecco cos'è successo! Ormai sei un membro del clan a tutti gli effetti. Congratulazioni! - rispose sereno il Generale poi aggiunse, sporgendosi per guardare meglio dentro il magazzino – E la mia bella nuora?! Come sta? - chiese preoccupato

- Dorme ancora, ma sembra che stia bene. E' incredibile quello che ha fatto! - esclamò Inuyasha orgoglioso – Eppure ormai dovrei saperlo bene che è speciale, ma riesce sempre a stupirmi! -

- Già! Questa volta ci ha stupito proprio tutti! - ribatté il Generale sorridendo orgoglioso poi aggiunse serio – Perdonami, figliolo... l'ho persa di vista proprio nel momento peggiore... Sono un pessimo padre, vero?! Finalmente avevo l'occasione di fare qualcosa per mio figlio e sono riuscito a sbagliare tutto! Per colpa mia la tua Kagome ha rischiato grosso... e non solo lei... - ammise mestamente.

- Ma che dite padre?! Voi l'avete protetta... ci avete protetti entrambi! Se non aveste bloccato i Nue tenendoceli lontani ci avrebbero fatto a pezzi in un secondo! E sarebbe stata la fine per tutto il clan... lo dice anche il vecchio Goomon! -

- Già... lo Zio Goomon... t'ha preso in simpatia, sai?! Dice che gli ricordi me da giovane... - ammise il Generale – Sai, sono sempre stato il suo nipote preferito! - bisbigliò con aria complice sorridendo divertito – Beh, riposatevi entrambi adesso! Più tardi ce ne torniamo tutti al castello, stasera si fa baldoria! Abbiamo un bel po' di cose da festeggiare!!! - aggiunse allegro mollandogli anche lui una pacca sulla spalla.

“Ma che hanno tutti, oggi?!” pensò Inuyasha massaggiandosi la spalla “Meno male che ho l'armatura o quest'ora m'avrebbero staccato un braccio!!”

Vide Sesshomaru, passare veloce davanti all'haiden per raggiungere suo padre, quando vide Inuyasha rallentò un attimo, gli rivolse uno dei suoi strani sguardi indecifrabili e scosse appena un po' la testa, prima di proseguire per la sua strada; si sarebbe detto quasi sconsolato, se non fosse sempre così impassibile.

“E adesso che vuole?!” pensò Inuyasha sempre più perplesso “Cos'è?! Ce l'ha con me perché ho lasciato che un'umana usasse Tessaiga?! O gli rode perché lei c'è riuscita e lui no?!”

In effetti tutta quella situazione era proprio strana, non riusciva a spiegarsi perché la sua spada avesse reagito in quel modo, ci stava ancora rimuginando senza venirne a capo quando vide la risposta venire verso di lui.

- Allora?! Come sta Kagome? - chiese tranquillo il vecchio Totosai.

- Bene... anche se adesso è un bel po' che dorme! - ammise Inuyasha guardando il sole che ormai era alto sopra le loro teste.

- Oh... è normale... - mormorò il vecchio fabbro - E' il suo fisico che le sta imponendo di riposarsi... Beh ti saluto! Vi lascio in pace! -

- Ehi aspetta! - lo richiamò Inuyasha – Si può sapere che diavolo è successo a Tessaiga?! - sbottò sfilando la spada dal fodero e porgendola a Totosai.

Il vecchio la prese tranquillamente e la soppesò un attimo tra le mani, osservandola attentamente e accostando l'orecchio alla lama mormorò, annuendo con aria comprensiva:

- Ehhh... lo so! Le donne sono più delicate, vero?! Tutta un'altra cosa! -

- Ehi! Che vorresti insinuare?! Che io la tratto male?! - sbottò Inuyasha

- Questo è poco ma sicuro, ragazzo! Comunque la tua spada non ha niente che non va, ha solo assorbito un nuovo potere... - rispose tranquillo Totosai restituendo Tessaiga al suo legittimo proprietario.

- E allora si può sapere cos'è successo... -

- Non ora, Inuyasha! - lo interruppe Totosai – Ne riparleremo quando Kagome si sarà ripresa! - dichiarò con un tono che non ammetteva repliche.


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Angolo dell'autrice

Allora?! Visto che non ve l'ho ammazzata! :P

Ora però rischio di essere bruciata sul rogo come eretica, lo so. -.-' Kagome che usa Tessaiga... è ufficiale: la Fairy s'è bevuta il cervello! Prima di scuoiarmi viva, però, vi chiedo di aspettare ancora il prossimo capitolo. T_T

Salvami, Totosai!!! (corre a nascondersi nella sua officina: meglio affrontare i vapori tossici di quel luogo che l'ira dei fan O.O)


 

Alla prossima :P

   
 
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