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Autore: Rubina1970    02/11/2014    1 recensioni
In effetti, forse questa raccolta si dovrebbe chiamare “Raising Stars”: non riguarda la caduta ma la rinascita. A rinascere (salvandosi) saranno dei personaggi che abbiamo potuto vedere solo per una puntata, perché poi morivano.
Ho il massimo rispetto per quegli autori che riescono a scrivere fantascienza vera, magari dei grandi scontri tra robot e astronavi. Io purtroppo non ne sono capace, ecco il secondo motivo della forma di raccolta che ho dato a questa storia: non riuscirei a portare avanti neanche una sola puntata di Ufo Robot, perché non so trattare le battaglie. Il mio forte sono le emozioni dei personaggi.
L'opera crescerà man mano, e così il suo primo capitolo che ne è l'indice, trattandosi di una raccolta.
Aggiunta nel capitolo indice la prima fanart, che io ho solo colorato, mentre l'originale è della bravissima kizzychan (kizzychan.deviantart.com).
Aggiunta al 4° capitolo una fanart tutta mia!
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Actarus/Duke Fleed/Daisuke Umon, Alcor/Koji Kabuto, Altri, Maria/Maria Grace Fleed, Venusia/Hikaru Makiba
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dietro il fienile! / O-bento[1]

Sono ancora sotto shock. Non capisco bene il perché, ma è così. Sono una ragazzina, mi fa rabbia, vorrei piangere per la rabbia!
 
Tutto è cominciato stamattina, quando ho pensato di preparare il pranzo per mio fratello. Prima lo facevo sempre, poi mi sono accorta che lo voleva fare Venusia e allora ho smesso. Ma ultimamente Venusia non lo faceva più. Io sono una guerriera, una motociclista e una principessa, e non sta scritto in nessun posto che debba preparare il pranzo ad un uomo, sia chiaro! Ma lui combatte per tutti, e poi fa anche il contadino … Sembra che lo faccia perché gli piace, il lavoro fisico lo tiene lontano dai pensieri, e gli piacciono gli animali. Almeno, questo è quello che dice lui.
 
Oggi, poi, Venusia andava in città, e per motivi suoi ci doveva andare anche Alcor, così hanno deciso di fare tutto lo stesso giorno. E già questa cosa … non lo so, mi pare che passino più tempo insieme rispetto a prima. Non che m’interessi! Fatti loro.
 
Comunque, Actarus è partito come sempre. Loro sono andati. Rubina non l’ho vista più. Ho preparato il pranzo, sapendo che non se l’aspettava, è un periodo che si arrangia da solo. Ed è pure più bravo di me, in cucina, quindi lo so bene che non ne ha bisogno, ma volevo fargli una sorpresa, così a metà mattinata sono andata alla fattoria a portarglielo. Mi avvicino al fienile, la porta è socchiusa. Strano, come farà a lavorare al buio, mi chiedo. Mi pareva proprio che stamattina avesse da fare al fienile …
 
Entro. Nessuno. Che strano, mi sarò sbagliata. Gli attrezzi però sono lì, sembra che siano stati spostati, la porta non era chiusa: come se fosse stato qui qualcuno per lavorare e poi fosse dovuto uscire per un po’. Faccio per uscire pure io, quando sento … un rumore, non saprei che cosa, contro una parete. Poi, una risata di una voce femminile, giovane. Mi avvicino alla parete di assi di legno, e sento ridere ancora, più piano, poi …
 
― Baciami …
 
È Actarus! Mio Dio, mio fratello! Lui, sempre così misurato, sentirlo dire così! … ora parlava con voce sommessa, ancora più fonda del solito, forse anche un po’ roca, ma era la sua, la riconoscerei tra un milione! Mi avvicino al legno ma non sento praticamente niente. Basta, devo sapere! Sto per uscire, quando sento un sospiro di una voce femminile, che dice:
 
― Sssì …
 
Esco piano, faccio il giro e vado all’angolo del lato all’ombra del fienile … Mi vergogno.
 
Prima vedo la maglietta di mio fratello, gialla, buttata sull’erba, e poi lui. Non la faccia, la sua figura atletica, a torso nudo, poggiata quasi alla parete esterna del fienile. Quasi, perché tra lui e quella c’è Rubina, inconfondibile coi suoi capelli rossi, di schiena contro il legno, … si stanno baciando appassionatamente! Actarus! E lei ha i pantaloncini di jeans, corti corti, e una gamba piegata, e lui è poggiato alla parete con una mano, e con l’altra le accarezza la coscia, da sotto! Si staccano e si guardano. Intanto, i miei occhi si sono abituati al contrasto, vedo bene i loro volti anche se sono all’ombra. Si guardano in un modo … seri, intensi, dritto negli occhi! Non lo avevo mai visto così. Lei gli abbraccia il torace nudo, gli mette una mano sulla nuca e si ribaciano, più intensamente di prima!
 
Ho mollato tutto e sono scappata via! A ripensarci, mi sento ancora sconvolta e non so perché. Mi vergogno di sentirmi così, infondo che c’è di tanto strano? se lo sanno tutti che stavano insieme! Ma … vederli così complici, intimi, quello sguardo! lui che le toccava la gamba, e lei che prima rideva, e poi gli si è avvinghiata per baciarlo! Io non so niente dell’amore! Ecco il problema, mi vergogno perché mi sento esclusa: sono troppo grande per ignorare, ma troppo piccola per capire!
 
Alcor … non faccio che pensare a lui da quel momento. Penso ad Actarus, risento la risata di Rubina e poi penso ad Alcor che non c’entra un bel tubo. Perché Alcor?! Ma che c’entra, lui non c’era … No, lui era a spasso con Venusia. In centro città, con Venusia. Ma io credevo che Venusia fosse innamorata di Actarus. Però non gli fa più il pranzo da un po’, e quando ha detto che andava in città e Alcor si è offerto di accompagnarla in macchina, lei ha accettato subito. Oh, ma che succede?!
 
Ma che mi succede? Ho voglia di piangere, e non capisco perché. Che me ne frega a me di quello che fa mio fratello con le ragazze?! Ma poi, che farà con le ragazze? Io non so che si fa con le ragazze, non so nemmeno che si fa coi ragazzi … La baciava, questo è sicuro, e poi quello sguardo di fuoco tra di loro! Si capivano senza parlarsi. Non come io e Alcor, che non ci capiamo mai quando parliamo. E dai con Alcor, ancora! Non voglio pensare a lui, spero che si sia divertito, in città … con Venusia. Con Venusia. Con la macchina …
 
Sono così da tutto il giorno. Strana, arrabbiata, triste, offesa. Perché c’è qualcosa che non so, e non so nemmeno con chi parlare. Il professore? ma lo conosco da poco. E non posso certo dire a Venusia che sono sottosopra perché ho visto Actarus che si sbaciucchiava con un’altra!
 
Rubina è rientrata. Sta venendo  proprio qui, in cucina! Mi alzo ma è troppo tardi per andarmene. Allora vado ai fornelli e cerco di sembrare impegnata. Mi vergogno a parlare con lei, dopo che l’ho vista in quel modo …
 
― Ciao, Maria! Tutto bene?
 
― Sì, perché?
 
― No … niente, chiedevo … ― pausa – Hai mangiato?
 
― No.
 
― Nemmeno io. Sono stata alla fattoria a salutare Actarus, e la sai la cosa buffa? probabilmente, di noi tre, lui è l’unico che ha mangiato! Nel fienile c’era il pranzo per lui. Actarus ha chiamato qui e suo padre gli ha detto che tu gliel’avevi preparato ed eri uscita a portarglielo, ma non ti abbiamo visto!
 
― Aaah … sì, è vero … ― OH, NO! Porco diavolo, certo, ho incontrato il professore mentre ero sulla porta e gli ho detto dove andavo! Che figura, e adesso?!!
 
― Maria …? Cara, ma va tutto bene? – pausa – Non è che per caso eri venuta al fienile e l’hai lasciato lì per lui?
 
― Ecco, sì! Ho fatto proprio così!
 
― Hai cercato Actarus e non l’hai trovato? … o sì? … hai visto che aveva altro da fare? È andata così, per caso?
 
― Scusami, io non ho spiato …
 
― Ma lo so, lo so! Ahah!  ―  Rubina mi guarda con tenerezza e ride, non sembra arrabbiata. – Però ti ripeto la domanda di prima: va tutto bene?
 
― No. – Mi arrendo! – Non è per voi due, è che io … Sono così confusa! Invece voi due sembravate tanto esperti …
 
― Esperti, eh? Chissà che hai visto, allora! – Sempre peggio! Mi brucia la faccia e non so dove guardare, eppure … mi vorrei fidare di lei … ― Oh, scusami, adesso sì che ti ho messa in imbarazzo! Non fa niente, qualunque cosa tu abbia visto, per quanto mi riguarda. Tranquilla, ok? Io non mi vergogno di quello che provo per lui, e presto lo diremo a tutti, perciò ti prego, rilassati! Va bene, eh?
 
Non immaginavo che Rubina fosse tanto dolce e comprensiva. Alla fine, è una principessa, e veghiana per di più. Ma sorride e mi viene vicino, e io …
 
― Grazie. Ho bisogno di parlare con qualcuno, perché io non capisco …
 
― Che cosa?
 
― L’amore.
 
― Io avevo la tua età quando ci fidanzammo. E sai una cosa? Ci sono cose che non si possono insegnare. Si capiscono solo entrandoci dentro, e il brutto è che non sei tu che scegli quando e se. Io non ho deciso: l’ho solo saputo. L’ho amato e lo amo, ecco tutto. Tu sei una ragazza fantastica, ti correranno dietro tutti, è vero?
 
― Dai, che dici …?!
 
― Non sarà certo quello che ti manca. Non avere fretta e non avere paura. Non buttarti via finché non lo senti. Se hai ancora dei dubbi, aspetta e guarda quello che succede. Perché quando poi ami davvero … lo sai e basta, e non puoi fare niente altro che amare. Lo saprai, come lo sappiamo Duke e io.
 
― E se lui non mi amasse?
 
Rubina si fa malinconica, senza staccarmi gli occhi di dosso, poi mi fa:
 
― Fa male. E si soffre senza scampo … Ma non esiste solo Alcor, al mondo!
 
OH, NOOO!!! Ha capito tutto, CHE VERGOOGNAAA!!!
 

[1] In giapponese, pranzo a portar via, normalmente preparato a casa ma si può anche acquistare.
  
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