“Stai bene?” ripete un’altra volta un’amica a quella ragazza che vide spiaccicarsi di fronte a lei, di fianco a quel fiume,
“Sì…sto meglio”
”La scientifica ti ha mandato questa lettera, l’ho notata nella cassetta quando
ti eri già addormentata” sorride Yoko, mentre porge
la lettera all’amica di quel macabro evento, Shizuka.
La apre, con il fiato corto e con molta curiosità, oltre che ansia.
“Cara Signorina Nakasake Shizuka,
Abbiamo accertato l’identità del cadavere da lei ritrovato. Si tratta di una ragazza di nome Naomi Konichizawa[…]”
“Naomi Konichizawa?”
sospira Shizuka quasi incredula
”Che c’è?” le chiede l’amica, che non capiva tutto quello stupore
”Naomi…è il nome di una mia amica”
”Vuoi dire Nao…”
”Sì…ma…perché non l’ho riconosciuta? E soprattutto come può essere lei se è
scomparsa da ben sei mesi?”
“Nao? Vuol dire che hai visto Nao?”
”Evidentemente sì…beh…in effetti…non sono riuscita a guardarla perfettamente in
viso, quindi…sei mesi…sono passati sei mesi…ed è morta sotto il mio sguardo”
”E se invece fosse già morta?”
”Ma che cosa stai dicendo?”
“Beh…potrebbe essersi ripresentata sottoforma di
fantasma…forse è venuta da te perché le sei vicina”
”Ma che cosa stai dicendo? A mio parere ami troppo il paranormale?”
“Forse…l’unica cosa da dire è che questo fatto è veramente
strano”
”Non dirlo a me…tu non hai visto quella pazza spiaccicarsi al suolo davanti ai
tuoi occhi!”
“Beh…almeno…almeno tutto si è sistemato no?”
”No…io sono diventata molto più fragile, non vado a scuola da giorni e la
scientifica non fa che tempestarmi di lettere e messaggi…sembra che pensino che
io sia un’assassina”
”Sta tranquilla…tu sei finita solo nel posto sbagliato al momento sbagliato”
“Sì…forse hai ragione tu… ma continuo a non capire?”
”Mmh? Che cosa?”
”Se lei mi è apparsa come fantasma, come ha fatto a morire?”