Teatro e Musical > Cats
Segui la storia  |       
Autore: Dany Art 99    02/11/2014    1 recensioni
Macavity non aveva ancora finito con i Jellicle... era stato ad un passo dal compimento del suo piano ma era tutto crollato quando lo avevano scoperto.
Quando lei lo aveva scoperto.
Quella piccola insulsa gatta, la compagna di quella sottospecie di odioso Protettore.
Demetra... avrebbe avuto la sua vendetta e sarebbe stata una delle più dolci e crudeli.
Doveva solo aspettare...
Dal testo:
*… non poteva essere lui. Non di nuovo.
Come uno schiaffo mi ritornò in mente la passata notte Jellicle, quando Demetra saltava addosso al gatto rosso e lo smascherava e lui la prendeva e la sbatteva a terra.
L'avevo quasi persa quella notte... quella notte in cui si avrebbe dovuto solo festeggiare.
Da quella notte tutto era cambiato; l'avevo sempre ammirata ed osservata e col tempo mi ero innamorato di lei, sentendo ogni sensazione amplificata in sua vicinanza, ogni battito accelerato; tutta la mia sicurezza da protettore crollava ogni volta che mi sfiorava.
E da quella notte avevo il suo cuore e il suo amore... e adesso che avevo quasi raggiunto il Dolce Aldilà non potevo permettere a quel pazzo nemmeno di pensare d sfiorarla per farle del male.*
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi tornata, dopo poche ore, con il quinto capitolo. A voi la lettura, persone che leggete!
[Revisionato]


 
POV JEMINA
 
-Ci divertiremo molto piccola Jellicle- disse il gatto davanti a me percorrendo il mio viso con la sua zampa artigliata.
Chiusi gli occhi e sentii il suo respiro sul mio viso.
-Eddai piccola... non vorrai dire che intanto non vorresti divertirti eh- disse sfiorando il mio orecchio con le sue labbra provocando brividi di disgusto per tutto il corpo.
Feci un passo indietro tenendo sempre gli occhi chiusi ma sentii di nuovo il suo fiato sul collo.
-Come ti chiami?- mi chiese, cosa? Perchè lo voleva sapere?
Sentii le sue mani sulle spalle e mi scrollò energicamente, non risposi lo stesso.
Le mie labbra rimanevano serrate come i miei occhi e questo sembrava renderlo infuriato.
Mi scrollò di nuovo gettandomi a terra e per la prima volta aprii gli occhi per non cadere di muso e per mettere le zampe a terra accucciandomi.
Sentii qualcosa colpirmi il petto e un forte bruciore impossesarsi di tutto il corpo... era doloroso molto doloroso.
Tossii cercando un po d'aria e mi ritrovai il muso di Macavity a pochi centimetri dal mio, con i suoi occhi fissati nei miei.
-Allora vuoi dirmi come ti chiami?- mi gridò in muso.
-Jem...Jemina- sussurrai con le lacrime agli occhi.
-Era tanto difficile?- mi chiese afferrandomi le spalle con le unghie e tirandomi di nuovo in piedi.
-Ora che ne dici di divertirci?- disse avvicinando il muso al mio e sfiorandomi il naso col suo.
Stavo continuando e piangere inerme. 
Nel momento stesso in cui sentii la sua lingua percorrermi per l'interezza la guancia però indietreggiai di nuovo e gridai -no!-. L'occhiata che mi lanciò preannunciava dolore. 
 
 
POV DEMETRA
 
Sentivo che stavano arrivando ma non potevo smettere di camminare tenendomi il ventre.
Io e Munkustrap eravamo appena usciti dalla discarica seguendo le scie di Pouncival e Jemina, e quelle molto più flebili dei randagi.
-Stai bene?- mi chiese per l'ennesima volta lo striato guardandomi.
-Sì, Munk sto bene- dissi io cercando di sembrare più sicura possibile.
-Non siamo così lontani... potrei riportarti indietro ed andare ad solo- mi disse lui in un sussurro.
-Munkustrap... lo sai come la penso, mi hai detto che avresti fatto di tutto per aiutarmi.. beh, questo è quello che devi fare- dissi io guardandolo fisso negli occhi color zaffiro.
Mi strinse la zampa e continuammo a camminare finchè non mi fermai per riprendere fiato.
Eravamo in un pariferia della città, la parte più brutta e mi appoggiai ad un sacchetto pieno di stracci vicino ad un muro.
Cominciai a respirare sempre più velocemente mentre un dolore acuto cominciava a propagarsi dal mio ventre a tutto il corpo fino ad arrivare alla testa.
Caddi in ginocchio e mi tenne il ventre con le mani lacrimando.. faceva male.
-Demetra! Che succede? Ti prego parlami- disse lui accarezzandomi il muso.
-St..stanno arri...vando- dissi io fra un singhiozzo e l'altro.
-Chi? Chi sta arrivando?- mi chiese dandomi un bacio sulla fronte, -i cu..ccioli..- sussurrai io.
-Devo portarti indietro.. non possono arrivare qui- disse lui in presa al panico; gli afferrai la zampa e la strinsi trascinandolo verso di me.
Quando ebbi il suo muso a poca distanza gli dissi con voce stranamente ferma.
-Non c'è la faremo... Munkustrap siamo troppo lontani da casa- dissi guardandolo dritto negli occhi.
-Dem... che facciamo?- disse lui, io cercai di parlare ma un crampo o meglio “una contrazione” mi impedì di farlo facendo fuoriuscire dalle mie labbra un mugulio di dolore.
-Cos..dimmi che cosa fare per favore?- mi disse lui, mi avvicinai ancora e sussurrai -mi..mi sentiranno... devi trovare qualcosa per tapparmi la bocca e ...port..portami lont...lontano dall...la strada- dissi io tenendomi il ventre.
Lui mi prese in braccio e ci nascondemmo dentro una casa abbandonata abbastanza lontano dalla strada.
La polvere era spessa sul pavimento ma poco mi importava, Munkustrap mi appoggiò sopra una lurida coperta sporca e mi guardò.
-Trov..trova qualco..sa per le urla- dissi io cercando di non piangere per il dolore.
Sentivo che stava per succedere.
Stavano per arrivare.
-Demetra... qui non c'è niente- mi sussurrò a fior di labbra, ormai le lacrime mi offuscavano la vista e il sangue mi rimombava nelle orecchie.
-Tieni- disse una voce diversa dalle nostre, mi porsi un po' di lato e riconobbi il muso bianco di Mistoffeles.
-Mistoffeles? Che ci fai qui?- chiese Munkustrap, -non ricordi? Avevamo accordato che l'avrei protetta lei e i cuccioli e voi mi sparite sotto il naso? Insomma vi ho seguiti- disse lui sorridendo e posizionandomi qualcosa di moribido in mezzo alla bocca.
Cominciai a mordere quasi avendo paura che i denti si rompessero.
-Tu sai come si fa vero?- chiese Munkustrap al gatto prestigiatore che rispose -so molte cose ma questo non rientra fra le mie competenze più precise, però posso andare ad intuito- disse lui.
-Dimmi- disse Munkustrap mentre io rantolavo per il dolore, -tu devi tenerla tranquilla insomma, la tua presenza dovrebbe rassicurarla ed aiutarla....tu Demetra devi respirare- disse un po' impacciata Mistoffeles grattandosi le orecchie.
Lo cominciai a fare e senti Munkustrap che mi appoggiava sopra di lui, questo in effetti mi aiutì e non poco.
Sentivo le sue zampe percorremi le braccia per intero, soffermandosi sulle spalle e sul muso e stringendo le mie zampe nelle sue.
-C'è la puoi fare Demetra, sarai una mamma fantastica come la compagna fantastica che sei stata per me durante tutto questo tempo- mi sussurrò all'orecchio Munkustrap e sentii che sapevo che cosa fare.
Spingere.
Solo quello.
Cominciai a fare e sentii che il corpo faceva tutto da solo, fatto muovere da un istinto che aveva radici fondate nel cuore di ogni femmina di ogni specie.
Le contrazioni continuavano ad intermittenza, sempre più serrate; facevano male ma col male cominciavo a sentire come una sorta di frenesia che si stava impadronendo di me.
Sentivo che la coperta era bagnata sotto di me e che qualcosa di pesante si agitava, il dolore si era quasi dimezzato ma sapevo che doveva arrivare ancora uno dei due cuccioli.
-Sei bravissima Demetra.. ne manca uno- mi disse Mistoffeles mentre si stava chinando a vedere qualcosa che non ruscivo a scorgere.
Poi sentii che tutto era finito.
Respirai profondamente mentre sentivo Munkustrap sussurrarmi parole dolci per calmarmi.
Riuscii finalmente ad aprire gli occhi e le mani di Munkustrap mi abbandonarono per chinarsi anche lui sulla coperta.
Mi abbassai anche io e sbarrai gli occhi mentre alle orecchie mi giungevano piccoli miagolii acutissimi.
Due piccole palle di pelo si stavano muovendo e cercando da mangiare probabilemente.
Ne avvicinai uno o meglio lei e la osservai, aveva il manto di Munkustrap con solo qualche macchiolina rossastra e la posizionai meglio per farla mangiare.
Poi feci lo stesso con Argo, che però aveva il mio mantello con le orecchie, le punte delle zampe e la cosa dello stesso colore striato di Munkustrap.
Gli osservai mentre mangiavano e sorrisi, mi sentivo stanca, frustata ma completa.. finalmente completa.
Guardai Mistoffeles e mimai con le labbra un grazie a cui lui rispose sorridendo con un breve inchino, poi spostai la mia attenzione su Munkustrap che mi si era avvicinato e strusciava il viso sulle fronti dei cuccioli.
Dei nostri cuccioli.
Eravamo genitori.
Eravamo una famiglia.
Lui si chinò verso di me e mi diede un lungo bacio mordicchiandomi il labbro, era un bacio carico d'amore e di felicità e per la prima volta vidi Munkustrap piangere.
Si asciugò subito le lacrime fuggitive che le erano uscite dagli occhi e mi guardò di nuovo.
-Ti amo- mi disse, -ti amo anche io- sussurrai.
 
 
POV POUNCIVAL

Quella gatta nonostante fosse minuta e denutrita, sapeva combattere, probabilmente lo faceva per sopravvivere da sempre per quanto sembrasse giovane.
Ero riuscito ad evitare gran parte dei suoi attacchi ma la siamese era troppa veloce e in poco tempo mi ritrovai ferito in più punti.
Il resto dei randagi osservava la scena seduti comodamente su uno scatolone o sopra un bidone. Sembravano non volessero alzare un artiglio per la loro campagna.
Ecco qual'era la differenza fra noi e loro, noi ci saremo sempre aiutati in ogni caso, anche a costo delle nostre stesse vita.
Schivai l'ennesima artigliata diretta al mio muso abbassandomi e, sfruttando quella posizione, le afferrai entrambe le caviglie facendola cadere a terra e sormontandola un momento dopo.
Preparai un unghiata guardandola negli occhi allungati e la feci abbassare velocemente.
-No!- urlò una voce che riconobbi all'istante.
Mi girai subito allontanandomi dalla siamese che mi guardava infuriata.
-Jemina! Dove sei?- gridai guardando nella direzione dell'urlo, sembrava un'altra stanza; individuai la porta e mi gettai velocemente.
Non mi girai, sapevo che mi avrebbero inseguito e sentivo già i sibili alle mie spalle ma continuavo a correre verso la porta.
L'apertura era enorme, anche per il umani doveva essere grande; l'interno era completamente al buio e sembrava più freddo.
In mezzo alla spazzatura riconobbi una testa brunetta molto vicina ad un gatto rosso che si stava avvicinando a lei con un sorriso da bastardo sul viso.
Jemina era a terra terrorizzata, scossa dai singhiozzi e dalle lacrime.
Sembrava stare bene fisicamente tranne qualche traccia di sangue sul fianco.
Che cosa gli aveva fatto quel bastardo?
-Jemina!- urlai e lei si girò impercettibilmente verso di me, le sorrisi e mi avvinai a lei.
-Oh, che gradevole sorpresa.. un altro cucciolo...- disse Macavity rimanendo fermo mentre io mi chinavo su Jemina.
-Hey.. hey stai bene?- le chiesi io posandole le zampe sulle guance ed accarezzandogliele; -Pounc..? Sei tu?- mi chiese tra i singhiozzi.
-Sì, sì.. sono io- dissi io avvicinando il muso al suo e sfiorando il naso con suo; lei aprì gli occhi ed avvicinò le labbra alle mie sfiorandole appena.
Mi sentii sciogliere a quel contatto... finalmente.
Ma qualcuno che si schiariva la gola mi riportò alla realtà.
-Bene, direi che è una scena commovente... ma direi di passare al divertimento... Jellicle facciamo un patto. Se riuscite a sopravvivere a questo vi lascio tornare a casa per questa volta- disse il gatto rosso.
Lanciai uno sguardo a Jemina che mi fissava con le labbra schiuse e poi guardai Macavity.
-A cosa precisamente?- chiesi io.
-A quello che io chiamo arena- disse lui mentre i randagi disponevano sacchi o spazzatura varia per creare un grande cerchio intorno a noi.
-Dovrete combattere- disse lui osservandoci con un sorriso malizioso in viso.
Guardai di nuovo Jemina, non avevamo scelta... dovevo combattere, per me ma sopratutto per lei.
-Jemi.. devo combattere, tu nasconditi ok? Non voglio che ti facciamo del male- dissi io guardandola negli occhi.
Lei mi posò un dito sulle labbra, -dobbiamo combattere... non ti lascerò fare tutto da solo mentre io me ne sto nascosta e non ammetto repliche- disse lei guardandomi negli occhi e togliendomi il dito dalle labbra.
Stavo per replicare che non era sicuro ma le sue labbra mi bloccarono le parole in gola.
L'abbracciai leggermente mentre il bacio si faceva più prolungato ed intenso.
Ma la voce di Macavity mi riportò di nuovo alla realtà.
-Che il combattimento abbia inizio- disse mettendosi comodo sopra un bidone molto in alto.
Un gatto molto grosso e striato si fece avanti verso di noi, sguainai le unghie e mi misi davanti a Jemina cercando di convincermi su una cosa.
Saremo usciti di li, insieme.
 
 
POV MUNKUSTRAP
 
Ero padre.
Iris ed Argo avevano appena finito di mangiare e io guardavo Demetra con un sorriso ebete in viso.
Ero padre.
Per il Dolce Aldilà ero padre!
Avevo dei cuccioli miei e di Demetra... la mia compagna sembrava sfinita ma felice, mai quanto lo ero io.
Argo mi si avvicinò e sfiorò con la zampina il mio naso, io gli passai la zampa sulla pancia e lui miagolò di nuovo.
-Sono bellissimi Demetra, complimenti- disse Mistoffeles guardandosi intorno con un'aria preoccupata.
-Cosa c'è Misto?- chiese Demetra prendendo in braccio Iris.
-Siamo nel territorio di Macavity, sento l'odore- disse lui sbarrando gli occhi.
Vidi Demetra sbiaancare completamente, poi lanciò uno sguardo ad Argo ed Iris e guardò Mistoffeles.
-Misto.. tu devi andartene con loro, porta Argo ed Iris alla discarica e dalli a Jenny, lei saprà curarsi di loro fino al mio ritorno- disse con voce ferma.
Mistoffeles indietreggiò, -Demetra non posso lasciarti qui- disse lui mentre si cominciavano a sentire dei rumori di passi fuori dall'edificio abbandonato.
-Mistoffeles! Vai adesso!- disse Demetra alzandosi e prendendo in braccio i due cuccioli baciandoli leggermente la testa, poi guardò me ed io annuii.
-Sei sicura di non voler andare anche tu?- chiesi io, -sì, se no non sarei neanche partita- disse lei con sguardo perso.
Si mise davanti a Mistoffeles che prese in braccio agevolmente i due che cominciarono a piangere e a chiedere la madre.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo, -siete veramente sicuri?- ci disse, io annuì e Demetra fece lo stesso.
-Ritornerò con i rinforzi appena posso- disse prima di saltare per la finestra e scomparire nell'oscurità della notte.
Mi avvicinai a Demetra con ancora lo sguardo sulla finestra, le appoggiai una zampa sulla guancia e gliela accarezzai.
-Demetra.. dobbiamo andare a trovare Pouncival e Jemina, dobbiamo uscire di qui- dissi io.
Lei si girò ed annuì guardandomi negli occhi, si alzò sulle punte e mi diede un veloce bacio sulle labbra.
-Sì, dobbiamo andare- disse prima di uscire anche lei dalle finestra.

 

Spero che vi sia piaciuto!
Al prossimo aggiornamento

Un bacio!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Teatro e Musical > Cats / Vai alla pagina dell'autore: Dany Art 99