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Autore: ChibiNekoChan    03/11/2014    4 recensioni
[Gravity Falls]
[SPOILER - "What if?" che continua dalla S2EP4]
Sono passati ormai due anni da quando il libro è andato distrutto, e con esso sembra scomparsa anche ogni traccia della vita frenetica che precedentemente caratterizzava le giornate dei gemelli Pines.
Colui che ne soffre di più è ovviamente Dipper. Rimpiange cercare di scoprire chi ha scritto il libro, andare a fondo riguardo i misteri che caratterizzano Gravity Falls, e, per quanto gli sia difficile anche solo da concepire, gli manca anche interagire con Bill Chiper.
Il demone non si è mostrato da quel fatidico giorno che determinò la sua vittoria.
La frustrazione è tale che porterebbe Dipper anche a fare un patto stupido con quel demone dei sogni;
Ma il ragazzino castano non si lascia ingannare così facilmente, giusto?
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Dipper non riusciva a capire.
Odiava quel triangolo, lo odiava più di qualsiasi cosa al mondo.
Eppure si trovava lì, sull'attico, solitario, a fissare i lineamenti disegnati sulla finestra.
Triangolari.
Cosa gli stava accadendo?
Doveva ammettere che da quando Bill non si era più mostrato - ed erano passati un anno o due - le cose si erano fatte noiose. Ormai i suoi piani erano giunti a compimento, che motivo avrebbe avuto per farsi vedere nuovamente dopotutto?
Forse da qualche parte nel profondo del suo subconscio Dipper sperava che un motivo esistesse ancora.
Non riusciva a rassegnarsi al pensiero di aver perso ogni indizio per risolvere i misteri di Gravity Falls per sempre.
Il computer, distrutto, ridotto in macerie sotto i suoi stessi piedi, seppur manovrati dal demone.
Il libro non era che un lontano ricordo ormai, ridotto in polvere dalle fiamme blu di Bill, nel momento in cui Mabel glielo passò.
Non riuscì ad arrabbiarsi con lei, infondo la propria gemella è più importante di un antico tomo scritto da chissà chi. Già, probabilmente non avrebbe mai scoperto l'autore del libro. Ma come poteva biasimarla?
Infondo se Bill avesse lasciato la presa sulla corda, probabilmente lei sarebbe rimasta ferita, ed oltre i motivi che hanno spinto lei a consegnarlo, Dipper odiava pensare all'idea che Mabel avrebbe potuto ferirsi.
Gli andava discretamente bene come fossero andati i fatti alla fine, col lavoro estivo al Mistery Shack era anche riuscito a mettere qualche soldo da parte, senza particolare interesse su cosa comprarci in seguito, era soltanto una tipica precauzione che le persone come Dipper prendono. Non si sa mai.
Mabel d'altro canto, sapendo del risparmio fatto da suo fratello, aveva completamente abbandonato l'idea di lavorare, usando quel tempo per trascorrerlo con Candy e Grenda. A Dipper andava bene finché le teneva lontane durante la notte, non sarebbe resistito molto con un loro pigiama party nelle vicinanze.
Allora, se la sua vita sembrava andare per il verso giusto nonostante gli eventi, cosa non andava?
E' una domanda discretamente facile da rispondere in verità, a Dipper mancava sentire l'adrenalina che provava quando si metteva all'opera ed indagava, occhiaie nere come la pece, notti insonni. 
Adorava quel genere di cose, ma ora poteva solo leggerne in libri di mistero e avventura, e la cosa non gli andava a genio. Sapeva che se avesse voluto sarebbe riuscito a ingranare nuovamente sulla vita che faceva un tempo... ma come?
RIfletteva.
Sopratutto non si capacitava di come, pensando al mistero, la prima cosa che gli venisse in mente non fosse il libro o chissà cos'altro;
era Bill.
Magari erano solo pensieri dettati dall'odio, ponderava, ma dentro di sè sapeva che se voleva riprendere da dove la sua vecchia vita terminava, Bill era la chiave.
Doveva soltanto trovarlo.
Tuttavia il demone non si mostrava da ormai troppo tempo, tanto che persino i suoi ricordi riguardo il triangolo fluttuante non erano nitidi come un tempo. Sembravano... sogni. Sembrava fosse stato tutto un sogno.
Si prese un momento per guardare cosa accadesse al di fuori dello Shack, e la vita sembrava tranquilla; poteva udire da lì Mabel fare le solite cose da Mabel, vedeva Soos maneggiare qualcosa dal piccolo furgone di cui disponevano, forse altra merce da mettere sugli scaffali. Non gli interessava poi molto.
Poi vide Wendy, era appena uscita dall'edificio.
Non sapeva cosa stesse facendo, la osservò in silenzio mentre riferiva qualche parola a Soos, rideva... sembrava aspettasse qualcuno.
Poi ricordò.

La sua mente gli faceva scherzi del genere, sembrava voler rimuovere l'immagine che Wendy fosse fidanzata.
Non poteva farci nulla, infondo lui era tre anni più piccolo, cosa c'entrava un moccioso nella vita amorosa di un'adolescente? Nonostante anche lui fosse ormai un adolescente, gli anni che li differenziavano non cambiavano, così come le carte in tavola.
Ma una cosa gli dava fastidio.
I suoi pensieri vennero interrotti dal suono di un clackson esageratamente forte e nonostante le voci fossero terribilmente ovattate riuscì a sentire un "Wendy, sono qua!", ed onestamente sperava non avesse mai dovuto sentirlo.
Odiava quella voce.
Odiava quel ragazzo.
Robbie.
Non poteva far nulla riguardo alla loro relazione, entrambi erano adolescenti, si amavano seppur lui avesse provato ad ingannarla con quella canzone. Erano ritornati insieme.
Ecco cosa gli dava fastidio, non tanto che fosse fidanzata con qualcuno, ma che lo fosse con Robbie.
A Dipper sembrava davvero che egli non la meritasse. Lui era così poco se comparato a lei.
Rifletteva sulla frase di uno dei libri che aveva letto, non ricordava quale tuttavia, "Accettiamo l'amore che pensiamo di meritare". Poteva quella massima applicarsi anche per la bella ragazza dai lunghi capelli rossi? Eppure lei dava l'impressione di essere molto sicura di sé, ma alla fine Dipper ammise di non poter constatare con certezza cosa le passasse per la mente. Non sapeva molto dei sentimenti di Wendy, a lui bastava guardarla per sapere che poteva fidarsi di lei, gli bastava guardarla per sapere che era fantastica.
Ma non era roba per lui.

Staccò lo sguardo dalla finestra e lo gettò ai suoi piedi con frustrazione.
Tre anni di differenza lo dividevano dalla sua anima gemella, o questo è ciò di cui lui era estremamente convinto.
Come un lampo, un'idea folle gli attraversò la mente.
Non credeva nemmeno fosse fattibile.
Forse in realtà lo disse solo per scherzo, ma qualcosa nei suoi occhi avrebbe fatto scartare a chiunque questa opzione.
Posò una mano sul vetro con sù incisa questa forma che tanto ricordava Bill e sospirò.
Esitò, "Se in questo momento potessi, probabilmente arriverei anche a fare un patto con quel demone brucia-libri pur di avere l'età di Wendy." si lasciò scappare una debole risata, che in quel momento sembrava avesse lo scopo di deridere la pateticità dell'affermazione appena detta. Forse era la mancanza di avventura che parlava per lui in quel momento, infondo una ragione tanto stupida non spingerebbe mai l'intelligente Dipper Pines a stringere un patto con un feroce e maligno demone, giusto?
Giusto?

Un brivido lo scosse, come se qualcosa lo avesse carezzato con freddo sadismo lungo tutta la schiena.
Si sentì osservato, ma scansò subito questa sensazione, credendo fosse solo un altro effetto della sua solita paranoia.
Nulla sapeva che da qualche parte in quello stesso istante, in una dimensione dove tutto è grigio, un occhio lo scrutasse, contraendosi immediatamente in ciò che lasciava intendere essere un ghigno compiaciuto.
Tutto divenne silenzioso.
  
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