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Autore: writermey    04/11/2014    1 recensioni
Jin Kazama è cambiato da quando è finito a capo della Mishima Zaibatsu ed è fermamente intenzionato a cambiare le sorti del mondo. Il letale virus G potrebbe condannare a morte l'intera umanità, trasformando le persone in zombie. Spetterà ad un piccolo gruppo di combattenti fermare questa follia... [AU in una qualsiasi realtà di zombie, nessun crossover in particolare]
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Julia Chang, Steve Fox, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prigionieri



Il dolore che provai in quel momento fu tremendo.
Vedere Ganryu in quelle condizioni fu un atto crudele e privo di umanità, quella non era morte ma solo un'aberrazione. Distolsi lo sguardo e cercai di restare calma e lucida, bisognava uscire da quella situazione. Provai a parlare a Jin, provai a riportargli alla mente i suoi veri obiettivi risalenti al terzo torneo del pugno di ferro ma parve tutto inutile. Ottenni solo un sonoro schiaffone in viso. La guancia si arrossò e iniziò a pizzicare ma era nulla paragonato a ciò che stava passando Ganryu.
Sentii Steve che cercava di rincuorarmi, seduto a pochi centimetri da me. La sua voce mi sembrò così lontana, come in un sogno, la paura stava prendendo il sopravvento. Nonostante mi disse di stare calma, che sarebbe andato tutto bene, per me era come se non ci fosse. Erano illusioni ed entrambi lo sapevamo bene.
Chiusi gli occhi e l'unica cosa che riuscii a dire, in un sussurro quasi soffocato, fu una preghiera agli spiriti dei miei antenati, pregavo loro di darmi la forza necessaria per uscire da quell'incubo.
In un lasso di tempo che parve infinito, mentre Ganryu sbraitava e si agitava affamato di vita e legato alla quella sedia, alcuni uomini della G-Force entrarono nel laboratorio dove eravamo stati portati contro la nostra volontà e uno di loro iniziò a parlare in giapponese.
Non compresi nulla di ciò che si dissero ma Jin evitò di continuare quella tortura e ordinò alle guardie di portarci via. Io e Steve camminammo a lungo, l'uno accanto all'altra, in quel corridoio anonimo la cui destinazione era ignota. Ammanettati nel silenzio rotto solo dal rumore di passi, arrivammo in un'altra stanza adibita a prigione. Grosse celle, con vetrate antiproiettile come pareti erano poste in due file parallele ai lati della stanza.
Ci tolsero le manette solo dopo essersi assicurati che non potevamo fuggire e ci rinchiusero. Istintivamente ci abbracciammo e Steve mi chiese scusa. Si accusava di essere il colpevole per ciò che ci stava capitando ma non era così, io stessa avevo intenzione di fermare la Zaibatsu a partire dalla G-Corp. e di certo l'avrei fatto con o senza di lui. La cosa parve consolarlo un po'.
Una voce dalla cella posta di fronte a noi attirò la mia attenzione. Chiamò il mio nome e mi parve fin troppo familiare. Mi avvicinai al vetro freddo e appoggiai entrambi i palmi delle mani, il mio respiro lasciò un alone di condensa. Dovevo avere un'espressione da ebete quando riconobbi il viso del mio ex fidanzato.
Hwoarang entrò nella mia vita tempo prima, al termine del terzo torneo del pugno di ferro, ci innamorammo ed eravamo felici ma la sua ossessione di dover diventare sempre più forte in vista di un nuovo scontro con Jin Kazama l'aveva isolato, allontanandolo da tutti, me compresa. Il nostro rapporto si ruppe e prendemmo strade diverse, non mi sarei mai immaginarta di trovarlo in un simile guaio, anche se in fondo non ne rimasi del tutto sorpresa.
Riuscii solo a pronunciare il suo nome sottovoce e lo fissai a lungo finchè fu lui a sorridermi e a parlare per primo. Mi salutò dolcemente, com'era abituato a fare e mi chiese se stessi bene.
Con lui in cella c'erano altri due uomini, tutti ex combattenti dei vari tornei indetti dalla Mishima. Bryan Fury, massiccio, con i capelli grigi, una cicatrice sull'occhio sinistro e un tatuaggio sul collo. Sguardo inquietante e lineamenti duri; e Raven, afro-canadese con i capelli tinti e una cicatrice a forma di x in pieno volto, coperta in parte dagli occhiali da sole. Li conoscevo entrambi per la pessima reputazione che si lasciavano alle spalle.
Mi spostai leggermente cercando di vedere meglio Hwoarang e gli chiesi per quale motivo fosse finito lì. Mi disse che dopo aver avuto un incidente in moto, causato proprio da Devil Jin, passò un po' di mesi in ospedale e appena guarito, pregò il suo maestro di allenarlo più duramente affinché potesse combattere contro il suo avversario ancora una volta.
Quella storia si ripeteva sempre, l'avevo sentita fin troppe volte ed era per questo che tra di noi era finita. Scossi la testa ripensandoci. Razza di idiota.
Per farla breve, Hwoarang tornò a cercare Jin per vendicarsi ma si ritrovò davanti a qualcosa di grosso che non seppe gestire. Il reale motivo per cui finì in prigione e non venne usato come cavia per il virus G rimane ancora adesso ignota ma il mio sospetto principale è sempre stato il rapporto di rispetto che legava Hwoarang e Jin e che solo due fieri guerrieri sapevano comprendere. Chissà, forse l'ultimo barlume di umanità di Jin che tentava di rimanere aggrappato alla realtà a tutti i costi.
In ogni caso, tutti noi eravamo lì per motivi diversi che si andavano ad intrecciare in un unico obiettivo, fermare Jin Kazama.



  
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