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Autore: Always_Potter    04/11/2014    1 recensioni
Il Cappello Parlante fa la sua scelta, ma siamo noi a decidere come agire.
[...]
-Non neghi nemmeno quello che volete diventare! Non vedi l’ora di unirti a Tu-Sai-Chi, vero?-
Una risposta taciuta, ma più che comprensibile.
-Non posso più fingere. Tu hai scelto la tua strada, io la mia-
[...]
Il primo capitolo è il primo classificato al contest "Una canzone per noi" indetto da Nuel2
*Versione riveduta e corretta, scusate la mia rintronataggine (concedetemela), ho messo a posto i dialoghi con le virgolette*
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Il freddo della sera
 
Un brivido gli attraversò la schiena, l’ennesimo di quella sera.
L’ennesimo di quella giornata.
La collina si ergeva solitaria in mezzo al buio totale, sferzata da un vento gelido.
Ma non tremava per il freddo.
Ansimava, come se avesse corso per chilometri, e stringeva convulsamente la bacchetta nella mano destra.
Ansimava perché non riusciva a controllare la paura che lo stava sconquassando.
Paura di perdere tutto, paura di perdere molto più della vita, nel tempo di un incantesimo…
La bacchetta gli scivolò di mano mentre cadeva a terra, investito da una luce bianca abbagliante.
<< Non mi uccida! >>[1]
Magari  fosse potuto scappare in un modo così semplice, potersene andare in una calda luce bianca dritto in Paradiso.
Ma, beh, innanzitutto il Paradiso non se lo meritava.
<< Non era mia intenzione. Allora, Severus? Che messaggio ha Lord Voldemort per me? >>
<< Nessun… nessun messaggio… sono qui per conto mio! Io… io vengo con un avvertimento… no, una richiesta… la prego… >>
E gli raccontò tutto, torcendosi le mani e curvando ancor di più le spalle, sotto il disprezzo di Albus Silente.
Sotto il suo stesso disprezzo.
Perché aveva combinato un disastro, perché aveva sempre sbagliato, sempre[2], perché non si meritava di amare Lily Evans…
Perché la consapevolezza che persino Potter era meglio di lui, che era stato in grado di difenderla sempre, persino da lui, che le aveva dato una famiglia… lo distruggeva, disintegrava ancor di più quel che rimaneva del suo modo di pensare, di essere, di vivere.
Scelte.
Era questa, però, la cosa peggiore: aver scelto dall’inizio alla fine di pensare così, di essere così, di vivere così.
E non poteva rimediare in alcun modo.
O forse sì.
<< Allora li nasconda tutti. La metta… li metta al sicuro. La prego >> era la sua unica e ultima speranza.
<< E tu cosa mi darai in cambio, Severus? >>
<< In… in cambio? >> cosa avrebbe dato, per loro…per lei? Sgranò gli occhi, accecato dalla speranza di poter fare qualcosa e dalla consapevolezza che avrebbe fatto << Qualunque cosa. >>.
Non avrebbe mai dimenticato quella notte, la notte in cui cambiò tutto un’altra volta.
Ma fu soprattutto un particolare che avrebbe portato con sé per sempre.
Avrebbe giurato di aver visto l’accenno di un sorriso, in quella barba argentata.
Ma il suo significato lo capì solo più avanti.
***
Fleur Delacour e Roger Davis camminavano ridacchiando sotto la luce delle torce, diretti verso la Torre dei Corvonero.
È meglio per loro.
Li avrebbe volentieri affatturati, ma Silente non sarebbe stato d’accordo.
Come al solito.
Ah, no, per lui i ragazzi erano tutti stinchi di santo, dal piccolo Malfoy a quell’arrogante, eccentrico, borioso, fesso, disgustosamente Grifondoro di un Potter; Salazar, se era stato difficile difenderlo in quegli anni, parargli le spalle il più possibile invece che Schiantarlo contro un muro.
Invece di far chiudere per sempre quegli occhi verdi che lo scrutavano truci e pieni di sfida, di disprezzo.
Quegli occhi verdi…
A volte sperava ancora di svegliarsi nella sua vecchia camera con il distintivo di Prefetto e di correre dritto verso la Torre dei Grifondoro, ritrovare quegli occhi, quei capelli, quel profumo…
Tutto svanito nello spazio di una parola, di un incantesimo.
Mezzosangue.
Avada Kedavra.
Parole troppo potenti che avevano spazzato via tutto quello a cui teneva.
Per colpa sua.
Scelte.
<< Anche il Marchio di Karkaroff sta diventando scuro. È terrorizzato, teme una vendetta; sai quanto ha collaborato col Ministero dopo la caduta del Signore Oscuro. Karkaroff vuole fuggire se il Marchio si accende. >>
Una sua scelta lo aveva portato ad avere quel tatuaggio infame sull’avambraccio sinistro, una sua scelta lo aveva portato a diventare uno dei più grandi traditori di quello stesso segno.
Scelte.
<< Davvero? E tu sei tentato di fare lo stesso? >>
Oh, no, non sarebbe mai più stato così.
Calcolatore, doppiogiochista, spia, Serpe. Ma mai più codardo, mai più infame.
<< No, non sono così vigliacco >> rispose, gli occhi puntati su Fleur e Roger.
Oh, quei rumorosi, fastidiosi, inutili adolescenti che potevano essere felici, avere quello che lui non aveva mai avuto e che mai avrebbe avuto.
<< No. Sei un uomo molto più coraggioso di Igor Karkaroff. Sai, a volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto… >> e lo lasciò lì, solo nella penombra della Sala d’Ingresso.
Dire che era basito era dir poco.
Ma, mano a mano che assimilava quelle parole, l’espressione sconcertata divenne accigliata.
Che intendeva dire?
Aveva scelto lui Serpeverde, era lui che aveva sempre voluto farne parte.
 
[3]<< ’Grifondoro… culla dei coraggiosi di cuore!’ Come mio padre! >>.
<< …scappato? Troppo tardi. Ti ho giustificato per anni… >>.
<< Tu mi disgusti >>.
<< Qualunque cosa >>.
<< È rimorso, Severus? >>.
<< Vuoi la mia parola, Severus, che non rivelerò mai la parte migliore di te? Se proprio insisti… >>.
<< Non sono così vigliacco >>.
Mai più codardo, mai più infame.
<< …Sai, a volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto… >>.
 
E d’un tratto, tutto fu chiaro.
Scelte.
Non era mai stato un semplice patto, un semplice ricatto.
L’accenno di un sorriso, in quella barba argentata.
Silente non aveva mai avuto bisogno di ricattarlo per decidere di proteggere Lily e la sua famiglia.
Scelte.
E lui non aveva mai deciso di proteggere il ragazzo per i suoi occhi, non dopo che si era reso conto di far fatica a guardarli.
Quegli occhi verdi che lo scrutavano truci e pieni di sfida, di disprezzo.
Non aveva solo onorato il suo amore per Lily Evans, in tutti quegli anni.
Non sarebbe tornato a fare il doppiogioco, se Voldemort fosse tornato, solo per quello.
<< …Sai, a volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto… >>.
Non sarebbe stato in grado di tradire colui che lo aveva rimesso sulla giusta strada, che gli aveva dato un’altra possibilità, che lo aveva accolto nell’Ordine senza riserve.
Non avrebbe potuto tradire tutte quelle rumorose, fastidiose, inutili persone che lo avevano accolto come una famiglia, come la promessa di una nuova vita.
Era diventato un fottuto mezzo-Grifondoro.
Uscì nella fredda notte di Natale, respirando a pieni polmoni l’aria gelida.
Fece una smorfia, contrariato.
Quel pazzo di Silente l’aveva fregato.
Scelte.
Oh, sì, perché il Cappello Parlante aveva fatto la sua scelta, ma infondo era lui ad aver deciso come agire negli ultimi anni.
E Lily sarebbe stata fiera di lui.
Lui che aveva scelto di lasciarsi trasportare dai compagni Serpeverde, i primi che lo stimavano dopo Lily.
Lui che aveva scelto di fare qualunque cosa per salvare Lily.
Lui che aveva scelto di fare qualunque cosa per suo figlio.
Lui che aveva scelto di cambiare strada.
Lui che aveva già scelto da che parte combattere, già quel giorno di tanti anni prima.
<< È diverso se si è figli di Babbani? >>
<< No, non è diverso >>.
Nessuno lo costringeva a pensare così, a essere così, a vivere così.
Era una sua scelta.
 
LUMOS
[1] scrivo in corsivo i dialoghi perché li ho presi, come avrete notato, dai ricordi di Piton nei Doni della Morte.
[2]ok, non è importante e non ve ne fregherà nulla, ma mi stava venendo la lacrimuccia a usare “sempre”, detto da Piton e per di più con tutto un altro connotato, ma vabbè, problemi miei XD
[3]distanzio questa parte perché contiene una serie di piccoli flashback, come ne “di cuscini sgualciti e fili spezzati”
Ehm, beh, buonasera, finalmente ho deciso di scrivere la parte finale di questa minissima-long.
Beh, non c’è molto da dire, a parte il fatto che ho corretto lo scorso capitolo (tranne cose come i tab all’inizio dei paragrafi e cose simili, perché tanto so che in altre ff continuerei a non metterli XD) e che per commenti disgustati, recensioni positive, perplessità e quant’altro, vi aspetto nelle recensioni :3
Alla prossima e grazie a tutti i lettori e alla mia “Beta” Bableba, che pur non facendo un Betaggio vero e proprio correggendo il testo, lo legge per darmi la sua opinione e per convincermi a pubblicare XD Alcune cose, non fosse per lei, rimarrebbero nel computer. Boh, ehm, forse sarebbe meglio per tutti  ma io sono rompiballe e anticonvenzionale(?).
Quindi alla prossima (una prossima molto prossima).
Benny ;-)
NOX
  
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