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Autore: My_Name_Is_Toby    04/11/2014    6 recensioni
[School!Au Taluke, Zartemis e Percabeth] (Attenzione! Incompleta)
Al primo suono del campanello, Talia pensò seriamente di lasciare che il suo misterioso visitatore se ne andasse convinto della sua assenza: stava dormendo così bene sopra il suo comodo divano e non aveva voglia di muoversi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Artemide, Percy/Annabeth, Talia/Luke, Zoe Nightshade
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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School!AU TalukePercabeth Zartemis, dove Percy, Annabeth e co. Frequentano la Half-Blood High School (Tranne Artemis che lavora in una caffetteria, perché sì ci stava, e Luke che sta per tornare, perché ha lavorato per un anno col padre prima di litigare con lui ^^’).  Chiedo venia, non ho mai gestito più trame in una stessa storia, ergo sono un po’ scarsa ^^ Spero comunque che vi piaccia.^^
 
BOULEVARD OF BROKEN DREAMS
Al primo suono del campanello, Talia pensò seriamente di lasciare che il suo misterioso visitatore se ne andasse convinto della sua assenza: stava dormendo così bene sopra il suo comodo divano e non aveva davvero voglia di muoversi.
Nessuno, pensò la ragazza, avrebbe insistito troppo alle sette di sera, soprattutto in una piovosa giornata di Settembre, uno di quei giorni in cui le ossa patiscono per l’umidità.
 Ma dopo un minuto buono, si ricordò che in realtà c'era una persona tanto testarda da continuare imperterrita a suonare quel campanello; sì alzò controvoglia, gridando: - Arrivo!-, per poi dirigersi verso la porta.
Davanti a lei, vide Annabeth, colta in fragrante mentre tentava di premere per l’ennesima volta quel dannatissimo pulsante.
-Che vuoi, Annabeth?- La ragazza entrò con passo svelto nell’appartamento, abbastanza furiosa, e Talia pensava di conoscerne la ragione.
-Perché diamine non mi hai detto che hai mollato la scuola?!-
L’altra fece roteare gli occhi: aveva già affrontato questo discorso con un paio di persone, ma sperava che la notizia arrivasse alla sua amica il più tardi possibile. Ed ora eccola lì, davanti a lei, pronta a farle un interrogatorio in piena regola. - Perché sì.- 
- Che razza di risposta è "perché sì"? Talia, non puoi mollare la scuola!-
 - Sì che posso. – replicò, guardando l’amica con un sorriso furbo. – L’ho fatto.-
Tutto quello che non voleva in quel momento era un monologo di Annabeth sull’importanza della scuola e di come non potesse prendere una decisione così drastica, ma purtroppo dovette sorbirsi la sua ramanzina.
-Luke non avrebbe mai approvato una cosa del genere.-
Ecco, l’aveva detto, aveva innescato la bomba ad orologeria.
- Se Luke fosse qui forse potrebbe non approvare, ma, visto che è andato a lavorare in una fottutissima azienda, direi che la cosa non gli interessa tanto.-
Annabeth sbuffò,  poggiando lo zaino a terra, ed iniziò a fare l’ennesimo monologo sul fatto che “Luke non le aveva tradite, ogni tanto le scriveva per sapere come stava e bla, bla, bla”; tutto quel discorso però non spiegava perché il ragazzo non avesse mandato a Talia nemmeno un’e-mail. Si sentiva leggermente offesa, e trascurata.
Si sdraiò, ignorando l’altra, per poi dire: - Perfetto, svegliami quando finisce Settembre.-
 Una volta capito che l'altra non avrebbe ragionato sulla sua decisione, Annabeth se ne andò e Talia afferrò la giacca di pelle; senza nemmeno prendere l’ombrello, si ritrovò a camminare per i vicoli di Manhattan, con la pioggia leggera che le bagnava i capelli, il suo mp3 che le riempiva le orecchie di buona musica.
Nemmeno tutto quel freddo sarebbe riuscito a far sbollire una testa calda come la sua, ma forse l’avrebbe aiutata a riordinare i pensieri, ad analizzare le proprie decisioni, ad allontanarla da tutto il resto.
“I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
Where the city sleeps
and I'm the only one and I walk alone”
 
Mentre camminava guardando il pavimento, Talia andò a sbattere contro una figura slanciata, facendo cadere il suo ombrello.
-Ehi! – l’altra ragazza si chinò per raccogliere l’ombrello, con la treccia nera che si muoveva leggermente con il vento. – La prossima volta guarda dove vai, Grace!-
  
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