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Autore: monychan    05/11/2014    1 recensioni
Sue. In giapponese, ormai diventata una lingua estinta di un paese ormai svanito, questa parola significa "Finale".
Non potrebbe esserci modo migliore per descrivere la protagonista di questa storia, che viene identificata con questo piccolo insieme di insignificanti lettere dal giorno in cui è stata costruita.
Ma molto spesso, la fine è solo l'inizio.
Genere: Azione, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Azzurro, calmo. Decido di aprire gli occhi.
Oggi è giorno di ricognizione, la cosa che amo più fare: il mio compito sarebbe quello di uscire da questo schifo di posto e monitorare la vita di tutti i giorni. Ora starete pensando “ma che problemi ha questa?” ma dovete sapere che la mia di vita di tutti i giorni non è così bella come molti pensano, e non sapete cosa darei per poter passeggiare, scherzare, uscire, vivere. Io posso solo limitarmi a esistere, combattere, sopravvivere e uccidere, è così che mi hanno detto di fare, è così il mio destino. Io sono programmata. In gran parte almeno, un po’ di spazio per me stessa me lo hanno lasciato!
Sospiro e mi alzo dal letto. Sono felice e piena di energia ma per uscire da qua ci vorranno ancora parecchie ore; dovrò passare sotto esame, essere studiata e controllata per accertarsi  che non sia pericolosa per la popolazione e passare parecchi e stupidi test. È un’attività odiosa e stressante e non aiuta perché sotto stress si sbaglia. Se sbaglio, posso dire addio a questo santo giorno!
Shorai non c’è. In questi ultimi tempi non la vedo mai, chi lo sa dov’è andata a cacciarsi. Ma chissenefrega, non sono affari miei. In questo momento devo pensare a vestirmi e a USCIRE, dannazione. Mi dirigo verso l’armadio e lo apro, tirando fuori una maglia con su scritto il mio nome e il mio numero di riconoscimento: SUE, 07. In una lingua che ora non esiste più il mio nome significa “Fine”. Ci hanno abbastanza azzeccato, credo; dopo il mio primo giorno di Esistenza non ci sono più stati … “esseri” come me. Shorai e io siamo le uniche che esistono, lei è il numero 02. Tutti gli altri, fino a me, sono stati buchi nell’acqua anche se non so per quale motivo.
Oltre alla maglia indosso un paio di pantaloni, ma nel mettermeli inciampo nella mia lunga e ingombrante coda. Se non mi servisse a nulla me la taglierei immediatamente! Shorai non ce l’ha. Imprecando ritorno all’armadio e faccio per chiuderlo ma prima decido di guardarmi allo specchio, appeso a una delle ante; quella che mi studia nel riflesso è una ragazza dall’aspetto giovane e seccato con capelli lunghi e castani e occhi felini verde acqua, di cui sono colorate così anche la X sulla schiena dove ho concentrato tutto il mio potere e la punta della coda. Chiudo l’armadio ed esco dalla stanza.
Sarà una lunga giornata.
  
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