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Autore: Isidora Anadiomene    06/11/2014    7 recensioni
Ho deciso, per questa volta, di raccontare un'Ichigo diversa, un'Ichigo con un problema che accomuna molte ragazze e che ha accomunato anche me e che si fa ancora un po' sentire.
Il mio intento è quello di trasmettere speranza. Per una volta, voglio scrivere una storia, nella quale vinca la forza, perché, dopo il buio, ci possono essere la luce e la vita.
"Finché c'è vita, c'è speranza... per quanto amare possano essere le acque"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Prologo.

Da che ricordava, Ichigo non aveva mai visto Ryou con una ragazza. O meglio, non aveva mai visto Ryou, di venerdì sera, dentro un locale, da solo con una ragazza.
Tutte le volte che lo aveva incontrato di sera, lo aveva sempre visto in gruppo. Lui l’aveva salutata, l’aveva presentata ai suoi amici e avevano scambiato qualche chiacchiera e qualche provocazione.
Di ragazze travolte dalla passione amorosa per lui, ne aveva viste a bizzeffe: ragazze che si presentavano puntualmente al Caffè, ragazze che chiedevano di lui a Keiichiro e ragazze che si fermavano a guardarlo o a salutarlo con aria adorante. Non che la sua fama non lo precedesse, intendiamoci. Ryou era un Don Giovanni senza intenzione.
Ma mai- e sottolineò mai- Ichigo aveva visto Ryou uscire per un appuntamento.
Diede di gomito a Minto che borbottò infastidita.
“Guarda lì, c’è Ryou-kun!” le bisbigliò all’orecchio. Minto assottigliò lo sguardo e si voltò sorridendo verso di lei.
“Quella ragazza è Yukiko Kojima, è nella stessa facoltà di Heiji!”
La contentezza di Minto derivava da una sola cosa: l’aver appena scovato un nuovo pettegolezzo. Ciò non la stupì, ma ciò che le creò una perplessità non del tutto irrilevante fu la sensazione di vuoto al centro del petto e una dilagante delusione che si espanse velocemente per tutto lo stomaco.
Ma non c’era da preoccuparsi, no? Quella sensazione derivava senza dubbio dal fatto che Ryou non le aveva detto di essersi fidanzato! Tutto qui.
La serata passò in maniera tranquilla, Ichigo si premurò di convincere Minto e i loro amici a fermarsi a bere qualcosa al locale e di cercare di guardare Ryou e Yukiko, senza farsi scoprire.
“Vado un momento in bagno” disse a Minto, improvvisamente.
“Vuoi che ti accompagni?”. Scosse la testa e si incamminò.
“Ehi Ichigo! Che ci fai qui?”.
La voce roca di Ryou fu come una secchiata di acqua gelida. Si voltò lentamente e deglutì a vuoto. “Ryou-kun… sono con Minto e gli altri, stiamo bevendo qualcosa. Tu, invece?”
Era rossa in volto, ne era sicura, perché quando c’era Ryou l’imbarazzo era inevitabile.
“Io sono con un’amica” disse con voce calma e indicò un punto dietro le sue spalle. Yukiko era seduta ad un tavolino e rigirava la cannuccia nel cocktail distrattamente.
“Un’amica?” si ritrovò a chiedere con una falsa nota maliziosa.
Ichigo sapeva fingere molto bene, nonostante i suoi occhi parlassero da soli. Era brava soprattutto nel fingere contentezza, ridere nonostante la tristezza e dissimulare il suo interesse. Fingere che non le importasse niente, alle volte, le ritornava utile. Utile per poco, ma pur sempre utile.
“In verità, non è propriamente un’amica” Ryou sembrava quasi imbarazzato e Ichigo si sentì delusa come mai in vita sua. Delusa, perché Ryou si stava fidanzando, o no?
“È la tua fidanzata?” gli chiese, ma, questa volta, il tono fu quasi distaccato e si sentì le gambe molli.
“No, o almeno non ancora. Ti… andrebbe di conoscerla? È un’amica di Heiji, me l’ha presentata lui”. Annuì, sforzandosi di sorridere.
Si diressero al tavolino dove sedeva Yukiko. Il cuore le batteva forte e un vortice di pensieri contrastanti le offuscava la mente. Voleva scappare, ma anche rimanere lì.
“Yukiko, lei è Ichigo. Lavora anche lei al Caffè ed la migliore amica di Minto, la fidanzata di Heiji. Ichigo, lei è Yukiko”
Yukiko si alzò in piedi, era poco più alta di lei e la sua figura era esile e longilinea, i capelli neri e lisci le ricadevano morbidi sulle spalle e gli occhi verdi brillavano di una strana luce.
“È un piacere conoscerti, Ichigo, Ryou mi ha parlato di tutte voi, ma su di te so davvero poco” la voce di Yukiko era chiara e pacata e il sorriso ampio e spontaneo.
Ryou non aveva parlato di lei… aveva parlato di tutte, tranne che di lei.
Ichigo rispose senza pensare: “Non c’è molto da dire su di me, combino solo guai al Caffè!”
Yukiko e Ryou scoppiarono a ridere e si scambiarono uno sguardo d’intesa.
“Ichigo combina non pochi disastri, è da tenere sempre sotto controllo” disse Ryou, l’eco della risata ancora nel tono della voce.
Ichigo vide Minto e Heiji venir loro incontro e smise di ascoltare la conversazione. Era come se non esistesse più nulla, se non quella delusione immotivata.
Le sembrava di voler piangere, ma era tutto così confuso.
 
Tornata a casa, si mise davanti lo specchio e si alzò la camicetta. La pancia iniziava a diminuire e le gambe le sembravano più magre, ma non era abbastanza. Vomitare il pranzo e non cenare funzionava. Andò in bagno e si spogliò. Salì sulla bilancia, chiudendo gli occhi e sperando che quei 51 kg di due settimane fa non ci fossero magicamente più. Li aprì di scatto, la bilancia segnava 48 kg.
3 kg in due settimane. Ne mancavano sei e ce l’avrebbe fatta.














Anadiomene.
Il disturbo alimentare di Ichigo è agli albori e non deriva assolutamente da Ryou. Lui è, per così dire, la goccia che fa traboccare il vaso, perché, nella mia storia, Ichigo è sull'orlo del precipizio da molto tempo. Lei non è consapevole di ciò in cui sta cadendo.
Questo tema mi è molto "caro" e desideravo scriverne da un po' di tempo. Spero che non urti la sensibilità di nessuno. Tutto ciò è scritto per far capire che, nonostante tutto, le difficoltà possono essere superate e che la luce esiste. Spesso per trovare la luce, si ha bisogno di passare per le tenebre.
Fatemi sapere cosa ne pensate, un forte bacio.

 
  
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