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Autore: AliceCutso    06/11/2014    1 recensioni
Alexis ha dovuto affrontare tante cose negli ultimi mesi. Nel giro di un'estate la sua vita si è completamente capovolta e Jonathan ha di certo approfittato di questo, confondendola per avvicinarla a se.
Ora che lui è tornato Alexis ha la possibilità di conoscere meglio sua sorella, Clary, ma si trova anche a doversi porre delle domande su se stessa, perchè c'è un dubbio che la tormenta e la fa esitare: in lei prevale il bene o il male?
Esiste ancora una possibilità per la sua anima?
Seguito di "Colei che protegge", tuttavia comprensibile anche per chi non avesse letto la storia precedente.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Pov Alexis

 

Non appena entro nell'appartamento con le busta della spesa in braccio, sento la musica di una chitarra. È un suono spensierato con solo una piccola nota blus, appena percettibile.
Seduto sul divano, vicino a un portacenere dove una mezza sigaretta brucia abbandonata, c'è Jas che canticchia fra se e se mentre le sue dita pizzicano abilmente le corde dello strumento. Nel farlo tiene gli occhi chiusi, totalmente assorto nella melodia.
Io come sempre rimango incantata e mi sorprendo nell'osservarlo, nel studiare i lineamenti del suo viso rimanendo stupita nel notare sempre nuovi dettagli.

-sei splendido-.
Lui finalmente si accorge di me, apre i suoi occhi verde smeraldo e mi sorride senza smettere di suonare -normalmente ti direi che me lo dicono spesso e non sei molto originale ma ti risparmierò la frecciatina solo perchè hai riportato la cena-.
-ma se non hai neanche bisogno di mangiare tu!- dico posando le buste sul balcone della cucina.
-che razza di demone sarei se non seguissi religiosamente tutti i sette peccati?- la musica, dietro le mie spalle, s'interrompe -ira, accidia, superbia, avarizia, invidia, gola...- le sue braccia mi cingono da dietro e la sua bocca si accosta al mio collo, sfiorandolo appena coi denti -lussuria-.
Io sorrido mentre mi sciolgo contro di lui -giusto per sapere, quando parlavi della cena ti riferivi a me o al pollo?-.
-Al pollo ma temo che tu lo abbia declassato a spuntino- d'un tratto mi fa voltare e con un unico movimento mi adagia a sedere sul ripiano, facendosi largo tra le mie gambe. Io gliele avvolgo intorno, stringendolo a me e nel mentre mi scappa un piccolo risolino.
 

A svegliarmi è qualcuno, al piano di sotto, che chiude una porta un po' troppo forte. In un primo momento mi sento completamente stordita poi però, piano piano, ritorno alla realtà. Non sapevo che si potessero sognare i ricordi.
Bhe... ormai sono sveglia. Tanto vale scendere a fare colazione.
Mi vesto velocemente con dei jeans neri e una T-shirt bianca, ignorando completamente i capelli o un possibile trucco. Non so bene perchè, ma mi sento piuttosto acida oggi... ho una pessima sensazione.
Mentre scendo al piano di sotto sento Jace che parla con una voce delicatamente femminile e ciò mi stupisce perchè di solito non si porta a casa delle ragazze, tutto preso com'è per mia sorella.
Poi però la voce si fa sempre più chiara finchè non la sento distintamente dire -E questo? Tu e Sebastian vi intrattenete facendovi la manicure a vicenda?-.
Nel bel mezzo del salotto trovo una minuta rossa mentre sventola davanti al naso di Jace la boccetta di uno smalto rosso.
"oh merda" mi scappa fra me e me. È arrivata! La cara, piccola Clarissa è giunta fra noi finalmente... almeno lo spaventapasseri smetterà di rompere perchè non ha la fidanzata appresso.
Con calma li raggiungo, appoggiandomi al muro (un vezzo che, ho notato, devo aver preso da Jonathan).
-a dire il vero quello è mio-.
I due, non essendosi accorti di me, sussultano nel girarsi a guardarmi. È strano, devo ammettere, ritrovarmi Clarissa davanti. Noi ci siamo viste solo due volte in tutta la nostra vita: durante la prima, che era al tempo della Guerra degli Angeli, io le stavo trafiggendo la spalla con un colpo di spada e la seconda ero rinchiusa nel reticolato delle prigioni di Idris con lei, oltre le sbarre, che cercava di capire, di aiutarmi. "Odio te e quella puttana di tua madre e stai pur certa che il giorno in cui Jonathan toglierà la vita ad entrambe io festeggerò anche dall'inferno". È l'ultima cosa che le ho detto mentre dentro di me ribollivo di rabbia e di dolore per la morte di Jas.
Lei si sofferma a guardarmi perciò io cerco di sostenere il suo sguardo con non-chalance -quindi ora sei dei nostri?-.
Annuisce -sì-.
-Bene- mi stacco dalla parete con un colpo di reni, avviandomi verso la cucina -cosa prendi per colazione?-.
Clary mi segue con lo sguardo, dubbiosa e sconcertata, mentre con calma apro il frigorifero per prendere dell'aranciata. Forse si aspettava una scenata o che cercassi di pugnalarla con un cucchiaio... effettivamente non mi dispiacerebbe perchè la sua sola presenza qui mi provoca un enorme fastidio che cresce sempre più dentro di me. Ma con Jonathan le cose non vanno benissimo ultimamente e non voglio farlo arrabbiare.
"un respiro profondo e prepara la colazione".
Prima ancora che possa prendere una padella Jace mi affianca con il cartone delle uova stretto in mano -ti aiuto- mi dice accendendo il gas.
In quasi tre settimane che viviamo insieme lui non ha mai mosso un dito per aiutarmi nelle faccende o per preparare i pasti se non andavamo a mangiare in un qualche ristorante però adesso ha da farsi bello con la sua ragazza.
Ogni tanto anche Jas mi preparava qualcosa di semplice e, grazie a tutti i secoli che aveva sulle spalle, riusciva a rendere qualunque cosa, anche la più semplice come un piatto di pancake, incredibilmente buono.
Mentre Jace cerca maldestramente di staccare le uova dalla padella con la spatola in sala da pranzo sento una voce conosciuta... Jonathan si e' svegliato e sembra di ottimo umore.
-Voglio la tua fiducia- sta dicendo la rossa.
-Ho dato la mia approvazione alla tua presenza qui o sbaglio?-
-ma voglio che mi portiate con voi, devi fidarti di me come di Alexis-.
-Lei non viene mai con noi, e' troppo pericoloso-.
-pericoloso? Ma non e' lei quella con i super poteri, i draghi eccetera?-.
In quell'istante faccio la mia entrata con i piatti ma solo gli occhi di Clary si posano su di me. Nostro fratello rimane concentrato su di lei, studiandola con le palpebre leggermente socchiuse e un mezzo sorriso sul viso. E' da tanto che non gli vedo quell'espressione.
-la missione di stasera non e' particolarmente rischiosa, potremmo portarle entrambe- fa Jace mentre porge le uova a Clarissa.
-se ad Alexis va bene, anch'io sono d'accordo-.
-certo che mi va bene! Sono settimane che ti chiedo di portarmi con voi. Quando si parte?-.
-stasera-.
Improvvisamente il sangue da cacciatrice si risveglia in me sparando l'adrenalina al cervello. Lo ammetto: amo combattere. Ricordo ancora l'eccitazione al tempo dell Guerra degli Angeli che mi ha acceso come un petardo.
Pero' m'infastidisce un po' che mi permettano di seguirli solo ora che c'e' anche Clary... sara' meglio che questa tipa non cominci a rompere.
Il mio sguardo si posa su Jonathan ma lui non ha mai distolto l'attenzione da nostra sorella.
-bene- involontariamente la risposta mi esce più acida del dovuto.


Note
: Ok... sono un po' in ritardo... Mi dispiace tantissimo ma il computer mi si e' rotto e mi sono dovuta arrangiare con uno spagnolo di mio padre motivo per cui da un certo punto gli accenti sono sostituiti dall'apostrofo. 
nei prossimi capitoli Alexis dara' uno schiaffo, si prendera' del cibo in faccia e sopratutto rincontrera'  una persona che non vedeva da tempo percio' non abbandonatemi :D

  
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