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Autore: DarknessGirl_95    06/11/2014    2 recensioni
Sakura è morta, le Carte di Sakura sono senza un padrone e distrutte dal dolore. Per evitare una catastrofe vengono sigillate in attesa di un nuovo cattura carte. Chi sarà a possedere le Carte di Sakura e farle sue? Suo figlio, il timido Kioshi o i due gemelli suoi compagni di scuola? La storia si ripete, nascono nuovi amori ma arrivano anche tante difficoltà!
Questa è la mia prima fanfic di questo tipo! Siate clementi. Non ho una grammatica delle migliori, sono straniera e scrivo da cellulare. Grazie se leggete!
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altro personaggio, Kero-chan -Cerberus, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yue
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La giornata a scuola era stata terribile, Shou e Shun lo trattavano come se fosse loro fratello minore e la cosa risultava imbarazzante a volte anche se erano molto simpatici e affettuosi. Erano appena finite le lezioni lezioni e Kioshi si stava dirigendo correndo con i roller verso i cancelli, non aveva aspettato i suoi due cugini, era troppo imbarazzante. Una volta a casa avrebbe chiesto al padre perché si erano trasferiti proprio nella sua città. Mentre esce dal cancello sbatte contro qualcuno e per la seconda volta cade ma non tocca terra, il ragazzo contro cui aveva sbattuto lo aveva afferrato per il colletto della camicia della divisa salvandolo da una seconda botta. Si rimette in piedi poi guarda il ragazzo, era lo stesso di quella mattina.
-Vedo che ti piace cadere!- disse il giovane biondino sistemandogli poi il colletto della camicia e sorridendogli con fare dolce. Kioshi lo guarda sorpreso di vederlo li a scuola, che ci faceva li? Non l'aveva mai visto da quelle parti, doveva essersi appena trasferito! Arrossisce appena lo guarda negli occhi e riprende a correre senza dirgli nulla. Era imbarazzato, quel tipo lo metteva a disagio.
-È un ragazzino davvero strano!- sussurrò a bassa voce il ragazzo. Mentre parla un lieve sorriso si forma sul suo volto, un sorriso un po strano.
"Chi è quel ragazzo? E perché fuggo sempre davanti a lui? Non mi ha mai fatto nulla!" pensa il giovane Kioshi fermandosi davanti cimitero. Entra e va davanti alla tomba della madre.
-Mamma, oggi sono successe tante cose!- sorride appena parlando con lei.
-Oggi sono arrivati Shou e Shun, i miei due cugini! Te li ricordi? Li adoro ma sanno essere davvero seccanti, specie a scuola quando mi fanno da baby sitter! Non ho più 5 anni e loro hanno la mia stessa età! È imbarazzante!- ridacchia imbarazzato e si gratta la testa. Diventa improvvisamente serio e guarda la lapide.
-Però...ho incontrato qualcuno che...non so...mi mette...un tantino...a disagio...- sussurra davanti alla lapide della madre.
-Ogni volta che lo vedo scappo! Perché? Non riesco a trovare risposta!-

-Sei tu...-

Si volta di scatto sentendo quella voce, era come se avesse parlato nella sua testa.
-Chi c'è?- urla guardandosi intorno poi vede qualcuno dai capelli bianchi correre via. Lo segue iniziando a correre con i roller fino ad arrivare davanti a casa propria.
"Casa mia? Che vuole da noi?" si toglie i roller e corre dentro casa poi si blocca.
"E se fosse armato? Che faccio? Ho paura!" trema a sguardo basso poi afferra il coltello in cucina per difesa.
"Speriamo in bene..." pensa tremando e cammina verso dove sentiva i leggeri passi dell'intruso. Entra nello studio del padre, era da li che proveniva il rumore di passi, ma appena si guarda intorno non vede nessuno, solo un libro buttato a terra.
-E questo?- sussurra mentre raccoglie il libro da terra. Nota un nome su di esso.
-Sa...ku...ra...- legge il nome ad alta voce e spalanca gli occhi. Sakura era il nome di sua madre, perché era li? Apre lentamente il libro e ci trova dentro delle carte.
-Ma che...- sgrana gli occhi leggendo il nome della prima carta.
-Ventoso...che significa...?- dice ad alta voce.
-Cosa ci fai qui, Kioshi!- disse una voce alle sue spalle molto famigliare, ma colto di sorpresa, quasi salta di paura e gli cade il libro con le carte che si spargono a terra.
-Papà! Non mi spaventare così...- guarda il padre e corre da lui mentre inizia a tirare un forte vento. Le finestre non erano aperte, cosa stava succedendo?
-Non di nuovo...- urla il padre e abbraccia il figlio tenendogli il volto contro il proprio petto per proteggerlo dal vento. Intanto le carte volano per la stanza per poi uscire dalla finestra. Mentre viene stretto al petto del padre, Kioshi allunga una mano e afferra una carta, la carta che aveva causato tutto ciò, la Carta del Vento. Cessato il vento entrambi si accasciano a terra.
-Le Carte...- sussurra Shaoran prendendo il libro tra le mani.
-Quelle..erano di...mamma...- chiede Kioshi tristemente, si sentiva colpevole, aveva disperso uno dei più importanti ricordi della mamma. Inizia a lacrimare e guarda il padre.
-S...scusami...papà...- sussurra solamente, lascia la carta a terra e corre via di li uscendo di casa e correndo verso il parco. Il padre tenta di fermarlo ma viene distratto dal libro che si era illuminato lasciando uscire il primo guardiano, Kerochan.
-Ancora tu, cinesino! Che vuoi?- dice guardandolo, non erano mai andati d'accordo e ora che non c'era Sakura chi li avrebbe fermati? Nota subito l'espressione scura dell'uomo, tra le mani teneva il libro delle carte vuoto.
-Non mi dire che...le abbiamo perso di nuovo...tu...- stava sei dire ma l'tonno alza la voce con fare autoritario.
-Io non ho fatto nulla! Mio figlio ha fatto tutto!- disse con sguardo severo, non era arrabbiato con il figlio per ciò che aveva fatto, anzi, se aveva aperto il libro voleva dire una sola cosa. Però avrebbe dovuto affrontare le stesse difficoltà della madre e la cosa non lo lasciava tranquillo, Kioshi era così fragile sia di sentimenti che di salute. Era un bravo ragazzo e meritava benissimo quelle carte, ma non voleva che lui si affaticasse a trovarle.
-Quindi tuo figlio...- disse il piccolo guardiano poi guardano entrambi fuori dalla finestra.
-Devo dirglielo!- decide infine Lee e appoggia il libro sul tavolo dello studio.
"Sakura, ora sarà lui il nuovo proprietario delle carte!" pensò accarezzando la copertina del libro, poi si dirige in cucina.

Stava correndo per il parco con le lacrime agli occhi e non guarda avanti così finisce a terra dopo aver urtato qualcuno.
-Ma allora ti piace proprio cadere!- ridacchia il ragazzo biondo guardandolo, Kioshi non dice nulla e nasconde il volto tra le mani singhiozzando.
-Ehi, ma tu stai piangendo!- dice il ragazzo chinandosi su di lui e accarezzandogli piano i capelli. Dopo qualche minuto il giovane Kioshi si calma e lo guarda con gli occhi arrossati dal pianto.
-Come mai piangi?- gli sorride dolcemente l''altro e lo guarda negli occhi anni propri color ghiaccio.
-Ho perso...un ricordo...di mamma...a cui papà...teneva molto...- lo guarda negli occhi poi li chiude mentre altre lacrime bagnano il suo volto ancora umido dalle lacrime precedenti.
-Sto malissimo...- sussurra poi e abbassa lo sguardo.
-Beh...se vuoi davvero far felice di nuovo tuo padre...secondo me...devi soubrette a cercarlo e a ridarglielo! Anche se credo che lui non rimarrà arrabbiato a lungo, sei suo figlio...- gli alza lentamente il volto e gli accarezza una guancia dolcemente, Kioshi arrossisce e annuisce per poi abbracciarlo forte, non gli importava più chi o cosa volesse da lui, voleva solo avere un sincero abbraccio da qualcuno, e sentiva che lui glielo avrebbe dato. Rimasto un po' sorpreso, il biondino ricambia e lo stringe forte a se.
-Scusami, ma ora devo andare! Ci vediamo domani a scuola!- sorride allontanandosi da lui dolcemente e sorridendogli per poi iniziare a correre.
-Ehi ma tu...come ti chiami?- urla ma ormai non lo sentiva più. Si tocca la guancia tutto rosso e guarda in basso imbarazzato.
"Ma che mi succede?" pensa, si sentiva così imbarazzato.

-Sono qui...-

Si volta di scatto e si guarda intorno, non c'era nessuno, da dove proveniva la voce? Poi vede a terra qualcosa e si avvicina velocemente. Era una chiave molto strana e aveva una corda, quindi si poteva mettere al collo.
-Ma questa è...-









//Scusate il ritardo vi piace? Grazie mille se commentate, purtroppo non sto molto bene. Spero di non aver sbagliato i verbi, grazie mille!
  
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