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Autore: Niky_94    06/11/2014    3 recensioni
Proprio quando Lupin credeva che la sua famiglia fosse al sicuro, Fenrir Greyback, trasformato in un Lupo Mannaro, ha fatto la sua mossa, attaccando Teddy e Nicoletta mentre giocavano nel giardino di casa...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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<< Devo vederla! >>
<< Remus, non puoi, è ancora troppo debole! >> disse Tonks, cercando di trattenerlo.
Ma il mago si divincolò dalla sua presa, e si precipitò nella stanza.
Nicoletta giaceva addormentata sul letto, l’ago di una flebo che spuntava dal braccio. Lupin notò con orrore che il suo colorito era spaventosamente più pallido del solito.
<< C-come sta? >> domandò al Guaritore, mentre si avvicinava con passo tremante al letto.
<< È ancora svenuta. Ha perso molto sangue, le stiamo facendo una trasfusione >> rispose l’uomo, indicando la sacca appesa sopra il letto << Ma le sue condizioni sono stabili >>
Lupin prese una mano della ragazza nelle sue, e sollevò di nuovo lo sguardo sul Guaritore.
<< È… è stata morsa? >> domandò con voce tremante.
L’uomo scosse la testa << Non riusciamo a capirlo. È stata ferita di striscio, e non è chiaro se si tratti di un morso o di un colpo inferto con gli artigli... >> lanciò un’occhiata alla ragazza, poi si rivolse nuovamente a Lupin << L’unica che può rispondere a questa domanda è lei, ma finché non si sveglierà non sarà in grado di dirci che cosa è successo… per ora possiamo solo aspettare. Mi dispiace >>
Il mago lo ringraziò, ed il Guaritore li lasciò soli.
Poco dopo, Tonks entrò nella stanza. << Remus? >> lo chiamò, avvicinandosi al letto.
Lupin si voltò: il suo viso era pallido, e sembrava invecchiato di anni in pochi minuti.
La strega si sedette accanto a lui, e gli posò una mano sulla spalla. << Mi dispiace… >> fu l’unica cosa che riuscì a dire. << Vedrai, andrà tutto bene… >> aggiunse, cercando di sembrare convincente. Ma il tremore della sua voce e il colore grigio topo che avevano assunto i suoi capelli tradivano la sua preoccupazione.
<< Non… non riesco a crederci… >> mormorò Lupin << Ho… ho passato questi tre anni a cercare di proteggerla, ci siamo trasferiti per tenere lei e Teddy al sicuro… E loro ci hanno trovati lo stesso. Lui ci ha trovati >>
Tonks lo strinse forte, tremando.
 
Nicoletta stava giocando con Teddy nel giardino sul retro della casa. Aveva fatto sdraiare il bambino nell’erba, e si era sdraiata al suo fianco, divertendosi a guardarlo mentre agitava i pugnetti paffuti nell’aria, lanciando gridolini e sgranando gli occhi, alla vista delle stelle. Era una calda sera di fine estate, e la ragazza, che osservava divertita il fratellino, aveva abbassato la guardia.
Era successo tutto in un lampo: un ringhio, una sagoma scura saltata fuori da dietro un cespuglio. Nicoletta aveva agito d’istinto: si era buttata addosso a quella cosa, facendo scudo a Teddy con il proprio corpo. Aveva visto delle fauci aprirsi di fronte a lei, aveva sentito lo schiocco delle mascelle ed il raspare degli artigli, ed un dolore acuto, penetrante, e qualcosa di caldo scorrerle lungo il braccio. Aveva gridato.
Tonks era uscita di corsa, la bacchetta levata, i capelli svolazzanti, lo sguardo attento. Aveva Schiantato il Lupo Mannaro, costringendolo alla fuga, ed era corsa da Teddy e Nicoletta. Il bambino piangeva, spaventato, ma era illeso. La ragazza invece aveva il braccio ed il fianco sinistro coperti di sangue.
Tonks si era tolta la giacca e l’aveva arrotolata attorno al braccio di Nicoletta, tentando di fermare l’emorragia.
“Andrà tutto bene” le aveva assicurato “Ti porterò in ospedale. Devi solo tenere gli occhi aperti”
“Non ci riesco… Ho tanto sonno…” era stata la flebile risposta, e con queste parole, Nicoletta era svenuta tra le braccia della strega.
 
Ora Tonks guardava il marito con aria colpevole << Remus, io… mi dispiace… >> mormorò.
Lupin si voltò verso di lei, e la strinse tra le braccia << Non è stata colpa tua, Dora… Al contrario, se non fosse stato per il tuo intervento… >>
Lei lo abbracciò con forza, avvertendo il tremore della sua voce << Ce la farà, ne sono certa… >> disse, rivolgendo lo sguardo alla ragazza addormentata.
<< Spero solo che… che si tratti di un graffio…>> sussurrò Lupin, lanciando un’occhiata preoccupata al braccio fasciato di Nicoletta. << Non potrei mai sopportare di sapere mia figlia condannata al mio stesso destino… >>
<< Lo so, Remus… >> disse Tonks con dolcezza, prendendogli la mano << Ma, anche se fosse, non la lasceremo sola… mai, qualunque cosa accada>>
<< … E lo stesso vale per noi >> disse una voce.
I due si voltarono e videro Sirius entrare nella stanza, seguito da Harry.
Lupin sorrise lievemente << Felpato, vecchio mio… Sei venuto anche tu… Ciao, Harry >>
Harry gli rivolse un cenno con la mano, e Sirius sorrise all’amico << Come avrei potuto lasciar soli mia cugina, il mio migliore amico e la mia nipotina? >>
<< Nipotina? >> domandò Tonks, sorpresa.
<< È come se lo fosse >> spiegò lui, facendole l’occhiolino.
Tonks sorrise, e Sirius ed Harry si avvicinarono al letto.
<< Come sta? >> domandò il ragazzo, studiando la medicazione con un’espressione preoccupata.
<< Il Guaritore dice che le sue condizioni sono stabili >> sospirò Lupin << Spero che si svegli presto… >>
<< Ed è stata… ehm… >> chiese Harry, lasciando la domanda a metà, temendo di essere stato indelicato.
Il mago scosse la testa << Non sanno dirlo con certezza >> disse, sconsolato << L’unica che può dirci cos’è successo veramente è lei… >>
Sirius gli posò una mano sulla spalla nel tentativo di tranquillizzarlo. << Starà bene, Remus, vedrai… >> disse, in un tono dolce che non era abituato ad usare.
Lupin annuì, ma Sirius sapeva di non averlo convinto.
<< Vieni, Harry, sta arrivando il tuo amico Ron. Andiamo a salutarlo >> disse, mettendo una mano sulla spalla del ragazzo e guidandolo fuori dalla stanza.
Tonks si voltò verso il marito << Vado con loro >> sussurrò. Lo baciò dolcemente sulla guancia ed uscì.
Il mago restò solo, seduto su una fredda e scomoda sedia di metallo, a guardare il volto della ragazza.
<< Niky… svegliati… >> sussurrò, prendendole la mano. Si alzò e si avvicinò a lei, piegandosi un poco per baciarle la fronte << Sono papà… Ti prego, piccola, svegliati… ti prego… >>
<< P-papà… >>
Lupin sobbalzò, ed abbassò lo sguardo sulla ragazza, che stava lentamente aprendo gli occhi.
<< Papà… sei qui… >> disse debolmente, voltando piano la testa verso di lui.
<< Si, si tesoro, sono qui… >> rispose il mago, sorridendo. Con gli occhi lucidi, si avvicinò ancora e le ricoprì la fronte e le guance di piccoli baci. << Sono qui con te… >>
   
 
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