Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |       
Autore: Ikki95    07/11/2014    2 recensioni
Il Team 7 contro i tre principali componenti della Ciurma di Cappello di Paglia. Come è possibile? Che cosa spingerà questi personaggi ad affrontarsi pur non conoscendosi? Scopritelo in questa storia Crossover!
Dal capitolo 1:
In un'altra stanza si trovavano Il Vendicatore del Clan Uchiha e il Cacciatore di Taglie. Il sommo utilizzatore del Mangekyou Sharingan contro uno degli Spadaccini più forti del mondo; pronti ad ingaggiare battaglia. Il discorso della voce misteriosa non sembrava averli smossi più di tanto.
"Non voglio battermi con te." Esordì Zoro.
"Hai forse paura?"
Gli occhi dell'uomo si accesero. "Non scherzare col fuoco, ragazzino."
"Io so maneggiarlo, il fuoco..." Sorrise beffardamente "Katon! Goukakyuu no Jutsu!"
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avviso: alcune delle tecniche che ho utilizzato nei vari combattimenti, le più famose, le ho trascritte dai caratteri romanji del Giapponese, ma ho riportato l'adattamento italiano a fianco!




1. "Teeerra! Teeerra!"
"Yahooooo!" Gridò Rufy alzando le braccia al cielo. Zoro e Sanji sorrisero sornioni nel vedere la reazione del loro capitano. Usop aveva avvistato un'isola in lontananza e tutta la ciurma non vedeva l'ora di dirigervisi. Brook stava già suonando una canzone di festa.
"Il vento è a nostro favore!" Commentò Nami scrutando il mare "Possiamo avanzare senza problemi!"
"Allora avanti tutta, forzaaa!" Ordinò il capitano.
Un unico grido si levò da tutti i componenti della ciurma, dal quale emerse il caratteristico "Suuuuuuupeeeeer" di Franky. Tutti erano entusiasti per quel luogo appena scorto, per quell'isola appena intravista, per quelle avventure appena pensabili da mente umana. Solo Nico Robin sfogliava un libro, rilassata su una sdraio e quasi incurante del collettivo entusiasmo. Rufy si sporse dalla prua della nave scrutando l'orizzonte.
"Che cosa vedi?" Chiese Sanji curioso.
"Non so, ma sembra come se ci sia... Una qualche strana foschia, vicino all'isola..."
"Non pensavo che una nebbiolina potesse farti preoccupare, Rufy." Aggiunse Zoro a braccia conserte.
"No no, infatti! Anzi, voglio vederci meglio! Andiamo Franky, a tutta birra!"
Il sorriso del capitano si era fatto ancora più largo e, dopo pochi minuti, la Thousand Sunny si era già mangiata tre quarti della distanza che la separava da quella misteriosa isola. I dubbi, però, non si erano dipanati con l'avvicinarsi alla meta. Agli occhi della ciurma ora appariva non più una nebbia indistinta, bensì una specie di massa nera sospesa a mezz'aria che sembrava vorticare continuamente, quasi come a voler inghiottire l'oceano.
"Da non credere ai propri occhi..." Commentò Brook. "... Se solo li avessi. YOHOHOHOH!" E prese a scorrazzare per il ponte principale della nave.
"Cosa vuoi fare?" Disse serio Sanji rivolgendosi a Rufy, per nulla turbato da quell'uscita infelice.
"E me lo chiedi? Voglio andare fino in fon-"
All'improvviso Rufy venne attratto come da una forza invisibile verso l'oscuro gorgo. Il ragazzo cadde in acqua ed iniziò ad annaspare, agitandosi.
"Aiuto, aiuto." Gridava appena riusciva a mettere la testa fuori dalle onde del mare.
"Rufy!" Nami si mise le mani alla bocca con una espressione di puro terrore. Usop fissava la scena a bocca spalancata. Tutti si precipitarono a prua, affacciandosi alla balaustra di protezione.
"Vado a salvarlo, maledizione." Disse Zoro, e in un attimo fu in acqua.
"Stupido Marimo, vuoi farti bello agli occhi di Nami - Swan e Robin - Cwan, eh? Maledetto."
Anche Sanji fu veloce nel tuffarsi.  Un "Nooo" collettivo pervase il ponte principale, ma le acque erano diventate troppo burrascose per permettere ad altri di rischiare la vita. La ciurma di Cappello di Paglia non poteva far altro che assistere alla scena dei propri amici che venivano trasportati dalla corrente all'interno di quel mulinello di tenebra e ne venivano inghiottiti.

"Naruto, sei pronto? Partiremo al mio via."
"Si, sono pronto. Lo elimineremo una volta per tutte e porremo fine a questa guerra."
"Bene. E tu, Sakura? Pensi di poter tenere il passo?"
"S-si. Te lo prometto, Sasuke - kun."
Il Team 7 di nuovo insieme. Stavolta, però, i tre ninja non erano più bambini. Naruto aveva affrontato i suoi demoni e li aveva sconfitti, ed era finalmente riuscito a rivedere i suoi genitori. Sasuke aveva odiato, combattuto ed era infine tornato a casa. Ma per quanto ancora? Sakura invece era riuscita ad uscire dall'ombra della sua maestra, Tsunade, brillando di luce propria. Davanti a loro il Juubi, il Decacoda, la più devastante minaccia che il mondo dei ninja aveva mai affrontato. Un esercito di bestie al suo comando, un uomo distrutto e disperato a controllarlo: Obito Uchiha. Forse la tecnica che avevano in mente poteva porre fine allo scontro.
"Insieme, allora." Coordinò Sasuke dopo essersi morso il pollice.
"Kuchiyose no jutsu." (*Tecnica del Richiamo.)
I palmi della mano destra dei tre ninja della squadra 7 toccarono simultaneamente il terreno roccioso andando a formare un sigillo. Ci fu un grande fumo, e poi loro apparvero. Naruto, Sasuke e Sakura si elevavano dall'alto delle loro evocazioni, ovvero una rana, una serpente ed una lumaca. I tre avevano eguagliato i loro maestri.
"Ci siamo." Disse sorridendo Naruto.
"Bruciamolo vivo."
Gli occhi di Sasuke brillavano di un fuoco strano, fin troppo intenso. Sakura lo notò, ma non poteva porsi problemi ora. Partirono contemporaneamente all'attacco: Sasuke richiamò il Susano'o ed iniziò a scagliare frecce dalla grande testa della sua evocazione, falciando nemici. Naruto, dal canto suo, ordinava al suo richiamo di far roteare le spade, colpendo così quanti più nemici possibili. Sakura, invece, si stava collegando telepaticamente e grazie anche a delle lumache più piccole, appendici della sua evocazione, ai ninja feriti sparsi per tutto il territorio, curandoli. Il Juubi era ora scoperto.
"E' il momento." Sentenziò Sasuke. "Ci siete?"
"Si!" Gridarono in coro gli altri due.
Partirono assieme, coordinati come se combattessero fianco a fianco da anni. Si scagliarono sul nemico. Uno sorriso fece capolino nell'espressione imperscrutabile di Madara, il quale stava osservando la scena. Il suo Rinnegan ebbe un sussulto. I tre non ebbero neppure il tempo di accorgersi di quello che stava accadendo: le loro tecniche del richiamo furono sciolte e i ninja precipitarono al suolo, venendo inghiottiti da uno strano portale apparso improvvisamente.

Quando Zoro riprese i sensi non capì che cosa stava succedendo. Si rese conto di non essere solo, in quell'ambiente rettangolare ed etereo: poco distante da lui vi era uno strano ragazzo che portava una vistosa corda viola legata ai pantaloni. Zoro pensò che sarebbe stata più utile una cintura.
Anche Sanji, dal canto suo, rimase sorpreso da ciò che vide al suo risveglio: una splendida ragazza dai capelli rosa, impaurita e con il viso solcato dalle lacrime lo stava guardando. Il suo cuore iniziò ad accelerare i battiti.
Naruto riprese i sensi, ancora frastornato.
"Finalmente ti sei svegliato!" Disse Rufy, il quale era appoggiato al muro a braccia conserte, il cappello lievemente abbassato sulla fronte.
"Dove siamo...?" Domandò Naruto, la voce poco più che un sussulto.
"Non lo so! Sono sorpreso quanto te! Stavo navigando con la mia nave quando sono caduto in acqua e dopo mi sono ritrovato qui! Comunque, io sono Rufy!"
Naruto fissava quello strano ragazzo col cappello di paglia sbattendo le palpebre. "Naruto..."
"Che strano nome! Oh, va bè! Tu sei tutto strano, guarda che vestiti che indossi! Non avete caldo, andando per mare? Devi essere proprio uno strano pirata!"
"Pirata...? Io non..."
Una voce greve e ovattata interruppe quella conversazione. Risuonò nelle loro teste, così come fece con gli altri.
"Benvenuti!" Esordì. "Siete stati tutti riuniti qua per massacrarvi l'uno con l'altro!"
La sorpresa bloccò le parole in bocca ai presenti.
"So cosa state pensando e, bhè, non avrete nessuna risposta, per il momento!" Il tono della voce misteriosa si era fatto ironico. "Ciò che posso dirvi con assoluta certezza è che non potete fuggire nè comunicare con le altre stanze di questa prigione."
L'incredulità era il sentimento più diffuso in quel preciso momento. Nessuno capiva esattamente cosa diavolo stesse succedendo in quel luogo.
"Le regole sono semplici." Continuò la voce. "Alcuni di voi sono stati trasportati qui, ma voi non potrete vedervi ne parlarvi. Se vorrete riunirvi, dovrete far arrendere o uccidere la persona con la quale condividete la stanza. Dopodichè, si aprirà una fessura nel muro e voi potrete passare. Se sarete ancora vivi."
La voce tacque per un po'. Il sestetto capì: qualcuno li aveva riuniti lì affinchè si uccidessero l'un con l'altro, ma chi? Come poter anche solo pensare di muovere un dito contro uno sconosciuto?
"Non voglio combattere contro di te." Esordì Naruto, spezzando il silenzio. "Voglio solamente uscire da questa dannata prigione."
Rufy se ne stava in silenzio, l'espressione nascosta dal cappello calato sugli occhi.

In un'altra stanza si trovavano Il Vendicatore del Clan Uchiha e il Cacciatore di Taglie. Il sommo utilizzatore del Mangekyou Sharingan contro uno degli Spadaccini più forti del mondo; pronti ad ingaggiare battaglia. Il discorso della voce misteriosa non sembrava averli smossi più di tanto.
"Non voglio battermi con te." Esordì Zoro.
"Hai forse paura?"
Gli occhi dell'uomo si accesero. "Non scherzare col fuoco, ragazzino."
"Io so maneggiarlo, il fuoco..." Sorrise beffardamente "Katon! Goukakyuu no Jutsu!"(*Arte del Fuoco: Tecnica della Palla di Fuoco Suprema.)" Una grande palla di fuoco prese vita dalla bocca del ninja di Konoha e si mosse in direzione di Zoro. Un lieve sorriso gli illuminò il volto.
"Taglio dell'Orco... Flambè!" Frappose le sue tre spade tra il proprio corpo e l'attacco di Sasuke. Le lame s'infransero sul fuoco e sembrarono quasi assorbirne il potere. Zoro si lanciò quindi all'attacco in maniera fulminea, ma Sasuke scartò di lato evitando il peggio. Il Cacciatore di Taglie lo guardò soddisfatto. "Te lo ripeto: non scherzare con il fuoco. Io non voglio combatterti, ma se mi provochi non avrò pietà. Che cosa ne dici? Puoi arrenderti, se vuoi."
"Devo ammettere che sei bravo, per essere uno che si fregia del titolo di Spadaccino anche quando non lo merita." Disse Sasuke per tutta risposta, pulendosi lo sporco dai pantaloni. "Vediamo cosa sai fare."
Il ninja estrasse dal fodero Kusanagi, la sua spada, e partì all'attacco pieno di sicurezza. Sapeva di essere molto bravo con la spada. Ma di certo non si aspettava di avere di fronte qualcuno più bravo di lui.  Zoro mise le spade che teneva tra le braccia in posizione verticale, leggermente dietro alla sua schiena, tenendo in bocca l'altra lama, parallela al terreno. Sasuke si avvicinava veloce, ma lui era pronto a farla finita. Quando fu a tiro, lo Spadaccino vibrò il colpo.
"Caccia alla Tigre."
Un lieve sorriso fece capolino sulle labbra serrate di Sasuke. Aspettava quel momento. Frenò di colpo e fece leva sul braccio che non teneva la spada e scavalcò con un balzo Zoro, il quale rimase interdetto.
"Sei mio." Aggiunse, prima di puntare la lama verso la schiena del rivale. "Arte del fulmine: Katana Mille Falchi."
L'impatto fu tremendo, ma per fortuna Zoro riuscì a scansarsi quel poco che bastò a non farlo trafiggere. I piccoli fulmini che scaturivano dalla lama di Sasuke, ancora tesa e affondata nelle carni del suo braccio sinistro, gli procuravano ancora più dolore. Ma c'era abituato.
"I miei complimenti." Lo spadaccino si staccò con forza la lama dal braccio con la mano libera, e in un lampo disarmò il nemico, scagliando la sua arma lontano. "Ma non ripeterò lo stesso errore due volte."
Sasuke fu lesto a compiere un paio di salti mortali all'indietro e portarsi a distanza di sicurezza.
"Sei destinato a morire qui." Sentenziò l'Uchiha.
Già, perchè il ninja non combatteva al fine di atterare il rivale, no; lui combatteva per uccidere. Era nella sua natura. Ma questo a Zoro non interessava. Quando vide la mano destra del rivale avvicinarsi all'occhio destro, però, ebbe un fremito di paura. Lo sguardo di Sasuke era cambiato.
"Amaterasu." (*Fiamma nera.)
Una gigantesca fiamma nera scaturì proprio sotto ai piedi dello Spadaccino, il quale fu abile a saltare via. Con suo immenso dispiacere, però, scoprì presto che non poteva liberarsi di quell'attacco semplicemente schivandolo: le fiamme lo seguivano.
"Non puoi sfuggire alle mie Fiamme Nere, "Spadaccino"." Aggiunse in tono ironico Sasuke.
- Se non posso sfuggirli... - Pensò Zoro mentre correva da un capo all'altro della stanza. - Le farò dissolvere. -
Si fermò ed attese il momento propizio, ignorando il dolore al braccio. Quando la fiamma su proprio sotto di lui, agì.
"Stile a tre spade: Nebbia Argentata del Demone Ashura."
La figura dello spadaccino si triplicò, così come le sue braccia, e le lame che Zoro teneva in mano iniziarono a vorticare rapidissimamente attorno alla sua figura. In poco tempo, le fiamme nere furono dissolte.
"Come è possibile...?" Il ninja di Konoha era interdetto, ma fece appena in tempo a cogliere lo sguardo di fuoco che lo Spadaccino gli rivolse quando gli fu a pochi centimetri di distanza: lo aveva già controattacato. "Non è umano..."
"Tornado del Drago." Zoro iniziò a vorticare ad una velocità impressionante verso Sasuke. Il suo nemico non aveva scampo; era immobilizzato dal terrore e dall'effetto sorpresa. Anche Zoro, però, fu stupito dall'udire il clangore delle lame cocciare contro qualcosa di incredibilmente duro. Quando si voltò, l'unica reazione che ebbe fu quella di strabuzzare gli occhi.
"... Ti presento la mia arma definitiva; la mia difesa impenetrabile: Susano'o."
Una enorme armatura viola ricopriva completamente Sasuke. Ma non era una figura statica, bensì aveva vita propria, e Zoro poteva capirlo osservando i suoi occhi gialli. Aveva un'enorme balestra montata su un braccio.
"E questo sarebbe il tuo asso nella manica?" Lo Spadaccino ostentò una sicurezza che in realtà non aveva.
"Diciamo che questo mi aiuterà a batterti. Sei stato bravo, devo ammetterlo. Ma adesso basta con i giochi."
Zoro strinse forte le sue lame come a cercare sicurezza. Sapeva che questa volta non sarebbe stato facile sopravvivere, e niente in quella stanza vuota lo avrebbe aiutato a nascondersi o a trovare riparo. Le forze erano squlibrate. Sasuke partì all'attacco rapido. Menò veloci fendenti servendosi delle braccia del suo Susano'o per coprire più metri possibili. Lo Spadaccino si difendeva alla ben'e meglio, parando il minor numero possibile di attacchi temendo di essere scaraventato via e schivando il più possibile. Ma era solo una questione di tempo. Di lì a poco, infatti, un violento colpo lo colse in pieno, facendolo balzare lontano come  se avesse il peso della più leggera delle piume. Il suo corpo si infranse addosso ad un muro, il quale non ebbe nemmeno un sussulto. Le lame dello spadaccino caddero a terra; il suo corpo incavato nel nulla, lo sguardo perso nel vuoto.
"E' finita." Sasuke sentiva la vittoria in tasca. "Amaterasu."
Il Vendicatore instillò le sue fiamme nere in una delle frecce della balestra del suo Susano'o, la puntò contro Zoro e la scagliò. Il colpo centrò il bersaglio, ed una copiosa cortina di fumo rese impossibile la visuale. Sasuke rilasciò la tecnica del Susano'o e sorrise beffardamente.
- Non aveva mai avuto speranze - Commentò tra sè e sè.
D'un tratto, però, quando il ninja aveva oramai dato le spalle al rivale, sentì un flebile scricchiolio alle sue spalle, come quello prodotto dalle scarpe che strusciano sul terreno nel tentativo di trovare un appiglio. Il fumo andava diratandosi, e da esso emerse una figura, insanguinata ed emaciata al limite dell'umano. Una sola spada in mano, puntata verso il ninja. Sasuke ebbe paura.
"Cosa...? Come è possibi- Gwah!"
"Ittoryu: Shishi Sonson. (*Stile ad una spada: Canto del Leone.)
Lo Spadaccino aveva vibrato l'assalto finale in un attimo, colpendo il rivale che aveva abbassato la guardia per un fatale istante. Zoro guardò di sbieco il corpo del nemico alle sue spalle, oramai privo di conoscienza. Non aveva colpito per uccidere, anche se una parte di se avrebbe voluto farlo.
"Te l'avevo detto, ragazzino..." Disse con un filo di voce.
Dalla parte opposta della sala si aprì un varco che dava su un corridoio del quale non si vedeva la fine. Zoro rinfoderò la spada e crollò a sedere, spalle al muro. Socchiuse gli occhi per riprende fiato.

Sakura era a terra, in ginocchio, le mani strette fino a formare un pugno. Si stava mordendo un labbro per l'accaduto, come a volersi sfogare con se stessa.
"Ciao, bellissima. Questa è per te."
Una voce suadente distolse la ragazza dai suoi pensieri. Quando si voltò notò un uomo vestito elegantemente, giacca e pantaloni neri. In mano aveva un vassoio spuntato da chissà dove che conteneva un bicchiere.
"Mi porto sempre dietro un po' di vino rosso" Lui anticipò la sua domanda  "Nel caso incontrassi un angelo come te devo sempre essere pronto."
I suoi occhi erano strani: l'unico che riusciva a vedere chiaramente perchè non coperto da una falda bionda aveva la pupilla rossa e a forma di cuore. Sakura trovava quell'uomo molto strano, e per questo fu riluttante nell'accettare la sua richiesta.
"Come ti chiami?" Chiese lui con voce calda e mettendo a terra il vassoio.
"S-Sakura..."
"Incantato, mia dolce Sakura - chan. Io mi chiamo Sanji, e sono qui per servirti." Fece un piccolo inchino.
"M-molto piacere..."
Ci fu un attimo di silenzio. Quell'uomo adesso non la smetteva un attimo di piroettare a destra e a sinistra con le braccia distese sopra la testa e la bocca spalancata; sembrava in estasi.
"Allora..." Riattaccò lei "Hai sentito anche tu la voce, no...? Dovremmo combattere..."
"Per carità." Rispose Sanji fermandosi e mettendosi una mano al petto "Non oserei mai toccare una così bella ragazza."
- Tutta un'altra storia rispetto a Nami... - Pensò gettando un occhio sul petto piatto di lei, poi riprese. "Puoi stare tranquilla, mia dolce Sakura."
La ragazza si sentiva frastornata da tutti quei complimenti e da quel trattamento gentile.
- Sasuke è sempre così scontroso con me... - Riflettè su questo per un attimo, poi scrollò la testa - Ma che cosa mi viene in mente! Io lo amo! -
Arrossì lievemente e distolse lo sguardo da Sanji. Il cuoco si chinò e si avvicinò a lei. Le prese con delicatezza il mento e la portò a guardarlo negli occhi. Il fumo della sigaretta perennemente accesa le dava fastidio.
"Ti ho forse spaventata, cara?"
Sakura celò la sua mossa per un momento, assicurandosi di non essere vista. Caricò il pugno sinistro e poi cercò di colpire l'uomo. Sanji si ritrasse appena in tempo.
"Ehi, ma che diavolo...?!"
Sakura si alzò in piedi e si mise in posizione di combattimento.
"Non mi farò intontire dalle tue chiacchiere da galant'uomo! Io devo uscire di qui e riabbracciare il mio Sasuke - kun!"
La faccia di Sanji si deformò: la mascella gli cadde verso il pavimento fino quasi a sfiorarlo, gli occhi poco più che fessure. "S-Sasuke...? Quindi tu... Sei fidanzata...? Oh, povero me!" Il cuoco iniziò a piangere a dirotto, le lacrime scendevano come cascate. Si muoveva ondeggiando come una bandiera scossa dal vento. Sakura si sorprese e si rilassò un attimo.
"... Stai bene?" Chiese riluttante.
"No, non sto bene...! Ho appena scoperto che un bellissimo fiore è già stato colto da un altro... Oh, come è ingiusto il mondo! Oh, come è crudele il destino! Nami - Swan, Robin - Cwan, quanto avrei bisogno delle vostre carezze e del vostro amore, adesso!"
La ragazza reclinò lievemente la testa da un lato. "Mi dispiace di farti questo effetto, ma, anche se non voglio farlo, devo battermi con te."
Sakura partì all'attacco a suon di pugni, ma Sanji gli schivò tutti senza battere ciglio. Sakura attaccava fendendo l'aria e il suo avversario si muoveva sinuoso per evitare quegli attacchi, e fu così per diversi minuti.
- Dovrei lasciarla vincere... - Pensò Sanji mentre si accendeva una nuova sigaretta senza smettere di schivare - In fondo, non ho nessuna intenzione di colpirla, e non farò mai del male ad una donna. E poi, se posso evitare di rivedere la faccia di quello stupido gradasso di uno spadaccino, tanto meglio. Rufy ci farà uscire di qui, ne sono certo. Nami, mia adorata, lo faccio per poterti riabbracciare prima! -
"Cosa diavolo fai?" Urlò Sakura interrompendo il flusso dei suoi pensieri "Ti accendi una sigaretta mentre stiamo combattendo? Sei veramente incredibile, ma adesso basta." Si fermò un attimo e poi caricò l'assalto finale. "Impatto dei fiori di ciliegio! Shannaroooo! "
Sanji chiuse gli occhi e stette fermo, rassegnato. Il pugno lo colpì in pieno sulla nuca, ma l'impatto si prolungò fino a schiantarlo al suolo. Prima di perdere i sensi, il cuoco sorrise. Sakura saltò via di scatto, ansimante.
- Ho... Ho vinto? -
L'apertura di una porta dall'altra parte del muro confermò il suo pensiero.


 
Spazio dell'autore: Ciao a tutti! Questa storia sarà breve e conterrà solo due capitoli ^^ Conto di aggiornarla molto presto per farla giungere ad una conclusione! Vedere realizzato un combattimento tra Zoro e Sasuke o tra Rufy e Naruto è sempre stato un mio sogno recondito, quindi ho deciso di scrivere questa fic per andare a chi, come me, vorrebbe vederlo rappresentato, cercando ovviamente di renderlo dinamico, divertente e coerente! Fatemi sapere che cosa ne pensate recensendo, se vi va, e grazie della lettura!
Vi lascio i link delle altre mie storie:
Fan-fiction fantasy a più capitoli
Fan-fiction fantasy (One shot)
Fan-fiction introspettiva (One shot)
Fan-fiction su One Piece (One shot)
Fan-fiction crossover (Naruto/One Piece)
Fan-fiction su Naruto: (One Shot, molto natalizia!)
Fan-fiction a più capitoli (One Piece + nuovi personaggi)
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Ikki95