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Autore: AlekHiwatari14    08/11/2014    1 recensioni
[Preceduto da My Life like a Vampire.]
Rita Sawada, una giovane che scopre di essere un vampiro quando un tempo, prima che la fantasia si scontrasse con la realtà, pensava fosse un essere noto nella realtà come "umana".
Ed è stata proprio quel mescolarsi che l'ha condotta lì, a vivere insieme a quei amabili vampiri di nome Sakamaki & conoscere gli altri vampiri come i Mukami.
L'unico problema è che lei è tormentata. Il suo cuore è tormentato. E stavolta, tra intrighi amorosi, lotte e sopratutto sangue, molto sangue a lei negato da tempo, si troverà di fronte a scelte su scelte.
Il suo cuore troverà pace? Il potere di cui ha bisogno per essere un'eccellente essere, noto a tutti i viventi consapevoli di quella realtà come 'intoccabile', lo troverà?
Riuscirà a diventare un vampiro completo e a dar pace al suo cuore? E l'amore della sua vita, chi è veramente?
Tutto questo lo scoprirete solo leggendo! Buona lettura.
Genere: Commedia, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kou Mukami, Laito/Raito Sakamaki, Nuovo personaggio, Subaru Sakamaki, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Life like a Vampire'
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[Attenzione!! Aggiunta Crossover di:Vampire Knight (Night Class)
Buona lettura!]






Capitolo 22 - Girando per l'università.


Kou:Non so cosa sia successo, ma non mi va di vederti così.

Disse abbracciandomi. Stavo male e la cosa più brutta era che non ne capivo il motivo. Subaru mi vedeva come una sorella e mi faceva male la cosa. Era strano. Io amavo Louis e non Subaru. Com'era possibile che stessi male per lui? Intanto, mentre piangevo tra le braccia di Kou, il rumore dei libri che erano caduti, fecero avvicinare Subaru e Raito li dove ero scappata.

Subaru:Guarda, ci sono dei libri.
Raito:Raccoglili tu! Sicuramente qualche vampiro che li avrà lasciati lì.
Subaru:Non mi dai una mano?

Chiese abbassandosi e vedendo che il fratello si incamminò verso l'uscita senza importarsi minimamente di quei libri a terra. Raito si voltò e con le mani dietro al collo rispose:

Raito:Ti sembro un amante dei libri e della biblioteca? Odio i libri. Lo sai che mi fanno venire l'allergia.
Subaru:Ho capito. Li porto io alla bibliotecaria.
Raito:Se mi vuoi sono in giardino a prendere un pò di sole.

Disse uscendo sbadigliando. Il vampiro, prendendo i libri, si accorse che erano libri al quanto strani.

Subaru:Il vampirismo? Ma questi sono tutti libri sui vampiri.

Intanto, io ero andata al bar con Kou. Ero talmente scossa che mi aveva trascinato lì e mi fece prendere una tisana per calmarmi, anche se servì a poco.

Kou:Va meglio?
Rita:Si, grazie. 

Finsi sorridendo.

Kou:Bugiarda! Cos'è successo?
Rita:Non ne voglio parlare. 

Improvvisamente sentii il cellulare squillare. Era la bibliotecaria dell'università che mi informava di aver perso i libri e che li aveva lei.

Rita:Si, grazie. Arrivo subito.

Dissi staccando la chiamata.

Kou:Chi era?
Rita:Era la bibliotecaria. Ho dimenticato anche i libri in biblioteca per correre.

Risposi alzandomi, ma Kou mi bloccò.

Kou:Dove credi di andare?
Rita:A prendere i libri.
Kou:Sembri ancora un pò scossa. Che ne pensi di rimanere qui a rinfrescarti e a prendere un pò d'aria fresca?
Rita:Si, è un'ottima idea, ma devo andare a prendere i libri.
Kou:Qual'è il problema? Li vado a prendere io.

Sentendo quelle parole lo abbracciai felice.

Rita:Grazie, Kou. Sei molto gentile.
Kou:Aspettami qui. Torno subito!

Esclamò allontanandosi e andando in biblioteca. Lì, trovò Subaru. Tra lui e Subaru non scorreva buon sangue. Infatti, appena lo vide, incominciò a deriderlo.

Subaru:Oh...guarda, guarda! Che ci fai qui, mezza cartuccia? Pensavo che non fossi il classico secchione che frequenta le biblioteche.
Kou:Risparmia il fiato, stupido tsudere!! Non sono venuto per me, ma per Rita. Ha lasciato dei libri qui.
Subaru:Tsundere a chi?
Kou:Credi che qui nessuno se ne sia accorto? Fai tanto il duro, ma alla fine sei uno stupido rammollito.
Subaru:Me ne vado. Non voglio risse.
Kou:Fa come vuoi. Tanto hai iniziato tu, non io.

Disse vedendolo uscire dalla biblioteca.

Kou:Ma chi lo capisce?

Si chiese per poi andare dalla bibliotecaria a prendermi i libri. La signora gli diede i libri che mi erano caduti in una busta, ma più che libri erano veri e propri mattoni.

Kou:Ammazza! Come pesano! Come ha fatto a prenderli? Sono pesantissimi.

Infatti, tanto che erano pesanti, che non appena uscì dall'edificio la busta cedette e caddero tutti i libri a terra.

Kou:Ah...stupendo!

Esclamò ironicamente. Il vampiro si abbassò per prendere i libri e, un pò per curiosità e un pò per raccoglierli, incominciò a vedere di che libri si trattavano.

Kou:Ma che libri sono? Sembrano dei mattoni!

Ribattè prendendoli uno ad uno e vedendo che genere di libri erano, rimase sorpreso.

Kou:Il vampirismo? Nascita del vampirismo? Razze vampiriche? Poteri e classificazioni dei vampiri? Tutti i modi per diventare un vampiro? Cosa??? Ma c'è anche l'enciclopedia vampiresca!!! Che ci deve fare con tutti questi libri sui vampiri?

Intanto, mentre Kou era incuriosito e sorpreso dai libri, io ero stanca di rimanere seduta al bar ad aspettarlo, così andai a farmi un giro. Vicino ad una fontana, su di una panchina, vidi Raito con il suo cappello in faccia, sdraiato su di essa. Sembrava che dormisse. Mi avvicinai e gli tolsi il cappello da faccia. Quel gesto lo fece scattare prendendomi il braccio dove avevo preso il cappello e alzando il busto di scatto. I nostri occhi si incrociarono e lui mi scaraventò sulla panchina mettendosi su di me.

Rita:Raito!!
Raito:Bella e sensuale. Con questa gonna sei così provocante.
Rita:Guarda che è la gonna della divisa, idiota!
Raito:Lo so, ma la fai diventare provocante.
Rita:Ci risiamo. Ecco il caro vecchio Raito.

Il vampiro si spostò di dosso facendomi alzare. Mi guardò negli occhi e mi prese per mano.

Raito:Dopo hai lezione?
Rita:Si, dovrei fare microbiologia, perchè?
Raito:Voglio farti vedere una cosa.

Disse alzandosi e trascinandomi con se. Con gli occhi bendati dalle sue mani, mi condusse in una stanza.

Rita:Ma che fai? Fammi vedere!
Raito:Tranquilla. Non ti faccio sbattere sulle persone.
Rita:Non è questo quello che mi preoccupa.

Il vampiro se la rise per poi fermarsi.

Raito:Ci siamo. Sei pronta?
Rita:Pronta per cosa?
Raito:Per questo!

Esclamò togliendomi le sue mani dagli occhi. Lì vidi qualcosa di spettacolare. C'erano stelle ovunque. Sembrava che fluttassi nell'immenso cielo dell'universo. C'erano pianeti, stelle, galassie. Era....qualcosa di indescrivibile.

Raito:Ti piace?
Rita:E'....stupendo. Cos'è?
Raito:Secondo te cosa potrà mai essere? 
Rita:Beh..non lo so. Non sono mai entrata in una stanza così.
Raito:E' ....l'aula di astrologia. 
Rita:Wow...

Sospirai continuando a vedere quelle immagini dell'universo. Raito mi abbracciò da dietro e incominciò a scoprirmi il collo.

Rita:Raito...che fai?
Raito:Niente...ho sete.
Rita:No..non puoi farlo! Se viene qualcuno e ci vede?
Raito:Tranquilla. Non verrà nessuno. Non hanno lezione per almeno un altra ora.

Disse affondando i suoi canini sulla carne del mio collo e incominciando a bere. Mentre beveva mi sentivo la vista offuscarsi, ma in quel momento pensai fossero l'effetto delle luci.

Rita:Raito....

Balbettai. Il vampiro si staccò da me e pulendosi le labbra sussurrò:

Raito:Sempre bella e buona.
Rita:Ma smettila.
Raito:Meglio che...usciamo.

Ribattè guardando il cielo preoccupato, ma non ci diedi peso. Mi aggiustai la camicia e prendendomi per mano, Raito mi condusse in giardino. Lì incontrammo Ruki dove Raito si mise a parlare. Stanca e un pò spossata, vedendo che Kou non era ancora tornato, decisi di andare in biblioteca, ma non c'era. Così mi avvicinai alla bibliotecaria per vedere se li avesse presi o no. Con grande sconforto mi disse che già era passato Kou a prenderli e così decisi di uscire a cercarlo, ma mentre stavo uscendo sconfitta vidi Raito entrare. Lo seguii tra quegli scaffali e vidi che cercava qualche libro. Sicuramente gli servivano per gli esami di filosofia vampirica applicata. Così mi avvicinai.

Rita:Ehi, non sapevo che ti piacessero i libri.
Raito:Infatti li odio, ma devo trovare qualcosa per l'esame comparato di filosofia al femminile, ma non trovo niente di buono. Avrei voluto qualcosa di più piccolo di 300 pagine.
Rita:Tranquillo. So quali libri fanno per te. Non sono più pochi di 300 pagine, anzi, ma la lettura è scorrevole. Almeno per un sadico masochista amante del sesso come te.

Dissi prendendo la scala di quella libreria e salendo cercai i libri che pensavo. Infatti ne trovai 2. Quei libri li odiavo a morte. Erano i libri che mi avevano fatto odiare la lettura, ma ho dovuto leggerli a causa della mia professoressa di italiano delle superiori che me li costrinse a leggere e a spiegare tutto nei minimi dettagli ad alta voce in classe facendomi deridere davanti a tutti. Qual'erano? "100 colpi di spazzola prima di andare a dormire", anche comunemente chiamato "Melissa P.", e "storia di Chloè", libro molto simile a quello di Melissa P. che parlava di una prostituta e non passava rigo che non parlasse di sesso e violenza. Sicuramente al vampiro sarebbero piaciuti visto che era perverso, li avrebbe letti con piacere.

Rita:Ecco, tieni!

Esclamai dandoglieli. Il vampiro vedendo quante pagine erano incominciò ad allarmarsi.

Raito:Ma sono più di 800 pagine!!
Rita:Tranquillo. La lettura è scorrevole. Non ti accorgerai neanche che sono così tante. Credimi. Li leggerai in poco tempo.
Raito:Ne dubito, ma spero sia come dici.

Disse andando dalla bibliotecaria a prenderli, intanto mi misi a cercare Kou, ma mi fermai nei corridoi. Uscendo, vidi Yuma che beveva un drink sulle scale dov'era l'aula studio. Mi avvicinai a lui prendendo dallo zaino una busta di cubetti di zucchero che avevo comprato al bar e gliela misi sotto al naso.

Rita:Ne vuoi uno?

Il vampiro si voltò e prendendo una manciata di quei cubetti ringraziò incominciando a sgranocchiarle rumorosamente.Vedendo che aveva posato quella bevanda, l'assaggiai alle sue spalle, ma faceva schifo così la posai.

Rita:Che diamine è?
Yuma:Ah...sangue di topo. Fa schifo, si raffredda subito, ma mi serve per la dieta. 
Rita:Ma vi bevete di tutto voi vampiri?
Yuma:Si, certo. C'è anche la night class che si nutre di pillole e sinceramente preferisco questo schifo qui che ingozzarmi di medicine.

Rispose continuando a masticare quel cubetto. Mi sedetti accanto a lui e guardandolo mi ricordò Kanato.

Rita:Sai, tu e Kanato potreste andare molto d'accordo. Avete gli stessi gusti. Anche a lui piace molto il dolce.
Yuma:Mi piace lo zucchero e non il dolce.
Rita:Lo zucchero in generale? Pensavo ti piacesse masticare questi cubetti.
Yuma:Si, è così. Come fa a saperlo?
Rita:Lo so e basta.
Yuma:Incredibile. Come fai a sapere le cose senza che te lo dicono?
Rita:E' la maledizione degli intoccabili. Sappiamo tutto senza sapere come.
Yuma:Capisco.

Ci fu un attimo di silenzio che fu interotto da Yuma nello sgranocchiare quel zuccherino che gli avevo dato.

Rita:E' strano.
Yuma:Cosa?
Rita:Tu e Shu potreste ritornare migliori amici come una volta, invece di evitarvi...
Yuma:Non voglio essere amico di chi mi nasconde le cose.
Rita:Parli del fatto che lui ti ha nascosto che eri il suo migliore amico? Lo sai che non è colpa sua. Mettiti nei suoi panni! Anch'io se avessi visto il mio migliore amico dopo 10 anni da quando si era pensato morto, mi sarebbe venuto un colpo.

Il vampiro ci pensò su. Non voleva ammetterlo, ma era la pura realtà. Purtroppo, i vampiri hanno il vizio di voler avere sempre ragione in ogni cosa e non guardano mai infaccia alla realtà.

Yuma:Comunque mi ha mentito.
Rita:Comunque da quel giorno siete cambiati entrambi.
Yuma:Non so perchè Shu sia cambiato, ma non mi interessa neanche. Ho dovuto imparare a stare in mezzo ai vampiri quando invece ero un umano...
Rita:E lui doveva imparare a stare senza di te e ad obbedire sua madre quando non voleva. Non voleva le attenzioni insistenti della madre, voleva crescere e diventare capofamiglia a modo suo, ma sapendo che eri morto, si è buttato nel sconforto diventando ciò che è ora.

Il vampiro si voltò verso di me sorpreso ed io continuai dicendo:

Rita:Tu mi guardi così, ma non hai visto il tuo comportamento? Voi vampiri siete tentati a nascondere le vostre emozioni e i vostri sentimenti. Perchè non guardate in faccia alla realtà? A te Shu manca proprio come a lui manchi tu.
Yuma:Non dire scemenze!
Rita:Non dico scemenze. Che credi? Che non lo sappia? Mangiare zuccheri per diventare violento e scorbutico non farà di te una persona forte capace di affrontare i problemi della società vampiresca. Lo so che non sei così. Dentro di te sei un ragazzo timido, che ha paura di essere giudicato, che odia la vita aristocratica e vuole il suo migliore amico con se. Perchè non la smetti di prendere questo zucchero e incominci ad essere te stesso? Ci sono milioni di vampiri che ti apprezzerebbero per come sei e aiuteresti anche Shu a sorridere un pò e a farlo tornare com'era.

Yuma si alzò di scatto scioccato. Tutto quello che gli avevo detto era ciò che lui sapeva, ma non poteva dirlo. Con le mani nelle tasche abbassò lo sguardo dicendomi:

Yuma:Il passato è passato e non ritornerà di certo.
Rita:Non torna perchè sei tu che non lo vuoi!

Esclamai vedendolo andare via. E mentre lui se ne stava andando, dietro di me sentii la voce di Kou.

Kou:Chèri!!!

Urlò facendomi voltare e vedendo che agitava la mano. Mentre veniva verso di me, una folla di fans lo bloccarono, così vedendolo occupato, decisi di andare in giardino dove vidi Kanato che litigava con dei burli. Quei ragazzi gli avevano preso Teddy e non volevano saperne di ridarglielo.

Kanato:Ridatemelo!!
?:Perchè mai dovrei ridartelo?

Chiese un ragazzo biondo con occhi azzurri dall'aria autoritaria e carismatica, stando con Ruka, la ragazza che avevo conosciuto in palestra.

Kanato:Perchè è mio!
Ruka:Inginocchiati davanti al nostro idol!
Kanato:Idol?
Hanabusa:Si, vogliono farmi idol. Non lo sai? Sentirai molto spesso il mio nome, Hanabusa Aidoh.
?:Sempre a vantarti te, vero?

Domandò un ragazzo spuntando fuori dal nulla. Aveva i capelli arancio chiaro e gli occhi sempre arancio, ma più scuri. Aveva l'aria di un ragazzo calmo rispetto a quella di un pagliaccio che aveva quel Hanabusa.

Hanabusa:Sei il solito guastafeste Akatsuki!Ma di che ti impicci tu? Pensa al peluche.
Kanato:Noooo!!! Il mio Teddy!!

Urlò vedendo che andava avanti e indietro. Vedendo quella scena con Kanato in difficoltà, istintivamente corsi verso i ragazzi saltando e afferrando quel peluche con un agilità innata. Neanche fossi stata un lupo. Non sapevo come avevo fatto. Ero sorpresa di me, ma dovevo aiutare Kanato.

Hanabusa:Ehi! E tu chi sei?
Rita:Lasciatelo in pace! Non avete il diritto di fare tutto questo!
Akatsuki:Perchè? Chi saresti tu?
Ruka:Lasciamolo stare. Andiamo a divertirci con qualcun altro.

Disse facendo allontanare i ragazzi.

Hanabusa:Ehi! Ruka!! Aspetta!! Sei impazzita? Perchè te ne vai così? Aspettatemi!!

Esclamò correndo dietro i due che se ne stavano andando. Kanato corse da me prendendosi Teddy.

Kanato:Grazie mille.
Rita:Di nulla.

Risposi vedendolo allontanare. Improvvisamente avvertii un dolore atroce alla caviglia e la vista incominciò ad annebbiarsi.

Rita:Ma...che...?

Balbettai tra me e me cercando un motivo. Dietro di me venne Kou che mi prese il braccio.

Kou:Mi dici che significa?
Rita:Kou....
Kou:Che hai? Perchè hai preso quei....
Rita:C'è un infermeria qui?

Interruppi sentendomi male. Il vampiro cambiò espressione.

Kou:Si, perchè? 
Rita:Credo di aver preso una storta.

Il vampiro mi prese per mano e mi condusse in infermeria. Quando entrammo lì dentro, l'infermiera non c'era.

Kou:Ok, via libera! Siediti sul lettino, togliti gli stivali e fa vedere dov'è il problema.

Disse andando verso la borsa del kit del pronto soccorso.Incominciai a ridere mentre mi sedevo.

Kou:Cos'hai da ridere?
Rita:Wow...sembri un vero medico. 
Kou:Tra un pò lo sarò.
Rita:Si, tra altri 5 anni.
Kou:Ma piantala!

Esclamò sorridendo. Era strano. Non l'avevo mai visto sorridere, ma sempre pensieroso anche se era un tipo allegro. Sembrava che sorridesse spontaneamente e in modo sincero, cosa che di solito non ha mai fatto.

Rita:Hai un bel sorriso.
Kou:Cosa?
Rita:Si vede che hai avuto un brutto passato. Le persone che non ridono mai quando incominciando a sorridere e a ridere hanno il sorriso più bello degli altri.
Kou:Cos'è? Stai cercando di ammaliarmi?
Rita:No. Dico solo quello che penso. Tutto qua.

Il vampiro si avvicinò a me posando il kit sul lettino. Mi guardava con degli occhi strani, come se era ipnotizzato da me e dal mio modo di fare. Sembrava quasi incantato da me, tanto che si avvicinava sempre di più finchè non ebbi la sua faccia distante un centimetro da me. Incominciò ad odorarmi il collo, sembrava volesse mordermi,ma fu bloccato. Improvvisamente si spalancò la porta. Era l'infermiera che era tornata. Devo dire che era un bel tipetto, grassottella, con i capelli biondi legati da una treccia e occhi grigi.

Infermiera:Ehi! Che ci fate qui? Non è mica una stanza per gli innamorati.
Kou:No...deve esserci un malinteso. 

Disse diventando tutto rosso. La reazione dell'infermiera fu tutt'altro di quello che immaginavo.

Infermiera:Sbaglio o è la tua ragazza? E' anche più carina di persona che in foto.
Kou:Ecco...veramente..
Infermiera:Ciao, dolcezza! Come va?
Rita:Credo di aver preso una storta.
Infermiera:Una storta? Ma i vampiri non prendono storte.
Kou:Le fa male il piede.
Infermiera:Si, l'ho capito!! Adesso esci e lasciaci sole così la visito per benino.
Kou:Cosa? Ma io...
Infermiera:Avanti! Esci!!

Esclamò buttandolo, nel vero senso della parola, fuori a calci per poi venire da me.

Infermiera:Ok, tesoro. Adesso parliamo un pò e vediamo dov'è il problema.

Tesa più che mai e col rossore in volto incominciai a spiegare il problema mentre Kou era fuori ad aspettare.

Kou:E' da un pò che sta lì dentro. Spero solo che l'infermiera non si sia accorta che è un umana.

Disse preoccupato e pensieroso stando con le mani nelle tasche appoggiato vicino alla porta dell'infermeria. Poco tempo dopo uscì l'infermiera.

Infermiera:Kou Mukami?
Kou:Si?

Chiese sentendo il suo nome e voltandosi verso l'infermiera che lo invitava ad entrare. Il vampiro entrò e mi vide seduta sulla sedia di fronte alla scrivania dove l'infermiera prescriveva qualcosa.

Infermiera:Accomodati.
Kou:Chèri? Come va?

Continuò a chiedere sedendosi accanto a me. Ero imbarazzata e turbata, tanto che non aprii bocca. Cosa avrebbe pensato Kou se avesse saputo la verità?

Kou:Sta bene?
Infermiera:Si, ha avuto solo un crampo. Ma mi ha raccontato tutta la situazione. E' ovvio che l'abbia avuto. 
Kou:Che? In che senso ha raccontato tutto?
Infermiera:Tutto tutto. So che lei al momento vive con i Sakamaki . In pratica mi ha detto tutto sulla sua vita. Sinceramente mi hai sorpreso. Non mi aspettavo che ti saresti messo con una ragazza del genere.
Kou:Cosa?? Tu che avresti fatto???

Mi domandò scioccato alzandosi in piedi verso di me alterato.

Infermiera:Calma. Non è la fine del mondo. Anzi, sono orgogliosa di te!
Ti credevo un ragazzo superficiale e invece sei andato oltre alle apparenze e l'hai accettata così com'è. E' davvero commuovente.
Kou:Cosa?Allora lei è a favore che lei sia....
Infermiera:Certo. Non c'è nulla di male. Dopotutto è come noi. Ti ho fatto entrare perchè la sua alimentazione è scorretta e deve avere qualcuno che glielo ricordi. Visto che state insieme credo che tu abbia un buon rapporto con i Sakamaki.
Kou:Beh...insomma...diciamo che ci calcoliamo ogni tanto.
Infermiera:Comunque, dicevo, la sua alimentazione è scorretta. Mangia troppo e beve poco per questo ha i crampi e prende storte. Essendo ciò che è deve nutrirsi per il meglio.
Kou:E' ovvio.

Rispose sedendosi e calmandosi. 

Infermiera:Allora ogni giorno puoi fare colazione come sempre, mentre nel pomeriggio limitati a bere un pò di più, poi se hai fame fai qualche spuntino senza esagerare. Puoi prendere anche una di quelle barrette energetiche che danno in palestra. Quanto sangue bevi solitamente?
Kou:Sangue?

Chiese dubbioso. Dopotutto non sapeva che ero un vampiro, era normale la sua reazione.

Rita:Poco.
Infermiera:Quanto poco? Tre cani? Quattro gatti?
Kou:Eh??Che significa??
Infermiera:Una come lei deve bere molto di più di un semplice vampiro.
Kou:Davvero?
Infermiera:Si, dopotutto è una vampira vegetariana ed è anche orfana per giunta. E' ovvio che in tutto questo tempo non si sia nutrita bene. Non aveva una guida.
Kou:Vampira...vegetariana...orfana??

Domandò incredulo guardando stranito l'infermiera. Essendo accanto a lui, gli diedi un calcio per fargli capire di reggermi il gioco.

Kou:Ah...si! Lo dimentico sempre che è vegetariana.
Infermiera:Tornando a noi. Ha detto che beve poco, ma non ha detto quanto.

In quel momento incominciai a riflettere su cosa potevo dire. Avevo bevuto solo il sangue delle vampire vergini e del sangue di topo poco prima che era nella bevanda di Yuma così risposi:

Rita:Topo.
Infermiera:Topo? Quanti topi?
Rita:Giusto un assaggio.
Infermiera:Un assaggio? Ma è un  quantitativo misero. E' ovvio che tu abbia quelle gambe rovinate, piene di allergia, sfoghi cutenei e che ti sia presa un crampo. Ti sei indebolita e di parecchio anche. La tua razione di sangue dovrebbe essere di almeno 2-3 cavalli al giorno. Quel sangue contiene ferro ed è il più apprezzato tra i vampiri vegetariani.
Rita:Si, lo so. Me l'hanno detto molti. Una volta sono riuscita anche a berlo da piccola.
Infermiera:Bene. Segui questa dieta. Ho scritto tutto qui. Ritorna fra qualche settimana e vediamo che progressi che hai fatto.

Mi disse dandomi la ricetta mentre Kou continuava a guardarmi come un idiota. Non appena uscimmo fuori, Kou mi prese la mano fermandomi.

Kou:Vampira vegetariana?
Rita:Che c'è? Volevi che dicessi chi ero? Che forse avrei detto che ero un umana?
Kou:Se quello che hai detto li dentro non era la verità, perchè non c'era menzogna in te?
Rita:Cosa?

Ecco. Il mio solito. Mi ero dimenticata che Kou riusciva a leggere le persone e riusciva a capire, grazie al suo occhio, se dicessi la verità o no.

Kou:Sembrava dicessi la verità quando parlavi del bere topi e dell'essere una vampira. Il mio occhio non ha detto che mentivi. Come mai?
Rita:Infatti non mentivo sul fatto del topo.
Kou:Cosa? Hai bevuto un topo?
Rita:Senti, è una lunga storia e non ne voglio parlare. Ok? Per la cronaca, fa schifo e si raffredda subito. Bleach! Non voglio neanche parlare del saporaccio che ha e il come l'abbia bevuto. Mi viene il voltastomaco al solo pensiero.

Il vampiro lasciò cadere lo zaino con la busta dei libri che aveva in mano e mi spinse al muro bloccandomi.

Rita:Kou, che fai?
Kou:Chèri! Sei così bella. Ogni secondo che passa la tua bellezza aumenta sempre di più, ma come fai?
Rita:Che? Non capisco di quello che stai parlando.
Kou:Chèri. Sei così fragile, sincera, buona.

Sussurrò nell'orecchio accarezzandomi il volto.

Kou:Com'è possibile che non vedo menzogna in tutto quello che dici? Hai detto di essere un vampiro. E' vero?
Rita:Kou...io...
Kou:Rispondi solamente dicendomi si o no. Non voglio i giri di parole che fai sempre.

Quella situazione che si era creata era scomoda. Non volevo rispondere. Mi sentivo terribimente a disagio. Che avrebbe pensato che avessi detto di si? L'avrebbe detto sicuramente ai Sakamaki. E mentre io guardavo i suoi occhi azzurri e lui era distante da me appena un centimetro da me, abbassai la testa e lui appoggiò la sua fronte sulla mia.

Kou:Rispondimi. Si o no?

Che avrei dovuto fare in quella situazione? Avrei tanto voluto svincolarmi, ma come? Mi teneva stretta a se e mi guardava con quegli occhi desiderosi di una risposta. Che dovevo fare? Chi mi avrebbe tirato da quella situazione? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra Rita.
   
 
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