~~LA MISSIONE 2 ,OVVERO:INCANTATO
 ( Pov Sasuke)
 Ma si certo , un femmina al covo , questa ci mancava. Pensò il giovane prima di sbuffare.
 -Sasuke ,non sarai geloso che il sennin voglia ancora un allievo?- disse Kabuto.
 Ma guarda questo idiota…
- Non vedo perché dovrei esserlo.- risposi a modo infastidito.
-Bhè… Orochimaru-sama vuole la fanciulla perché ha del potenziale... - continuò ghignando.
 Stavo per ucciderlo… mi stava paragonando ad una mocciosa che sicuramente piagnucola appena la situazione si farà seria, come Sakura.
 Decisi di non dire niente, non mi abbasserò al suo livello.
 In lontananza vidi il villaggio del sole (nome inventato da me ndaEmily) la nostra meta.
 Entrammo senza dare nell'occhio. Avanzammo fino ad arrivare ad un bosco dal quale proveniva, da non molto lontano, il suono di un albero che si schiantava al suolo.
 Ci nascosimo sui rami degli alberi e spiammo la persona che aveva provocato l’abbattimento dell'albero.
 Era una ragazza dai capelli lucenti ,lisci, neri e non troppo lunghi, le arrivavano fino alle spalle e scendevano giusto un po' sulla schiena. La statura era quella di una quindicenne. Snella e atletica. Indossava una maglietta a maniche lunghe rossa dove sulla schiena vi era stampato un simbolo, sicuramente del suo clan , lunga fino ad arrivare a coprirle quasi tutto il fondoschiena, coperta da una maglia a rete nera. I leggins neri arrivavano al ginocchio.
 Il copri fronte era legato in vita e sosteneva la katana.
 Quando si girò la vidi in volto. Rimasi incantato. Mi rimproverai per questo perché io non avevo tempo da perdere con ragazze o con tutto ciò che era fonte di distrazione.
 Ma aveva una faccia che mi colpì: alcuni ciuffi neri le ricadevano sulla fronte e altri ai lati del volto. Un volto con profili e lineamenti ben definiti, le labbra rosee e carnose mi richiamavano come per dire 'mangiaci', ma quello che mi costrinse a pensare che la ragazza era incantevole, furono i suoi occhi. Un paio di occhi neri, profondi… spenti… mi ricordarono i miei perché i suoi emanavano tristezza.
 Perdendomi nell’osservarla mi accorsi all’ultimo di Kabuto e della scorta che la attaccarono.
 Io rimasi sul ramo dell’ albero ad osservare i suoi movimenti eleganti e fetali con attenzione. Mise in pochi istanti al tappetto la scorta senza un minimo di fatica. Kabuto cercò di attaccarla, ma fallì più e più volte miseramente.
 Io risvegliandomi dal mio stato di trans mi ricordai della mia missione e sfoderai la mia katana, poi con il manico le colpii la schiena facendola accasciare a terra, sputare sangue e perdere i sensi.