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Autore: La_Sakura    25/10/2008    7 recensioni
Un'ombra furtiva nella notte realizza un delitto efferato, creando scompiglio e facendo nascere sospetti... chi è l'assassino?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Sorpresa, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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«Sono corsa appena Takumi mi ha portato il messaggio! Di che si tratta?»  

Aya si avvicinò al tavolo per le autopsie dove il cadavere di Ozora era stato posato nuovamente dopo averlo tirato fuori dal freezer.

«Ti dico subito che è stato un colpo di fortuna, dovuto al fatto che ho aperto per sbaglio lo sportello dove era posto il cadavere di Ozora.»

«Allora???»

Katsuo notò un certo nervosismo in Aya, certamente dovuto al fatto che le indagini proseguivano a rilento, così le fece cenno di avvicinarsi e le mostrò la gota sinistra della vittima 

«Cos’è?»

«Quel segno bianco che tu vedi, detective, è un composto di paraffina liquida, olio di ricino, cera, petrolato, glicerina e altro…» le rispose l’anatomopatologo, leggendo il referto che aveva ottenuto dal laboratorio di analisi.

«Vuoi dire… burrocacao!?»

«Proprio così, mia cara… con la temperatura bassa il composto si è seccato ed è diventato bianco, quindi più visibile ad occhio nudo. Questo mi ha fatto pensare che l’assassino, oltre ad aver toccato il cadavere, doveva nutrire sentimenti profondi per il capitano della nazionale di calcio…»

«Hai trovato tracce di DNA?»

«È proprio qui che mi trovo in difficoltà, o per meglio dire, che il laboratorio si trova in difficoltà: potrebbe essere quello di Nakazawa Sanae, ma ti ripeto e sottolineo “potrebbe”…»

«Da cosa è dovuta questa incertezza?»

«Dalla data in cui è stato prelevato il campione: non so se lo sai, ma Nakazawa è stata qui e mi ha chiesto di vedere il cadavere. Io non ho saputo dirle di no, ma non ti posso giurare che non abbia dato un bacio al suo amato in quell’occasione… seconda cosa: col freddo il DNA potrebbe essere alterato, e…»

«Alt, qui ti interrompo io: alterato va bene, ma guarda caso salta fuori quello di Sanae? Sarei più propensa a pensare che l’abbia baciato quando è venuta qui… la prova del DNA in tribunale non reggerebbe mai.»

«Ok, allora ti consiglio di andare a trovare Tanaka in laboratorio: dopo la mia scoperta gli ho chiesto di analizzare per bene i vestiti…»

«Ok, allora vado subito! Ti tengo aggiornato!»

§§§

«Se non fossi venuta tu ti avrei chiamato io: l’intuizione di Takamatsu è giusta… Katsuo potrebbe tranquillamente fare il detective!»

«Sono d’accordo, Ken: in più di un’occasione il suo aiuto è stato determinante…» commento Aya, avvicinandosi al bancone su cui erano stesi gli abiti indossati da Ozora la sera dell’omicidio.

«Allora, da dove iniziamo… sai già tutto dei fori dei proiettili, dico bene?»

«Sì, ho letto il rapporto.»

«Bene, allora parto con le novità: in primis, ho trovato tracce di gel extraforte sulla tasca interna della giacca…»

«Veramente?- esclamò Aya, il cui sguardo si illuminò –Questa è un ottima notizia! Pensiamo che la vittima avesse un anello che è poi stato rubato dall’assassino…»

«Allora ti farà proprio piacere sapere che c’erano tracce biologiche, su quella tasca…»

«L’unto delle mani?»

«No, lacrime.»

«Lacrime?» Aya rimase perplessa a quella scoperta.

«Proprio così, lacrime…  le ho fatte analizzare dal laboratorio del DNA e ho scoperto che sono della ragazza di Ozora. So che sono stati raccolti i DNA suo e di Wakabayashi per isolare la scena del crimine…»

«Sì ma… aspetta prima di accusare qualcuno: lei stessa ci ha detto che si è avvicinata al cadavere mentre Wakabayashi chiamava l’ambulanza.»

«Sapevo che me lo avresti fatto notare, e per questo motivo ho cercato tracce di lacrime anche all’esterno della giacca, sul lato della tasca interna, per verificare che le lacrime non siano passate attraverso il tessuto. Purtroppo per la Nakazawa non ne ho trovata nessuna…»

«Quindi a questo punto diventa lampante che…» Aya sospirò senza finire la frase. Ringraziò Ken e appena uscita dal laboratorio chiamò Mikiru per informarla delle novità.

«Stavo per chiamarti io: abbiamo trovato l’arma del delitto, la sto portando in laboratorio, anche se non credo ci sarà bisogno di ulteriori conferme!»

«In che senso?»

«L’abbiamo trovata nella camera di Nakazawa-san, nell’albergo dove si trova ora. Era dentro ad un calzino e corrisponde in pieno all’arma del delitto.»

«Quindi… è lei?»

«Non ha confessato, ma lo farà presto, non appena il laboratorio ci darà il risultato delle analisi. Aspettami lì!»

§§§

Mikiru rigirava tra le mani il rapporto, scrutando di tanto in tanto Sanae che se ne stava seduta davanti a lei, con gli occhi rossi e gonfi e lo sguardo basso. Aya, accanto a Mikiru, non diceva niente e si limitava ad osservare la scena.

«Nakazawa-san, ormai è inutile cercare di nascondersi: il laboratorio ha confermato che la pistola trovata nella Sua valigia è quella dell’omicidio, e che le impronte trovate sono le Sue. È stato ingenuo da parte sua usare i guanti per l’omicidio e non ripulire la pistola dalle impronte precedenti.»

«Le ripeto che… io non ho mai visto quella pistola… non saprei neanche come usarla… mi deve credere, io non ho ucciso Tsubasa… lo amavo!»

«Sappiamo che a Barcellona lui era diventato molto “intimo” con la figlia di uno dei dirigenti della società… si tratta di un’affascinante diciottenne… aveva paura di non riuscire a sostenere il confronto? Eppure Lei è ancora giovane…»

«Le ripeto che non sono stata io! Che motivo avrei avuto? Amavo Tsubasa e mi fidavo di lui, mi fidavo ciecamente!»

«E le tracce di burrocacao sulla guancia, come Le spiega?»

«Quando… quando ho capito che era morto io… gli ho dato un bacio… forse è lì che ho lasciato le tracce… non potete pensare veramente che sia stata io!»  

«Quello che pensiamo noi è indifferente.- continuò Mikiru –I fatti ci portano ad un’unica conclusione. L’agente Takahashi L’accompagnerà in cella.»

«Ho dovuto lottare contro il calcio, contro le ragazze che volevano portarmelo via, contro il Brasile, ho aspettato finché non realizzava il suo sogno e mi permettesse di condividerlo con lui, e secondo voi l’avrei ucciso? Voi siete pazze!!»

Nella sala d’aspetto gli amici più intimi di Sanae osservarono sgomenti e sconvolti l’agente Takahashi che scortava la loro amica. Genzo scattò in piedi e si avvicinò minaccioso ad Aya, ma Mikiru si frappose fra i due:

«Sono stata io a condurre l’arresto, Wakabayashi-san. Vorrei ricordarle che Lei si trova in una centrale di polizia, circondato da poliziotti che stanno assistendo alla scena e non esiteranno un momento ad arrestarLa per aggressione a pubblico ufficiale, quindi Le conviene calmarsi e tornare a casa. Le assicuro che le indagini sono state condotte nel miglior modo possibile.»

«Avrete notizie del mio avvocato.» disse il giovane lapidario, dopodiché se ne andò seguito dai suoi amici.

«Aya, ti vedo pensierosa: qualcosa non va?»

«Non ci crederai, Mikiru… ma c’è qualcosa che non mi torna…»

«Hai paura di quello che ha detto Wakabayashi? Abbiamo le spalle coperte, tutte le tracce sono a nostro favore!»

«È proprio questo che non mi convince, Mikiru: quando mai tutte le tracce sono così evidenti e palesi? E poi prova a pensare un secondo: com’è possibile che abbiano trovato solo una traccia delle lacrime? Se quando gli ha sparato piangeva, ne avremo dovute trovare anche per terra, sul viso, sulla camicia… e invece solo lì, Ken ha analizzato tutti i vestiti…»

«Io mi fido di ciò che abbiamo trovato, è inutile fare ulteriori supposizioni quando abbiamo già un quadro abbastanza completo.»

«È qui che ti sbagli: non bisogna mai accontentarsi di un quadro degli eventi “abbastanza completo”. Dev’essere completo del tutto.»

«Tu sei paranoica, Aya: cosa vuoi trovare? Perché vai a cercare il pelo nell’uovo?»

«Perché io voglio davvero trovare l’assassino… lo voglio davvero… »

§§§


«Che stai facendo Aya?»  

«Sto riesaminando tutti i rapporti della Scientifica…»

«Quei quattro bicchieri di cartone di Starbuck’s mi indicano che hai passato la notte qui…» affermò Mikiru con tono di rimprovero.

«Brava Sherlock! Senti, lo so che dovrei riposarmi, ma voglio davvero essere sicura che abbiamo arrestato la persona giusta: quella donna rischia di passare la propria vita in galera!»

«Aya, ha ucciso un uomo, è giusto che paghi!»

«Ma non ha fondamento! Non ha mai avuto precedenti di questo tipo!»

«Tu dovresti essere la prima a sapere che non si può mai conoscere fino in fondo una persona; anche il più banale dei malviventi può diventare un serial killer quando scatta quella molla dentro…»

«È diverso- la interruppe bruscamente l’amica, riportando lo sguardo sui fascicoli –Qui non si tratta di uno stupratore che è passato all’omicidio, bensì di una ragazza seria, con la testa sulle spalle, a cui noi potremmo rovinare la vita se non controlliamo per bene tutti gli indizi!»

Mikiru sospirò, ben sapendo che niente e nessuno avrebbe tolto quella convinzione dalla testa di Aya, almeno fino a quando non avrebbe avuto prove concrete, così si rassegnò a ricontrollare il percorso che le aveva condotte ad arrestare la Nakazawa.

«Tu hai un’idea, lo so, altrimenti non ti comporteresti così…»

«Vuoi dirmi che sei convinta al 100% della sua colpevolezza?»

«Aya, la mia convinzione non vale un bel niente: sono le prove che conducono a…»

«Bene, allora analizziamo le prove!» esclamò l’agente, scattando in piedi e dirigendosi verso la lavagna bianca.

«Ok: allora dalla mia parte puoi scrivere: lacrime, burrocacao e arma del delitto con impronte.»

«Lo sai che posso distruggere ogni cosa?- disse Aya sorridendo con aria beffarda –Dunque… lacrime: ne è stata trovata solo una…»

«Nel posto dove presumiamo fosse l’anello.»

«Sì, ma può anche essere capitata lì per caso, mentre la Scientifica spostava il cadavere, o mentre Sanae abbracciava il corpo del fidanzato trovato morto!»

«Può reggere, come teoria…» ammise Mikiru a malincuore.

«La tua seconda prova è burrocacao: allora io ti dico che sono due i momenti in cui Sanae può aver lasciato quell’impronta, e cioè quando ha trovato il cadavere, o quando è andata da Katsuo per dare l’estremo saluto al suo amato.»

«Ma Katsuo non è sicuro, e le telecamere a circuito chiuso…»

«Avete controllato le telecamere??»

«Certo Aya, cosa credevi? Le telecamere non mostrano nessun romantico addio, ma solo l’accusata che fissa il cadavere.»

«E perché nessuno mi ha avvertito?» esclamò Aya con rabbia.

«Ci ho provato, ma tu pensi solo a dimostrare l’innocenza di Sanae: adesso mi dirai che l’arma del delitto potrebbe essere stata messa lì apposta!»

«Ma è chiaro, Mikiru! Una persona che si preoccupa di usare i guanti per sparare, come può dimenticarsi di cancellare le proprie impronte dall’arma? E poi ricordati che ha un alibi di ferro!»

«A parte il fatto che si è assentata per venti minuti per andare in bagno, e nessuna delle sue amiche l’ha accompagnata… un quarto d’ora era più che sufficiente per commettere l’omicidio e tornare al tavolo come se niente fosse.»

«E secondo te nessuno nella hall si sarebbe accorto che la fidanzata di Ozora lo andava a cercare?»

«Era sera tardi, e il receptionist era molto impegnato: è facile che non l’abbia vista, e le telecamere non sono puntate sull’ascensore, quindi è molto probabile che l’abbia usato.»

«Mi rifiuto di crederlo…» mormorò Aya, lasciandosi andare di peso sulla sedia.

«Mi dispiace tanto, ma credo che non ci sia altro da aggiungere: è Sanae Nakazawa l’assassina di Tsubasa Ozora.»  

È davvero Sanae l’assassina di Tsubasa?

 

Sakura crime scene investigation is back! 
Colpo di scena (o di scema, XD). Sanae è stata arrestata: a quanto pare le prove portano a pensare a lei come colpevole... eppure la nostra Aya non sembra convinta, c'è qualcosa che le dice che non è così. Mikiru, che è la parte razionale della coppia investigativa, cerca di attenersi ai fatti, alle prove che l'hanno portata all'arresto di Sanae. Chi delle due avrà la meglio? Intendo: chi delle due ha ragione? La razionale Mikiru o l'instintiva Aya??? Lo scopriremo nella prossima puntata! (MMMbuto XD)
E ora i saluti di rito:
Silen: è davvero una soddisfazione vedere come sia riuscita a trasmettervi le emozioni che volevo, penso sia la soddisfazione più bella per una "scrittrice"... e devo darti atto che, ebbene no, non è stato il maggiordomo XD Bacioni!
Berlinene: la mia mente contorta non potrebbe MAI rendere tutto più semplice, MUAHAHAHAH!!! XD Leggere per credere *blink*
OnlyHope: ehm... ci sei? Sei svenuta? No, ti prego, metti giù quella mazza, che adesso ti spiego tutto!! E' normale che gli indizi conducano a lei, ma abbi fede *cipcip*...
Saretta: molto felice che tu ci stia prendendo gusto, e ricordati che io considero Tsucos... ehm, Tsubasa meno capra di quello che sembra XD
Melanto: tranquilla, ormai non cambio più niente, la storia è stata scritta e il finale è giù pronto, quindi andateci pure giù di supposizioni!!! A te piace quando si parla del cadavere di Tsubasa, vero?? Sadica... -_-
Bacioni anche a tutte quelle che hanno letto e... restate sintonizzate!

   
 
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