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Autore: The_Lock    10/11/2014    3 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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1.5

 

“Skylar, svegliati! È pronta la colazione!”

Il bruno mormorò qualcosa, cercando di rigirarsi fra le coperte senza successo poiché non le trovava, gli occhi ancora chiusi dal sonno pesante e dai sogni agitati. Pensò che magari erano cadute, e cercò di tornare a dormire.

“Skylar!” continuò sua madre dal piano di sotto.

“Mmmmh!” rispose il ragazzo. Fece per prendere il cuscino ma non trovò neanche quello sotto la testa, allora decise di aprire gli occhi. Mise a fuoco e si ritrovò a pensare, dubbioso, di non ricordarsi che il soffitto fosse così vicino al suo letto...

“SKYLAR, MUOVITI!” urlò la madre, bussando alla porta. Skylar sussultò e cadde sul materasso con un tonfo sordo. Si alzò e corse al piano di sotto dove c'era un'abbondante colazione preparata per lui, ma uno strano sorriso gli partiva dalle labbra e non riusciva a fermarlo.

Si preparò canticchiando una canzone che aveva abbozzato anni fa per Lydia, poi sistemò lo zaino ed aspettò che il pullman passasse a prenderlo.

“Ehy, Sydney!” squillò il bruno, sedendosi vicino al biondo.
“Ehy! Come mai così allegro?” chiese l'amico, togliendosi le cuffie.

“Stavo volando!”

 

La campanella suonò per l'ennesima volta, quel mese, ma la fine di Ottobre portava un certo brio nell'aria dell'istituto Bukowski: Halloween si stava avvicinando e si vociferava la possibilità di una festa in maschera a casa di Lilian Pop, una facoltosa- e ricchissima -ragazza del liceo che adorava organizzare feste quando i suoi genitori erano fuori città.

Ovviamente non tutti erano degni di passare una notte a casa della biondissima Lilian, e gli inviti erano distribuiti in gran segreto fra le élite più popolari della scuola.

“Ciao, Lydia.” disse Tyler, sorridendole. La rossa lo squadrò, chiuse l'armadietto e si avviò verso la classe, senza neanche salutarlo. “Ehi Lydia?” domandò lui, inseguendola.

“Scordatelo.” rispose.

“Cosa? Volevo solo salutarti!” si giustificò Tyler, ma la ragazza lo squadrò ancora e il rosso cedette sotto il suo sguardo verde. “Ok, sì... vorrei chiederti se magari tu potessi, come dire, intercedere per farmi avere un invito alla festa di Lily Pop.

“Scordatelo.” riprese lei, aumentando il passo.

“Oh avanti!” si lagnò lui, raggiungendola e prendendola sottobraccio.

“Non ho alcuna intenzione di dire a questa ragazza chi invitare alla sua festa! È da maleducati.” spiegò, cercando di mantenersi calma e assumendo un tono da maestrina.

“È anche da maleducati andare ad una festa pur sapendo che uno dei tuoi migliori amici smania dalla voglia di andarci!” le sorrise lui con aria assolutamente soddisfatta.

“Chiedi a Kyle.” sbuffò lei.

“Chiedi a Kyle cosa?” domandò il moro raggiungendo i due ragazzi.

“Kyle! Grazie al cielo! Tu che sei una persona ragionevole, puoi procurarmi un invito per la festa di Halloween di Lily Pop?” lo pregò Tyler, quasi mettendosi in ginocchio.

“Bé sì puoi venire, se ti va di essere il mio +1...” mormorò, e Tyler si lasciò sfuggire un sì a volume talmente alto che tutto il corridoio si girò in sua direzione.

 

Sydney aprì l'armadietto e una busta di carta cadde svolazzando fino ai suoi piedi. Il biondo guardò la busta in maniera curiosa e successivamente si piegò e la aprì.

L'invito alla festa di Lilian Pop. Sydney storse il naso, chissà perché si sarebbe aspettato qualcosa di più divertente, o magari romantico, invece del solito invito da Lilian. Fece per accartocciare il biglietto, ma una voce dietro di lui lo fece sobbalzare.

“NON OSARE!” urlò Lilian, dandogli un colpo alla fronte e strappandogli l'invito dalle mani.

“Ma che...” mormorò il biondo, confuso, guardando Lilian stendendo l'invito contro l'armadietto accanto, spiegando tutte le pieghe.

“Sydney Waterline! Questo invito è per te, per nessun altro!” strillò.

“Sì, ok, ma...”
“Ma niente...- sbottò, avvicinandosi a lui con fare assassino. -Non fare lo stupido. Tutte le persone più rilevanti sono state invitate e tu, ammettiamolo, non sei poi così famoso ma...” si interruppe, accarezzandogli una ciocca di capelli. Sydney era indietreggiato così tanto da schiacciarsi completamente contro il suo armadietto, un altro passo e sarebbe entrato dentro e non che gli sarebbe poi così tanto dispiaciuto.

“Ma?” chiese lui, visto che la pausa si era prolungata fin troppo.

“Ma con questo bel visino potresti arrivare ovunque.” gli sorrise con labbra piene di lucidalabbra al lampone- ne sentiva l'odore.

“Per questo mi hai invitato?” domandò lui, aggrottando la fronte, leggermente infastidito. Lilian parve non accorgersi del suo tono e si avvicinò, come volesse baciarlo.

“Ehi Syd...” mormorò Kyle. La voce del moro era un chiaro segnale di salvezza in quel momento. Sydney non si era accorto che la campanella era suonata da poco e che stavano tutti dirigendosi verso le proprie aule, e fra poco sarebbe dovuto tornare in classe con Kyle.

Lilian storse il naso e ripiegò l'invito poggiandolo sul palmo di Sydney.

 

“Chi è Lilian Pop?” domandò Skylar, mordendo una mela rossa e lucida, lasciando gli altri quattro amici di stucco per la sua domanda. Il bruno si rese conto di averla sparata grossa, e che magari questa Lilian Pop era l'equivalente liceale di Carla Bruni, ma Skylar si era sempre tenuto al margine di queste gerarchie di scuola.

“Una diva!” rispose Tyler con la bocca piena.
“No, è solo una ninfomane che organizza belle feste...” rispose Lydia, sbucciando con aria annoiata un chicco d'uva con le sue unghie rosse.

“N-ninfomane?” domandò Sydney, passandosi una mano fra i capelli.

“Prima ha quasi stuprato Syd!” rise Kyle, facendo ridere tutti gli altri. “Però sono intervenuto. Non volevo rovinarti la piazza, biondo!” gli disse, guardando il suo chicco d'uva.

“No, hai fatto solo bene. Quella ragazza mi inquieta. Mi ha picchiato perché stavo accartocciando il suo invito senza neanche leggerlo. Deve avere qualche problema...” spiegò.

“Sì. È una ninfomane.” riprese Lydia. “Ma allora siamo stati invitati tutti?” domandò, guardandosi attorno, ma Skylar fu l'unico che fece di no con la testa.

“Puoi essere il +1 di Sydney...” propose Tyler, ma il biondo fece di no con il capo e tirò fuori dalla giacca il biglietto, mostrandolo ai ragazzi: l'invito di Sydney era l'unico senza +1 incluso.

Tyler e Skylar risero fino alle lacrime, ed anche Lydia si trattenne a stento: a tutti sembrava abbastanza ridicolo il destino di Sydney e la pazzia di Lilian.

Kyle era l'unico che invece di ridere sorrideva non troppo di gusto, osservando il biglietto e iniziando a sentire una vampata d'odio nei confronti di Lilian.

“Ora si spiega perché ti ha invitato nonostante tu non sia così popolare.” disse Lydia, osservando il biglietto e restituendoglielo. “Comunque, Sky puoi venire come mio +1.” spiegò la rossa, sorridendo al bruno.

Un pezzettino di mela andò di traverso e Skylar iniziò a tossire, e solo dopo un sorso d'acqua e le pacche generosamente forti di Kyle riuscì a stare meglio.

“E Doug?” chiese Skylar, schiarendosi la voce.

“Io e Doug abbiamo due biglietti a testa. E tu sarai il mio +1” spiegò, tornando a sbucciare il chicco d'uva.

“Non gli darà fastidio?” domandò Tyler e Lydia fece spallucce, succhiando la polpa dell'uva.

“Può essere.”

“Mi ammazza.” sospirò Skylar.

 

Nonostante ci fosse la restrizione della popolarità, Lilian Pop riuscì a invitare una trentina di persone grazie alla sua tecnica del +1. La festa procedeva alla grande e lei accoglieva gli invitati con un vassoio pieno di bicchieri di cocktail. Per regola i +1 dovevano presentarsi insieme alla porta, ed i primi furono Kyle e Tyler, il primo vestito da cowboy, il secondo da zombie.

“I cowboy non fanno paura.” squillò Lilian: da quando le aveva sottratto Sydney in quell'incontro per i corridoi l'aveva odiato. Kyle non provò neanche a risponderle, prese quello che gli sembrava il cocktail meno fruttato di tutti e andò ad unirsi alla compagnia, salutando Banquo e gli altri.

Poco dopo arrivarono Lydia e Skylar, la prima vestita da strega ed il secondo da diavolo. A Lilian piacquero molto i vestiti, soprattutto perché- e non si fece problemi ad urlarlo vicino a Doug - “Era risaputo che le streghe andassero a letto con i demoni.”

Infine arrivò Sydney vestito da vampiro con un paio di canini finti, una camicia leggermente sporca di sangue e i capelli biondi pettinati all'indietro. Senza neanche dirgli qualcosa, Lilian lo tirò a sé e gli ficcò la lingua in gola, lasciandolo poco dopo perché erano arrivati altri ospiti.

“Si preannuncia una lunga serata, vero Sydney?” domandò Skylar, mentre il biondo si accasciava sul divano vicino all'amico. Sydney mormorò qualcosa e poi tornò a bere il bicchiere che gli aveva offerto Lilian.

Qualcuno suonò alla porta e Lilian andò ad aprire, trovandosi una ragazza alta, magra e pallida che non ostentava nessun trucco in particolare, ma era vestita di nero e lacrime nere erano incrostate sulla guance.

“Ci conosciamo?” domandò Lilian, ma la ragazza la ignorò ed entrò, dirigendosi verso la piscina.

 

La sala era affollata e nessuno degli invitati si accorse della ragazza sola, in giardino che fissava l'acqua della piscina e vi tendeva una mano sopra, ruotando leggermente il polso prima in un senso, poi nell'altro.

Un'ombra nera viaggiò velocemente prima sulla superficie e poi sul fondale, posandosi fra le mattonelle azzurre, nascondendosi dalla luce delle lampade abbaglianti. Fatto ciò, si tolse le scarpe e si tuffò, scomparendo nell'elemento.

 

“Non sei stanca di rimanere attaccata ai tuoi amici?” domandò Doug, stringendo i fianchi di Lydia fra le sue braccia. La rossa fece di no con la testa, appoggiando la testa sul petto del ragazzo.
“Sono delle brave persone...” mormorò,vedendo i quattro ragazzi scoppiare a ridere per una battuta di Skylar che lei, purtroppo, non aveva sentito.

“Sì. È che avete fatto amicizia così in fretta che... sembra siate legati da qualcosa di molto forte.” mormorò, Doug, ondeggiando al suono della musica lenta e rilassante. Lydia gli sorrise, baciandolo sulle labbra, ma non disse altro. Odiava quando Doug toccava quell'argomento, e lei non poteva far altro se non mentire.

Dall'altro lato della sala, Sydney si divertiva con gli altri quando un brivido lungo la schiena lo costrinse ad afferrare l'avambraccio di Kyle per reggersi.

“Stai bene?” domandò Kyle.

“Sì, sì... ho avuto un attimo di...” mormorò, senza concludere la frase poiché Lilian attentò di nuovo al biondo, buttandoglisi addosso e minacciando di baciarlo ancora, ma per sua fortuna l'arsenale di amici non era stato preso alla sprovvista.

Kyle lo tirò via, mentre Skylar e Tyler iniziarono a tempestarla di domande e commenti inutili che la mandarono in tilt in poco tempo.

“Bella casa, Lilian.”
“Grazie.” sorrise lei, delusa.

“Sei nata qui? Quanto vorrei essere nato io qui! Sai quante cose avremmo potuto fare?” domandò Skylar, rivolgendosi anche a Tyler.

“Nascondino... strega comanda colore...” annuì Tyler “A cosa ti piaceva giocare da piccola?” le domandò, lasciando Lilian titubante.

“Ma...” iniziò.

“Non rispondermi con le bambole! Quelle cosette sono inquietanti! Mia sorella più piccola ne ha un armadio pieno e mi inquietano!” rise Skylar, dandole un colpetto complice.

“Anche io le odio! Cioè sono promiscue per delle bambine...” mormorò Tyler.

“Sì, poi crescono senza una base di principi morali...” annuì Skylar.

“Io...” mormorò Lilian, non riuscendo a liberarsi da quel turbine di parole. “Io... SE ANDIAMO TUTTI IN CUCINA VI SERVIRO' IL DOLCE!” comunico abbassando il volume della musica ed alzando quello della voce.

“Dolce? Che dolce?”

“Torta di mele?”

“No, al massimo è torta di zucca! Siamo ad Halloween, ricordi?”

“Ah gà, che stupido! Allora torta di zucca?”

“Zitti e mangiate!”

 

Faceva abbastanza freddo per tuffarsi in piscina, ma Sydney non resistette alla tentazione di levarsi le scarpe, arrotolarsi i pantaloni e mettere i piedi in acqua, muovendoli spensieratamente. Kyle, invece, passeggiava sul bordo, tirando ampie boccate con la sigaretta e sbuffando nuvole di fumo grigiastre, divertito dal comportamento di Sydney.

“Non hai freddo?” domandò Kyle.

“Mi piace il freddo.” gli rispose, sorridendogli.

“Io non lo sento.” confessò, scrollando le spalle e sedendosi al suo fianco, togliendo anche lui scarpe e calze ed arrotolandosi i jeans. Il biondo subito scoppiò a ridere.

“Stai riscaldando l'acqua.” spiegò, prendendo la mano del moro nella sua e immergendola prima vicino a se stesso e poi vicino alle gambe del biondo, dove l'acqua rimaneva fredda.

“Non sapevo avessi questo potere.” mormorò, non lasciandogli la mano.

“Credo sia una deformazione del tuo potere incendiario.” gli sorrise, lasciandogli la mano, accorgendosi solo un attimo dopo di aver fatto uno sbaglio abbastanza forte, infatti Kyle si girò a guardare l'acqua, schiarendosi la voce, come fosse imbarazzato.

“Anche la tua pelle è calda.” mormorò il biondo, girandosi a guardarlo perché voleva studiare per bene la sua reazione, e voleva riparare al danno di avergli lasciato la mano.

“Sì... ho una temperatura interna abbastanza alta.” sorrise, ricambiando il suo sguardo.

“Io sono sempre stato gelido.” gli disse, poggiandogli la mano sul collo. Kyle deglutì, una scossa percorse entrambi, uno inebriato da una frescura che lo faceva sentire limpido, l'altro eccitato da una calura che lo faceva sentire più vivo. Il moro guardò verso la casa: erano tutti in cucina e nessuno accennava a tornare.

Si passò la lingua fra le labbra per inumidirle e avvicinò il suo volto a quello del biondo, sempre più vicino, fino a sfiorarsi gli zigomi con la punta dei rispettivi nasi. Stavano entrambi assaporando quel momento cercando di addomesticare la forza degli elementi che bruciava e scorreva dentro di loro, una lotta eccitante fra razionalità e sessualità.

Kyle decise di rompere quell'attimo bruciando gli ultimi millimetri di distanza, quando sentì un tonfo dell'acqua ed allora aprì gli occhi per scoprire che il biondo non era più vicino a lui.

“Syd?” domandò, schiarendosi la voce per poi guardare in basso e rabbrividire: l'acqua era nera.

 

  
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