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Autore: Astrea9993    14/11/2014    1 recensioni
I Babbani sembrano vivere inconsapevolmente le loro vite miopi e incapaci di vedere davvero ciò che li circonda, inconsapevoli della guerra che divide i maghi in due schieramenti e, il cui esito,  risulterà fondamentale per la loro sopravvivenza. I Babbani sembrano incapaci di combattere da soli le proprie battaglie.  
Ma Antonella White non è così, è una Babbana ed è fiera di esserlo. Coraggiosa, intelligente e testarda si troverà suo malgrado catapultata in un mondo magico popolato di strane creature, vecchi bislacchi, amici con la stesa maturità di un bambino di due anni, licantropi, pazzi assassini ed amiche leali e totalmente fuori di testa…
Antonella scoprirà un mondo bellissimo purtroppo minacciato da una terribile guerra e deciderà di combattere sia per proteggere coloro che ama, sia per dimostrare a tutti i maghi che non bisogna sottovalutare i Babbani perché questi sono molto meno inermi di quanto non si pensi…
Genere: Commedia, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Nuovo personaggio, Regulus Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 29
 
Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari
 

E alla fine anche il momento degli esami era giunto.
Nei giorni prima si erano tenuti gli esami di Erbologia, Incantesimi, Storia della magia, cura delle creature magiche, Antiche Rune, Pozini e Divinazione mentre, quel giorno, si sarebbero tenuto l'esame di Difesa Contro le Arti Oscure. Gli ultimi esami, che si sarebbero tenuti il giorno dopo, sarebbero stati quello di Trasfigurazione e quello di Astronomia che si sarebbe tenuto nella notte.
La fine delle lezioni era quindi ormai imminente e io non sapevo se accoglierla con sollievo o angoscia.
Quello era infatti l'ultimo anno di Lestrange ed Avery ed io ben presto avrei potuto sbarazzarmi di loro eppure, questo pensiero che sarebbe dovuto apparirmi rincuorante, non riusciva a farmi sentire più al sicuro.
D'altro canto con il sopraggiungere della fine dell'anno mi ero ritrovata a tirare le somme, a ripensare a quell'ultimo anno e ritrovandomi a pensare che tutto era cambiato, io ero cambiata. Non restava quasi più nulla dell'Antonella Babbana con le sue ambizioni Babbane, pian piano ero diventata Nelly, una nuova me stessa. Avevo abbandonato la mia casa e la mia famiglia e non sapevo se le avrei più riviste. Avevo trovato una nuova famiglia e poi avevo trovato Sirius...
Il mese di Giugno era stato il più duro da quando era giunta ad Hogwarts.
Forse era colpa di questa malinconia che mi aveva improvvisamente assalita, in quei giorni infatti ero stata invasa da un forte senso di inutilità, mi sentivo un'inutile pedina risucchiata in qualcosa di troppo grande e, per la prima volta, sentivo di aver rinunciato a tutta la mia vita per qualcosa di pericoloso e indefinito ma forse, il vero problema, era che la famiglia che credevo di aver ritrovato e ricreato si stava lentamente disgregando e io stavo perdendo quelle poche certezze che credevo di essere riuscita a costruire.
Dopo la bravata di Sirius infatti, tra Lily e i Malandrini (escluso ovviamente Remus) vi era la freddezza più assoluta.
Certo, anche prima i rapporti tra Lily, James e Sirius non erano stati dei più rosei ma prima, per lo meno nel momento del bisogno, tra loro vi era una sorta di solidarietà.
Sapevo che prima del mio arrivo i rapporti tra i tre erano stati più tesi e che forse era stata proprio la mia amicizia con Lily a comportare quel riavvicinamento ma, nonostante tutto, non avrei mai pensato che la bravata di Sirius avrebbe portato ad una tale rottura.
Ora io e Marlene eravamo costrette a dividerci tra Lily e i Malandrini consce che tentare di riunire i nostri amici tutti assieme appariva ormai impossibile.
Lily in quei giorni si era riavvicinata a Severus e, nonostante non lo dicesse apertamente, sapevo che la mia amica non approvava la mia relazione con Sirius né l'affetto che mi legava a James. Lily sapeva che James e i Potter erano la mia nuova famiglia e, nonostante comprendesse la mia situazione, non riusciva ad accettare fino in fondo la mia neutralità.
Avevo provato a parlare a Lily di quanto era accaduto quella fatidica notte di luna piena ma lei non aveva neppure voluto ascoltarmi inoltre James aveva proibito sia a me che a Sirius di rivelare a Lily il fatto che lui non centrasse nulla con lo stupido piano architettato da Sirius. James sosteneva che se Lily non era disposta ad ascoltarlo o a concedergli il beneficio del dubbio non toccava a noi rincorrerla per convincerla a tornare sui suoi passi. Per la prima volta James appariva davvero rassegnato a rinunciare per sempre a Lily Evans, eppure quando Piton rivolgeva qualche sorriso sprezzante a James potevo vedere distintamente i muscoli del mio amico farsi più tesi e la mano correre quasi istintivamente alla bacchetta...
Quello che ricavava dalla situazione la maggior parte dei benefici era indubbiamente Piton, ora infatti Lily e James si erano definitivamente allontanati e, all'apparenza, molto difficilmente si sarebbero riavvicinati quello che infatti Lily non riusciva a perdonare a James era il fatto che lui fosse riuscito a farle cambiare idea e a farsi lentamente strada nel suo cuore per poi deluderla perché Lily si sentiva indubbiamente delusa e tradita eppure, la parte più codarda di lei, era felice che Potter si fosse rivelato il solito sbruffone perché lei era in grado di gestire un Potter arrogante ma non sapeva come comportarsi con un Potter più maturo che si stava facendo lentamente strada nel suo cuore.
In un certo qual senso potevo comprendere Lily perché anche io mi sentivo tradita la differenza tra me e la mia amica era solo una. Lei non era stata davvero tradita, anzi era stata la mia amica a saltare da sola alle conclusioni affrettate invece Sirius aveva davvero tradito la mia fiducia. Sirius aveva abbattuto lentamente tutte le mie difese e si era fatto lentamente strada nel mio cuore ed ora sentivo di non potermi fidare totalmente di lui. Sapevo che il mio ragazzo mi amava e che non mi avrebbe mai fatto del male ma quando mi diceva che sarebbe andato a studiare con Remus o che andava a fare un salto nelle cucine non potevo fare a meno di domandarmi se mi stesse dicendo la verità o se si stesse recando ad affogare Lestrange nel lago nero.
Inutile dire che avevo vissuto quegli ultimi giorni nell'angoscia.
Mi sforzavo con tutte le forze di dare a Sirius la massima fiducia ma questa nuova diffidenza era un sentimento inconscio che non riuscivo a controllare come non riuscivo a controllare l'amore che provavo per lui, eppure, nonostante tutto, questa diffidenza, questa barriera che avevo inconsciamente eretto tra noi aveva influito negativamente sulla nostra relazione.
I contatti tra noi si erano fatti più radi ed era da giorni che non riuscivamo a stare un po' da soli. Sapevo che la colpa era mia, che ero io ad essere sfuggente, eppure non riuscivo a frenare questo mio istinto.
Invidiavo James e Remus.
Loro erano riusciti a perdonare Sirius per davvero.
Certo, Sirius e James si erano presi a pugni mentre Remus non aveva colpito James unicamente in virtù del fatto che, quando i due si erano rivisti, Remus era ancora troppo debole per farlo, dopo di che James e Remus avevano fatto penare Sirius per settimane costringendolo a far loro da elfo domestico per farsi perdonare.
Anche Peter aveva provato a comandare Sirius a bacchetta ma, dopo che questi gli aveva rifilato un occhiataccia ci aveva rinunciato.
Sirius aveva sprimacciai il cuscino di James e spalmato la marmellata sul pane tostato di Remus per almeno quindici giorni prima di dare di matto.
A quel punto gli amici si erano limitati a ridere e a confessare che volevano soltanto scoprire fin dove si sarebbe spinto prima di impazzire.
Ammiravo i Malandrini ed il modo in cui riuscivano a superare i rancori e ad andare oltre ma per me non era così semplice. Mi ero domandata se forse il mio amore per Sirius non fosse abbastanza forte per poi giungere alla conclusione che no, io ero assolutamente totalmente innamorata di Sirius Black, che per me lui era il primo e il solo ma avevo bisogno di tempo.
 
"ultimo ripasso prima dell'esame?" domandò Sirius mentre si accomodava accanto a me, il braccio destro posato sullo schienale del divanetto su cui ci eravamo seduti a circondarmi le spalle.
"esatto" mormorai distrattamente mentre alzavo lo sguardo dal pesate tomo che mi ero adagiata sulle gambe.
"farai faville come sempre" mi incoraggiò
"sono un po' preoccupata" ammisi io "credo di essere stata poco precisa nel rispondere alla prima domanda di Cura delle Creature Magiche, in Antiche Rune devo aver tradotto erroneamente un termine e per quanto riguarda Divinazione io non sono una veggente e..."
"andrà tutto bene" mi interruppe lui "e dopo che avrai finito di farci vergognare di noi stessi, aggiungendo alla lista degli Eccezionale che prenderai anche un Eccezionale in Difesa Contro le Arti Oscure, potremmo passare un po' di tempo assieme, è da giorni che non stiamo un po' da soli" mormorò Sirius
"mi dispiace" risposi io "ho promesso a Lily di aiutarla a ripassare per Trasfigurazione e tu faresti bene a fare altrettanto" lo rimproverai
"mi pare di cavarmela piuttosto bene in Trasfigurazione" mi canzonò lui "anzi, se hai bisogno di ripetizioni..."
"ora è meglio andare o faremmo tardi" intervenni io mentre, prima di alzarmi, mi chinavo a posare un bacio all'angolo delle labbra di Sirius.
 
 
 
*****
 
 
 
Nonostante non fosse la prima volta che la vedevo così arredata mi fermai per un attimo a scrutare la Sala Grande.
Le tavole delle quattro case erano ora svanite lasciando il posto a centinaia di tavoli più piccoli.
"Hanno già preso i posti migliori" si lamentò James
"se non avessi perso tempo a cercare le tue mutande porta fortuna prima di ricordare che Sirius le aveva già distrutte mesi fa saremmo arrivati prima" lo rimproverò Remus
"Non è colpa mia se Felpato è un vandalo"
"Se tu, Ramoso, imparassi a tenere le tue cose in ordine..."
"Erano dentro al..." James si arrestò lasciando che le parole gli morissero in gola, Lily era appena arrivata assieme a Piton e Marlene.
"Ciao" li salutati mentre i tre, nonostante la palese riluttanza di Lily e Piton si fermavano per un momento accanto a noi
"Nelly, Lene, Remus, ci vediamo dopo, la compagnia al momento non è delle migliori" disse Lilly prima di andarsene seguita da un Severus che non mancò di rivolgere un sorriso soddisfatto a James.
"Vorrei proprio sapere cos'ha da ridere quell'idiota di Mocciosus" si lamentò James mentre si passava distrattamente una mano tra i capelli già di per se scompigliati.
"Probabilmente è lieto del fatto che tu sia ormai fuorigioco e che le possibilità che tu esca con Lily siano ormai pari a zero" rispose con molto tatto Marlene che di certo non era una grande fan di Piton.
"Secondo me si sta semplicemente montando la testa dato che ultimamente siamo stati piuttosto morbidi nei suoi confronti" intervenne Sirius.
Certo perché ora far quasi sbranare Piton dal proprio amico licantropo voleva dire procedere coi piedi di piombo! Pensai tra me e me per poi limitarmi ad esclamare un "Sirius" indignato seguito a ruota da un "Felpato!" Che aveva appena esclamato Remus
"Andiamo, lo so di aver esagerato l'ultima volta ma che ne so... passare la notte appeso a testa in giù dalla Torre di Astronomia non gli farebbe male"
"Voi due non azzardatevi a fare cavolate e pensate ai G.U.F.O" sentenziai adirata
"Tanto Lily pensa già che io sia un idiota attacca brighe, non potrei far nulla per peggiorare la situazione" commentò mestamente James
"Andiamo" mormorò Remus mentre mi allontanava dai due idioti e si apprestava ad occupare uno dei banchi dopo aver detto ai sopracitati idioti che fino alla fine dell'esame non voleva vederli né se sentir alcun suono provenire da loro.
Non c'era alcun dubbio: un Lunastorta di cattivo umore era l'arma migliore da utilizzare contro James e Sirius, pensai tra me e me mentre mi accomodavo a qualche banco di distanza da Remus e Peter si apprestava a sedersi accanto a me.
 
Poi era iniziato l'esame ed io non avevo potuto fare a meno di scoppiare a ridere nello scorgere la domanda numero dieci:
 
"indicare i cinque segni che identificano un lupo mannaro"
 
Di certo a quella domanda avrebbe saputo rispondere persino Pete che, dall'inizio dell'esame, non faceva altro che guardare il foglio spaventato per poi cercare di copiare da me che stavo volutamente scrivendo in modo chiaro e leggibile...
Certo, forse non avrei dovuto ridere in quella maniera dato che ora Vitius, che quel giorno era di sorveglianza, mi stava rivolgendo un'occhiata perplessa ma poi sembrava aver rinunciato a comprendere il mio stato d'animo, effettivamente quel giorno gli studenti erano piuttosto tesi se non vicini ad una crisi di nervi, una Tassorosso aveva persino appallottolato la pergamena per poi, vinta da una crisi di nervi, infilarsela in bocca.
Si, dopo quella scena Vitius doveva essere giunto alla conclusione che la mia risata non fosse poi così preoccupante.
Mi apprestai a controllare le mie risposte per poi lasciare la pergamena in bella vista e alla portata di Pete mentre io mi guardavo attorno.
Remus era ancora intento a controllare le proprie risposte mentre Sirius era rilassato sulla sedia in bilico su due zampe avvolto da quell'alone di distratta eleganza di cui solo lui era capace. Seduto pochi posti più avanti c'era James che, dopo aver sonoramente sbadigliato si affrettò ad approfittare della distrazione del professore per voltarsi e rivolgere un sorriso a Sirius.
Io, dal canto mio, rivolsi un occhiataccia alla Monroe che era intenta a mangiarsi il mio ragazzo con gli occhi e che, non appena ebbe intercettato il mio sguardo, ebbe la decenza di mostrarsi impaurita. A quanto pareva aver castrato Lestrange aveva insegnato alle persone a non sottovalutarmi.
"Giù le piume!" Esclamò Vitius annunciando la fine dell'esame
"Restate seduti mentre raccolgo i compiti" soggiunse prima di appellare a se i compiti e venire travolo dai rotoli di pergamena.
Velocemente mi apprestai a riporre piuma e inchiostro nella borsa per poi bloccare Lily che era seduta diversi posti avanti a me "vado a prendere il libro e gli appunti di Trasfigurazione in camera e ci vediamo in cortile" annunciai prima di fiondarmi in corridoio.
 
"Uno: è seduto sulla mia sedia, due: indossa i miei vestiti, tre: si chiama Remus Lupin" disse Remus scatenando l'ilarità di James e Sirius mentre Peter sembrava piuttosto preoccupato, era ovvio che parlassero della fantomatica domanda numero dieci...
"Hai dimenticato due dei cinque segni che identificano un lupo mannaro" intervenni Io mentre, dopo avere raggiunto i ragazzi che erano qualche metro avanti a me, cingevo le spalle di Remus con un braccio
"Io aggiungerei quattro: un' intelligenza superiore alla media e cinque: una notevole dose di ironia"
"Devo forse essere geloso, Belle Gambe" mi canzonò Sirius
"Assolutamente no, vorrei evitare di essere affatturata da Marlene, le sue fatture orcovolanti sono micidiali"
"molto divertente"
"divertente?! Io non stavo scherzando!" continuai a prendere in giro Sirius
"immagino che per te prenderti gioco di me sia piuttosto divertente ma se non sbaglio devi studiare con Lily... O forse preferisci che ti ricordi per quale ragione non puoi stare senza di me..." mormorò Sirius prima di trarmi a se con fare allusivo
"mi spiace... Ma Lily mi aspetta" sussurrai prima di posare un lieve bacio sulle labbra di Sirius e scostarmi prima che potesse approfondire quel contatto.
"ci vediamo più tardi!" li salutai allegramente.
 
In quel momento non sapevo che quello sarebbe stato l'ultimo momento sereno che io e Sirius avremmo passato assieme prima che le cose precipitassero.
 
Avevo cercato di prendere i miei appunti e di raggiungere Lily il prima possibile ma le scale avevano pensato bene di cambiare proprio quando io vi ero sopra e, per poter raggiungere il cortile, ero stata costretta a fare un giro tremendo ma ovviamente non avrei mai dovuto scordare la sacrosanta legge di Murphy.
 
« Se qualcosa può andar male, andrà male. »
 
Invece avevo scordato quel sacro principio così, quando avevo raggiunto le sponde del Lago Nero ero rimasta spiazzata dalla scena che mi si era parata davanti.
Avevo dovuto farmi largo tra la folla a spintoni e poi avevo raggiunto James, Sirius, Lily e Piton.
Per la maggior parte del tempo ero rimasta immobile incapace di reagire, osservando la scena come se fosse qualcosa a me estraneo, qualcosa che non mi riguardava, come se quelle che si fronteggiavano non fossero persone a me così care.
 
Avevo visto Piton a terra, bloccato da funi invisibili, James che infieriva su di lui, Lily che gli intimava di smetterla e il mio amico che per tutta risposta le diceva che lo avrebbe fatto solo se lei fosse uscita con lui. Poi Piton si era liberato e aveva colpito di striscio James con un incantesimo per poi ritrovarsi subito dopo appeso a testai giù, la veste ricaduta sopra le gambe e un paio di mutande grigiastre in bella vista. A quel punto James si era deciso a liberare Piton ma Sirius era intervenuto pietrificandolo.
Poi tutto era precipitato.
Dopo l'ennesimo appello di Lily, James aveva lasciato andare Piton ed era stato a quel punto che Severus aveva pronunciato quelle parole:
 
"Non mi serve l'aiuto di una piccola schifosa Sanguesporco!"
 
Sapevo che Piton aveva detto qualcosa in cui non credeva spinto da l'ira ma quelle parole erano penetrate nel cuore di Lily con la forza di una lama.
 
« Se ci sono due o più modi di fare una cosa,
e uno di questi modi può condurre a una catastrofe,
allora qualcuno la farà in quel modo. »
 
James aveva cercato di rimediare, aveva intimato a Piton di scusarsi ma Lily se ne era andata ferita dicendo che tra lui e Piton non vi era alcuna differenza. Lily se ne era andata ferita da quello che fino ad allora aveva considerato il suo migliore amico mentre James fingeva che quelle parole non lo toccassero minimamente nonostante io sapessi bene che non era così.
Marlene, della cui presenza fino ad ora non mi ero neppure accorta, si era lanciata all'inseguimento di Lily ed io ero rimasti li, da sola ed immobile.
Poi un altro lampo di luce e Piton si era trovato ancora una volta a testa in giù.
 
"Allora... Chi vuole vedermi togliere le mutande a Mocciosus?"
 
Era stato solo allora che avevo trovato la forza di reagire.
 
"basta" avevo esclamato mentre mi frapponevo tra James e Piton
Per un momento avevo letto nel volto di James emozioni contrastanti e per un momento nei suoi occhi avevo scorto dell'esitazione che era stata subito cancellata dall'odio e dal rancore.
"mi pare che Mocciosus abbia ben sottolineato che non ha bisogno di alcun aiuto" disse James con disprezzo
"non ti pare di aver già fatto abbastanza, James?!" replicai con fermezza
"a chiamato Lily..."
"lo so come l'ha chiamata" lo interruppi io
"ma so anche che vi state comportando da bulli e io odio i bulli quinti piantatela" sentenziai mentre facevo saettare lo sguardo da James a Sirius
"e se ci rifiutassimo di farlo?!" intervenne Sirius sorprendendomi, io e lui avevamo già litigata, ci eravamo evitati e non avevamo parlato per giorni se non settimane ma mai prima d'allora avevo sentito quell'ostilità.
Questa volta era diverso.
Questa volta si trattava di rancore e rabbia che avevamo a lungo celato e che ora stavano divampando improvvisamente e furiosamente.
"sarò costretta ad intervenire" dissi con calma cercando di mantenere la voce ferma e di non lasciar trasparire la morsa che mi attanagliava le viscere al pensiero di scontrarmi con le due persone per me più importanti.
"preferisci davvero Mocciosus a me, preferisci stare dalla sua parte piuttosto che dalla mia!" sbottò Sirius
"non sono dalla sua parte! Semplicemente non credo che la violenza sia la soluzione!"
"perché devi essere sempre così dannatamente buonista?!"
"perché se fosse per te questa scuola si sarebbe trasformata in un campo di battaglia molto tempo fa!" sbottai prima di voltarmi e prestare attenzione alla folla che ancora ci attorniava morbosamente. "e voi andatevene fuori dai piedi, lo spettacolo è finito!" sentenziai furiosa.
Per un momento gli studenti rimasero immobili, spiazzati ma poi, lentamente, se ne andarono tornando alle rispettive occupazioni.
"un campo di battaglia è sempre meglio di quest'inerzia e della tua ipocrita neutralità, questa è una guerra, Antonella"
"questa è solo violenza gratuita"
"certo! Perché tutti noi siamo peccatori mentre tu sei sei giunta qui per educarci dall'alto della tua virtù!"
"preferisci che finga che le cose vadano bene anche quando credo che voi stiate sbagliando?!"
"mi sembra che tu sia brava a fingere! È da giorni che sei scostante e distante! Da quant'è che non mi dai un bacio vero?! Se hai qualcosa da dire dillo e basta!"
"vuoi la verità?!" intervenni adirata "io ti amo ma tu hai tradito la mia fiducia ed ora non riesco più a fidarmi di te come prima e le tue azioni non fanno altro che confermare le mie paure! Tu sei meglio di così!"
"o forse sei tu che ti sei semplicemente innamorata di un'immagine illusoria" concluse Sirius e quelle parole che avevano un suono così definitivo mi colpirono al cuore con una forza inimmaginabile.
Mi ritrovai a lottare con me stessa per ricacciare indietro le lacrime che premevano per uscire.
Non mi sarei dimostrata debole.
"sei davvero un idiota, Black" mormorai debolmente lieta di essere riuscita a mantenere la voce ferma "e tu, James, abbassa quella becchetta e torna in te. Cos'è, solo perché Lily crede che tu sia un bullo arrogante hai deciso di gettare la spugna e darle ragione?! Tu sei migliore di così, lo hai dimostrato in tutti questi mesi e di certo dovresti sforzarti di essere migliore per te stesso, non per lei e Lily, un giorno, comprenderà cosa si è persa" conclusi poi prima di andarmene decisa a fuggire dal dolore che mi attanagliava il petto, illudendomi che se Sirius fosse svanito alla mia vista sarebbe sparita anche la mia sofferenza.
Inizia a camminare verso la foresta proibita per poi, dopo essere certa di essere svanita alla vista del mio ragazzo, mettermi a correre.
Quelle parole risuonavano così definitive nella mia mente... Che la nostra storia fosse davvero finita?!
 
 
 
*****
 
 
 
Stavo piangendo.
Era da molto che non piangevo o, per lo meno, era da molto che non piangevo per me stessa.
Era da molto che non piangevo per una stupida questione di cuore.
Quasi rabbiosamente mi asciugai le lacrime.
Non volevo piangere, io non ero una che piangeva.
Era di gran lunga molto meglio la rabbia al pianto, pensai mentre cercavo di richiamare quel sentimento alla mente.
Ero arrabbiata e come! Ero dannatamente arrabbiata con Sirius che, a quanto pareva, mi considerava solo buonista, ipocrita e falsa ma, allo stesso tempo, sentivo che entrambi avevamo perso e il dolore era così intenso da prevalere persino sulla rabbia.
Essere innamorati faceva davvero schifo, pensai amaramente.
Poi un rumore ed istintivamente avevo alzato gli occhi, fino a quel momento infatti ero rimasta inginocchiata a terra, gli alberi della foresta proibita come unici compagni e lo sguardo puntato verso il basso.
Era stato un rumore di passi a ridestarmi e, quando avevo alzato gli occhi avevo visto l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere:
 
Regulus Black
 
"non so se te lo hanno mai detto ma questa si chiama Foresta Proibita, il che vorrebbe dire che non ci puoi entrare" esordii io
Era da mesi che non mi trovavo a parlare faccia a faccia col più giovane dei fratelli Black, per essere più precisi era da quando uscivo con Sirius che i nostri contatti erano spontaneamente cessati, era come se dopo essere diventata la ragazza di suo fratello fossi divenuta invisibile e, come ignorava Sirius, Regulus aveva preso ad ignorare anche me.
"per i miei gusti sulle sponde del lago vi sono fin troppe persone" replico lui mentre si appoggiava con la schiena al tronco di un albero.
Sirius non avrebbe esitato a sedersi a terra ma Regulus era troppo composto e posato per fare una cosa del genere.
"ho sentito che tu e mio fratello avete dato spettacolo" disse poi casualmente sebbene io sapessi che in quelle parole non vi era nulla di casuale, Regulus Black soppesava ogni gesto ed ogni parola e in quella frase non vi era nulla di spontaneo.
"tuo fratello è un idiota, ma questo direi che lo sai già" mi lamentai
"era inevitabile che prima o poi te ne accorgessi" rispose Regulus sorprendendomi, non mi sarei mai aspettata una battuta da parte sua come non mi sarei aspettata il lieve e raro sorriso che mi rivolse nello scorgere il mio stupore
"ha detto che sono innamorata di un illusione. Io lo amo ma non sopporto di vederlo comportarsi come un bullo arrogante" mormorai spontaneamente, quasi tra me e me.
"prendersela con gli altri come hanno fatto oggi non è di certo nuovo per mio fratello e Potter, è solo da quando sei arrivata tu che hanno iniziato a moderare il loro comportamento" si limitò a dire Regulus, la sua non era una giustificazione ma una mera constatazione.
"non voglio che Sirius cambi per me ma io non posso accettare questo genere di ingiustizie! Non posso fare finta di niente" sbottai nervosa mentre mi alzavo in piedi ed iniziavo a camminare in circolo. 
"Non credo sia poi così semplice quando la persona che ami ti mette di fronte ai tuoi errori" disse Regulus e, anche questa volta, la sua era una constatazione.
"Non posso fare finta che vada tutto bene"
avevo già finto Che andasse tutto bene, avevo finto di non sentirmi tradita, di non aver perso fiducia, mi ero detta che le cose si sarebbero sistemate ma non aveva funzionato.
"Ma ora è finita e forse è meglio così" concluse Regulus.
Quindi era questo che voleva? Sapere se io e suo fratello ci fossimo lasciati? Dirmi che non ero degna di stare accanto ad un Black?
"Perché è meglio?" Dissi io, la voce improvvisamente dura e tagliente "perché sono una mezzosangue?! Perché non sono in grado di utilizzare i miei poteri?! O forse non sono abbastanza bella o intelligente?! Nulla di tutto questo ha importanza perché io amo Sirius e lui ama me" conclusi prima di andarmene.
 
Probabilmente se Regulus avesse saputo la verità sul mio conto non mi avrebbe neppure guardata in faccia.
 
 
 
 
*****
 
 
 
 
Non ero tornata subito al Castello.
Avevo vagato per il cortile senza una meta precisa esplorando i meandri meno battuti dagli studenti e rischiando più di una volta di perdermi e poi, uno ad uno, tutti gli studenti erano svaniti, il sole era tramontato ed io rimasta da sola.
Quando ero rientrata era già da molto passata l'ora di cena. Mi ero diretta verso il dormitorio decisa ad andare a letto.
Non volevo vedere James, o peggio, Sirius.
E poi, quando ero arrivata dinanzi al ritratto avevo scorto Severus Piton.
Era seduto a terra, la schiena appoggiata alla parete e lo sguardo di una persona distrutta. Eravamo due persone col cuore a pezzi.
"Sai bene che non verrà" dissi in un sussurro, avrei potuto mentire ma Piton era una persona intelligente e una patetica e consolante bugia sarebbe stata inutile "un giorno magari ti perdonerà ma ora Lily non verrà, lo sappiamo entrambi"
"Lo so, ma devo aspettarla" rispose lui e in quelle parole c'era un tale senso di necessità da stringermi il cuore.
Con quelle parole che avevano ferito Lily indelebilmente Severus Piton aveva distrutto se stesso perché per lui Lily era tutto.
Lentamente ero entrata in sala comune, avevo ignorato gli sguardi fissi su di me e, lieta che nessuno dei Malandrini al momento fosse presente, ero salita in camera.
Marlene e Lily avevano unito i rispettivi letti ed ora erano distese, strette l'una all'altra in un abbraccio.
Non avevo pronunciato alcuna parola, era bastato uno sguardo, sia io che Lily non stavamo piangendo ma entrambe avevamo il volto segnato di chi ha a lungo pianto. Silenziosamente mi ero unita a quella stretta desiderosa di dimenticare i miei dolori nell'oblio di una notte senza sogni.
 
Non sapevo che il peggio doveva ancora avvenire.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Salve a tutti! Eccomi qui con l'ennesimo capitolo "allegro" XD
Questo capitolo è stato per me un passaggio obbligatorio per cercare di rimanere il più fedele possibile a quanto stabilito dalla Rowling.
Scrivere questo capitolo è stato piuttosto complicato perché effettivamente mi sono resa conto di aver dipinto James e Sirius molto più maturi e civili di quanto in realtà non fossero a 15/16 anni pertanto far combaciare la mia visione con quanto descritto ne "L'ordine della Fenice" non è stato per niente facile.
Spero di essere comunque riuscita a far conciliare nel modo più armonioso possibile la mia visione dei personaggi con quanto stabilito dalla Rowling.
Spero inoltre che, avendo ripreso quanto scritto ne "L'ordine della Fenice" il capitolo non sia risultato troppo noioso. 
Ci tenevo inoltre a preannunciare che il prossimo capitolo sarà l'ultimo della mia storia (un capitolo che spero venga alla luce in modo più naturale di questo). L'ultimo capitolo sarà poi seguito da un epilogo.
Per quanto questo non sia l'ultimo capitolo ci tengo a tirare un po' le somme: calcolando che questa è stata la mia prima fanfiction e che ho scritto di volta in volta i singoli capitoli senza sapere bene dove sarei andata a parare in futuro probabilmente, tornando indietro, modificherei alcune cose di questa storia (prima tra tutte l'età dei personaggi).
Spero ad ogni modo che, nonostante tutto la storia sia risultata piacevole.
Ringrazio tutti coloro che leggono questa storia.
Astrea 
  
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