Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Storm of ice    15/11/2014    1 recensioni
Questa è la prima fanfiction che scrivo di questo genere, in realtà ho voluto fare un esperimento prendendo il carattere del cantante Adam Lambert e del suo chitarrista Tommy Joe Rattlif e unendolo a quello di Naruto e Sasuke. Questa ovviamente è una Sasunaru e spero che vi piaccia.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Deidara, Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke, Sasori/Deidara
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Naruto e Sasuke arrivarono molto presto a casa del biondo, stranamente non incontrarono traffico, così dopo aver parcheggiato l'auto, scesero e tendosi per man entrarono dentro la villa.

Di certo nessuno dei due si aspettava di trovare degli ospiti in casa, soprattutto Sasuke che rimase scioccato nel vedere i propri genitori comodamente seduti sul divano del salotto del biondo che conversavano amabilmente con i genitori di quest'ultimo.

- Mamma? Papà? Che ci fate qui?- esclamò il cantante stupito.
- Oh tesoro- disse la madre del moro, Mikoto – Non ci aspettavamo di trovarti qui- aggiunse mentre sorseggiava un bicchiere di vino.
- Questo dovrei essere io a dirlo, non tu mamma- rispose a sua volta il cantante
- Oh non fare tante storie figliolo … piuttosto non ci presenti il tuo fidanzato, anche se noi lo conosciamo già molto bene- disse Fugaku, il padre di Sasuke.
In un primo momento entrambi i ragazzi rimasero interdetti da quella esclamazione ma poi Naruto si riprese dallo stupore e si presentò:
- Piacere di conoscerla Signor Uchica, sono Naruto Uzumaki e … - ma non riuscì a finire la frase perchè le risate di suo padre, lo interruppero.
- Oh avanti brontolone, smettila di mettere in imbarazzo il mio ragazzo – disse Minato continuando a ridere.
- Minato mi levi tutto il divertimento così, la faccia che hanno fatto quando ci hanno visto era epica, peccato che non gli abbiamo fatto una foto- controbbattee il padre del cantante.
- Ti do pienamente ragione – disse Kushina alzando il bicchiere in direzione di quest'ultimo in segno di ringraziamento.
I due ragazzi non riuscivano a capire i filo della discussione, ma soprattutto si chiedevano perchè i quattro parlassero in maniera così amichevole.
- Ehm, scusate … potreste spiegarci che sta succedendo?- disse il biondo con voce calma anche se si percepiva benissimo la sua irritazione.
- Oh giusto, mi sembra ovvio che siate rimasti stupiti. Beh vedi, Naruto, Fugaku è il mio testimone di nozze, mentre Mikoto è la testimone di tua madre- rispose Minato che si era ripreso dall'eccesso di risate.
- Tu lo sapevi?- chiese il biondo al moro che scosse la testa per sottolineare il fatto che anche lui era all'oscuro dei fatti.
- Comunque che ci fate qui?- chiese il moro ai genitori che subito gli risposero:
- Mi sembra ovvio, siamo venuti a trovare te e tuo fratello Itachi- disse Mikoto.
- Questo lo avevo capito … Intendevo cosa fate qui a casa di Naruto?- domandò il moro con tono annoiato.
- Oh ti stavamo aspettando- replicò Fugaku con semplicità.
- E perchè mi stavate aspettando, di grazia?- continuò il ragazzo.
- Perchè- disse a sua volta il padre – staremo a casa tua per un po', diciamo per tutta la durata del nostro soggiorno qui in città-
Sasuke rimase sconcertato, non solo i suoi genitori si presentavano a casa del suo ragazzo senza preavviso, ma in più pretendevano di trasferirsi a casa sua in pianta stabile per un periodo ancora indefinito.
Tuttavia il ragazzo non poteva dire che gli dispiacesse completamente la cosa, dopotutto era da tanto tempo che non vedeva i suoi, così sospirando disse:
- E va bene, papà perchè non porti le valige in macchina, io vi raggiungo subito-
- Agli ordini – disse Fugaku, alzandosi e dirigendosi alla porta.
- Ti do una mano- saltò su Minato – anche noi dobbiamo andare, abbiamo approfittato già troppo dell'ospitalità di nostro figlio.-
- Papà non dire così- intervenne istintivamente Naruto sorridendo.
- Ma è vero amore e poi, dopo tutto, io e tuo padre dobbiamo inaugurare la nuova casa- disse Kushina con tono malizioso rivolta al marito.
- Questo non volevo proprio saperlo... piuttosto dov'è Alex?- chiese il biondo.
- Oh il piccolino è di sopra a dormire- rispose Mikoto e poi continuò – Hai proprio un bel bambino -
- La ringrazio Signora Uchica- replicò il chitarrista.
Sasuke abbracciò Naruto da dietro e poi gli sussurrò all'orecchio:
- Vorrei tanto rimanere con te e il cucciolo stasera ma … -
- Lo so, non ti preoccupare, ci vediamo domani- disse il biondo.
- Purtroppo domani non posso, ho un intervista importante- gli rispose il cantante con tono sconsolato.
- Davvero? Per quale rivista?- chiese curioso Naruto.
- Per il Rinnegan. In realtà non mi aspettavo che mi chiamassero, sai son molto selettivi- disse entusiasmato Sasuke.
- Si, ho sentito parlare del direttore della rivista … allora ti lascio andare, domani devi essere riposato.- così dicendo lo baciò appassionatamente e lo sospinse verso la porta.
Quando entrambi furono a corto di ossigeno si separarono e uscito dall'abitazione, Sasuke salì in macchina insieme ai suoi genitori, nel frattempo quelli avevano salutato Minato e Kuscina intenti, anch'essi, ad entrare nella propria auto.
Una volta richiusosi la porta alle spalle, Naruto venne assalito da uno strano senso di felicità misto ad ansia, per la grande occasione che il fato, o meglio una certa persona di sua conoscenza, avevano concesso al compagno.
Sorridendo il biondo pensò che oggettivamente il destino ha diversi modi per indicarti la strada da percorrere, alcune volte non devi far altro che seguire il tuo istinto, altre volte invece, sceglie di metterti alla prova, di farti soffrire, ti indica la strada più lunga e dolorosa, quella che non avresti mai scelto di tua volontà, ma che alla fine riesce a portarti alla felicità e questi sarebbero stati i pensieri di Itachi Uchica se solo avesse saputo come, quella che sembrava una semplice intervista, avrebbe messo in moto gli ingranaggi di questo destino beffardo.




 Itachi si alzò presto quella mattina, il sole era appena sorto e non sapeva spiegarsi il perchè, ma c'era qualcosa, all'altezza dello stomaco, che gli aveva impedito di riposare.
Decise, perciò, di farsi una doccia e prepararsi per la lunga giornata lavorativa: quel giorno, infatti, avrebbe dovuto accompagnare il fratello ad un appuntamento importante e tutto avrebbe dovuto essere perfetto.
Quando ebbe finito di vestirsi, lasciò un biglietti a Gaara avvertendolo che non sarebbe tornato per pranzo e uscì dirigendosi macchina.
Temendo di trovato molta confusione, decise di passare a prendere immediatamente Sasuke e, per avvertirlo, gli mandò un messaggio, chiedendogli anche di farsi trovare pronto per quando sarebbe arrivato.
Per tutto il tragitto fino a casa del fratello, Itachi continuò a provare quella strana sensazione che gli aveva impedito di dormire.
Sembrava proprio non volesse abbandonarlo e anche quando scese dalla macchina ritrovandosi il viso irritato del fratello davanti agli occhi, rimase ben presente in una piccola parte della sua mente.
- Ti rendi conto di che ore sono?- chiese Sasuke,con voce ancora più irritata,ma che in realtà voleva dire, “ vorrei tanto ucciderti all'istante, ma mi servi per guidare l'auto”.
- Si sono le 7:50 e noi arriveremo tardi se non ti sbrighi- rispose Itachi, facendo finta di non intuite i pensieri del fratello.
- Ma sei scemo manca ancora più di un ora al nostro appuntamento !!- quasi gridò in risposta il cantante.
- Lo so fratellino, ma preferisco essere in anticipo e poi guarda un po' qui – sorrise mostrandogli una confezione che aveva tenuto nascosta dietro la schiena - ti ho portato il caffè del tuo bar preferito- disse allegramente porgendoglielo nel palese tentativo di rabbonirlo.
- Sei un ruffiano lo sai vero?- sussurrò Sasuke sorseggiando la bevanda calda.
Con un piccolo ghigno dipinto sul volto, Itachi replicò:
- Lo so, altrimenti non avrei mai potuto fare questo lavoro. Ora andiamo altrimenti arriveremo davvero in ritardo.- detto ciò Itachi si diresse verso l'auto seguito a ruota dal fratello che continuò a lamentarsi per tutto il tragitto, borbottando qualcosa su fratelli traditori che non avevano rispetto per il sonno altrui.
Arrivarono in perfetto orario nonostante fossero parti con largo anticipo, infatti lungo la strada avevano incontrato un traffico infernale che li aveva rallentati.
Scesero dalla macchina e subito Itachi disse:
- Visto? Se non fossimo partiti così presto saremmo di certo arrivati in ritardo-
- Va bene lo ammetto, avevi ragione, ma non montarti la testa, stupido di un fratello- disse Sasuke ancora irritato per il brusco risveglio.
- Mi terrari il muso per tutto il giorno?- gli chiese il più grande mentre entravano nella hall del grande palazzo che ospitava il Rinnegan.
- Può darsi – rispose semplicemente il cantante seguendolo all'interno.
Appena messo piede sul lucido pavimento di marmo nero, i due fratelli furono subito investiti da un un fiume in piena di persone che andavano avanti e indietro, in tutte le direzioni, senza accorgersi della loro presenza. In questo turbinio di gente indaffarate, una giovane donna, all'incirca dell'età di Itachi, alta con neri capelli dai riflessi blu ei un piercing sotto il labbro inferiore, venne verso di loro.
Una volta giunta davanti a loro, gli porse la mano per presentarsi:
- Piacere di conoscervi, mi chiamo Konan e sono il secondo vice-direttore della rivista, mi occupo della scena musicale orientale e nipponica.-
- Piacere di conoscerla, sono … - ma Itachi non riuscì a completare la frase perchè la donna lo interruppe dicendogli:
- Itachi Uchica. Sa lei è molto famoso nell'ambiente, quasi famoso come suo fratello – e rivolgendosi al giovane cantante - Piacere di conoscerla Signor Uchica, siamo davvero onorati del fatto che abbia accettato il nostro invito-.
- Il piacere è tutto mio, sa non mi aspettavo che una rivista di simile levatura potesse essere interessata alla mia carriera- disse Sasuke mentre entrava con la donna dentro un ascensore.
- Non dovrebbe sottovalutare così la sua carriera, sta facendo delle cose davvero straordinarie per aver cominciato da così poco tempo e sicuramente ne farà di altrettante in futuro- disse Konan - Uhm … Grazie … - replicò con tono imbarazzato Sasuke. Itachi per togliere il fratello da quella strana situazione chiese alla donna:
- Mi scusi, prima si è presentata come secondo vice-direttore, mi dispiace, ma non credo di aver capito bene cosa intendesse-
- Oh non si preoccupi, gli spiegherò meglio la scala gerarchica dell'azienda. Vede ci sono due vice direttori nella rivista, una sono io, che come vi ho detto mi occupo di tutta la parte orientale e poi c'è mio marito,Yahiko, che si occupa di tutta la zona europea. In fine ovviamente, c'è il direttore che si occupa … beh … di tutto. Sapete è un tale stacanovista, ma non dovete preoccuparvi è davvero gentile e competente, di certo vi metterà a vostro agio- disse Konan.
- Quindi mi intervisterà il direttore del Rinnegan?- chiese Sasuke con tono scioccato, visto che tutto si aspettava tranne una cosa del del genere.
- Ha insistito molto, dice che ha avuto, come dire, una “soffiata” sul tuo talento e vuole parlarti di persona per essere certo, testuali parole, di star puntando sul cavallo giusto. - la donna sorrise, poi aggiunse - Eccoci arrivati – e così le porte dell'ascensore si aprirono e i tre si ritrovarono in un largo corridoio meno caotico rispetto a quello precedente.
- Bene vi porto dal boss – disse la donna che però dovette fermarsi dopo appena pochi passi poiché un ragazzo, super giù della sua stessa età le stava correndo in contro.
- Hei ciao amore- disse quest'ultimo rivolto alla giovane prima di baciarla.
-Yahiko, dove stai andando? Non dovresti risolvere quell'emergenza del set fotografico?- gli chiese Konan
- Quel cretino ha detto che se ne occupa lui …- poi rivolgendosi ai due fratelli - Oh tu devi essere Sasuke Uchica, piacere di conoscerti io sono Yahiko, il primo vice-direttore e mi occupo della scena musicale europea- disse il giovane porgendo la mano a Sasuke e in seguito a Itachi.
Nessuno dei due, però, avrebbe mai detto che quel ragazzo così singolare, ricoprisse un ruolo tanto importante nella rivista.
Effettivamente gli innumerevoli piercing che aveva sul viso, non aiutavano di certo a dargli un aria professionale,anzi, contribuivano insieme ai capelli rossi sparati in aria, a farlo sembrare più un musicista che un giornalista.
-Piacere di conoscerla, sono Itachi Uchica, fratello e manager di Sasuke- disse il più grande dei due stringendo la mano al ragazzo.
- Bene, il boss ha detto che vi potete già accomodare nel suo ufficio anche se sta completando una telefonata alla nostra sezione italiana- disse Yahiko ai tre.
-Ma non dovevi occupartene tu?- gli chiese la moglie.
- Avrei dovuto, ma sai com'è fatto, le brutte notizie le vuole dare lui, come se si volesse far carico di quest'ulteriore sofferenza- gli rispose il rossiccio.
-Già, allora li accompagno di la … tu dove stai andando?- rispose Konan.
- In farmacia, devo prendere delle cose- replicò Yahiko rivolgendo alla donna uno sguardo carico di emozioni.
- Capito, vai e non perdere troppo tempo- disse a sua volta.
- E' stato un piacere conoscervi, penso che ci vedremo dopo al servizio fotografica- così dicendo si congedò ed entrò in ascensore.
Konan scosse la testa e aggiunse a beneficio dei due giovani al suo fianco :
- Dovete scusarlo, è un tipo un po' stravagante, ma sa fare bene il suo lavoro e credo che se non ci fosse lui a quest'ora il direttore sarebbe ancora più musone di quello che è ahahahah-
- Siete davvero una bella coppia, da quanto state insieme?- chiese Sasuke alla donna,anche per movimentare la conversazione dato che il fratello si era chiuso in uno strano mutismo.
- Oh siamo sposati da tre anni, ma ci conosciamo da quando eravamo piccoli- disse allegramente dopo di che bussò alla porta difronte a lei e disse:
- Hei, secchione, posso farli entrare?-
- Si, Konan, falli accomodare e soprattutto non chiamarmi secchione, sai che ho sempre odiato quel soprannome- rispose una voce molto pacata dall'interno della stanza.
Konan aprì la porta e li fece accomodare nell'ufficio, che più che altro sembrava un mix tra un archivio e uno studio musicale, completente in stile moderno, con affissi alle pareti gigantografie di copertine della rivista e poster autografati.
- Prego, sedetevi pure, sarò subito da voi- aggiunse la stessa voce di prima che, a quanto sembrava apparteneva all'uomo d schiena davanti a loro.
I due fratelli si sedettero e Konan, mentre stava per andarsene, aggiunse:
- Per qualsiasi cosa sono qui affianco, spero che abbiate un po' di pazienza-
- Non si preoccupi – disse Itachi.
- Bene, allora ci vediamo dopo al servizio fotografico- li salutò la donna prima di chiudersi la porta alle spalle.
I due Uchica rimasero ad osservare l'uomo di spalle, soprattutto Itachi si concentrò ad esaminare tutto ciò che vedeva.
L'uomo indossava dei jeans neri attillati, che gli fasciavano perfettamente le gambe snelle e toniche, una semplice camicia bianca con le maniche alzate fino al gomito che lasciavano intravedere la pelle candida e quello che sembrava il tatuaggio di una rosa sulla parte esterna dell'avambraccio.
Per finire degli splendidi capelli rosso fuoco spiccavano in mezzo a quel bianco e nero, acconciati con un semplice codino da samurai, sicuramente per non far sudare il proprietario.
Dopo quell'attenta analisi Itachi tornò a concentrarsi sul tatuaggio, era certo di averlo già visto anche se non sapeva né dove né quando però, ma qualcosa dentro gli diceva che era di importanza vitale riuscire a ricordare.
La sua mente, tuttavia, fu distratta dalla voce dell'uomo che stava ancora parlando al telefono.
- Lo so Luca, ma non posso farci niente, avete avuto un calo del 45% delle vendite … Non servirebbe a niente aumentare il prezzo … L'ho capito ma ho le mani legate … Senti facciamo così, vi do altri due mesi … Si non ti preoccupare ci penso io, ma ti avverto: se la situazione non migliora sarò costretto a chiudere la sezione italiana … Non mi ringraziare, non c'è niente di deciso … Si,si certo, ti aggiorno io. Ciao- così il misterioso uomo davanti a loro mise giù il telefono e sospirò.
 Dopo di che disse:
- Scusate l'attesa, sono … - ma non riuscì a completare la frase perchè il fiato gli si era mozzato in gola.
Infatti Nagato, questo era il suo nome, era rimasto pietrificato nel momento in cui aveva incontrato quel paio di occhi neri, che ancora, a distanza di anni, tormentavano i suoi sogni.
Non fu il solo, tuttavia, a rimanere senza fiato.
Anche Itachi, in quel preciso istante credette di morire, il suo cuore si fermò per un attimo e poi, riprese a battere talmente forte da sembrar quasi un martello pneometico che tentava di spaccare in due la sua gabbia toracica.
I loro sguardi si incrociarono e, mentre uno si dava dello stupido per non aver riconosciuto quel tatuaggio di cui aveva assistito alla creazione, l'altro si chiedeva perchè il destino lo stesse mettendo così a dura prova e per quale motivo non poteva lasciarlo a crogiolarsi nel suo rimpianto.
Sasuke, da spettatore esterno, non capiva cosa stesse succedendo al fratello che si era quasi pietrificato alla vista del viso dell'uomo.
A salvare entrambi ci penso il telefono che li ridestò con il suo squillare incessante, così Nagato sollevò la cornetta e dopo aver riagganciato, disse:
- Scusatemi, torno tra un secondo- dopo di che, scappò letteralmente dalla stanza.
Itachi era rimasto impietrito, se prima esisteva la minima possibilità che si fosse sbagliato, ora non c'erano più dubbi, quello era Nagato.
Avrebbe riconosciuto quegli occhi così particolari, in qualsiasi occasione, quante volete li aveva visti scrutare la sua anima alla ricerca della più piccola paura a cui porre rimedio ?
Ma perchè era li? Era davvero il direttore di quella grande testata giornalista? E perchè non lo aveva mai saputo?
Così mentre Itachi si poneva questi interrogativi, un altro giovane uomo sfrecciava veloce come un fulmine dentro i bagni e vi si rifugiava, accasciandosi a terra dietro la porta.
“Perchè? Perchè?” Questo continuava a chiedersi Nagato, “per quale motivo doveva succedere tutto questo?”
Fu ridestato dal suo stato catatonico da un leggero bussare alla porta e da una voce che diceva:
- Nagato, sono io, Konan, potresti aprire per favore?-
Il ragazzo alzò la mano e fece scattare la serratura, dopo di che si spostò per permettere alla sua amica di entrare e di accovacciarsi accanto a lui.
- Come stai?- gli chiese guardandolo negli occhi, non sapendo cos'altro dire per tirarlo su di morale.
- Come vuoi che stia? Sono a pezzi, non sono preparato a rivederlo, io sono un mostro, io … - ma Konan lo bloccò quasi gridando:
- Non dire sciocchezze, tu non sei un mostro e non hai fatto niente di male, anzi, il contrario. Hai soltanto pensato al suo bene e a cosa sarebbe stato meglio per lui.-
- Lo credi davvero?- le domandò Nagato, alzando i suoi splendidi occhi viola e puntandoli in quelli della donna davanti a lui.
-Assolutamente … Pensala come una seconda possibilità che il destino ti offre, quindi su alzati e sciacquati la faccia- asserì Konan offrendogli la mano come appiglio. Nagato si alzò e le porse il cellulare.
- Puoi mandare un messaggio a mio fratello e dirgli che deve sostituire il fotografo che oggi non è potuto venire , per il servizio fotografico- le chiese mentre si dirigeva ai lavandini.
- Agli ordini capo- disse la ragazza digitando velocemente il testo, dopo di che lesse il messaggio che era arrivato in risposta.
- Afferma che non può perchè ha troppo lavoro da fare-
Mentre Nagato si asciugava il volto disse a Konan:
- Digli che sono nei guai e che sarò in debito con lui, se mi farà questo favore-
 La risposta non tardò ad arrivare e subito gli riferì il messaggio:
- Sarà qui tra mezz'ora -
- Perfetto, ci pensi tu a lui?-
- Si, tu ti senti meglio?- gli chiese seguendolo fuori dal bagno.
-Sto bene non ti preoccupare, ora devo pensare soltanto al mio lavoro- replicò Nagato poggiando la mano sulla maniglia della porta del suo ufficio– Grazie ancora- sussurò prima di entrare dentro.
-Scusate l'inconveniente, ma il fotografo che si doveva occupare del servizio ha avuto un imprevisto e non è potuto venire, ma abbiamo già risolto- disse Nagato accomodandosi alla sua scrivania.
- Non si preoccupi Signor … - disse Sasuke
- Oh che maleducato, non mi sono presentato neanche come si deve – disse Nagato guardando Itachi negli occhi.
Poi aggiunse:
– Sono Nagato Uzumaki e sono il direttore del Rinnegan, è un piacere conoscervi Signori Uchica-      


Eccom qua ^^ scusate il ritardo, ma tengo davvero tanto a questo capitolo e volevo scriverlo al meglio. 
Ringrazio la mia beta Psyche07, per sopportare le mie continue paranoie, e tutte le persone che leggono/seguono/recensiscono la mia storia.
Vi ricordo anche una recensione alunga la vita di uno scrittore quindi .... recensiterecensiterecensite !!
Ci vediamo al prossimo capitolo ^^                                                                                                                                                                     

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Storm of ice