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Autore: Jencloves    15/11/2014    1 recensioni
Charlotte, il giorno del suo 17esimo compleanno perde entrambi i genitori e viene messa in una casa di accoglienza di New York. La ragazza ha smesso completamente di parlare per lo shock e usa solo il suo diario e il suo album di disegni per esprimersi con se stessa.
E' sola finchè una famiglia del New Jersey non decide di prendersi cura di lei e la cosa la incuriosisce e la spaventa. incontrerà 6 persone stupende, tra loro Nick di cui lei si innamora e che la cambierà, ma con cui non potrà mai avere nulla al di fuori dell'amicizia..
Spero di avervi incuriosite
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frankie Jonas, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo
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10.Operazione Salvataggio Pt.2
 
*Char's Pov*
Erano passati parecchi giorni da quando mi diedero la notizia di Sophie e ogni notte non riuscivo a dormire. Avevo delle occhiaie visibili a chilometri di distanza ed ero talmente stanca che se solo avessi provato a chiudere gli occhi avrei finito per dormire per settimane, eppure non mi azzardavo a farlo. Avevo troppi motivi per non dormire, e il più importante era uno: Ero perseguitata dagli incubi, o come li chiamo io "Continui Flashback".
Non riuscivo più a fermarli, stavano prendendo il sopravvento nella mia vita tanto che sembravano diventare delle allucinazioni in piena regola. Stavo perdendo il controllo sui miei pensieri e questi mi ringraziavano rovinandomi la vita, ma ce n'era uno su tutti che mi sarei portata dietro fino alla morte.
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"Mamma papà ditemi qualcosa" urlavo mentre scuotevo i loro corpi e ormai in fin di vita incastrati sotto l'auto.
"Non è colpa tua, ce lo meritiamo" disse mia madre accarezzandomi la guancia riempiendola di sangue, dopodiché esalò il suo ultimo respiro e il braccio le cadde a peso morto.
Ormai non c'era più niente da fare, li avevo persi per sempre. Iniziai a piangere con tutta me stessa finchè non arrivò un auto nera che si accostò accanto alla nostra, ormai ribaltata e con i corpi dei miei genitori ormai morti. Da essa scese un uomo vestito di tutto punto dall'aria losca accompagnato da un suo scagnozzo munito di pistola.
"Perfetto. Ha svolto davvero bene il suo compito. La famiglia Davis non mi darà più problemi" disse l'uomo per poi riempire il silenzio con una fragorosa e malefica risata che mi fece rabbrividire.
Per mia sfortuna non ero abbastanza nascosta da non farmi vedere dall'uomo che aveva incaricato qualcuno di uccidere i miei genitori e questo vedendomi mi si avvicinò.
"Piccola che ci fai qui tutta sola?" disse l'uomo carezzandomi la guancia
Subito mi ritrassi schifata e lui mi mollò uno schiaffo molto doloroso che mi portò a picchiare la testa contro l'auto distrutta dei miei.
"Sai che se non mi ascolti ti succederà la stessa cosa?" alludeva alla morte dei miei.
"Vieni con me e vedrai che non ti succederà niente" continuò allungandomi la mano.
La presi, terrorizzata prima che potesse dire o fare qualcos'altro riuscii a scappare dalla sua presa e poco prima di sparire completamente dalla vista dell'uomo lo sentii urlare "Se osi parlare ti troverò e ti ucciderò"
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Quel ricordo era ancora impresso nella mia mente e non avevo ancora trovato il modo di liberarmene. Ogni volta che mi ripresentava morivo letteralmente di paura. Se fossi rimasta con quell'uomo, chissà cosa mi avrebbe fatto.
Il viso di quell'uomo mi sarebbe rimato in testa per sempre. Quel sorriso pauroso, gli occhi neri e cupi, l'atteggiamento da 'sono migliore di tutti', se lo avessi rivisto me ne sarei ricordata di sicuro.
 
Il suono campanella mi fece riprendere dai miei pensieri, mi ricordava che stava per iniziare un altro giorno di scuola senza Sophie, e potevo ufficialmente dire che era una settimana che non dormivo nemmeno un'oretta.
Ormai andare a scuola senza Soph non era più bello, ma l'unica cosa che la rendeva sopportabile era la costante presenza di mio fratello. Era sempre presente e mi accompagnava dovunque, più o meno, ma lo trovavo tenero perchè tutto questo mi faceva capire quanto si stava 'affezionando' a me. Cercava di farmi stare bene ogni volta che la mancanza di Sophie cominciava a farsi sentire e il fatto che ci riuscisse ogni volta mi stupiva.
Ogni volta mi chiedevo come cavolo riuscisse a farmi sorridere sempre proprio quando sembravo arrendermi all'idea di non poter vedere una ragazza meravigliosa che mi era stata molto vicino e che non ero riuscita ancora a portare via dal collegio in cui l'aveva rinchiusa il padre.
Nonostante siano passate più di due settimane non avevo ancora pensato ad un piano per tirarla fuori di li, e per quanto ci avessi provato non mi veniva in mente niente. Ma la cosa più strana era vedere Joe, che sembrava essere legatissimo e innamoratissimo di lei, che se ne fregava come se sapesse che non di potava fare più niente. Ma non mi sarei arresa, perchè in un modo o nell'altro io l'avrei tirata fuori di li.
 
*Sophie's Pov*
Mi mancavano tutti, da Joe a Char a mio padre.
A proposito di lui, perchè mai aveva avuto la brillante idea di mandarmi in quel maledetto collegio? Non lo sapevo, ma era troppo tardi per pensare a qualsiasi cosa. Era ormai sera inoltrata e mentre Ileen si era lasciata cadere tra le braccia di Morfeo. io me ne stavo sul mio chiusa a riccio con tutti i miei pensieri che mi accerchiavano.
Ero ormai stanca, in tutti i sensi. Era passata più o meno una settimana e io mi stavo letteralmente lasciando andare, lasciavo che la vita mi scorresse addosso senza fare più nulla per cambiarlo.
Avevo voglia di parlare con qualcuno che mi conosceva, ma l'unica in grado di farlo era Char che non ha mai spiccicato parola, e scorrendo la mia rubrica mi capitò un altro nome di un altra persona che volevo sentire ma che di sicuro non voleva sentire me: Joe. Dovevo farmi coraggio e chiamarlo, probabilmente non voleva sentirmi, ma io avevo bisogno di parlargli e di sfogarmi perchè due settimane senza di lui sono invivibili. Dovevo dirgli tutto.
Premetti il maledetto tasto e avvicinai il telefono all'orecchio sperando che ci fosse abbastanza campo per chiamarlo.
Dopo svariati squilli sentii rispondere la sua voce assonnata e il mio cuore si riempii di gioia, ma quando provai a dire qualcosa non uscii niente. Nemmeno un fiato.
"Sophie, Sophie come stai?" dall'altro capo del telefono la sua era voce preoccupata ma allo stesso tempo sembrava felice, come se non avesse aspettato altro che una mia chiamata.
"Soph ti prego rispondimi. So che molto probabilmente sei arrabbiata con me, e lo sarei anch'io se tu mi baciassi solo perchè hai visto qualcuno che non sopporti e con cui non vorresti mai stare, ma credimi non è la vera ragione per cui l'ho fatto." dal suo tono di voce potevo capire quanto potesse essere disperato. Forse voleva davvero spiegarmi tutto. Ma quindi perchè non mi aveva mai chiamato?
Mi lasciai scappare un sospiro e a quel punto Joe, essendo sicuro che lo stavo ascoltando ricominciò a parlare
"Quel giorno volevo davvero baciarti perchè mi sembrava che pensassi che io non tenessi a te, e invece ci tengo e tanto anche, così ho pensato che quello fosse l'unico modo per dimostrartelo. Non era perchè avevo visto Jennifer" ad ogni singola parola pronunciata da quelle labbra sentivo il mio cuore stringersi sempre di più e il mio respiro venirmi a mancare. Infondo però era quasi come se l'avessi sempre saputo.
"..Ora devo andare" finii lui abbassando il tono di voce in segno di rassegnazione
"Ho bisogno di te" ammisi con la voce rotta dal pianto giusto poco prima che lui potesse chiudere la chiamata.
Buttai il telefono ai piedi del letto e lasciai che le lacrime continuassero ad abbandonarmi mentre le parole di Joe continuavano a rimbombarmi in testa.
Lui mi voleva, mi voleva davvero, e pur avendolo sentito con le mie orecchie continuavo a non crederci. Era una cosa a dir poco surreale, perchè nonostante anche io avessi tutta questa necessita di stare con lui, c'era ancora una parte di me che preferiva tenerlo alla larga da me, il disastro più grande mai nato. Mi aveva 'aperto' il suo cuore mentre io non avevo ancora lo stesso con il mio. Era ancora troppo presto per togliere il lucchetto che avevo messo sul mio fraglie cuore però io tenevo a Joe e per lui forse ci avrei potuto provare, perchè io in un modo o nell'altro mi ci stavo legando così tanto da non poter stare un attimo senza di lui, ma non ero sicura di tutto ciò che avevo fatto.
Eppure avevo avuto il coraggio di dirgli quanto io avessi bisogno di lui anche se non sapevo se lo avesse sentito, ma ci speravo perchè volevo venisse a tirarmi fuori da quel collegio in cui mi aveva mandato mio padre.


SPAZIO AUTRICE:
Hola
Sono riuscita ad aggiornare presto, finalmente.
Come state? Io sto bene, e sono riuscita a concentrarmi abbastanza per finire il capitolo.. YEEEE festeggiate con me
In questo capitolo si scopre perchè Char smette di parlare e finalmente Sophie ammette i suoi sentimenti per Joe e lui chiarisce con lei la questione del bacio. Sono contentissima perche sono riuscta a far "dichiarare" la coppietta Jophie(?) e ho chiarito molti dubbi che avevate sulla storia (se ne avete altri chiedetemi pure, sono smepre disponibile).
Che ne pensate, vi è piaciuto? Non vi è piaciuto? Qualcosa da chiedere? Lasciate una recensione e fatemi sapere che ne pensate.
ora vi lascio, ho quasi finito i gb di internet
un bacio
Jennifer

 
  
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