Welcome to the Dunham Summer Academy
Hello you long-shots, you dark horse runners,
Hair brush singers, dash-board drummers,
Here's to you fearless dancers, shaken' walls in your bedrooms
There's alot of wonder left inside of me and you,
Thank God even crazy dreams come true
Crazy dreams - Carrie Underwood
“Mmmmh..Mamma?”
“Ma che mamma!Siamo arrivate!”
“Dove?”
“A Roma!!”
“Roma?Di già??”
“Kim…Siamo partite da Torino, non da
Timbuctù!”
Kim parve svegliarsi solo in quel momento. Si alzò di scatto.
“Che bello!Siamo qui, siamo arrivate!!”
esultò. Karen scosse la testa sorridendo.
“Su, scendiamo se non vogliamo finire davvero a
Timbuctù..”
L’aeroporto era gremito di gente. Un piccolo scrigno
traboccante di movimento, un mosaico di immagini forme e colori.
Gente di tutte le età e le nazionalità sfrecciava
da una parte all’altra dell’edificio spingendo
carrelli e trascinando valigie.
"Kary, quello parla russo!" esclamò d'un tratto Kim
indicando un uomo seminascosto dietro a due fogli di giornale.
“come fai a saperlo?”
“Beh, sta dormendo…” Karen la
fulminò con lo sguardo.
“questa non fa ridere…”
“Oh beh, io ci ho provato!”
“Secondo te, da che parte dobbiamo andare?”
“Mmh, l’uscita è da quella
parte…Dopo di che…Non ne ho idea. Sul depliant
non c’è un indirizzo?”
Karen frugò nel suo zaino alla ricerca di un opuscolo che
erano riuscite a trovare sul sito dell’accademia.
“Eccolo qui!” esclamò in fine tirando
fuori dalla cartella un pieghevole sgualcito.
“L’accademia è situata in via ******
n° 22, alla destra del ponte ******”
“Emh… Scusate!” una ragazzina
rotondetta, ma non eccessivamente con la pelle color del cioccolato, si
avvicinò a loro.
“Ho notato che stavate leggendo un depliant
sull’accademia Dunham. Pensavo che forse…siete
dirette anche voi lì…”
“Pensavi correttamente. O per lo meno…Dovremmo
essere dirette lì.. Ma non sappiamo come
arrivarci!”
La ragazzina sorrise timidamente. Fin da subito le due amiche avevano
notato che aveva un modo di fare molto insicuro e titubante. E questo
la rendeva decisamente tenera.
“Anche io sono diretta lì..” le
informò.
“Se vi va.. Potremmo cercare la strada assieme!”
“La trovo un’ottima idea!”
esclamò Karen tendendo la mano.
“Io sono Karen piacere!”
“Kim!” si presentò la compagna
tendendola anche lei.
“Io sono Emily!” si presentò la
ragazzina.
“E da come avrete potuto capire, questo è il mio
primo anno alla Dunham.”
“Non preoccuparti, siamo sulla stessa barca!Allora, vogliamo
incamminarci?”
E fu così che le tre ragazze si incamminarono alla volta
della misteriosa accademia sperduta.
Ok forse non era poi così misteriosa… E nemmeno
tanto sperduta… Ma su, permetteteci qualche licenza
artistica!
“Wow è bellissimo qui!”
esclamò Emily una volta fuori
dall’aeroporto.
”Non ero mai stata in Italia!”
“Di dove sei Emily?” domandò Kim.
“Vengo dal Sud Africa… Ma mia madre è
italiana, quindi so parlare un pochino di
italiano…”
“Più che un pochino, sei davvero brava!”
si complimentò Karen.
“Pensate che ci sarà gente da tutte le parti del
mondo?”
“Sul sito c’era scritto così. Le lezioni
d’altronde vengono svolte in inglese..”
“Mmmh.. interessante… Emily
com’è il sud Africa?”
La ragazzina rifletté per qualche istante.
“è molto…molto colorato! So che
è strano… Ma è il primo aggettivo che
mi salta in mente, ogni volta che penso alla mia
Africa…”
“Deve essere molto bella… Mi piacerebbe visitarla
prima o poi…”
“Se capiti in Sud Africa sei la benvenuta! Perdonate la mia
curiosità…Cosa vi ha portate qui?”
“..Abbiamo fatto un’audizione…
è stato il signor Dunham a…”
“No emh… intendevo quali corsi avete intenzioni di
seguire?”
“Ah capito!” Karen e Kim fecero mente locale.
“Emh..Hai qualche domanda di riserva?A parte gli
scherzi… Sicuramente per la musica… Io suono il
pianoforte e la chitarra.. E Kary..Emh…Che cosa devo dire
che suoni Kary?.”
“… Diciamo che sono qui prevalentemente per il
canto. È sempre stato il mio sogno, ma non ho mai avuto
possibilità di prendere lezioni. Ed ecco
l’occasione!”
“Ehy, siamo in via *****!C’è anche il
ponte!!Mi sa che siamo arrivate!”
Esclamò Kim indicando l’altro lato della strada:
una recinzione verniciata di verde, circondata un gigantesco muro di
siepi. Al lato destro del cancello era affisso il numero 22.
“Ma non c’è nessun cartello..”
commentò Emily alzandosi sulle punte dei piedi per
riuscire a vedere oltre la recinzione. Al centro del giardino, faceva
capolino una gigantesca villa con il tetto nero.
“Io sento della musica…”
mormorò ad un certo punto Karen. Le altre due tesero le
orecchie.
“la sento anch’io..” mormorò
Emily.
“Ma se.. Suonassimo il campanello per esempio?”
propose Kim. Emily annuì.
“Beh, tanto è una scuola di
musica…” commentò Karen sorridendo.
“facciamo così: io suono e tu parli!”
Kim la fulminò con lo sguardo.
“Ci avrei giurato…”
Le tre ragazze si diressero dall’altro lato della strada.
“Sul cartellino c’è scritto
D.S.A.” mormorò Emily indicando
l’etichetta del citofono.
“Starà per Dunham Summer Accademy?”
“Suona e lo scopriremo!” esclamò Karen.
Emily indugiò per un istante, dopodichè premette
il bottone.
CLINK Il tasto emise un rumore sordo: nessuna risposta.
“Mmh… Mi sa che abbiamo sbagliato
ca…”
“Siii?” esclamò una voce squillante e
canzonatoria dal citofono.
“Emh… Mi scusi.. Stiamo cercando la Dunham Summer
Accademy” spiegò Kim un po’ titubante.
“e l’avete trovata tesoro!” rispose la
voce.
Si udì uno scatto sordo ed improvvisamente il cancello si
aprì.
Le tre ragazze si guardarono a metà fra lo stupito e lo
sconcertato..
“Entriamo?” domandò Emily.
“Entriamo!” esclamarono decise Karen e Kim.
Assieme oltrepassarono il cancello. Si trovarono di fronte ad un
giardino circondato da siepi a forma di arco.
“Però..” approvò Kim con un
sorriso.
“Da che parte dovremmo andare?” si
interrogò Emily.
Karen scrutò con attenzione il giardino.
“La musica proviene da quella parte..Tentar non
nuoce!”
Svoltarono a destra e in meno di un minuto, giunsero in un
grande cortile gremito di gente.
“Ma
è…è…”
incominciò Emily.
“è…”
“Gira la ruota è compra una vocale!”
“è magnifico..” completò
Karen la frase per la ragazzina.
Ed in effetti era proprio così: il cortile era nel delirio
più totale: da tutte le parti, ragazzi e ragazzi di ogni
età erano intenti a suonare e a cantare:
c’è n’erano ovunque: arrampicati sui
muri, seduti sui gradini d’ingresso, affacciati alle
finestre.
“Ehy guarda quelli!” esclamò
improvvisamente Kim.
Un gruppetto di ragazzi in cerchio, si stava cimentando in una
spettacolare gara di ballo.
“Wow!” mormorò Emily, mentre un ragazzo
biondo le passava accanto intonando un’allegra melodia col
saxofono.
A Karen quasi venne voglia di esultare: era incredibile trovarsi in
mezzo a quel miscuglio di suoni e melodie, tutte diverse, ma allo
stesso tempo unite da un qualcosa di magico.
“Benvenuti alla Dunham Summer Accademy”
esclamò una voce alle spalle delle tre.
Kim non fece neanche in tempo a voltarsi, che si sentì
afferrare per le spalle : era il signor Bash, il preside della scuola.
Indossava uno strano completo verde bottiglia ed aveva le
guance arrossate per la gioia.
“Balliamo signorina!” così dicendo,
cinse la vita di Kim ed improvvisò un walzer sotto
l’occhio divertito di Karen ed Emily.
“Sciogliti un po’ ragazza!”
esclamò ridendo Bash, mentre Kim che non sapeva se ridere o
piangere, si sforzava di tenere il passo.
“Questo è pazzo..” mormorò
Emily all’orecchio di Karen, mentre l’amica rideva
come una forsennata.
Quando finalmente il preside lasciò andare Kim, si
avviò verso un altro gruppo di studenti.
“Ok adesso basta gingillarsi!” esclamò
sopra il gran rumore.
“Seguitemi miei cari piccoli August Rush*, vi
mostrerò quella che sarà la vostra meravigliosa
dimora per i prossimi tre mesi..” così dicendo, si
avviò verso l’entrata della villa sempre a passo
di danza.
“Quello non è per niente a
posto…” mormorò una ragazza alla destra
delle tre: Karen notò che aveva una custodia di chitarra
elettrica sulle spalle.
Kim annuì.
“..E tu non sai la storia dei mocassini!” aggiunse.
“Ehy!” esclamò una delle ragazze (o
forse era un’insegnante) del cerchio di ballerini.
“Bash stava parlando con voi!Dovete seguirlo!”
Karen, Kim, Emily, la chitarrista ed altre dieci persone che le
circondavano, si affrettarono ad entrare nella grande villa.
“C’è la piscina c’è
la piscina!” esclamò Karen prima di entrare.
“Ti prego Kary non parlare di acqua…Ho urgente
bisogno di andare in bagno!!” mormorò Kim. Emily
rise.
“Ma in che posto magnifico siamo capitate??” si
interrogò la chitarrista meravigliata.
“Oh siete qui!” esclamò Bash spuntando
improvvisamente dal portone d’ingresso: molti dei ragazzi
sobbalzarono (tra cui le nostre protagoniste ).
“Immaginavo che non mi avreste raggiunto… Sono una
saetta io!Eheheh…” si
congratulò con sé stesso. Gli studenti si
scambiarono occhiate sconcertate tra loro.
“Ad ogni modo è ora di incominciare il nostro
tour! Seguitemi carissimi Musicanti di Brema e vi mostrerò
le meraviglie della Dunham Summer Accademy!Da questa parte,
prego…”
Il gruppetto seguì Bash lungo l’ampio corridoio
d’ingresso ed il tour incominciò
È difficile descrivere un edificio come la Dunham: perfino
tutt’ora Karen e Kim non riescono a trovare le parole adatte
per parlarne: palestre tirate a lucido, pareti rivestite in legno, sale
prove super accessoriate… La presenza della musica
così forte da poterne percepire quasi l’odore. I
pianoforte erano situati un po’ ovunque ; perfino in mensa.
“… E la cucina del nostro Chef, è
decisamente deliziosa!” esclamò Bash lungo il
tragitto verso la sala conferenze.
“Prendete posto figliuoli, c’è spazio
per tutti!”
Il gruppo si distribuì lungo le varie file di poltrone.
Il preside si sistemò alla cattedra situata sul palco
dell’Auditorium. Al suo fianco, si alzò una donna
bionda dal portamento altezzoso e dall’espressione severa.
“Lei è la professoressa Gabriella Manucci,
Vice-presidentessa della Dunham Summer Accademy, nonché
responsabile della disciplina e delle questioni burocratiche
riguardanti la scuola… Le cose più noiose
insomma…”
Un paio di ragazzi risero. La professoressa Manucci, non
sbatté ciglio: evidentemente era abituata alla stravaganza
del Preside.
“Lascio la parola alla professoressa!Buon ascolto
giovanotti!”
L’insegnante accese il microfono ed incominciò il
suo discorso.
“Buon giorno a tutti ragazzi.” Disse con un tono di
voce che non ammetteva repliche. L’intero auditorium si
zittì all’istante.
“Innanzi tutto, benvenuti alla Dunham Accademy. Mi aspetto
che ciascuno di voi si renda conto del privilegio che avete ricevuto
ottenendo il permesso di studiare qui.
E mi aspetto anche che nessuno tralasci il motivo per cui siete stati
mandati da noi: questa è una scuola. Vi trovate qui per
apprendere, affinare i vostri talenti: non siete in un centro
ricreativo. Alla Dunham ci si impegna per far fuoriuscire il meglio di
voi in ambito artistico-musicale, tentando di usufruire del
periodo estivo durante il quale i fanciulli non sono esposti alle
classiche pressioni scolastiche; voglio che vi impegniate ragazzi.
Ora: le regole dell’istituto vi verranno esposte in seguito.
Adesso vorrei che focalizzaste tutti la vostra attenzione su questo
video. Si tratta di una presentazione multimediale a proposito della
Dunham Accademy.
“Bene ragazzi!” esordì la professoressa
Manucci arrotolando il telone bianco e tornando alla cattedra.
“Le regole della Dunham Accademy non sono molte, ma vanno
rispettate con la massima diligenza. Prendete nota, se pensate che
potreste dimenticarvele.
Regola n° 1: è vietato uscire dalle camerate dopo le
ore 23, tranne che per i week-end o per attività inerenti
alla scuola.”
Regola 2: Rispettare gli orari di chiusura della scuola. Se tornerete
troppo tardi, vi toccherà dormire fuori. O in alternativa,
ve la vedrete con la sottoscritta.”
Gli studenti rabbrividirono.
“3. Gli studenti di età inferiore ai 12 anni, non
possono uscire dal plesso scolastico, se non accompagnati da un
maggiorenne. Mentre per i maggiori è acconsentito uscire
nelle ore di svago. Ma senza esagerare.
4. Rispettare gli orari della mensa (sono affissi in bacheca). Se fuori
orario sentiste il bisogno di uno spuntino, il bar è sempre
aperto. Non sono ammesse incursioni notturne in cucina.
Regola n° 5: è vietato introdurre cibo e bevande
nelle aule di musica e in biblioteca. E sareste anche pregati di
mantenere ordine e pulizia.
6. è sconsigliabile saltare troppe lezioni, dato che se ne
terrà conto per quanto concerne l’assegnazione di
crediti. In caso di malattia, è possibile presentarsi in
infermeria. In alternativa, un dottore verrà a controllare
le vostri condizioni nel caso decidiate di restare in camera. Non sono
ammesse assenza strategiche.
7. Le aule di musica sono aperte a tutti coloro che hanno desiderio di
esercitarsi nella propria disciplina. Ma solo fino alle ventidue.
Questo per evitare che altri studenti, specialmente i più
giovani, vengano disturbati dalla musica.
Quindi vi prego,suonate quanto vi pare fino a quell’orario.
Ma dopodichè…”
“Shhh!” completò per lei la frase Bash.
“Benissimo, abbiamo concluso anche con le regolette.
È giunto il momento di salutarci carissime cavallette
danzanti. Ora, se vi recaste in segreteria, il professor Sherman si
occuperà di distribuirvi i moduli orari da completare e le
chiavi per le vostre camerette. La segreteria è in fondo al
corridoio a sinistra. Bussate tre volte: a Sherman piace”
ammiccò.
“Chi c’è qui?”
esclamò la stessa voce canzonatoria che aveva risposto al
citofono. Gli studenti si guardarono l’un l’altro
disorientati.
“…I nuovi allievi?” domandò
un ragazzo ricciolino con voce incerta.
“Sbagliato” rispose allegramente la voce
squillante. La porta si aprì e ne uscì fuori lo
strampalato professor Sherman più stravagante che mai: quel
giorno indossava un dolcevita a collo alto rosa ed un paio di Jeans
brillantatati.
“Qui ci sono io!O meglio c’ero..Ora sono fuori con
voi!Ma lasciamo perdere. Entrate carissimi! E benvenuti alla Dunham
Accademy!” si appoggiò alla porta e fece segno ai
ragazzi di entrare. Dopodichè si affrettò a
prendere posto alla scrivania; agitò il mouse per dissolvere
lo screen-server ed incominciò a trafficare con diversi
programmi.
“Ma quello non è il ballerino della
DeFilippi?” domandò una ragazza incuriosita
indicando lo sfondo del desktop; Sherman annuì
frettolosamente, era molto intento a svolgere il suo lavoro.
“Sì, è lui… Io
l’ho conosciuto…”
“Che culo…” borbottò Kim
ironicamente.
“No, c’è l’aveva
normale..” commentò il professore rimuginando fra
s’è e s’è. Karen e Kim
scoppiarono a ridere.
“Allora!Quadri orari, quadri orari… Ah
eccoli!Datemi 30 secondi e avrete sottomano la vostra tabellina da
compilare e la lista di materie. Nel frattempo.. Le camere!”
Si diede lo slancio con i piedi e fece roteare la sua sedia fino ad
un’altra scrivania vicino allo schedario.
“è molto semplice ragazzi.. Abbiamo camere da due,
da tre e da quattro. Formate le coppie e segnate i vostri nomi a fianco
al numero della camera. Io opterei per la 157.. Ha la vista
migliore.”
I ragazzi si precipitarono a prenotare le stanze migliori.
“Speriamo che rimanga una camera per noi due..”
mormorò Karen all’amica osservando
l’ondata di studenti che si era riversata sulla scrivania.
“Oh, non preoccupatevi care.. Vi ho già tenuto una
stanza…Mi ricordavo di voi due… Il problema
è che non riesco proprio a ricordare dove ho messo la
chiave…”
Sherman incominciò a trafficare con i vari
cassetti.
“Oh eccola qui!” esclamò finalmente
recuperando una chiave da una tasca.
“L’avevo messa via sta mattina.. Che sciocchino che
sono…” consegnò la chiave alle due
ragazze.
“è una tripla.. Ma non credo vi creerà
problemi avere un po’ di spazio in più,
no?” fece loro l’occhiolino.
Nel frattempo la calca di studenti si era dileguata e i ragazzi stavano
facendo conoscenza. Karen cercò Emily con lo sguardo: stava
chiacchierando con la chitarrista.
“Bene ragazzi abbiamo finito!Ora andate pure nelle vostre
camere… Compilate gli orari, leggete, guardate la
TV…”
“Kary, ci siamo perse il Mondo di
Patty*!” esclamò Kim
all’improvviso.
“Anche voi seguite il Mondo di Patty?” chiese il
professore raggiante.
“..Ma io adoro quella serie!”
“Questo significa che qui c’è Sky
professore?” domandò una ragazza vicino a Kim.
Sherman annuì energicamente.
“Sky, ma certo… E pure la connessione a internet
veloce.. è una scuola all’avanguardia questa
fanciulli!”
“Magnifico!” esclamò la ragazza.
“Professore, lei non lo guarda Patty
adesso?” chiese Kim: Sherman non aveva per niente
l’aria di un professore, assomigliava più a un
compagno di giochi.
“ah, mi piacerebbe molto cara, ma ho tanto di quel lavoro da
sbrigare qui..Però guardatelo voi, così poi mi
raccontate. Devo assolutamente sapere cosa succederà fra
Guido e Giusy....”
“Stia tranquillo professore, le racconteremo
tutto!” lo rassicurò Karen trattenendo a stento
una risata. Dopodichè salutarono Sherman ed Emily (che
scoprirono avrebbe alloggiato un piano sotto il loro) e si avviarono
lungo i corridoi dell’accademia.
“è confermato..Adoro questo posto!Adoro Sherman,
adoro Bash, adoro l’edificio e quasi provo simpatica per la
professoressa bionda solo per il semplice fatto che mi trovo qua
dentro!” esclamò Karen saltellando dalla gioia.
Kim scoppiò a ridere.
“non sono molto d’accordo sull’ultimo
punto”
“Però hai sentito le regole?Niente spuntini di
mezzanotte… E io come farò?”
“solo a te può venire voglia di pizza
all’una di mattina..” commentò
l’amica.
“Per me è sempre l’ora della
pizza!”
“Ma quelli non erano i pavesini?”
“Sì, ma preferisco la pizza..”
“Va beh, ad ogni modo almeno abbiamo la
TV…”
“Il che ci riporta a… Patty!Su sbrigati o ce la
perderemo!”
E le due ragazze incominciarono a correre per i corridoi della Dunham
Accademy senza far caso alle urla di un’arcigna bidella.
“Tu lo fai teatro?” domandò Kim dando
un’occhiata alla lista delle materie dell’amica.
Notò che Karen aveva incominciato a segnalarne alcune con un
pallino, o con un tic.
“Perché no?” rispose la ragazza.
“Ma non come corso principale!Penso che seguirò
solo un paio di materie.”
“Io propendo verso le lezioni tecniche…Che ne so,
regia, tecnico del suono.. Quelle cose lì… non mi
piace recitare…tutte quelle persone che ti
guardano..” Kim rabbrividì.
Karen fece mente locale.
“beh, ma anche quando suoni, le persone ti
guardano…”
“Non è la stessa cosa.. Lì per lo
più ascoltano!”
“Mmh.. Potresti essere la prima donna ad esibirsi per un
pubblico esclusivamente cieco!” Kim scosse la testa
rassegnandosi.
“che mi dici di “band”?”
“c’è un corso di band?Bah ci
proverò, ma non deve essere male… Tu invece
dovresti avere banda…”
“Si infatti…Io lo inserisco, se non mi ispira
posso poi sempre cambiare…”
“Chissà chi insegnerà
Hip-Hop..” i interrogò Karen dando
un’occhiata alla lista,
“Quindi farai danza?”
“Sì, perchè tu no?”
“Sì, ma pensavo di riprendere la
classica.”
Karen scoppiò a ridere.
“No scusa, perché ridi?”
“Classica la insegna la Manucci!” Kim
sgranò gli occhi.
“Stai scherzando vero?”
“No no, da un’occhiata qui!”
Kim consultò la lista delle materie.
“Hai ragione uffi… Dai magari non è poi
così tremenda…”
“Ahah bella questa!”
“Kary smettila!Tra l’altro.. Come sta venendo il
tuo orario?”
Kim prese il foglio dalle mani dell’amica e lo
osservò: aveva compilato solo due caselle.
“Accidenti, ti stai proprio impegnando!”
“Il fatto è che non so cosa scegliere, a me
piacerebbe fare tutto!!”
“Beh fai tutto!” Karen la guardò torva.
“Vuoi che muoia?Piuttosto.. Fammi vedere il tuo di
orario…”
Il foglio di Kim si presentava pressappoco così:
Monday |
Tuesday |
Wednesd. |
Thursday |
Friday |
Saturday |
Sunday |
Piano |
|
Improvv.. |
Assemb. |
Chitarra |
|
|
Piano |
Armonia |
Armonia |
Gest.Imm. |
Piano |
|
|
BREAK |
BREAK |
BREAK |
BREAK |
BREAK |
|
|
Banda |
Chitarra |
Piano |
Canto |
Chitarra |
|
|
Banda |
Chitarra |
Piano |
|
Piano |
|
|
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Danza Cl. |
|
Coreogr. |
|
Teoria M. |
|
|
Danza Cl. |
|
Canto |
|
Marketing |
|
|
Rosso:Materie obbligatorie per il primo anno.
“Ma il tuo è praticamente finito!” si
lamentò Karen con un tono di voce infantile.
“Eh Kary, io sono una brava bambina!!”
“si va beh, visto che sei così brava aiutami!Non
riesco a scegliere fra i vari strumenti!”
“Beh… Conoscendoti penso che dovresti
fare… Chitarra elettrica…”
“E il basso?”
“Basso elettrico…”
“E la batteria?”
“Batteria…”
“E…”
“Allora!Devo o non devo aiutarti??Lasciami concludere!Credo
che questi strumenti possano bastare…”
“Ma non c’è
pianoforte…”
“Sa, deciditi!!”
“ok, ok!Mi metto d’impegno…”
E così anche l’orario di Kary assunse una forma
quasi completa .
Monday |
Tuesday |
Wednesd. |
Thursday |
Friday |
Saturday |
Sunday |
Batteria |
Basso el. |
Improvv.. |
Assemb. |
Basso El. |
|
|
Basso el. |
Armonia |
Armonia |
Gest.Imm. |
Canto |
|
|
BREAK |
BREAK |
BREAK |
BREAK |
BREAK |
|
|
Chitarr. E. |
Canto |
|
|
|
|
|
Chitarr. E. |
Canto |
|
Batteria |
|
|
|
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Hip Hop |
Teatro |
Coreog. |
Band |
Teoria M. |
|
|
Hip Hop |
Teatro |
Canto |
Band |
Marketing |
|
|
Rosso:Materie obbligatorie per il primo anno.
“Ho quasi finito… Tu che mi dici?”
interrogò Karen l’amica mentre faceva roteare la
matita su un dito. Kim fece spallucce.
“Il fatto è che sono indecisa… Sono
interessata alla batteria, ma dato che seguo un percorso classica,
dovrei studiare percussioni… E mi attirano di
meno…”
“Mah, secondo me, puoi seguire un corso a parte…
Dopotutto le cose sono collegate…”
“Allora segno batteria… Al limite domani chiedo ad
un qualche professore...”
“Bravissima!!!Uuuh hai finito!Dammi due secondi e ti
raggiungo!”
Una volta terminata la compilazione, gli orari delle due ragazze
risultarono così.
Monday |
Tuesday |
Wednesd. |
Thursday |
Friday |
Saturday |
Sunday |
Piano |
Batteria |
Improvv.. |
Assemb. |
Chitarra |
|
|
Piano |
Armonia |
Armonia |
Gest.Imm. |
Piano |
|
|
BREAK |
BREAK |
BREAK |
BREAK |
BREAK |
|
|
Banda |
Chitarra |
Piano |
Batteria |
Chitarra |
|
|
Banda |
Chitarra |
Piano |
Batteria |
Piano |
|
|
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Danza Cl. |
Sceneggiat. |
Coreogr. |
Scenegg. |
Teoria M. |
|
|
Danza Cl. |
Tecn. Aud. |
Canto |
Canto |
Marketing |
|
|
Monday |
Tuesday |
Wednesd. |
Thursday |
Friday |
Saturday |
Sunday |
Batteria |
Basso el. |
Improvv.. |
Assemb. |
Basso El. |
|
|
Basso el. |
Armonia |
Armonia |
Gest.Imm. |
Canto |
|
|
BREAK |
BREAK |
BREAK |
BREAK |
BREAK |
|
|
Chitarr. E. |
Canto |
|
Batteria |
Basso el. |
|
|
Chitarr. E. |
Canto |
|
Batteria |
Chitarr. E. |
|
|
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Lunch |
Hip Hop |
Teatro |
Coreog. |
Band |
Teoria M. |
|
|
Hip Hop |
Teatro |
Canto |
Band |
Marketing |
|
|
“Alleluia abbiamo finito!” esclamò Karen
lasciandosi cadere sul letto.
“Kim…una domanda…”
“Dica..”
“Ma oggi che giorno è?” la ragazza diede
un’occhiata all’orologio.
“Venerdì 15 giugno. E sono esattamente le 18.45
nel caso ti interessasse… Quasi ora di pappa.”
“Ecco perché il mio stomaco reclama!”
“Finalmente assaggeremo le prelibatezze dello
Chef!!”
“Ci pensi che siamo qui?? Alla Dunham Summer Accademy!Dove
hanno studiato tutte quelle persone famose ed
“importanti””
“Anche noi siamo “importanti”!”
“Se come no..”
“Beh per la nostra mamma lo siamo… Parola di
figlia!”
Kim scosse la testa.
“tu hai visto troppe volte Camp Rock..”
“Può darsi.. Che dici se andiamo a farci un giro
in giardino dopo cena? Mi piacerebbe vedere la piscina da
vicino.”
“Oky!Porto le caramelle?” Kary la guardò
con aria sognante.
“Sì, ti pregoo!” Kim scoppiò
a ridere.
“Perfetto! Dunque programma della serata: cenetta e visita
notturna del cortile con caramelle incluse nel prezzo!Allacciati le
cinture KaryKu!Si parte alla volta della mensa!”
“Sì, specialmente la pizza…”
“..Spaghetti alla carbonara, deliziosi!”
“e la pizza…”
“Il secondo: arrosto di maiale!!Sublime…”
“Mmmm…Pizza…”
“E poi il dessert… Altro che le nostre
caramelle…”
“Ancora pizza…”
“Kary, per te domani niente pizza!”
“Ma no!Perchè?”
“Te ne sei mangiate due!”
“Due e mezzo veramente..Parte era della
tua…”
“Che cosa?Maledetta!Sei una ladra!!Una ladra di
pizze…Io ti…”
“emh…Cosa stavi dicendo a proposito
dell’arrosto di maiale?”
Mentre parlavano, le due ragazze si stavano incamminando lungo il
perimetro della piscina.
“Kary… Mi sento inseguita…”
mormorò ad un certo punto Kim fermandosi.
“Che cosa?” l’amica si guardò
intorno.
“Io non vedo nessuno…”. Ma
cambiò idea non appena si voltò.
Un bimbetto biondo le stava osservando seminascosto da una siepe
quadrata.
“Ehy!” esclamò Kim intenerita. Il
ragazzino si fece timidamente avanti.
Non poteva avere avuto più di 7-8 anni. I capelli chiari
erano dritti sulla sua testa come aculei di un porcospino.
“C’è qualcosa che vuoi
chiederci?” domandò Karen incoraggiandolo.
Il bambino si guardò le mani. Poi sorrise e parlò
con una vocina squillante.
“Posso avere una caramella per favore?”
N.D.A.
Oh finalmente anche questo secondo capitolo è andato!Avrebbe
dovuto essere più lungo, ma abbiamo pensato di dividerlo,
altrimenti non finiva più!
E con questo capitolo abbiamo terminato le presentazioni. Dal prossimo
la storia incomincerà finalmente a rendersi più
interessante. Farete amicizia con alcuni personaggi che accompagneranno
Karen e Kim lungo la loro magnifica estate!
E finalmente... La scuola comincia!
Ringraziamenti:
_Laura: Grazie spero che continuerai a seguirci!^^
shari92: Ma ciao!Grazie per i complimenti! Non preoccuparti per la
pazzia!stai parlando con le esperte nel campo!Anche a noi piacerebbe
che la DSA esistessa veramente, ma purtroppo non possiamo fare altro
che immaginarla e renderla reale attraverso i nostri racconti! A presto
ash: Ciao Buaa! Siamo contente che ti stia piacendo questa FF!Ma certo
che ne vedrai delle belle! Basta leggere!^^
Celine_Faililith: Ciao Celine! Che bello che sei qui!^^ Inanzi tutto
grazie per il simpaticissime (eheh). E in quanto a "The Great Escape"
faremo in modo di inserire spesso canzoni lungo il corso delle storia.
Al prossimo capitolo!^^