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Autore: Rohan    16/11/2014    1 recensioni
| Mini-Long | Gohan/Videl | Interamente dedicata a Niky Son |
[Dal testo del primo capitolo:
Ma perché rischiare la vita per qualcuno che non si fa scrupoli a rendere un inferno quella di qualche suo simile.
Perché combattere per degli ingrati che causano dolore?
Perché gli uomini erano così... stupidi?
]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Eppure hai cambiato la mia vita






























Fuko si schiarì la voce. «So che forse è una pessima idea, ma... se vuoi... io abito da sola e... potresti a venire a vivere da me» disse tutto ad un fiato, lasciandolo con un'espressione ebete in viso.

***

Gohan la guardò per qualche secondo, stralunato, mentre lei si dava mentalmente della stupida. «Da te?» chiese sorpreso.
Fuko sospirò passandosi una mano sul viso. «Scusa, domanda stupida, finiremmo solamente col peggiorare la situazione»
L'uomo abbassò lo sguardo, iniziando a trovare i suoi piedi estremamente interessanti. «Beh... non so... forse riuscirò a spiegarle la situazione... in caso contrario, però...» disse titubante.
Lei inarcò un sopracciglio. «Sai che è una pessima idea, vero?» chiese.
Lui alzò gli occhi al cielo. «Sì, lo so, ma sono confuso... non so né cosa fare e né dove andare» piagnucolò.
La donna sorrise appena, intenerita dalla sua reazione e prese dalla sua borse un foglio, sulla quale scrisse il suo indirizzo e che diede al mezzo-Saiyan. «Okay, fai come vuoi. Se vuoi venire sarai il benvenuto»

***

L'uomo arrivò a casa sua e sospirò vedendo il giardino pieno della sua roba.
Sua moglie non scherzava affatto.
In effetti, Videl era il tipo di donna che quando diceva una cosa la faceva e difficilmente avrebbe cambiato idea.
Ma se da una parte poteva capirla, dall'altra non ci riusciva molto.
Era vero, dopo una scena del genere neanche lui avrebbe reagito bene, però era anche vero che lui non le aveva mai mentito e che le era stato sempre fedele.
Due pensieri contrapposti nella sua mente si battevano per fargli prendere una decisione.

Sospirò.
Era un vero idiota.
Sua moglie stava soffrendo, l'aveva visto con i suoi occhi baciare un'altra donna.
Come pensava di farsi perdonare, questa volta?
Va bene, era stato un incidente, ma se il destino aveva deciso di farla assistere qualcosa voleva dire, no?

Si sedette in una delle panche poste sul giardino, appoggiando i gomiti alle ginocchia e il viso sui palmi delle mani.
Tanto ormai il danno era fatto, tanto valeva ragionare e cercare di capire cosa provava per Fuko.
Ormai era evidente anche per lui che quella che aveva con la sua collega non era una semplice amicizia.

Videl uscì dalla porta, con una busta piena di libri, i suoi libri, e si irrigidì immediatamente appena lo vide.
All'istante l'uomo si alzò, andandole vicino.
Ebbe un tuffo al cuore quando gli occhi di lei gli si posarono addosso.
Quegli occhi azzurri che aveva visto sempre come una fonta di calore, adesso si stavano dimostrando per ciò che il colore rappresentava: gelo.

«Prendi le tue cose e vai via» disse con voce ferma.
Gohan si sentì trafitto da quella voce tagliente e da quelle iridi chiare. «Possiamo parlare, per favore?» chiese leggermente timoroso.
Lei lo fulminò. «No» rispose seccamente.
L'uomo sospirò pesantemente. «Ti prego, lo sai che ti amo, che non ti ho mai mentito e che se fossi innamorato di un'altra te l'avrei detto e non ti avrei preso in giro» disse esapertato.
Videl gli si avvicinò minacciosamente, facendolo deglutire a vuoto. «Ascoltami bene, stupido essere. Ti ho visto con i miei occhi e...» lui cercò di interromperla, ma lei lo zittì con un cenno della mano. «Lo so, ho visto tutta la scena. So che un ragazzo ti ha spinto e che, perdendo l'equilibrio, sei finito proprio lì , ma ti conosco da molti anni, Son Gohan. Conosco i tuoi comportamenti, i tuoi modi di fare, come ti esprimi e ormai, dopo tutti questi anni, sei un libro aperto per me. È vero, non mi hai mai mentito né tradito, ma considerando quello che mi hai detto ieri e il fatto che sì, è stato un incidente, ma non ti sei staccato da lei finché non sono stata io a farlo, di certo c'è qualcosa che non va e c'entra quella mocciosa » gli disse guardandolo negli occhi.
Gohan le rivolse uno sguardo mortificato.
Aveva maledettamente ragione .
«Quindì...» continuò. «Lo dico per te. Cerca di capire cosa vuoi e con chi vuoi stare. Capisco che in questo momento tu ti possa sentire confuso, ma così non va bene né per te, né per noi e neanche per... voi » disse accarezzandogli la guancia istintivamente, in un gesto di dolcezza improvvisa.
Lui sospirò pesantemente, mentre il suo stomaco si contorceva in una morsa dolorosa. «Devo andarmene?» chiese solamente, guardandola con un'espressione da cucciolo bastonato.
Lei sorrise appena. Con quella faccia era troppo buffo. «Sì, devi. Vedi di ragionare e fa' la scelta giusta. Non aver paura di far soffrire qualcuno, pensa a ciò che desideri tu e quando sarai certo della tua decisione me lo dirai, va bene così?» chiese con tono pacato.
Il mezzo-Saiyan era confuso.
Ad un tratto sua moglie aveva perso la sua freddezza e aveva iniziato a comportarsi in modo dolce.
A volte non riusciva a capirla per niente.
Dal canto suo, Videl, mentre parlava, pensava ad altro.
Era vero, voleva che Gohan scegliesse, non poteva di certo trattenerlo con lei con qualche stupido ricatto o mettendosi a piangere.
Erano adulti e lei lo amava con tutta se stessa, quindi voleva che fosse felice.
Ma se da una parte voleva che lui fosse felice, dall'altra non era sicura di quello che gli aveva proposto: l'avrebbe davvero accolto a casa, se lui avesse scelto lei, come se nulla fosse?
Non avrebbe fatto nulla?
Sarebbe rimasta con le mani in mano ad aspettare il suo responso e in entrambi i casi lei lo avrebbe accettato?
Non lo sapeva neanche lei come avrebbe reagito, ma era vero che lo amava, quindi doveva incoraggiarlo a fare ciò che era bene per lui, mentre il suo cuore gridava di dirgli che era lei quella giusta, che doveva lasciar perdere quell'altra e che la loro vita era ormai legata.
Sarebbero stati giorni difficili, lo sapeva, ma doveva essere forte.

«Posso chiederti una cosa?» fece Gohan, incerto, mentre lei si limitava ad annuire. «Andare a dormire a casa di Fuko è una pessima idea, non è vero?» deglutì mentre lo diceva e si sentì veramente un emerito idiota.
La donna sgranò gli occhi e si morse l'interno della guancia per evitare di schiaffeggiarlo. «Andare a letto con quella ? Non pensarci neanche o giuro che ti castro» sibillò facendolo inizialmente arrossire e poi sbiancare.
«N-no... n-non intendevo... no!» balbettò aggrottando la fronte dopo aver finito la frase.
Lei scoppiò a ridere per poi sospirare- «Pessima idea, sì» lo riprese.
Lui annuì a testa bassa. «È che non sapevo dove andare... quindi... boh, mi inventerò qualcosa» disse a voce bassa, per poi alzare il viso per guardarla negli occhi. «Posso lasciare la mia roba qui? Senza che tu la usi per accendere il forno, s'intende» chiese implorante.
Lei annuì, si girò ed entrò in casa. 
Aveva intenzione di lasciare tutto fuori, okay.

























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti :)
Scusate il ritardo ^^''
Il capitolo l'ho scritto in classe, durante le interrogazioni di diritto, quindi spero di non deludere nessuno xD
Inoltre... la cara Niky Son dovrebbe riconoscere una frase di Ligabue all'interno del capitolo ♥
Ci avviciniamo alla fine >.<
Uno o due capitoli, non di più, ed è conclusa uwu
Ricordo che l'intera mini-long è dedicata a Niky Son♥



-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*
  
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