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Autore: LunariaScrittrice    16/11/2014    3 recensioni
Protagonisti:
una ragazza sogiocata.
un ragazzo preso in giro
un' altro spensierato
ed una vendicativa
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«Tu ed io siamo come la luna ed il cielo.
Holmes è il cielo che vede tutto, sa tutto e giudica di cui brilla grazie alla sua genialità.
Il mago è la luna perché è piena di facce, ed è luminoso poiché sono gli altri che lo accendono con il loro stupore ad ammirarlo.
Io sono il cielo, tu la luna.
Siamo vicini ma anche lontani
Se devo credere a questa tesi, dimostrami che ho ragione! » 
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Anni dopo
«Sono un mago, e come si sa, posso anche volare!
« Ora devo scappare. Alla prossima Kamikaze... Ah, e non suicidarti in mia assenza; mi piace confrontarmi con te. Alla prossima» E svanì nel nulla accompagnato da una nuvola di fumo.
Prima del salvataggio Shinichi aveva provato ribrezzo, ma poi quel sentimento mutò in qualcosa di molto più piacevole, scattò una sensazione che lo pervase dentro al cuore fino a raggiungere il suo animo. Sarebbe rimasto volentieri ad ammirare incantato il colore di quelle pupille dai manti notturni luminosi quanto un cielo stellato.Al solo pensiero di lui così vicino, lo faceva trepidare e fremere per strappargli
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Yuri, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Shinichi Kudo
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Nota: Le parole in blu sono i link con le immagini,
Per i personaggi come Comet e Lunaria non facendo parte di nessun anime (credo)
ho usato le foto che ho trovato per indicarle; non è detto che anche nel prossimo lo faccia.
Buona lettura.

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Episodio
1. Seconda parte.
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E
rrore



Il detective si trovava ad una mostra acquatica indetta da un importante imprenditore. In quel luogo, il mago bianco nascosto tra la folla, fece svolazzare in aria il suo bigliettino che annunciò che avrebbe rubato la pietra “ Soffio d'acqua” l'indomani verso la sera tra le 22.00.
Il proprietario a quella notizia avvertì subito la polizia anche se sperava che fosse uno scherzo. Arrivarono poco dopo i poliziotti incaricati di catturare quel ladro mai stato toccato da nessuno se non da Shinichi Kudo; ed infatti, anche quel giovane ragazzo dagli occhi acuti, brillanti, seri, con un sorriso che mostrò la sua scaltrezza, si presentò.
Shinichi si trovò là perché voleva stanare il ladruncolo, ma non pensava che quel giorno per lui sarebbe stato significativo.
La pietra preziosa era di media grandezza, ed aveva una particolarità che l'imprenditore sfruttò a suo vantaggio: essa poteva mimetizzarsi perfettamente con il circostante acquatico; in altre parole se era messa in acqua ne ricavava i colori riuscendo a sparire davanti agli occhi di tutti. Shinichi quando vide quel fenomeno, gli venne in mente che il nome più azzeccato per quella gemma sarebbe potuto essere“ Camaleonte acquatico” Proprio perché quel animaletto sapeva mimetizzarsi con l'ambiente circostante.
Il proprietario così decise di piazzare la gemma su un delfino in modo da rendere difficile per il ladro localizzarla, ma si sbagliò di grosso, perché il mago bianco, aveva visto tutto e nonostante dovesse lottare contro la sua più grande paura non si tirò indietro.
Si travestì da inserviente e con il suo poker-face e la sua determinazione, si avvicinò ai delfini stando inginocchiato ai bordi della piscina. Con il tatto cercò sui diversi delfini qualcosa che avesse una forma strana perché quella gemma proprio non si vedeva. La trovò, e piazzo dietro essa un adesivo resistente all' acqua. Si alzò toccandosi la frontiera del capello nero facendo un ghigno, poi se ne andò. Lui non fu sospettato perché tutti del pubblico poterono toccare i delfini. Shinichi quando lo seppe, fece di tutto per impedirlo, ma il proprietario del posto non lo ascoltò perché a lui interessava solo il guadagno, e così lui si arrese immaginandosi il ladro piazzare chissà quale trucco per rubare quella gemma camaleonte.
Arrivò la sera del furto e l'angelo bianco apparve con il suo solito sorrisino soddisfatto di chi mostrava che non aveva paura di nulla. Non si prolungò molto ed esclamò. « Signori e signore, bambini e bambine, voglio mostrarvi ora come io ruberò un oggetto impossibile da vedere!»
Shinichi raggiunse di corsa il posto e urlo. « KaitouKid! »
Intanto il giovane mago abbassò le luci della sala, azionò poi dei riflettori particolari dal colore viola posti ai lati della piscina.
Urlò sbigottito il proprietario. « Chi ha piazzato quelle lampade? »
Il ladro guardò la piscina, e notò ciò che cercava: L'adesivo messo in precedenza, iniziò a brillare lasciando tutti a bocca aperta, e poi apparì dalla vasca, una forte nebbia biancastra che non fece più vedere nulla agli altri compreso chi era ai bordi della piscina, solo il ladro ci riuscì, ed infatti, dopo aver superato ancora una volta la sua tremenda paura dei pesci, prese il gioiello e si allontanò.
Shinichi non voleva che finisse così, perciò si mise a pensare all' unico posto dove il mago sarebbe andato. Ci volle qualche secondo ma ci arrivò.
Prese l'ascensore, premette il tasto del piano più alto, le portiere doppie si chiusero, e lui salì fino all' ultimo piano trovando chi si aspettava d'incontrare, solo che il l'angelo era già sul punto di planare, così il detective con una rincorsa, si buttò addosso a lui squilibrandolo facendolo cadere a terra a poco più di un centimetro dell' inevitabile vuoto.
« Ma cosa!? » Il mago rimase impressionato dalla avventatezza del ragazzo, perché se avesse avuto più sfortuna, i due avrebbero rischiato di morire cadendo dall' edificio.
« Ma tu sei pazzo, per poco ci ammazzavamo! » Esprimette il mago scioccato da tale coraggio.
Shinichi fece solo un sogghigno come risposta perché a vedere il volto dell' angelo bianco avere paura senza che capisse quel che accadesse mostrando per le sue rare volte un viso stupito, lo rendeva felice e lo elettrizzava a tal punto che, non resistette a stuzzicarlo solo per vedere fin che punto si potesse spingere. « Non avrai paura dell' altezza vero?» Domandò il detective con voce deliziata mentre agguantava il polso del ladro per ammanettarlo.
Il prestigiatore a vederlo determinato, gli fece scappare un lieve sorrisino proprio perché la sfida si stava facendo interessante. «Sono un mago, e come si sa, posso anche volare! » Esplicò, lasciando per un attimo confuso il detective su quella frase per lui illogica: lo fissò con occhi sgranati e così l'altro se ne approfittò per girarsi dalla parte opposta ed alzò il braccio spingendo via il detective che cadde a terra, ma prima che lui potesse rialzarsi, il mago, non ancora del tutto soddisfatto, lo bloccò a terra imprigionandogli i polsi mentre il suo viso si avvicinò di molto con quello dell' altro che gemeva dal dolore poiché lui non ci andò piano con la stretta. Per paura che all' investigatore saltasse in mente di usare le gambe come difesa, gliele blocco con le sue, beffeggiandolo con occhi che brillavano grazie al fascio lunare posto davanti a lui. « Hai smesso di tremare? » Domandò deliziato.
Il detective con occhi socchiusi per la difficoltà, tentò di muoversi ma non ci riuscì, così il prestigiatore se ne approfittò per avvicinarsi al suo orecchio e bisbigliarli a voce soave che trasmettevano gelide vibbrazioni. « Mi piace questa espressività di imponibilità!»
Il detective sentì nettamente la sua pelle rizzarsi e il suo corpo rabbrividire tutto accompagnato da un' improvvisa scarica elettrica che si fece sentire fino ai capelli. Lui non se ne accorse ma il mago gli aveva già lasciato la gemma dentro la tasca dei pantaloni. Lo guardò ancora una volta e Shinichi non smise di fissarlo desiderando che non facesse altro perché si sentiva strano, impotente; mai nessuno gli aveva fatto provare simili sensazioni così potenti e sopraffine che lo attanagliavano dentro.
« Mph...» ghignò Il mago dopo aver sfiorato il volto del detective fino al collo, lo lasciò andare.
Shinichi si rialzò, si allibì da come quel tipo lo aveva toccato. Kid tenendosi il capello si riavvicino al detective, ma lui indietreggiò senza guardare che a pochi passi ci sarebbe stato il vuoto.
Il mago se ne accorse e così lo avvisò « Fermati prima che sia troppo tardi! »
Shinichi non lo ascoltò perché aveva paura di cosa potesse fargli quel tip: non lo vedeva più come un ladro bensì un maniaco, perché non era logico per lui che un ragazzo potesse toccarlo e fargli provare simili sensazioni sia piacevoli e spiacevoli.
Si sentì un fruscio di vento forte e lui poi guardò dietro trovandosi sull' orlò dell' edificio. Alla vista di quel baratro pieno di luci emesse dalle macchine in lontananza, gli venne un capogiro, perse l'equilibrio e cadde nel vuoto.
L'edificio era solo di tre piani, e Kid con gli occhi chiusi, si buttò sotto, li riaprì sperando con il cuore di prenderlo prima dell' impatto. Si mosse e lo afferrò, poi subito, azionò il deltaplano e per sua sfortuna dovette manovrarlo in piena strada con i passanti che si proteggevano ed acclamavano il suo nome. Pensò alla svelta cosa fare, non avrebbe retto a lungo ed avrebbe comunque rischiato di investire a piena velocità qualcuno. Non poteva manovrare a destra perché se no si sarebbe schiantato con le auto in corsa, e così svoltò a sinistra entrando in un piccolo cunicolo stretto: rimase perpendicolare al muro sperando che il vento soffiasse e poi sbucò vicino ad un fiume dove i due atterrarono bagnandosi. Kid col suo corpo cercò di proteggere il detective nell' atterraggio e si sfregò così la spalla sinistra. Shinichi se ne accorse, e solo quando tutto si erafermato iniziò a realizzare l'accaduto perché prima non guardava nulla in quanto sentiva solo il vento e le urla dei passanti.
Il ladro si alzò, si spolverò il vestito e fece un sorriso deliziato. Si avvicino al volto di Shinichi che lo guardò di stucco in quanto lui prese da una tasca un cerotto che glielo mise sul viso. « Ecco, così almeno non si rovinerà il tuo bel faccino! » Si guardò attorno e si rialzò posizionandosi meglio il capello bianco. « Ora devo scappare. Alla prossima Kamikaze... Ah, e non suicidarti in mia assenza; mi piace confrontarmi con te. Alla prossima» E svanì nel nulla accompagnato da una nuvola di fumo.
Shinichi per un paio di minuti rimase sdraiato con i vestiti bagnati. L'umidità accompagnata dalla temperatura del vento gli fece comprendere che non era stato un sogno. Nonostante avesse freddo, aveva il viso completamente bollente ed in più, non smetteva di toccarsi la posizione su cui era stato messo quel cerotto che Kid con cura gli mise.
Guardò il cielo con occhi pensierosi e si ricordò quei brevi istanti passati con quel ragazzo dal fascino misterioso quanto la notte stessa: Quelle parole dette in modo provocante, lo avevano elettrizzato e per qualche verso insolito, non gli erano dispiaciute affatto;eppure prima del salvataggio lui aveva provato ribrezzo, ma poi quel sentimento si mutò in qualcosa di molto più piacevole: scattò una sensazione che lo pervase dentro al cuore fino a raggiungere il suo animo.
Sarebbe rimasto volentieri ad ammirare incantato il colore di quelle pupille dai manti notturni luminosi quanto un cielo stellato.
Al solo pensiero di lui così vicino, lo faceva trepidare e fremere in un gesto più interessato, e poi si ricordò di quel sorriso che all' iniziò lo detestava, ma che ora avrebbe dato molto per rivederlo e strapparglielo con un bacio.
Non capiva come qualcuno potesse fargli nascere sensazioni così meravigliose che gli fecero per la seconda volta nella sua vita battere il cuore.

Il detective poi da quel giorno, iniziò a cercare il ladro ad ogni suo colpo, pero' questa caccia finì dopo pochi anni. Il mago bianco non si fece sentire, e Shinichi si sentì solo. Non si sentiva più motivato, aveva lasciato i suoi casi perché pensava solo a dove potesse essere finito lui.
Stava male ogni settimana, mese, anno sempre di più: aveva un vuoto incolmabile che spesso per non sentirne la mancanza, lo sognava in una delle loro avventure passate.
Anni fa la madre di Shinichi morì in un incidente, per lui e suo padre fu un tremendo colpo da digerire, tuttavia il padre del detective che era uno scrittore, dopo qualche anno uscì con una donna assomigliante, almeno in parte, alla defunta moglie. Questa donna aveva un figlio di nome Kaito Kuroba.
Shinichi e Kaito si incontrarono sotto appuntamento dei loro genitori. Kaito riconoscendolo, fece finta di nulla mentre Shinichi lo guardò con indifferenza anche se inspiegabilmente sentiva qualcosa per lui, ma non comprendeva il perché dovesse avere una strizza allo stomaco e grande timidezza verso uno che aveva appena conosciuto.
«Ciao, pacere! Mi chiamo Kaito Kuroba, tu sei Shinichi vero? » Salutò con un sorriso Kaito porgendogli la mano.
Il detective la strinse e si ricordò di Kid perché entrambi avevano la stessa stretta e voce . Mugolì in silenzio sospirando mentre pensava guardando la finestra e la pioggia cadere. - Kid, ma dove sei finito, sono mesi che non ti fai sentire... mi manchi. -

Kaito lo osservò in silenzio meditando un po' a disagio. - Non avrei mai detto di rivederlo di nuovo, certo che è proprio simile a me, va beh, tanto mi detesta, sarà felice sapere che ho finito di rubare. -
I genitori dei due ragazzi spiegarono a loro che avrebbero dovuto convivere perché i due sarebbero andati in viaggio per lavoro e non potevano portarli con loro.
Kaito si arridi e sbraitò con voce possente verso sua madre. « Posso capire che cerchi un nuovo marito, e va bene; anche se sono contrario perché mio padre non lo sostituirà nessuno, ne tanto meno uno scrittore! Ma che tu mi faccia vivere con lui » Indicò con il dito il detective ragazzo. « Non lo accetto! »
Shinichi anche lui si oppose dicendo la sua a suo padre. « Papà, sono grande per vivere da solo, sono in gamba, perché devo badare a questo!?
E poi è una bugia che tu devi lavorare, puoi scrivere benissimo i tuoi gialli qui in città, perché devi lasciarmi solo! Sto già male per la scomparsa di... ecco di uno...» Si zittisce arrossendo. Chiuse gli e pensò - Nessuno deve saperlo! -
Kaito lo fisso pensando. - Ma perché ora è diventato così paonazzo? Mi viene voglia di stuzzicarlo, ma non posso. -
Il padre di Shinichi rispose. « Come sempre sai capire la verità; beh, io voglio girare per il mondo, e tu devi andare a scuola quindi rimarrai con Kaito! Con o senza il tuo consenso. » Negò il padre con occhi autorevoli.
La madre di Kaito esprimette più dolcemente « Kai-chan, io ho ottenuto un lavoro fuori città e dato che Shinichi sta male per motivi ancora non del tutto scoperti, abbiamo pensato di farvi stare insieme. »
Kaito sbuffa asserendo. « Mamma non sono più piccolino! Ed hai pensato bene di mettermi dentro facendomi fare a questo associale da psicologo!? Ma sei impazzita, non lo farò!»
La donna si arrabbiò e ordinò. « Finché sei minorenne tu farai ciò che ti dirò io! Ti lasciò già troppa libertà.»
Kaito stette zitto perché combattere con sua madre era una battaglia persa.
Da quel giorno Shinichi e Kaito convissero insieme tra litigi e scene imbarazzanti.

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La gatta di Lunaria si svegliò e salì sulle gambe della sua padroncina per arrivare al suo musetto addormentato ed ella infine miagolò con suono acuto. La fanciulla si rigirò troppo esausta per svegliarsi; aveva un grande difetto quando dormiva non la svegliava nulla se non le campane della chiesa.
Luna le fece le fusa, e lei borbottò. « Mi fai solletico amora. » Sì, stava sognando Comet che la seduceva, e lei per quella illusione si eccitò molto sotto le coperte. Come risposta si sentì da parte della micia un “ Miao” Ciò fece aprire gli occhi della ragazza che si trovò i fari rossi di Luna a fissarla con pupille che al primo risveglio avrebbero spaventato chiunque. Istintivamente si alzò dal letto strillando con gran voce acuta « AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!» La gatta corse via presa dallo spavento per quel tono agghiacciante capace di spaccare i vetri; non perché era stonata, ma perché possedeva un' estensione vocale molto alta! Presa dallo spavento, finalmente si destò. Voltò lo sguardo e lesse sul display digitale della sveglia che erano le 11:00.
« Oh Dio no, i voli!! » Subito uscì dal caldo piumone, si vestì inciampando sopra la valigia facendosi male mentre i suoi capelli rosati le finirono sugli occhi. « Ma chi ti ha messo in questa stanza, una cretina vero!? » Che sarebbe lei; certe volte per giustificarsi parlava in terza persona pur di non sentirsi stupida.
Si diresse in bagno e si ammirò allo specchio parlando come sempre a sé stessa. « Io sono la migliore, sono spettacolare, sono l'unica irripetibile Lunaria!! » Questo slogan le servì come autocompiacimento perché nessuno lo sa, ma lei era molto fragile e se non riusciva a trovare uno che le faceva i complimenti o la elogiava per la sua personalità, sarebbe caduta in depressione; in parole semplici, la sua “Sicurezza” era dettata da sé stessa, da un gioco psicologico chiamato autocompiacimento.

Dopo essersi messa addosso una maglietta arancione dal colore luminoso con sopra la camicetta bianca e come disotto pantaloni lunghi color beige, si precipitò in andito e tra le mille scarpe sparse per l'angolo della porta; perché lei non era come i santi che avevano una scarpiera no, lei le teneva ammassate in un angolo, e doveva sempre lottare contro i ragnetti per non trovarseli dentro le calzature , ma questo nessuno lo sapeva.
Prese le sue scarpette rosse, controllò la borsa, ci mise dentro i documenti personali, tra cui il passaporto, ovviamente non potevano mancare i suoi trucchi ed il cellulare appena nuovo. Come ultimo tocco, sollevò Luna e la chiuse in una gabbietta scusandosi. « Piccina mia, sarà un lungo viaggio; perciò resisti. » La gatta in risposta le miagolò ad occhi sorridenti; a volte Lunaria pensava davvero che lei poetesse capirla.
Uscì, chiamò un Taxi dato che la sua dimora si trovava proprio sotto il loro punto d'incontro, e spiegò dove voleva andare all' autista mostrando come precauzione i soldi, giunse all' aeroporto e comprò il primo volo che sarebbe stato in serata.
Per ammazzare il tempo, si mise a giocare con Luna quando poi vide dei ragazzi avvicinarsi a lei. Loro le fecero i complimenti per quanto era bella, e lei rispose con freddezza; di certo tipi carucci non le importavano specie chi non sapeva trattare una ragazza esigente come lei. Li guardò di sottecchi, e loro tentarono pure di portarla in un luogo isolato. Ella ci provò a non finire sola con loro, ma quelli la costrinsero con la forza spingendola. Aspettò che si fermassero e poi li vide tentare di inchiodarla al muro. Lei socchiuse gli occhi, si abbassò, si diede uno slancio e fece uno sgambetto a tutti con le sue gambe lunghe formando un cerchio a metà invisibile. Arrivò uno dietro di lei così la signorina con grazia accompagnato da un sonoro “Oh! “ alzò le gambe in alto tenendosi con le braccia mentre mirava il mento dell' avversario. Torno in piedi facendo uno sbadiglio, prese il suo cellulare e decanto ridendosela. « Se volevate stuprarmi dovevate come minimo studiare difesa personale... Ah, mi sono scordata di dirvi che sono campionessa di discipline marziali di diverso tipo , cintura nera per l'esattezza, ma credo che non mi stiate ascoltando. Sogni d'oro! » Se ne andò con una risata mentre prese Luna e la sua valigia ed affermò accarezzando il muso dell' animaletto. «Lo sapevo che la mia gattina avrebbe protetto la mia valigia.»
Dato che non sapeva che fare, decise di girare per i negozi e si annoiò. Abbordò qualche ragazzo così per giocare peccato che erano tutti poco interessanti e fin troppo facili, nemmeno uno le dava filo da torcere e si augurò che i Giapponesi fossero più resistenti.
Lei si trovava in Inghilterra ed aveva una rivale si chiamava Ran Moori. Lei frequentava il suo stesso corso di Karate ma entrambe non erano amiche, a dire il vero non si sopportavano perché lei era invidiosa di Lunaria in quanto "reginetta della scuola" mentre l'altra non sopportava di essere battuta. L'unica con cui andò d''accordo era Aoko Nakamori che era la sorella di Ran. Rispetto a quella, lei era molto più alla mano e pure carina, se non ci fosse stata Comet, avrebbe avuto una cotta per lei, di questo ne era sicura, perché Aoko era piccina, dolce e più bassa di lei, come potrebbe non prenderla come bambola?
Finalmente prese il volo per il Giappone, e si rilassò mentre iniziò a cercare notizie su Shinichi Kudo e Kaito Kuroba.
Su Shinichi Kudo trovò tantissime cose a riguardo ad esempio i ritratti di lui messi sui giornali Giapponesi dove risolse un caso, c'erano anche articoli dove si vide uno molto simile a Kaito Kuroba, solo che questo si chiama KaitouKid e si chiese chi caspita sia...

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- Shinichi è strano cosa gli è preso? -
Kaito Lo rincorre urlando. «Vuoi fermarti!» Non comprende che cosa gli sia saltato in mente, non era da lui correre dopo un dialogo; pare quasi che voglia scappare.
«Shinichi se non ti fermi ti pianto al muro e ti rovino!» Minaccia ma quello gli risponde. « N-Non è nulla, siamo solo in ritardo per andare a scuola; quindi muoviti!»
-
Al diavolo la scuola! -Pensa Il prestigiatore. Detesta quando qualcuno gli nasconde le cose, è un tipo che ruba informazioni e Shinichi non ne è da meno.
Lo vede svoltare l'angolo e poi cade a terra come un salame, e così Kaito si ferma ridendo a crepapelle. « Quanto sei scemo, ti sei scontrato con il muro?» Questo crede ma si sbaglia perché lui era caduto per via di uno scontro frontale.

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Lunaria Stava usando il suo cellulare con il GPS incorporato per trovare la sua nuova scuola che Comet le aveva detto di iscriversi.
« Scuola Teitan , ah.. ma dove sarà? » In fatto di orientamento lei era negata, a malapena capiva le indicazioni stradali.
Camminava osservando con attenzione la mappa dove non capì se andare a nord o sud o se roteare il display; insomma si stava nettamente perdendo. Passeggia altri minuti e si scontra con qualcuno in piena corsa che altri non è che Shinichi.

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Il cellulare della fanciulla vola andando in alto. Tutti e due guardano l'oggetto fluttuare e lei tenta di prenderlo, ma non ci riesce. L'aggeggio cade mentre si frantuma il display che si spegne completamente. La fanciulla Rimane impallata a guardare inorridita la scena: il suo cellulare costato non si sa quanti soldi, si è rotto in meno di una settimana!
Gattona senza badare che indossa una mini provocante azzurra ed una maglietta scollata bianca. Non le importa perchè è troppo presa dallo “Shock” Tocca con mani tremanti il cellulare e comincia a dirgli come se fosse un cucciolo. « Ti hanno
ucciso, giurò che ti vendicherò, no anzi, ti comprerò di nuovo! » Volta lo sguardo e con sicurezza fulmina il tipo che ha scontrato ordinandogli con prepotenza in inglese. « Senti tu, paga il danno, muoviti! »

Shinichi risponde in difesa usando l'inglese. « Non ho soldi, mi dispiace» Ma quella furia, lo guarda malissimo facendogli paura.
« Se non mi ripaghi il mio amico cellulare, io ti faccio a pezzi! » Lui deglutisce indietreggiando dato che la ragazza aveva appena dato un pugno al muro frantumandolo.
Lui con occhi sbarrati « Wow... ehm, mi ricordi qualcuno» Protrae le mani e con una risatina. « Andiamo, parliamone da persone ragionevoli senza litigare, ok? » Esprime prendendo tempo.
Si sente la risata di Kaito prenderlo in giro, poi lo supera e guarda la ragazza pensando. -
Wow, che schianto! -
La ragazza non bada al nuovo spettatore che sbraita contro il detective. « Ragionare!? Tu hai rotto il mio cucciolo, era nuovo, aveva appena una settimana, e non posso starmene zitta! »
Shinichi pensa con occhi a pallini. -
Ma questa è pazza da manicomio, manco fosse una persona quel arnese. - « Ecco... è solo un oggetto, si ricompra. »
Kaito si avvicina alla ragazza chiedendo con aria curiosa. « Che ti ha fatto Shin-chan? »
La ragazza ordina. « Ti prego, parla in inglese! » Guarda il ragazzo pensando. -
Ma sono gemelli? Che strano mi ricorda qualcosa... -
Kaito domanda in inglese dato che lo sa molto bene. « Sei molto attraente, come mai sei così furiosa? »
La ragazza con braccia conserte risponde. « Semplice quel ragazzo mi ha appena ucc... Ehm, spaccato il mio cellulare! E voglio un risarcimento del danno! »
Kaito guarda Shinichi che si sta rialzando. « Ma dai, non ti piace? È carino, non è che così ti guadagnerai la sua simpatia, si tratta sempre di Shinichi, uno strappo puoi farlo, no? » Le fa l'occhialino cosa che lei risponde con una smorfia restando impassibile
« Ma perché mai dovrei... Aspetta come hai detto che si chiama? » Domanda sperando di aver capito male.
Shinichi si rialza e si presenta. La ragazza sbianca di colpo e si mette cinque dita davanti alle labbra in segno che ha sbagliato tutto. « S-S-Shinichi?! N-no... non è possibile...» Prende dallo zaino il portafoglio e controlla le foto, le confronta e pensa. -
Comet, ma questo supera la fase del carino, che razza di tipo volevi che conquistassi?! Sono fregata, ho appena mostrato la mia prepotenza... devo rimediare. -
Kaito domanda curioso. « Cosa sono quei fogli? » La ragazza li nasconde in tasca e ciò non passa inosservato ai due mentre sentono lei ridere come una scema. « Ah ah ah ah... scusami, tu sei quel detective? Ah ma allora non preoccuparti per il mio cellulare eh, eh... senti lo sai che sono tua grande fan? Ehm... facciamo pace? »
Shinichi la supera prendendo Kaito per la spalla. « Non voglio ragazze come te attorno, sia chiaro mi ricordi una ragazza che ho scordato da tempo! E poi sei prepotente! Ciao!
Ah un' ultima cosa, se fossi mia fan mi avresti riconosciuto! Non prendermi in giro!»
Kaito in lontanaza mormora al ragazzo. « Hai visto che bambola è quella, cioè è perfetta. »
Shinichi lo fredda con uno sguardo nevrotico asserendo con provocazione. « Bene, sta con quella, io andrò da un' altro almeno qualcuno mi parla e non fanno i cascamorti con le ragazze! »
Kaito ci pensa su provando un po' di fastidio. « Va bene, rimango, pero' è uno spreco è talmente bella che sembra un sogno; per te da dove verrà? »
« Inghilterra, lo si capisce dall' accento e dagli allineamenti, certo il colore rosa è strano, ma se li sarà tinti... comunque non fidarti di quella... non mi piace, è falsa. »
« Falsa? » Domanda il ragazzo confuso.
« Hai notato che aveva due cartine e non smetteva di confrontarle con me e te? E poi perché mai dopo aver saputo il mio nome è diventato così scema? Insomma è falsa! In più una ragazza che che usa il termine “ Uccidere” per dire “ Distruggere” un oggetto mi fa capire che quella è completamente sola, ma è molto carina e aperta, perciò come è possibile?
Terza cosa, ha detto di essere mia fan, ma come mai non mi ha riconosciuto?
Non mi piace è strana sembra anche pericolosa, si comporta con prepotenza, addiritura mi ha minacciato spaventandomi!»
Kaito ad ascoltarlo si annoia che fa uno sbadiglio. « Shin-chan, tu sei proprio fissato, secondo me è da provarla, cioè ammettilo quella batte tutte della scuola! »
Il ragazzo un po' innervosito. « Non è vero, non batte tutti! E poi la smetti di parlarmene, nemmeno la conosci e non smetti d'interessarti; fammi capire t'interessa?! »
Kaito esprime con divertimento « Ah, quando lo capirai che io solo gioco? Quella tipa è bella ma non mi attrae... sai solo una volta sono stato attratto da qualcuno.»
Shinichi per evitarsi la sua storia conclude. « Aoko lo so..»
« No... un altro... »
« È chi mai? » Domanda curioso con occhi sgranati
Kaito con occhi un po' brillanti lo guarda a distanza. « Vediamo... Un tipo che non vedo da tempo quando ero nei panni di un altro. »
« Uhm, non riesco a capirti. »
« Nessuno può' capirlo! Comunque non preoccuparti, quella ragazza non mi ha fatto provare nulla anche perché non può' nessuno rubarmi il cuore quando appartiene ad un' altra persona.» Chiude gli occhi pensando. -
Eh sì, non lo dimenticherò mai... -
Shinichi spalanca gli occhi fermando la camminata e domanda con una sensazione dentro di ritrovamento. « D-Da quando parli così?»
Kaito si morde la lingua e comincia a ridere. « L'ho letto su una poesia e l'ho copiata, sono stato bravo vero? »
Shinichi fa un sospiro di sollievo, e continua la camminata senza più guardarlo. « Comunque dovresti smetterla di pensare che m'importi...» Entra a scuola e subito Kaito viene fermato da qualche studente. Shinichi lo osserva pensando. -
È così, quel suo sorriso arrogante, i suoi occhi, a volte mi sembra di avere quel ladro vicino... ma Kaito non è gentile, è così diverso, lui poi non trasmette quei brividi che ho sempre provato con Kid; e ci risiamo, quante volte devo pensarlo e soffrire? »
Kaito non sapendo che pensi l'amico, inizia a parlare con le sue amiche finché non passa Lunaria che aveva inseguito i due.
Passeggiando molti la guardano specie i ragazzi che rimangono a bocca spalancata sia da come è vestita sia per quello che riesce ad emanare a distanza.
Kaito osserva la ragazza e con un visetto falsamente angelico e le va a parlare. « Ehi, mi dici il tuo nome? »
Lunaria con occhi brillanti pieni d'interesse. « Wow, qualcuno mi nota, ehm... che cosa vuoi? » Domanda assumendo un atteggiamento un po' timido e prezioso.
Il ragazzo la scruta con dubbiosità, non capisce se sia così il suo carattere o meno. « E dai non fare la preziosa, vorrei sapere il tuo nome, sei veramente molto carina! »
La ragazza sta per rispondere, ma poi passa una persona, lei sei pensarci lo supera urlando sventolando la mano a cinque dita in alto con viso felicissimo. « Amorina mia!!! »
Kaito rimane allibito, mai nessuna l'aveva ignorato e pensa. -
Quella mi ha praticamente ignorato... - Si gira e la vede parlare con quella che settimane fa si era dichierata a lui. - Una ragazza, sono stato ignorato per una ragazza così?! - Va in classe e trova Shinichi che legge un libro poi guarda un attimo Kaito e nota che è arrabbiato. Così chiude il libro, si toglie gli occhiali e lo raggiunge chiedendogli. « Che ti prende? »
Il ragazzo sbuffa. « Niente, ho sempre il mio sorriso, vedi » Esprime usando il suo poker-face.
Shinichi si avvicina al volto del ragazzo facendolo per un attimo balbettare. « C-C- Che v-v-vuoi fare?! » Sono talmente vicini, ma Shinichi fa un sorriso e lo indica con un dito. « Ecco ora sei tornato te stesso! » Si allontana pensando. -
Quei occhi... ah basta devo smetterla! -
Kaito appollaiato con le braccia sul banco pensa. -
Shinichi, anche quel giorno mi hai detto la stessa cosa... ah, ma non ero guarito? Insomma ho fatto di tutto per allontanarlo dal mio viso ma ora l'ha rifatto...-

Lunaria raggiunge Comet con occhi felici. « Amora mia bellissima, come stai? »
La ragazza con viso stanco guarda la sua amica pensando. - S
empre spensierata, felice, mai una volta che io lo sia! Ma perché, e guarda, passa lei e si nota, passo io e manco vengo vista! Che crudeltà; ma la farò cadere sì devo starmene calma! -
Fa un sorriso e risponde. « Ciao, io sto benissimo, come sempre tu? »
La ragazza domanda preoccupata mettendole una mano sulla sua spalla. « Seriamente stai bene? A me sembri distrutta.»
L'amica la scosta seccata. Con palpebre chiuse ed un sorriso ebete seguito da una gocciolina in testa chiede. « E perché dovrei essere distrutta?
Piuttosto li hai incontrati? »
Lunaria comprende che si riferisce ai due ragazzi. Arrossisce e si inizia a vergognare, gesticola con timidezza e afferma a basso tono. « Ecco sì, ma ho combinato un disastro. »
La ragazza con un tic all' occhio si arrabbia ma tenta di stare calma. « Sì, e dimmi cosa? »
La rosetta alza le spalle e congiunge le mani dicendo in un soffio. « Shinichi ha rotto il mio cellulare, non sapendo che era lui, l'ho minacciato e insomma tu sai quanto so essere tremenda con i ragazzi e... beh ecco, rifiuta di essermi amico e... quindi mi sa che sarà dura per me con...» Non termina che l'amica gli urla indicandola. « Incompetente!!! Ma come fai ad essere così stupida! Avevi detto che mi avresti aiutato e tu ci vai a litigare?! »
« Sì lo so amora, ma io non sapevo che fosse lui; le foto erano diverse e...»Spiega come giustificazione.
Lei ordina senza guardarla « Ah, adesso dai la colpa a me?! Bell' amica che sei; e comunque non m'importa.
Adesso tu vai da loro e fai il tuo dovere! »
Lunaria con il cuore in gola mezza spaventata di perderla domanda.« M-Mi detesti ora? »
L'amica senza pensarci. « Se non fai ciò che ti dico, sì! »
« Ehm... ma io ti amo... di bene ovviamente. » Si corregge trattenendo le lacrime.
L'amica fa un sorriso. « Come sei cara... » poi ordina severamente. « Mettiti a fare ciò che ti ho detto! » sorride con tono leggero salutando.«Io vado,e fammi sapere le novità!»
La ragazza diventa tristissima, va in presidenza si fa dire la classe e poi entra pensando.
- Perché mi tratta così?Io non volevo...- Comincia a piangere dietro la porta della sua nuova classe. - Scusami Comet, non volevo deluderti, sei l'unica che ho in questo mondo.. -

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nota: vorrei farvi una nota sul termine che uso per il “nomignolo “ che dà Kaito a Shinichi. È fatto apposta usare il suffisso “Chanperché è una presa in giro; giusto per non avere correzioni.

Angolo Autrice
: Questo è il finale del primo episodio, vedrò di farlo come un anime, non troppo lungo(spero)
Chissà se vi piacciano questi eventi. Ora sono indecisa se i prossimi capitoli trattarli da prima o terza persona, perché ogni personaggio ha dentro il suo modo di essere.
La caratterizzazione di Lunaria spero piaccia e faccia capire qualcosa di lei, così come per Comet che ancora no è approfondita.
Nel prossimo capitolo si capiranno meglio Kaito e Comet.
Spero non ci siano gravi errori grammaticali, ho fatto il possibile per non farne troppi... ma non sono una professionista, quindi ci puo' stare.
A presto, recensite, mi raccomando; mi servono.




   
 
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