Nota:
Le parole in
blu
sono
i link con le immagini,
Per
i personaggi come Comet e Lunaria non facendo parte di nessun anime
(credo)
ho
usato le foto che ho trovato per indicarle; non è detto che
anche
nel prossimo lo faccia.
Buona
lettura.
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Episodio
1.
Seconda
parte.
..........................................................................................................................................................
Errore
Il
detective si trovava ad una mostra acquatica indetta da un importante
imprenditore. In quel luogo, il mago bianco nascosto tra la folla,
fece svolazzare in aria il suo bigliettino che annunciò che
avrebbe
rubato la pietra “ Soffio d'acqua” l'indomani verso
la sera tra
le 22.00.
Il
proprietario a quella notizia avvertì subito la polizia
anche se
sperava che fosse uno scherzo. Arrivarono poco dopo i poliziotti
incaricati di catturare quel ladro mai stato toccato da nessuno se
non da Shinichi Kudo; ed infatti, anche quel giovane ragazzo dagli
occhi acuti, brillanti, seri, con un sorriso che mostrò la
sua
scaltrezza, si presentò.
Shinichi si trovò là perché voleva
stanare il ladruncolo, ma non pensava che quel giorno per lui sarebbe
stato significativo.
La pietra preziosa era di media grandezza,
ed aveva una particolarità che l'imprenditore
sfruttò a suo
vantaggio: essa poteva mimetizzarsi perfettamente con il circostante
acquatico; in altre parole se era messa in acqua ne ricavava i colori
riuscendo a sparire davanti agli occhi di tutti. Shinichi quando vide
quel fenomeno, gli venne in mente che il nome più azzeccato
per
quella gemma sarebbe potuto essere“ Camaleonte
acquatico” Proprio
perché quel animaletto sapeva mimetizzarsi con l'ambiente
circostante.
Il proprietario così decise di piazzare la gemma su
un delfino in modo da rendere difficile per il ladro localizzarla, ma
si sbagliò di grosso, perché il mago bianco,
aveva visto tutto e
nonostante dovesse lottare contro la sua più grande paura
non si
tirò indietro.
Si travestì da inserviente e con il suo
poker-face e la sua determinazione, si avvicinò ai delfini
stando
inginocchiato ai bordi della piscina. Con il tatto cercò sui
diversi
delfini qualcosa che avesse una forma strana perché quella
gemma
proprio non si vedeva. La trovò, e piazzo dietro essa un
adesivo
resistente all' acqua. Si alzò toccandosi la frontiera del
capello
nero facendo un ghigno, poi se ne andò. Lui non fu
sospettato perché
tutti del pubblico poterono toccare i delfini. Shinichi quando lo
seppe, fece di tutto per impedirlo, ma il proprietario del posto non
lo ascoltò perché a lui interessava solo il
guadagno, e così lui
si arrese immaginandosi il ladro piazzare chissà quale
trucco per
rubare quella gemma camaleonte.
Arrivò la sera del furto e
l'angelo bianco apparve con il suo solito sorrisino soddisfatto di
chi mostrava che non aveva paura di nulla. Non si
prolungò
molto ed esclamò. « Signori e signore, bambini e
bambine, voglio
mostrarvi ora come io ruberò un oggetto impossibile da
vedere!»
Shinichi raggiunse di corsa il posto e urlo. « KaitouKid!
»
Intanto il giovane mago abbassò le luci della sala,
azionò poi
dei riflettori particolari dal colore viola posti ai lati della
piscina.
Urlò sbigottito il proprietario. « Chi ha piazzato
quelle lampade? »
Il ladro guardò la piscina, e notò ciò
che
cercava: L'adesivo messo in precedenza, iniziò a brillare
lasciando
tutti a bocca aperta, e poi apparì dalla vasca, una forte
nebbia
biancastra che non fece più vedere nulla agli altri compreso
chi era
ai bordi della piscina, solo il ladro ci riuscì, ed infatti,
dopo
aver superato ancora una volta la sua tremenda paura dei pesci, prese
il gioiello e si allontanò.
Shinichi non voleva che finisse
così, perciò si mise a pensare all' unico posto
dove il mago
sarebbe andato. Ci volle qualche secondo ma ci arrivò.
Prese
l'ascensore, premette il tasto del piano più alto, le
portiere
doppie si chiusero, e lui
salì fino all' ultimo piano trovando chi si aspettava
d'incontrare,
solo che il l'angelo era già sul punto di planare,
così il
detective con una rincorsa, si buttò addosso a lui
squilibrandolo
facendolo cadere a terra a poco più di un centimetro dell'
inevitabile vuoto.
« Ma cosa!? » Il mago rimase impressionato
dalla avventatezza del ragazzo, perché se avesse avuto
più
sfortuna, i due avrebbero rischiato di morire cadendo dall' edificio.
« Ma tu sei pazzo, per poco ci ammazzavamo! »
Esprimette il
mago scioccato da tale coraggio.
Shinichi fece solo un sogghigno
come risposta perché a vedere il volto dell' angelo bianco
avere
paura senza che capisse quel che accadesse mostrando per le sue rare
volte un viso stupito, lo rendeva felice e lo elettrizzava a tal
punto che, non resistette a stuzzicarlo solo per vedere fin che punto
si potesse spingere. « Non avrai paura dell' altezza
vero?» Domandò
il detective con voce deliziata mentre agguantava il polso del ladro
per ammanettarlo.
Il prestigiatore a vederlo determinato, gli
fece scappare un lieve sorrisino proprio perché la sfida si
stava
facendo interessante. «Sono un mago, e come si sa, posso
anche
volare! » Esplicò, lasciando per un attimo confuso
il detective su
quella frase per lui illogica: lo fissò con occhi sgranati e
così
l'altro se ne approfittò per girarsi dalla parte opposta ed
alzò il
braccio spingendo via il detective che cadde a terra, ma prima che
lui potesse rialzarsi, il mago, non ancora del tutto soddisfatto, lo
bloccò a terra imprigionandogli i polsi mentre il suo viso
si
avvicinò di molto con quello dell' altro che gemeva dal
dolore
poiché lui non ci andò piano con la stretta. Per
paura che all'
investigatore saltasse in mente di usare le gambe come difesa, gliele
blocco con le sue, beffeggiandolo con occhi che brillavano grazie al
fascio lunare posto davanti a lui. « Hai smesso di tremare?
»
Domandò deliziato.
Il detective con occhi socchiusi per la
difficoltà, tentò di muoversi ma non ci
riuscì, così il
prestigiatore se ne approfittò per avvicinarsi al suo
orecchio e
bisbigliarli a voce soave che trasmettevano gelide vibbrazioni.
« Mi
piace questa espressività di
imponibilità!»
Il detective sentì
nettamente la sua pelle rizzarsi e il suo corpo rabbrividire tutto
accompagnato da un' improvvisa scarica elettrica che si fece sentire
fino ai capelli. Lui non se ne accorse ma il mago gli aveva
già
lasciato la gemma dentro la tasca dei pantaloni. Lo guardò
ancora
una volta e Shinichi non smise di fissarlo desiderando che non
facesse altro perché si sentiva strano, impotente; mai
nessuno gli
aveva fatto provare simili sensazioni così potenti e
sopraffine che
lo attanagliavano dentro.
« Mph...» ghignò Il mago dopo aver
sfiorato il volto del detective fino al collo, lo lasciò
andare.
Shinichi si rialzò, si allibì da come quel tipo
lo aveva
toccato. Kid tenendosi il capello si riavvicino al detective, ma lui
indietreggiò senza guardare che a pochi passi ci sarebbe
stato il
vuoto.
Il mago se ne accorse e così lo avvisò
« Fermati prima
che sia troppo tardi! »
Shinichi non lo ascoltò perché aveva
paura di cosa potesse fargli quel tip: non lo vedeva più
come un
ladro bensì un maniaco, perché non era logico per
lui che un
ragazzo potesse toccarlo e fargli provare simili sensazioni sia
piacevoli e spiacevoli.
Si sentì un fruscio di vento forte e lui
poi guardò dietro trovandosi sull' orlò dell'
edificio. Alla vista
di quel baratro pieno di luci emesse dalle macchine in lontananza,
gli venne un capogiro, perse l'equilibrio e cadde nel
vuoto.
L'edificio era solo di tre piani, e Kid con gli occhi
chiusi, si buttò sotto, li riaprì sperando con il
cuore di
prenderlo prima dell' impatto. Si mosse e lo afferrò, poi
subito,
azionò il deltaplano e per sua sfortuna dovette manovrarlo
in piena
strada con i passanti che si proteggevano ed acclamavano il suo nome.
Pensò alla svelta cosa fare, non avrebbe retto a lungo ed
avrebbe
comunque rischiato di investire a piena velocità qualcuno.
Non
poteva manovrare a destra perché se no si sarebbe schiantato
con le
auto in corsa, e così svoltò a sinistra entrando
in un piccolo
cunicolo stretto: rimase perpendicolare al muro sperando che il vento
soffiasse e poi sbucò vicino ad un fiume dove i due
atterrarono
bagnandosi. Kid col suo corpo cercò di proteggere il
detective nell'
atterraggio e si sfregò così la spalla sinistra.
Shinichi se ne
accorse, e solo quando tutto si erafermato iniziò a
realizzare
l'accaduto perché prima non guardava nulla in quanto sentiva
solo il
vento e le urla dei passanti.
Il
ladro si alzò, si spolverò il vestito e
fece un sorriso
deliziato. Si avvicino al volto di Shinichi che lo guardò di
stucco
in quanto lui prese da una tasca un cerotto che glielo mise sul viso.
« Ecco, così almeno non si rovinerà il
tuo bel faccino! » Si
guardò attorno e si rialzò posizionandosi
meglio il capello bianco. « Ora devo scappare. Alla
prossima
Kamikaze... Ah, e non suicidarti in mia assenza; mi piace
confrontarmi con te. Alla prossima» E svanì nel
nulla accompagnato
da una nuvola di fumo.
Shinichi per un paio di minuti rimase
sdraiato con i vestiti bagnati. L'umidità accompagnata dalla
temperatura del vento gli fece comprendere che non era stato un
sogno. Nonostante avesse freddo, aveva il viso completamente bollente
ed in più, non smetteva di toccarsi la posizione su cui era
stato
messo quel cerotto che Kid con cura gli mise.
Guardò il cielo
con occhi pensierosi
e si ricordò quei brevi istanti passati con quel ragazzo dal
fascino
misterioso quanto la notte stessa: Quelle parole dette in modo
provocante, lo avevano elettrizzato e per qualche verso insolito, non
gli erano dispiaciute affatto;eppure prima del salvataggio lui aveva
provato ribrezzo, ma poi quel sentimento si mutò in qualcosa
di
molto più piacevole: scattò una sensazione che lo
pervase dentro al
cuore fino a raggiungere il suo animo.
Sarebbe rimasto volentieri
ad ammirare incantato il colore di quelle pupille dai manti notturni
luminosi quanto un cielo stellato.
Al solo pensiero di lui così
vicino, lo faceva trepidare e fremere in un gesto più
interessato, e
poi si ricordò di quel sorriso che all' iniziò lo
detestava, ma che
ora avrebbe dato molto per rivederlo e strapparglielo con un bacio.
Non capiva come qualcuno potesse fargli nascere sensazioni
così
meravigliose che gli fecero per la seconda volta nella sua vita
battere il cuore.
Il detective poi da quel giorno, iniziò a
cercare il ladro ad ogni suo colpo, pero' questa caccia finì
dopo
pochi anni. Il mago bianco non si fece sentire, e Shinichi si
sentì
solo. Non si sentiva più motivato, aveva lasciato i suoi
casi perché
pensava solo a dove potesse essere finito lui.
Stava male ogni
settimana, mese, anno sempre di più: aveva un vuoto
incolmabile che
spesso per non sentirne la mancanza, lo sognava in una delle loro
avventure passate.
Anni fa la madre di Shinichi morì in un
incidente, per lui e suo padre fu un tremendo colpo da digerire,
tuttavia il padre del detective che era uno scrittore, dopo qualche
anno uscì con una donna assomigliante, almeno in parte, alla
defunta
moglie. Questa donna aveva un figlio di nome Kaito Kuroba.
Shinichi
e Kaito si incontrarono sotto appuntamento dei loro genitori. Kaito
riconoscendolo, fece finta di nulla mentre Shinichi lo
guardò con
indifferenza anche se inspiegabilmente sentiva qualcosa per lui, ma
non comprendeva il perché dovesse avere una strizza allo
stomaco e
grande timidezza verso uno che aveva appena conosciuto.
«Ciao,
pacere! Mi chiamo Kaito Kuroba, tu sei Shinichi vero? »
Salutò con
un sorriso Kaito porgendogli la mano.
Il detective la strinse e si
ricordò di Kid perché entrambi avevano la stessa
stretta e voce .
Mugolì in silenzio sospirando mentre pensava guardando la
finestra e
la pioggia cadere. - Kid, ma dove sei finito, sono mesi che non ti
fai sentire... mi manchi. -
Kaito
lo osservò in silenzio meditando un po' a disagio. - Non
avrei mai
detto di rivederlo di nuovo, certo che è proprio simile a
me, va
beh, tanto mi detesta, sarà felice sapere che ho finito di
rubare. -
I
genitori dei due ragazzi spiegarono a loro che avrebbero dovuto
convivere perché i due sarebbero andati in viaggio per
lavoro e non
potevano portarli con loro.
Kaito
si arridi e sbraitò con voce possente verso sua madre.
« Posso
capire che cerchi un nuovo marito, e va bene; anche se sono contrario
perché mio padre non lo sostituirà nessuno, ne
tanto meno uno
scrittore! Ma che tu mi faccia vivere con lui »
Indicò con il dito
il detective ragazzo. « Non lo accetto! »
Shinichi
anche lui si oppose dicendo la sua a suo padre. «
Papà, sono grande
per vivere da solo, sono in gamba, perché devo badare a
questo!?
E
poi è una bugia che tu devi lavorare, puoi scrivere
benissimo i tuoi
gialli qui in città, perché devi lasciarmi solo!
Sto già male per
la scomparsa di... ecco di uno...» Si zittisce arrossendo.
Chiuse
gli e pensò - Nessuno deve saperlo! -
Kaito
lo fisso pensando. - Ma perché ora è diventato
così paonazzo? Mi
viene voglia di stuzzicarlo, ma non posso. -
Il
padre di Shinichi rispose. « Come sempre sai capire la
verità; beh,
io voglio girare per il mondo, e tu devi andare a scuola quindi
rimarrai con Kaito! Con o senza il tuo consenso. »
Negò il padre
con occhi autorevoli.
La
madre di Kaito esprimette più dolcemente «
Kai-chan, io ho ottenuto
un lavoro fuori città e dato che Shinichi sta male per
motivi ancora
non del tutto scoperti, abbiamo pensato di farvi stare insieme.
»
Kaito
sbuffa asserendo. « Mamma non sono più piccolino!
Ed hai pensato
bene di mettermi dentro facendomi fare a questo associale da
psicologo!? Ma sei impazzita, non lo
farò!»
La
donna si arrabbiò e ordinò. «
Finché sei minorenne tu farai ciò
che ti dirò io! Ti lasciò già troppa
libertà.»
Kaito
stette zitto perché combattere con sua madre era una
battaglia
persa.
Da
quel giorno Shinichi e Kaito convissero insieme tra litigi e scene
imbarazzanti.
*************************
La
gatta di Lunaria si svegliò e salì
sulle gambe della sua
padroncina per arrivare al suo musetto addormentato ed ella infine
miagolò con suono acuto. La fanciulla si rigirò
troppo esausta per
svegliarsi; aveva un grande difetto quando dormiva non la svegliava
nulla se non le campane della chiesa.
Luna le fece le fusa, e lei
borbottò. « Mi fai solletico amora. »
Sì, stava sognando Comet
che la seduceva, e lei per quella illusione si eccitò molto
sotto le
coperte. Come risposta si sentì da parte della micia un
“ Miao”
Ciò fece aprire gli occhi della ragazza che si
trovò i fari rossi
di Luna a fissarla con pupille che al primo risveglio avrebbero
spaventato chiunque. Istintivamente si alzò dal letto
strillando con
gran voce acuta « AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!»
La gatta corse
via presa dallo spavento per quel tono agghiacciante capace di
spaccare i vetri; non perché era stonata, ma
perché possedeva un'
estensione vocale molto alta! Presa dallo spavento, finalmente si
destò. Voltò lo sguardo e lesse sul display
digitale della sveglia
che erano le 11:00.
« Oh Dio no, i voli!! » Subito uscì dal
caldo piumone, si vestì inciampando sopra la valigia
facendosi male
mentre i suoi capelli rosati le finirono sugli occhi. « Ma
chi ti ha
messo in questa stanza, una cretina vero!? » Che sarebbe lei;
certe
volte per giustificarsi parlava in terza persona pur di non sentirsi
stupida.
Si diresse in bagno e si ammirò allo specchio parlando
come sempre a sé stessa. « Io sono la migliore,
sono spettacolare,
sono l'unica irripetibile Lunaria!! » Questo slogan le
servì come
autocompiacimento perché nessuno lo sa, ma lei era molto
fragile e
se non riusciva a trovare uno che le faceva i complimenti o la
elogiava per la sua personalità, sarebbe caduta in
depressione; in
parole semplici, la sua “Sicurezza” era dettata da
sé stessa, da
un gioco psicologico chiamato autocompiacimento.
Dopo essersi
messa addosso una maglietta arancione dal colore luminoso con sopra
la camicetta bianca e come disotto pantaloni lunghi color beige, si
precipitò in andito e tra le mille scarpe sparse per
l'angolo della
porta; perché lei non era come i santi che avevano una
scarpiera no,
lei le teneva ammassate in un angolo, e doveva sempre lottare contro
i ragnetti per non trovarseli dentro le calzature , ma questo nessuno
lo sapeva.
Prese le sue scarpette rosse, controllò la borsa, ci
mise dentro i documenti personali, tra cui il passaporto, ovviamente
non potevano mancare i suoi trucchi ed il cellulare appena nuovo.
Come ultimo tocco, sollevò Luna e la chiuse in una gabbietta
scusandosi. « Piccina mia, sarà un lungo viaggio;
perciò resisti.
» La gatta in risposta le miagolò ad occhi
sorridenti; a volte
Lunaria pensava davvero che lei poetesse capirla.
Uscì, chiamò
un Taxi dato che la sua dimora si trovava proprio sotto il loro punto
d'incontro, e spiegò dove voleva andare all' autista
mostrando come
precauzione i soldi, giunse all' aeroporto e comprò
il primo
volo che sarebbe stato in serata.
Per ammazzare il tempo, si mise
a giocare con Luna quando poi vide dei ragazzi avvicinarsi a lei.
Loro le fecero i complimenti per quanto era bella, e lei rispose con
freddezza; di certo tipi carucci non le importavano specie chi non
sapeva trattare una ragazza esigente come lei. Li guardò di
sottecchi, e loro tentarono pure di portarla in un luogo isolato.
Ella ci provò a non finire sola con loro, ma quelli la
costrinsero
con la forza spingendola. Aspettò che si fermassero e poi li
vide
tentare di inchiodarla al muro. Lei socchiuse gli occhi, si
abbassò,
si diede uno slancio e fece uno sgambetto a tutti con le sue gambe
lunghe formando un cerchio a metà invisibile.
Arrivò uno dietro di
lei così la signorina con grazia accompagnato da un sonoro
“Oh! “
alzò le gambe in alto tenendosi con le braccia mentre mirava
il
mento dell' avversario. Torno in piedi facendo uno sbadiglio, prese
il suo cellulare e decanto ridendosela. « Se volevate
stuprarmi
dovevate come minimo studiare difesa personale... Ah, mi sono
scordata di dirvi che sono campionessa di discipline marziali di
diverso tipo , cintura nera per l'esattezza, ma credo che non mi
stiate ascoltando. Sogni d'oro! » Se ne andò con
una risata mentre
prese Luna e la sua valigia ed affermò accarezzando il muso
dell'
animaletto. «Lo sapevo che la mia gattina avrebbe protetto la
mia
valigia.»
Dato che non sapeva che fare, decise di girare per i
negozi e si annoiò. Abbordò qualche ragazzo
così per giocare
peccato che erano tutti poco interessanti e fin troppo facili,
nemmeno uno le dava filo da torcere e si augurò che i
Giapponesi
fossero più resistenti.
Lei si trovava in Inghilterra ed aveva
una rivale si chiamava Ran Moori. Lei frequentava il suo stesso corso
di Karate ma entrambe non erano amiche, a dire il vero non si
sopportavano perché lei era invidiosa di Lunaria in quanto
"reginetta della scuola" mentre l'altra non sopportava di
essere battuta. L'unica con cui andò d''accordo era Aoko
Nakamori
che era la sorella di Ran. Rispetto a quella, lei era molto
più alla
mano e pure carina, se non ci fosse stata Comet, avrebbe avuto una
cotta per lei, di questo ne era sicura, perché Aoko era
piccina,
dolce e più bassa di lei, come potrebbe non prenderla come
bambola?
Finalmente prese il volo per il Giappone, e si rilassò
mentre
iniziò a cercare notizie su Shinichi Kudo e Kaito Kuroba.
Su
Shinichi Kudo trovò tantissime cose a riguardo ad esempio i
ritratti
di lui messi sui giornali Giapponesi dove risolse un caso, c'erano
anche articoli dove si vide uno molto simile a Kaito Kuroba, solo che
questo si chiama KaitouKid e si chiese chi caspita sia...
*******************
-
Shinichi è strano cosa gli è preso? - Kaito
Lo
rincorre urlando. «Vuoi fermarti!» Non comprende
che cosa gli sia
saltato in mente, non era da lui correre dopo un dialogo; pare quasi
che voglia scappare.
«Shinichi se non ti fermi ti pianto al muro
e ti rovino!» Minaccia ma quello gli risponde. «
N-Non è nulla,
siamo solo in ritardo per andare a scuola; quindi muoviti!»
-Al
diavolo la scuola! -Pensa Il
prestigiatore. Detesta quando qualcuno gli nasconde le cose,
è un
tipo che ruba informazioni e Shinichi non ne è da meno.
Lo vede
svoltare l'angolo e poi cade a terra come un salame, e così
Kaito si
ferma ridendo a crepapelle. « Quanto sei scemo, ti sei
scontrato con
il muro?» Questo crede ma si sbaglia perché lui
era caduto per via
di uno scontro frontale.
___________________________________________________
Lunaria
Stava usando il suo cellulare con il GPS incorporato per trovare la
sua nuova scuola che Comet le aveva detto di iscriversi.
«
Scuola Teitan , ah.. ma
dove sarà? » In
fatto di orientamento lei era negata, a malapena capiva le
indicazioni stradali.
Camminava
osservando con attenzione la mappa dove non capì se andare a
nord o
sud o se roteare il display; insomma si stava nettamente perdendo.
Passeggia altri minuti e si scontra con qualcuno in piena corsa che
altri non è che Shinichi.
_____________________________________________________
Il
cellulare della fanciulla vola andando in alto. Tutti e due guardano
l'oggetto fluttuare e lei tenta di prenderlo, ma non ci riesce.
L'aggeggio cade mentre si frantuma il display che si spegne
completamente. La fanciulla Rimane impallata a guardare inorridita la
scena: il suo cellulare costato non si sa quanti soldi, si è
rotto
in meno di una settimana!
Gattona senza badare che indossa una mini provocante azzurra ed una
maglietta scollata bianca. Non le
importa perchè è troppo presa dallo
“Shock” Tocca con mani
tremanti il cellulare e comincia a dirgli come se fosse un cucciolo.
« Ti hanno ucciso,
giurò che ti vendicherò, no anzi, ti
comprerò di nuovo! » Volta
lo sguardo e con sicurezza fulmina il tipo che ha scontrato
ordinandogli con prepotenza in inglese. « Senti tu, paga il
danno,
muoviti! »
Shinichi risponde in difesa usando l'inglese. «
Non ho soldi, mi dispiace» Ma quella furia,
lo guarda malissimo facendogli paura.
« Se non mi ripaghi il mio amico cellulare, io ti faccio a
pezzi! » Lui deglutisce indietreggiando dato che la ragazza
aveva
appena dato un pugno al muro frantumandolo.
Lui con occhi
sbarrati « Wow... ehm, mi ricordi qualcuno» Protrae
le mani e con
una risatina. « Andiamo, parliamone da persone ragionevoli
senza
litigare, ok? » Esprime prendendo tempo.
Si sente la risata di
Kaito prenderlo
in giro, poi lo supera e guarda la ragazza pensando. - Wow,
che schianto! -
La
ragazza non bada al nuovo spettatore che sbraita contro il detective.
« Ragionare!? Tu hai rotto il mio cucciolo, era nuovo, aveva
appena
una settimana, e non posso starmene zitta! »
Shinichi pensa con
occhi a pallini.
- Ma
questa è pazza da manicomio, manco fosse una persona quel
arnese.
-
« Ecco... è solo un oggetto, si ricompra.
»
Kaito si avvicina
alla ragazza chiedendo con aria curiosa. « Che ti ha fatto
Shin-chan? »
La ragazza ordina. « Ti prego, parla in inglese! »
Guarda il ragazzo pensando. - Ma
sono gemelli? Che strano mi ricorda qualcosa...
-
Kaito domanda in inglese dato che lo sa molto bene. « Sei
molto
attraente, come mai sei così furiosa? »
La ragazza con braccia
conserte risponde. « Semplice quel ragazzo mi ha appena
ucc... Ehm,
spaccato il mio cellulare! E voglio un risarcimento del danno!
»
Kaito guarda Shinichi che si sta rialzando. « Ma dai, non ti
piace? È carino, non è che così ti
guadagnerai la sua simpatia, si
tratta sempre di Shinichi, uno strappo puoi farlo, no? » Le
fa
l'occhialino cosa che lei risponde con una smorfia restando
impassibile
« Ma perché mai dovrei... Aspetta come hai detto
che
si chiama? » Domanda sperando di aver capito male.
Shinichi si
rialza e si presenta. La ragazza sbianca di colpo e si mette cinque
dita davanti alle labbra in segno che ha sbagliato tutto. «
S-S-Shinichi?! N-no... non è possibile...» Prende
dallo zaino il
portafoglio e controlla le foto, le confronta e pensa. - Comet,
ma questo supera la fase del carino, che razza di tipo volevi che
conquistassi?! Sono fregata, ho appena mostrato la mia prepotenza...
devo rimediare. -
Kaito
domanda curioso. « Cosa sono quei fogli? » La
ragazza li nasconde
in tasca e ciò non passa inosservato ai due mentre sentono
lei
ridere come una scema. « Ah ah ah ah... scusami, tu sei quel
detective? Ah ma allora non preoccuparti per il mio cellulare eh,
eh... senti lo sai che sono tua grande fan? Ehm... facciamo pace?
»
Shinichi la supera prendendo Kaito per la spalla. « Non
voglio
ragazze come te attorno, sia chiaro mi ricordi una ragazza che ho
scordato da tempo! E poi sei prepotente! Ciao!
Ah un' ultima cosa,
se fossi mia fan mi avresti riconosciuto! Non prendermi in
giro!»
Kaito in lontanaza mormora al ragazzo. « Hai visto che
bambola è quella, cioè è perfetta.
»
Shinichi lo fredda con
uno sguardo nevrotico asserendo con provocazione. « Bene, sta
con
quella, io andrò da un' altro almeno qualcuno mi parla e non
fanno i
cascamorti con le ragazze! »
Kaito ci pensa su provando un po' di
fastidio. « Va bene, rimango, pero' è uno spreco
è talmente bella
che sembra un sogno; per te da dove verrà? »
« Inghilterra, lo
si capisce dall' accento e dagli allineamenti, certo il colore rosa
è
strano, ma se li sarà tinti... comunque non fidarti di
quella... non
mi piace, è falsa. »
« Falsa? » Domanda il ragazzo confuso.
«
Hai notato che aveva due cartine e non smetteva di confrontarle con
me e te? E poi perché mai dopo aver saputo il mio nome
è diventato
così scema? Insomma è falsa! In più
una ragazza che che usa il
termine “ Uccidere” per dire “
Distruggere” un oggetto mi fa
capire che quella è completamente sola, ma è
molto carina e aperta,
perciò come è possibile?
Terza cosa, ha detto di essere mia
fan, ma come mai non mi ha riconosciuto?
Non mi piace è strana
sembra anche pericolosa, si comporta con prepotenza, addiritura mi ha
minacciato spaventandomi!»
Kaito ad ascoltarlo si annoia che fa
uno sbadiglio. « Shin-chan, tu sei proprio fissato, secondo
me è da
provarla, cioè ammettilo quella batte tutte della scuola!
»
Il
ragazzo un po' innervosito. « Non è vero, non
batte tutti! E poi la
smetti di parlarmene, nemmeno la conosci e non smetti d'interessarti;
fammi capire t'interessa?! »
Kaito esprime con divertimento «
Ah, quando lo capirai che io solo gioco? Quella tipa è bella
ma non
mi attrae... sai solo una volta sono stato attratto da
qualcuno.»
Shinichi per evitarsi la sua storia conclude. « Aoko
lo so..»
« No... un altro... »
« È chi mai? » Domanda
curioso con occhi sgranati
Kaito con occhi un po' brillanti lo
guarda a distanza. « Vediamo... Un tipo che non vedo da tempo
quando
ero nei panni di un altro. »
« Uhm, non riesco a capirti. »
«
Nessuno può' capirlo! Comunque non preoccuparti, quella
ragazza non
mi ha fatto provare nulla anche perché non può'
nessuno rubarmi il
cuore quando appartiene ad un' altra persona.» Chiude gli
occhi
pensando. - Eh
sì, non lo dimenticherò mai... -
Shinichi
spalanca gli occhi fermando la camminata e domanda con una sensazione
dentro di ritrovamento. « D-Da quando parli
così?»
Kaito si
morde la lingua e comincia a ridere. « L'ho letto su una
poesia e
l'ho copiata, sono stato bravo vero? »
Shinichi fa un sospiro di
sollievo, e continua la camminata senza più guardarlo.
« Comunque
dovresti smetterla di pensare che m'importi...» Entra a
scuola e
subito Kaito viene fermato da qualche studente. Shinichi lo osserva
pensando. - È
così, quel suo sorriso arrogante, i suoi occhi, a volte mi
sembra di
avere quel ladro vicino... ma Kaito non è gentile,
è così diverso,
lui poi non trasmette quei brividi che ho sempre provato con Kid; e
ci risiamo, quante volte devo pensarlo e soffrire? »
Kaito
non sapendo che pensi l'amico, inizia a parlare con le sue amiche
finché non passa Lunaria che aveva inseguito i due.
Passeggiando
molti la guardano specie i ragazzi che rimangono a bocca spalancata
sia da come è vestita sia per quello che riesce ad emanare a
distanza.
Kaito osserva la ragazza e con un visetto falsamente
angelico e le va a parlare. « Ehi, mi dici il tuo nome?
»
Lunaria
con occhi brillanti pieni d'interesse. « Wow, qualcuno mi
nota,
ehm... che cosa vuoi? » Domanda assumendo un atteggiamento un
po'
timido e prezioso.
Il ragazzo la scruta con dubbiosità, non
capisce se sia così il suo carattere o meno. « E
dai non fare la
preziosa, vorrei sapere il tuo nome, sei veramente molto carina!
»
La
ragazza sta per rispondere, ma poi passa una persona, lei sei
pensarci lo supera urlando sventolando la mano a cinque dita in alto
con viso felicissimo. « Amorina mia!!! »
Kaito rimane allibito,
mai nessuna l'aveva ignorato e pensa. - Quella
mi ha praticamente ignorato...
-
Si gira e la vede parlare con quella che settimane fa si era
dichierata a lui. - Una
ragazza, sono stato ignorato per una ragazza così?! -
Va in classe e trova Shinichi che legge un libro poi guarda un attimo
Kaito e nota che è arrabbiato. Così chiude il
libro, si toglie gli
occhiali e lo raggiunge chiedendogli. « Che ti prende?
»
Il
ragazzo sbuffa. « Niente, ho sempre il mio sorriso, vedi
» Esprime
usando il suo poker-face.
Shinichi si
avvicina al volto del ragazzo facendolo per un attimo
balbettare.
« C-C- Che v-v-vuoi fare?! » Sono talmente vicini,
ma Shinichi fa
un sorriso e lo indica con un dito. « Ecco ora sei tornato te
stesso! » Si allontana pensando. -
Quei
occhi... ah basta devo smetterla! -
Kaito
appollaiato con le braccia sul banco pensa. - Shinichi,
anche quel giorno mi hai detto la stessa cosa... ah, ma non ero
guarito? Insomma ho fatto di tutto per allontanarlo dal mio viso ma
ora l'ha rifatto...-
Lunaria
raggiunge Comet con occhi felici. « Amora mia bellissima,
come stai?
»
La ragazza con viso stanco guarda la sua amica pensando. -
Sempre
spensierata, felice, mai una volta che io lo sia! Ma perché,
e
guarda, passa lei e si nota, passo io e manco vengo vista! Che
crudeltà; ma la farò cadere sì devo
starmene calma! -
Fa
un sorriso e risponde. « Ciao, io sto benissimo, come sempre
tu?
»
La ragazza domanda preoccupata mettendole una mano sulla sua
spalla. « Seriamente stai bene? A me sembri
distrutta.»
L'amica
la scosta seccata. Con palpebre chiuse ed un sorriso ebete
seguito da una gocciolina in testa chiede. « E
perché dovrei essere
distrutta?
Piuttosto li hai incontrati? »
Lunaria comprende
che si riferisce ai due ragazzi. Arrossisce e si inizia a vergognare,
gesticola con timidezza e afferma a basso tono. « Ecco
sì, ma ho
combinato un disastro. »
La ragazza con un tic all' occhio si
arrabbia ma tenta di stare calma. « Sì, e dimmi
cosa? »
La
rosetta alza le spalle e congiunge le mani dicendo in un soffio.
«
Shinichi ha rotto il mio cellulare, non sapendo che era lui, l'ho
minacciato e insomma tu sai quanto so essere tremenda con i ragazzi
e... beh ecco, rifiuta di essermi amico e... quindi mi sa che
sarà
dura per me con...» Non termina che l'amica gli urla
indicandola. « Incompetente!!! Ma come fai ad
essere così
stupida! Avevi detto che mi avresti aiutato e tu ci vai a litigare?!
»
« Sì lo so amora, ma io non sapevo che fosse lui;
le foto
erano diverse e...»Spiega come giustificazione.
Lei ordina senza
guardarla « Ah, adesso dai la colpa a me?! Bell' amica che
sei; e
comunque non m'importa.
Adesso tu vai da loro e fai il tuo
dovere! »
Lunaria con il cuore in gola mezza spaventata di
perderla domanda.« M-Mi detesti ora? »
L'amica senza pensarci. «
Se non fai ciò che ti dico, sì! »
« Ehm... ma io ti amo... di
bene ovviamente. » Si corregge trattenendo le lacrime.
L'amica fa
un sorriso. « Come sei cara... » poi ordina
severamente. « Mettiti
a fare ciò che ti ho detto! » sorride con tono
leggero
salutando.«Io vado,e fammi sapere le
novità!»
La ragazza
diventa tristissima, va in presidenza si fa dire la classe e poi
entra pensando. -
Perché mi tratta così?Io non volevo...-
Comincia
a piangere
dietro la porta della sua nuova classe. -
Scusami
Comet, non volevo deluderti, sei l'unica che ho in
questo
mondo.. -
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nota:
vorrei
farvi una nota sul termine che uso per il “nomignolo
“ che dà
Kaito a Shinichi. È fatto apposta usare il suffisso
“Chan”
perché
è una presa in giro; giusto per non avere correzioni.
Angolo
Autrice:
Questo
è il finale del primo episodio, vedrò di farlo
come un anime, non
troppo lungo(spero)
Chissà se vi piacciano questi eventi. Ora
sono indecisa se i prossimi capitoli trattarli da prima o terza
persona, perché ogni personaggio ha dentro il suo modo di
essere.
La caratterizzazione di Lunaria spero piaccia e faccia capire
qualcosa di lei, così come per Comet che ancora no
è approfondita.
Nel prossimo capitolo si capiranno meglio Kaito e Comet.
Spero
non ci siano gravi errori grammaticali, ho fatto il possibile per non
farne troppi... ma non sono una professionista, quindi ci puo'
stare.
A presto, recensite, mi raccomando; mi servono.