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Autore: Greywolf    17/11/2014    10 recensioni
Una giornata di pioggia come non si vedeva da tempo. Una corsa sfrenata. Un amico in difficoltà. L'inizio di un dramma...un lento cambiamento...fino ad un nuovo inizio.
""-Si può sapere dove mi porti?- gli domandai mentre cercavo goffamente di coprirmi la testa con il braccio libero.
Lui non era infastidito da nulla di quello che lo circondava. Era concentrato solo a correre. L’acqua e il vento sembravano l’ultimo dei suoi problemi.
-Da Naruto!- mi disse.
-Da Naruto? Gli è successo qualcosa?! Dov’è ora?- domandai senza sapere che altro dire.
Rispose dopo un attimo:
-In ospedale…-""
E' la mia prima storia a capitoli e aggiungerei che è una storia delicata. Sperò vi possa interessare e piacere alla fine. Pubblicherò il nuovo capitolo di giovedì e di sabato. Qualsiasi appunto che avete, critiche, apprezzamenti, qualsiasi cosa, fatemi sapere e recensite per dirmi cosa ne pensate. Ci terrei molto! Buona lettura! :)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Shikamaru Nara, Tenten | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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“CHE COSA HAI FATTO, TU?!”
 
E nell’arco di una frazione di secondo la massiccia scrivania di legno nell’ufficio dell’Hokage si spezzò brutalmente in due con la stessa facilità con cui si sarebbe potuto dividere un grissino.
Un centinaio di fogli presero a svolazzare per la stanza ricadendo in volteggi circolari a terra o sui poveri resti del mobile che la signorina Tsunade allontanò uno dall’altro spingendoli via e creandosi un passaggio tra essi, muovendo passi minacciosi  nella nostra direzione. O meglio verso Kaiza,sul cui volto era dipinta un’espressione di sincero terrore.
 
Praticamente la stessa che avevano Tonton e Shizune che osservavano la scena da un lato della stanza, senza emettere un suono.
 
A stento riuscivo a riconoscerlo. Lo avevo visto fronteggiare già una volta l’Hokage e in quell’occasione non aveva avuto la minima esitazione a mettersi contro di lei pur di assecondare le necessità di Naruto. Inoltre era stato anche precedentemente rimproverato per questo motivo, quando gli aveva permesso di recarsi a casa di Shikamaru nonostante fosse appena uscito dall’ospedale. Ma mai lo avevo visto così impaurito. Neanche Kurama aveva mai sortito un effetto simile su di lui.
 
Nel momento in cui però mi ritrovai ad indietreggiare assieme a lui, capii che il suo timore era fondato dal momento che il mio corpo reagiva senza che ne rendessi conto.
 
Nel corso dei quasi tre anni in cui ero stata allieva della signorina Tsunade, avevo imparato a mie spese quanto fosse pericoloso farla arrabbiare…
Bastavano nemmeno dieci secondi di ritardo per ritrovarmi scaraventata contro l’albero più vicino con più di una costola incrinata, che lei provvedeva a risistemare a fine lezione. Il ritardo era intollerabile.
Per un medico ogni secondo è prezioso, ripeteva ogni volta.
Non che non fosse giusto ma avrei gradito che mi risparmiasse il dolore per farmelo capire.
Non potevo distogliere lo sguardo da lei una frazione di secondo per distrarmi che rimediavo un principio di trauma cranico per via del pugno con cui mi colpiva in testa.
Un medico non deve mai distrarsi, ripeteva ancora.
Giustissimo anche questo ma sarebbero bastato dirmelo una volta.
Dovevo fare esattamente quello che diceva e come lo diceva. Qui rischiavo danni permanenti.
Un medico non può commettere errori, ribadiva.
Sacrosanto. Ma tutte quelle botte erano necessarie?
 
Dopo i tre anni mi resi conto di si. Non solo mi servivano per tenere a mente le sue parole per timore delle ripercussioni ma svilupparono notevolmente i miei riflessi. E cosa più importante imparai presto a conoscere i suoi cambiamenti di umore…il mio corpo reagiva immediatamente se avvertiva il pericolo proveniente da lei per una giornata iniziata con la luna storta.
 
E decisamente questa doveva essere una di quelle giornate,
 
Notai chiaramente la vena pulsante che batteva aritmicamente sulla sua tempia e il fuoco che c’era nei suoi occhi non era affatto rassicurante. Nonostante il tono calmo e pacato con cui Kaiza le aveva detto direttamente che aveva lasciato che Naruto si allontanasse dalla sua abitazione in groppa a Kuraam, il suo scatto d’ira mi fece intendere che non avrebbe accolto tranquillamente quella notizia in qualunque modo gli fosse stata presentata.
 
Ripensai al medico che mi diceva che andare dall’Hokage per lui significava andare al patibolo…sicuramente aveva previsto una reazione simile quindi non si era fatto illudere nemmeno un momento dalle mie rassicurazioni in merito.
 
“Signorina, la prego…non credo che innervosirsi così sia un atteggiamento costruttivo…” le diceva intanto, continuando ad arretrare fino a quando non sbattè la schiena contro il muro tastandolo come nella speranza di trovare una scappatoia mentre Tsuande si era fermata a pochi centimetri da lui.
 
“Dici di no?” chiese lei a sua volta con un accenno di rabbia repressa nella voce “E dimmi, quale sarebbe per te un atteggiamento costruttivo in una situazione del genere?”
 
“La prego signorina…” cercai di intervenire ma lei mi rivolse uno sguardo a dir poco feroce e scelsi di acquietarmi.
 
“Dunque?!” incitò l’uomo tornando a fissarlo intensamente.
 
“Bhè…” cominciò “Potrebbe…provare ad ascoltare quello che ho da dire e darmi modo di spiegarle  cosa è successo…”
 
“Potrei…”disse come valutando l’ipotesi.
 
Poi di colpo afferrò il collo della maglietta dell’uomo e lo sollevò senza alcuna difficoltà sbattendolo contro il muro.
 
“Oppure potrei toglierti immediatamente la custodia di Naruto dal momento che non sembri essere in grado di gestirlo! Ed in aggiunta potrei anche allontanarti dall’Ospedale per qualche mese! E anche darti una ripassata che non scorderai tanto facilmente!” sbraitò.
 
Non poteva dire sul serio.
Se lo avesse fatto ero sicura che Naruto non lo avrebbe potuto sopportare e nemmeno noi.
Kaiza era diventato una presenza fondamentale per tutti. Non potevo permettere che accadesse!
 
Ma improvvisamente sentii la mia maestra sospirare sconsolata.
 
“Non riesco a capire…” mormorò “Come puoi aver permesso che Naruto facesse una cosa così pericolosa ed incosciente? Come?! Proprio tu…”
 
“Se non avessi avuto la certezza che fosse stato al sicuro, non lo avrei lasciato andare.”
 
La paura era sparita. Ora c’era solo sicurezza. La stessa di sempre.
 
“Può stare tranquilla di una cosa, Hokage…non farei nulla che possa mettere in pericolo Naruto.
Dietro la mia decisione però c’è qualcosa ho imparato fin troppo bene…è che a negare la fiducia a qualcuno, si commette sempre un errore. Non c’è mai la certezza che questa fiducia porterà a qualcosa di buono…ma mi creda, sapere che qualcuno si fida di te…è una gioia unica che non può essere paragonata a nessun altra.”
 
Non capivo le parole di Kaiza. Ma la signorina Tsunade lo calò lentamente fino a fargli sentire ancora il terreno sotto i piedi quindi immaginai che lei avesse capito.
 
“La ringrazio…” disse l’uomo.
“Non ringraziarmi.” rispose secca. “Sono ancora della seria intenzione di toglierti il suo affidamento.”
 
Mi resi conto che era cambiata. All’inizio mi sembrava una delle sue solite sfuriate, tanto simili a quelle a cui Naruto preferiva darsi alla fuga, serie ma fino ad un certo punto. Ma dal momento in cui lei aveva abbassato il tono di voce e Kaiza aveva dato quella risposta, la sua arrabbiatura era mutata. Aveva la serietà e la furia che si addiceva solo al ruolo di un Capo.
 
Gli voltò le spalle e recuperò un pezzo della scrivania e lo sistemò al meglio davanti a se prima di mettersi seduta e recuperare alcuni fogli da terra.
 
“Signorina..” sussurrò appena Shizune ma venne bloccata all’istante.
 
“Hai due ore per rimediarmi una scrivania nuova! MUOVITI!”
 
Lei sobbalzò a quel tono e si precipitò fuori dalla stanza seguito dal suo fedele porcellino.
 
Kaiza era di nuovo al mio fianco. Sembrava aver trovato serenità e calma.
 
Tuttavia l’aria era tesa. Si udiva solo il fruscio dei fogli che l’Hokage stava cercando di riordinare intorno a sè. Né io né l’uomo sapevamo se fosse il caso di dire qualcosa o di attendere.
 
“Eccolo!”esclamò lei sollevando un foglio e porgendolo in avanti.
 
Il medico a quel punto si avvicinò e lo prese, scorrendolo velocemente. Sospirò.
 
“Signorina…”
 
“Mi dispiace ma non mi hai lasciato scelta. Speravo di non doverti mai dare quel foglio ma ti avevo avvertito…se mi avessi disubbidito un’altra volta prendendo tue iniziative, avrei dovuto prendere provvedimenti. Da questa sera NarutoUzumaki sarà affidato ad un altro medico.”
 
Mi paralizzai all’istante. Non poteva aver davvero preso una decisione simile!
Pregai che Kaiza cercasse di dissuaderla dal togliergli l’incarico ma lui chinò la testa impotente.
 
“Come desidera.” rispose con un filo di voce.
 
“Kaiza, no! Non puoi farti sostituire!” esclamai a quel punto.
 
“Non posso ignorare gli ordini dell’Hokage.” rispose freddo.
 
“Ma…”
 
“Sakura, non importa! Va bene? La signorina Tsunade sta pensando solo a cosa è meglio per Naruto quindi se ritiene che sia il caso di allontanarmi, è così che va fatto! Tutti qui vogliamo solo fare il meglio per lui, ciò che lo riporterà ad essere quel se stesso di cui mi avete tanto parlato. Vogliamo tutti la stessa cosa. Ma probabilmente io lo sto facendo nel modo sbagliato e con le mie scelte lo sto esponendo a rischi che non può ancora correre. Per cui farò come mi è stato chiesto…mi farò da parte.” concluse.
 
“E invece non puoi farlo!” ribattei decisa “E se lei signorina tiene al bene di Naruto dovrebbe ritirare subito la sua decisione!”
 
“Come ti permetti di parlarmi con quel tono, eh?”
 
“Allontanare Kaiza da lui servirà soltanto a farlo cadere nuovamente nello stato apatico in cui si trovava all’inizio! E non possiamo permettere che accada perché dubito che sarebbe in grado di uscirne di nuovo!”
 
“Piccola…” sussurrò l’uomo vicino a me.
 
Probabilmente avrebbe voluto che mi fermassi e quindi evitassi di mettermi nei guai con l’Hokage ma avevo bisogno di lui tanto quanto ne aveva bisogno Naruto. Prima che potessi andare avanti però venni bloccata.
 
“Non ti rendi conto che per la seconda volta è andato contro un mio preciso ordine? La prima volta gli avevo specificato chiaramente che uscito dall’Ospedale sarebbe dovuto andare dritto alla sua abitazione e invece ha lasciato che si sottoponesse ad uno sforzo immenso per assecondare un suo capriccio del momento…”
 
“Si però…”
 
“Poi nonostante il mio ammonimento e la mia raccomandazione di evitare altri colpi di testa, ha di nuovo assecondato una sua richiesta senza pensare alle conseguenze!”
 
“Mi ascolti…”tentai ancora.
 
“Ti rendi conto che la sua situazione è ancora troppo precaria?!” urlò stavolta. “Ha tentato di suicidarsi, non so se lo hai dimenticato! Non sappiamo il motivo per cui non possiamo permetterci di commettere leggerezze! Invece di essere prudente Kaiza ha permesso che lui si allontanasse da solo insieme alla Volpe a nove code senza nemmeno sapere dove fossero diretti! Ora dovrò mandare una squadra di ricerca per scoprire sono finiti,capisci?!”
 
“E’ lei che non capisce! Non ha dato a nessuno dei due la possibilità di parlare! Se invece ci permettesse di spiegare i motivi per cui abbiamo dovuto lasciarli andare da soli, potrebbe iniziare a farlo!”
 
Tsunade mi rifilò un’occhiataccia, non tollerando che avessi avuto il fegato di alzare la voce contro di lei. Credetti fosse sul punto di scaraventarmi contro la parete con tutta la forza che possedeva ma trasse un profondo respiro, incrociò le dita tra loro e si sedette composta.
 
“Hai sessanta secondi per darmi una spiegazione valida.” disse cupa.
 
Sessanta secondi. Nulla. Ma dovevo provarci.
 
“Naruto-“
 
“Non te.” mi blocco subito “Lui.” Ed indicò verso Kaiza.
 
Lui si portò le mani dietro la schiena come per fare rapporto ed iniziò a parlare tenendo lo sguardo fisso:
 
“Preciso con il dire che se non l’abbiamo consultata prima, è stato esclusivamente perché non c’era tempo.
Dal momento in cui Kurama è rientrato questa mattina mi sono reso conto immediatamente che c’era qualcosa che non andava. Deve essere successo qualcosa che lo ha scosso molto e per questo motivo lui si è comportato in modo più freddo e bastardo del normale.
 
Persino il ragazzo ha capito subito che qualcosa non andava e ha cercato di chiedere spiegazioni. Ma il cercoterio gli ha imposto di prepararsi e di seguirlo senza aggiungere altro. E’ stato a quel punto che Naruto ci ha detto che doveva andare con lui per cercare di comprendere quanto accaduto perché la sua rabbia era paragonabile quasi a quella del suo arrivo al Villaggio. Ha sottolineato che rischiava di perdere il controllo in quelle condizioni.
 
Ho ritenuto quindi che l’unica soluzione per evitare che accadesse qualcosa di irreparabile fosse quella di permettere a Naruto Uzumaki di provare a sistemare le cose. Naturalmente ho raccomandato al demone di essere prudente per via delle ferite che comunque sono in regolare via di guarigione.
 
Kurama mi ha ribadito molte volte in questi giorni che avrebbe impedito a Naruto di fare altre sciocchezze quindi ho ragione di credere che non c’è da temere per la sua incolumità. Inoltre lo stesso demone ha affermato che l’uscita aveva come scopo quello di risolvere il problema del ragazzo e questo mi fa dedurre due cose: la prima è che a spingerlo c’è l’affetto profondo che lo lega a Naruto e secondo che quindi non c’è motivo di sospettare che possa fare alcunché che possa nuocere alla sua salute sotto qualsiasi punto di vista.
 
Queste sono le mie considerazioni. A lei il giudizio finale.
 
Sia io che Sakura lo accetteremo senza discutere…qualunque esso sia.”
 
No. Se fosse stato allontanato da Naruto non lo avrei accettato. Lui non si volse per assicurarsi che avessi afferrato il significato delle sue parole. Questo mi fece intendere che qualsiasi mio tentativo di convincere l’Hokage a cambiare idea non sarebbe servito. Aspettava di sentire quelle conclusioni che avrebbero stabilito l’andamento delle cose da quel giorno in poi. Ogni sua reazione sarebbe dipesa dalle parole che sarebbero state pronunciate.
 
Tsunade non aveva distolto un attimo lo sguardo da Kaiza. Stava cercando di cogliere forse un’esitazione, qualcosa ma tutto ciò che l’uomo faceva trasparire era quella sensazione di sicurezza che lo aveva distinto da subito.
 
Dal modo in cui aveva parlato sembrava aver assunto nuovamente il suo ruolo professionale di medico. Diverso dal Kaiza sorridente ed amichevole di sempre.
 
Ad un certo punto lei si alzò e incrociando le braccia ci diede le spalle, rivolgendo l’attenzione oltre la finestra dell’ufficio, verso il Villaggio della Foglia.
 
Non avevo mai messo in dubbio che il ruolo di Capo Villaggio fosse estremamente difficile.
Ero consapevole che la carica comportava responsabilità enormi, decisioni sofferte da prendere, rischi da correre…il dovere di pensare al bene collettivo di tutti gli abitanti.
 
Mi chiesi come si sentisse…
Se stava affrontando tutta questa storia di Naruto nel ruolo di Hokage…oppure no.
 
“Ho preso una decisione.”
 
Avemmo entrambi un sussulto. Io deglutii rumorosamente.
 
“Naruto Uzumaki continuerà a restare sotto la tua custodia.”
 
Rilasciai un lunghissimo sospiro di sollievo. Kaiza a fianco a me sorrise appena.
 
“Però…” riprese voltandosi.
 
Smisi di respirare ancora una volta.
 
“Bada bene, questa è la tua ultima occasione. Se dovesse succedere ancora una cosa simile, ti assicuro che la prossima volta non avrò ripensamenti. Prima di prendere qualsiasi decisione pretendo di essere informata prima! Spero che questo ora sia chiaro!
Che si tratti di Naruto o della Volpe non mi interessa! Nel mio Villaggio tutti devono rendere conto a me! Non c’è spazio per iniziativa personali che vanno contro i miei ordini!
Lo ripeto ancora una volta…la prossima volta non ci sarà tempo nemmeno per una parola di spiegazione! Non solo sarai allontanato ma ti proibirò anche di vederlo!
Sono stata abbastanza esauriente?!”
 
“Assolutamente.” rispose a testa bassa.
 
“Ottimo! Adesso fuori di qui, all’istante! Ho del lavoro da fare!”
 
E tornò seduta a consultare i suoi documenti sulla mezza scrivania rimasta intatta.
 
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“Piccola sei stata davvero coraggiosa, sai?” disse Kaiza dopo un lungo silenzio mentre scendevamo gli scalini del Palazzo, da poco usciti dall’ufficio dell’Hokage.
 
“Tu no, questa volta.” commentai.
 
“Quando mai sarei stato coraggioso?” chiese curioso.
 
“Il giorno in cui la signorina Tsunade è voluta entrare per forza nella stanza di Naruto con tutti noi, nonostante tu l’avessi avvisata che non era il caso. Le hai tenuto testa e ti sei tirato indietro solo quando sei stato costretto.” spiegai “Questa volta non ci hai nemmeno provato sul serio a impedirle di toglierti l’incarico! Perché?”
 
“C’è un limite a tutto…è stata già clemente con me sia per il mio tentativo di quel giorno, che per la scappatella fatta a casa di Shikamaru.
 
Dimentichi che è il nostro Capo Villaggio, si fa garante della protezione di ognuno di noi e per questo noi dobbiamo riporre in lei la nostra fiducia e la nostra fedeltà. L’insubordinazione di una sola persona rischia di mettere in discussione il modo in cui svolge il suo ruolo.
Ho la certezza che di questa situazione delicata in cui ci troviamo ne siano stati informati anche i due consiglieri…e conoscendoli avranno avuto senza dubbio da ridire sul modo in cui la signorina sta gestendo questa faccenda.”
 
“Aspetta…che intendi?”
 
“Non lo hai ancora capito? Sai cosa succederebbe se si sapesse in giro dell’accaduto? L’intero Villaggio cadrebbe in preda allo sconforto! L’eroe è un punto di riferimento, è il portatore della speranza! E se aggiungi a questo anche il fatto che lui sia l’emblema della pace non solo qui a Konoha ma anche in tutti gli altri paesi, capirai che non si può assolutamente rischiare che lui compia nuovamente un gesto tanto estremo.
 
No so bene cosa preveda il protocollo, né cosa pensino i consiglieri…ma se Tsunade avesse agito solamente come Hokage non solo avrebbe dovuto tenerlo segregato in Ospedale fino al momento in cui quella ferita non si fosse completamente rimarginata ma avrebbe dovuto posizionare una squadra Anbu a sua sorveglianza durante e dopo il periodo di convalescenza.
 
A cosa credi che avrebbe portato? Io non voglio neanche immaginarlo.
Quindi non giudicarla male per la decisione che aveva preso. Ha fatto davvero molto di più di quanto avrebbe dovuto. E lo ha fatto solamente per lui…”
 
Ora era veramente tutto chiaro.
Come non me ne fossi resa conto prima, non me lo spiegavo. Del resto che la mia maestra fosse molto legata a Naruto era evidente anche se non ne conoscevo di preciso il motivo. Lei accennava al periodo in cui si erano conosciuti parlando di una scommessa attraverso la quale aveva capito il suo valore ed era convinta che un giorno sarebbe diventato un grande Hokage.
Le rivolsi un pensiero di gratitudine per tutto quello che aveva fatto. Se si fosse attenuta alle regole ero sicura che Naruto non avrebbe fatto nessun progresso.
 
A quel punto un pensiero,accantonato poco prima, tornò a galla nella mia mente.
 
“Kaiza dimmi…cos’è quella storia della fiducia di cui parlavi prima?”
 
“Esperienza.” rispose. “Con il tempo sarà più chiaro anche a te.”
 
Mi stupii di quella risposta tanto secca. Non era da lui.
Mi chiesi se fosse il caso di approfondire la questione ma preferii lasciar perdere. Avrei avuto altre occasione per tornare a questo discorso. Per oggi avevamo parlato abbastanza.
 
Arrivammo davanti la porta dell’uscita e lui la tenne aperta per me, lasciandomi passare avanti. Ci avviamo quindi decisi verso casa di Naruto, lo avremmo atteso lì.
 
Però, mossi pochi passi:
 
“Tesoro…”
 
Non mi fermai subito ma solo dopo che Kaiza si era arrestato all’istante e si era voltato.
 
Ripetei il suo gesto e vidi una donna avvicinarsi a noi.
Era una donna minuta con un viso che mi apparve immediatamente dolce. Labbra sottili incurvate in un sorriso, due brillanti occhi neri, i capelli scuri legati in una lunga coda con un nastro azzurro. Mi balzò all’occhio il fatto che fosse vestita in modo molto sportivo. Indossava pantaloni neri che le aderivano perfettamente alle gambe sottili mentre sopra indossava una felpa grigia abbastanza pesante con apertura a zip.
 
“Yu, amore mio!”
 
Yu? Amore mio? Lo aveva chiamato “tesoro”? Non poteva essere lei...
 
Lei non rispose subito ma mentre l‘uomo andava verso di lei, si mosse nella stessa direzione. Aprirono le braccia insieme si abbracciarono reciprocamente. Era alta poco più di me ma Kaiza la superava comunque abbondantemente. Lui la avvolse completamente con le sue braccia, stringendola possessivamente a sé. Lei lo stringeva con la stessa foga.
 
Si cullarono per qualche istante. Poi le chiese piano:
 
“Non pensavo di vederti…che fai qui?”
 
Yu teneva gli occhi chiusi, godendosi il caldo confortante emanato dall’uomo ma rispose:
 
“Avevo bisogno di parlare con l’Hokage ma a quanto pare non ce ne sarà più bisogno.”
 
“Come? E’ successo qualcosa forse?” domandò spaventato, interrompendo l’abbraccio per prenderle il volto e scrutarlo con attenzione in cerca di qualche disagio.
 
“Ma che dici, sciocco!” lo rimproverò scostandogli le mani “E’ tutto a posto! Volevo sapere solo qualcosa su di te e Naruto. Capito?”
 
Lui sospirò sollevato.
 
”Te l’ho detto ieri sera, va tutto bene.”
 
“Volevo esserne sicura.” spiegò.
 
“Non mi hai creduto, devo dedurre?” le domandò con tono di sfida a cui lei rispose mettendo su un piccolo broncio.
 
“Deduci bene. Sei un mascalzone!” disse poi dandogli un pugno deciso sulla spalla.
 
Lui rise. Si avvicinò poi per carezzarle ancora il volto.
 
“Il tuo mascalzone…” la corresse.
 
Solo mio.” sottolineò, portando la mano sulla sua.
 
Non credevo di star assistendo ad una scena simile. Soprattutto non credevo di trovarmi di fronte alla moglie di Kaiza! Avevo atteso molto di incontrarla ma decisamente non era come l’avevo immaginata. Mi sentii un po’ di troppo quindi pensai bene di allontanarmi da sola, sapendo che poi Kaiza mi avrebbe raggiunta. Ma non feci in tempo.
 
“Vieni! Ti devo presentare una persona!”le disse prendendola per mano e avvicinandosi a me.
 
“Oh…tu devi essere Sakura Haruno, è così?” chiese dolcemente, tendendomi la mano.
 
Tremendamente imbarazzata, ricambia la sua stretta delicata e risposi:
 
“Si signora. E lei è sicuramente…”
 
“Yukiho Kiyuma, è un onore!” si presentò “Dammi pure del tu, cara.”
 
“C-come preferisce.” Dopo un attimo però mi corressi: “Preferisci.”
 
Sorrise divertita. Poi domandò al marito:
 
“Come mai siete appena usciti dal Palazzo dell’Hokage? Non sarà successo qualcosa al ragazzo spero…”
 
Si incupì velocemente ma Kaiza la rassicurò.
 
“Tranquilla. E’ solamente andato a farsi un giretto con il suo amico demone. Noi siamo soltanto andati a riferirlo all’Hokage.”
 
“Con Kurama? Bhè sono sollevata sapendo che è con lui.”
 
Io non lo ero per niente ma siccome lui rimase impassibile davanti a quell’affermazione immaginai che non volesse farle sapere dello stato d’animo del demone al momento della partenza. Dopo poco riprese:
 
“Fino a quanto resteranno insieme da soli?”
 
“Kurama ha detto che probabilmente ne avrebbero avuto fino a stasera. Anche se spero tornino un po’ prima…il tempo sta peggiorando…”
 
Portando il mio sguardo al cielo mi resi conto che aveva ragione. Il sole era sparito ed una coltre grigiastra impediva di scorgere il cielo azzurro. Probabilmente più tardi avrebbe anche potuto piovere.
 
“Allora potresti approfittare di quest’occasione per venire a casa con me. Insomma avrai bisogno di vestiti puliti e di qualcos’altro per i prossimi giorni…”
 
Colsi in quelle parole anche una supplica. Ricordai come qualche giorno prima Kaiza avesse chiesto a Naruto di potersi allontanare una giornata dalla sua abitazione per trascorrere del tempo con sua moglie. Potevo leggerle in volto questo suo desiderio ma il medico sembrò dispiaciuto.
 
“Non credo di poterlo fare. Insomma se il ragazzo non mi dovesse trovare in casa potrebbe preoccuparsi. Devo decidere con lui il giorno in cui posso allontanarmi in modo da non creargli pensieri inutili…” spiegò con rammarico.
 
“Si, lo capisco…Va bene, vuol dire che aspetterò.” concluse lei con un’ombra di delusione.
 
E Kaiza sembrò soffrire enormemente di non averla potuta accontentare.
 
“Vai con lei, ci penso io ad andare a casa di Naruto ad aspettare il suo ritorno.”
 
“Come?!” chiesero all’unisono, voltandosi verso di me.
 
“Sono sicura che Naruto sarebbe felice se tu pensassi un po’ anche alla tua famiglia. In questi giorni ho come l’impressione che si sia sentito un po’ in colpa nei tuoi confronti perché dovendoti occupare di lui, ti teneva lontano da Yukiho.
 
Per questo motivo stai tranquillo. Parlerò io con lui.”
 
“Cara, non c’è bisogno…se non può…” cercò di fermarmi lei ma glielo impedii.
 
“ Non preoccupatevi di nulla. Non appena tornerà mi metterò in contatto con Kaiza in modo che sappia che lui è rientrato. Non ha senso che se ne resti in casa senza fare nulla mentre potrebbe impegnare il suo tempo in qualcosa di meglio. Andate e state tranquilli.” cercai di convincerli.
 
Moglie e marito si guardarono negli occhi alla ricerca di una conferma reciproca. Lui parlò per primo:
 
“Sicura, Piccola?”
 
“Sicurissima!” confermai.
 
Lui trasse un lungo sospiro.
 
“Credo che staranno via almeno qualche altra ora. Non ci saranno problemi.”
 
“Caro, ma sei sicuro? Non voglio creare problemi…”
 
“Non ce ne saranno.” la interruppe con un sorriso.
 
Lei esitò ma alla fine gli sorrise di rimando mentre lui la stringeva nuovamente al suo fianco.
 
“Ti ringrazio moltissimo Sakura, davvero!” mi disse.
 
“Grazie Piccola…” ripeté anche Kaiza.
 
“Vi auguro di passare un buon pomeriggio!” mi limitai a dire, felice che finalmente avessero accettato di trascorrere insieme quel tempo.
 
Mi rivolsero entrambi un piccolo inchino di riconoscenza e poi si avviarono mano nella mano probabilmente in direzione della loro abitazione.
 
Non avrei potuto immaginare una coppia più dolce e così sinceramente innamorata.
Chi lo sa…anche io e Naruto saremmo riusciti un giorno ad essere felici come loro?
 
Questo pensiero mi fece venire in mente che avevo promesso ad una certa persona di tenerla informata sul mutamento dei miei sentimenti anche se con tutto quello che era successo non avevo trovato il tempo di raccontarle tutto.
 
Ora sapevo con chi avrei parlato nelle prossime ore in attesa del rientro del mio compagno di squadra.
 


 
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“Ecco a lei, signore! Buona giornata… e buona fortuna!”
 
Questo udii mentre entravo nel negozio di fiori della famiglia Yamanaka e notai subito Ino inchinarsi, mentre un giovane ninja si avviava verso l’uscita con un imponente mazzo di rose, allegro e con le guance leggermente imporporate di rosso.
 
Gli tenni la porta aperta e lui mi ringrazio per la cortesia. Mentre me la richiudevo alle spalle, Ino trillò con tono sarcastico:
 
“Fronte Spaziosa! Che sorpresa!”
 
“Già…  è stata una decisione improvvisata.” risposi senza comprendere il perché di quel tono.
 
“Comunque sia sono decisamente indignata con te! Sappilo!” dichiarò incrociando le braccia e dandomi le spalle.
 
Ero decisamente basita. Cosa potevo aver fatto per scatenare quella reazione?
 
“E come mai?” le chiesi allora.
 
“Credevo che io e te fossimo amiche…che avessimo raggiunto un certo livello di fiducia…”
 
“Si però…”
 
“...che dopo le nostre ultime chiacchierate, lo avrei saputo per prima…”
 
“Ino taglia corto e dimmi qual è il problema!” ringhiai allora, stizzita da quel comportamento.
 
“COSA ASPETTAVAI A DIRMI CHE AVRESTI PASSATO LA NOTTATA CON NARUTO?!”
 
Dopo aver metabolizzato, compresi fin troppo bene quale fosse il suo problema.
 
“Sei arrabbiata perché non sono stata io a dirtelo, è così quindi?” chiesi sapendo tuttavia la risposta.
 
“Ovvio!”
 
Mi scappò una risatina al pensiero che tutta quella situazione si era innescata per un motivo così futile. Lei però si imbronciò:
 
“Non c’è nulla da ridere!” mi rimproverò offesa.
 
“Invece rido perché ti stai comportando come una bambina! Ricordi quel che ci siamo dette? Quando qualcosa fosse cambiato saresti stata la prima a saperlo. Immagino che sia stato Kaiza a comunicarvi che sarei stata io al suo fianco stanotte…evidentemente si è scordato di dirvi che è stata una decisione presa all’improvviso. Non ho avuto il tempo per cercarti e raccontarti lo stato delle cose ieri ed è questo il motivo per cui ora sono qui.”
 
“Vuoi dire che…? Oh cielo, Sakura io…scusa…”
 
“Avventata che non sei altro…” borbottai.
 
Si sfilò velocemente il grembiule e sorpassò il bancone correndo ad abbracciarmi.
 
“Mi dispiace di aver dubitato…dico sul serio…” ripeté ancora una volta.
 
“Tranquilla.” risposi confortandola.
 
“Siccome sei qui, adesso devi raccontarmi ogni cosa! Il mio turno è terminato e la mamma arriverà da un momento all’altro! Vado a prendere il mio zaino per stasera e torno! Non muoverti di qui, capito? Voglio un resoconto dell’accaduto negli ultimi due giorni!”
 
Non ebbi nemmeno un momento per proferire una sola parola che in un attimo Ino sparì nel retrobottega.
 
Sospirai. Le ore seguenti sarebbero state decisamente molto lunghe.




 
 
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“Sakura ma è…è…meraviglioso!”
 
Questa fu la conclusione di Ino dopo avermi permesso di  farle un discorso riassuntivo dell’accaduto dal momento in cui avevo compreso i miei veri sentimenti verso Naruto. Naturalmente avevo prima dovuto porre un freno al fiume di domande che non smetteva di farmi e per colpa delle quali stavo rischiando seriamente di dare di matto.
 
Sapevo che era curiosa ma se avesse continuato un altro minuto avrei rischiato un mal di testa di dimensioni colossali.
 
Le avevo raccontato praticamente tutto tranne gli argomenti di cui non potevo far parola, cioè l’incubo e la chiacchierata notturna con tutto ciò che questa aveva implicato. Sapevo che se un giorno avesse mai scoperto che l’avevo tenuta all’oscuro di un fatto così rilevante sicuramente non mi avrebbe più parlato per un bel pezzo. Ma pur sapendo che lei non avrebbe proferito parola in merito, avevo assicurato a Naruto che nessuno lo avrebbe saputo e così avrei lasciato che rimanesse.
Non potevo tradire la fiducia che mi aveva concesso. Non volevo farlo.
 
Nonostante per me avessimo ormai chiarito tutto il necessario, eravamo ancora lì. Sedute nella cucina di Naruto e lei non smetteva di farmi altre pignolissime domande. Ero talmente esaurita che gettai uno sguardo fuori dalla finestra. Non c’era più sole ma dense nuvole scure che preannunciavano l’arrivo di un temporale.
 
Non riuscivo a smettere di chiedermi dove potessero trovarsi Naruto e Kurama. Sperai rientrassero davvero al più presto.
 
“Vi siete baciati?”
 
“Ehm…come?” chiesi distrattamente.
 
“V-i s-i-e-t-e b-a-c-i-a-t-i?” scandì poi.
 
Arrossii violentemente e balbettai:
 
“C-certo che no! Come ti è venuto in mente?!”
 
Mi fissò contrariata come se trovasse che un’azione del genere doveva essere già stata sperimentata.
 
“Tu gli piace. Ora a te piace lui. Che altro serviva?”
 
“Cosa hai fatto durante le ultime ore allora? Hai sentito almeno una parola di quello che ho detto?! Mi sono resa conto di questo sentimento da poco più di 24 ore! Non ho nemmeno avuto conferma che lui provi ancora qualcosa per me! Abbiamo avuto giusto il tempo di parlare di questa tensione tra noi in questi giorni e tu mi chiedi se ci siamo baciati?! Cos’hai in testa?!”
 
“Amica mia, non hai bisogno di conferme. Lui è cotto di te da sempre!”
 
“Che mi dici di Hinata? Ti ho raccontato di quanto sembrano essere diventati confidenti tra loro. Potrebbe essersi benissimo stancato di stare ad aspettarmi ed aver deciso di accogliere chi invece lo ha sempre amato sinceramente!” ribattei.
 
“Fronte Spaziosa, le tue sono tutte scuse per nascondere il fatto che non hai il coraggio di farlo!” mi sfidò lei,
 
Ed io risposi.
 
“E che si può dire di te?”
 
“Cosa?” chiese con un velo di preoccupazione.
 
“E’ evidente che tu e Shikamaru vi piacete reciprocamente. Allora perché tu non hai preso l’iniziativa? Non sarà che sei tu quella fifona?”
 
“M-ma non dire sciocchezze! Tra noi la faccenda è completamente diversa!”
 
“Cero, come no…”
 
Lei non ribatté e questo significava che almeno per oggi avremmo dichiarato chiuso l’argomento.
 
Continuammo comunque a chiacchierare lasciando da parte l’argomento “baci” che a quanto pare scatenava in entrambe una violenta reazione di imbarazzo. Entrambe inesperte in merito per questo probabilmente eravamo così terribilmente insicure.
 
Inutile negare che avevo sempre sognato che il mio primo bacio fosse insieme a Sasuke.
Per l’idea che mi ero fatta di lui, lo avevo immaginato lungo e passionale.
Adesso che Naruto era entrato così tanto nel mio cuore però non riuscivo a farmi un’idea di come sarebbe potuto essere e per la prima volta ebbi seri dubbi su come mi sarei dovuta comportare.
 
Perché con Naruto sembrava tutto più difficile?
Perché tutto d’un tatto così tanti dubbi si insinuavano nella mia mente?
Non trovavo una risposta soddisfacente.
 
Improvvisamente un tuono mi ridestò dallo stato di tranche. Anche Ino era stata sorpresa da quel rumore improvviso, perché rivolgeva occhiate preoccupanti verso la finestra.
 
Ci alzammo entrambe e scoprimmo che aveva iniziato a piovere.
 
“Quei due sono ancora fuori…” sussurrò lei.
 
“Speriamo solo che tornino presto…” pregai io.
 
Ma non fu così.
Si fece sera e di loro non avevamo ancora notizie. Iniziavo a temere il peggio.
Contattai anche Kaiza per esprimergli la mia preoccupazione e lui mi assicurò che ci avrebbe raggiunti a breve, una volta terminato di aiutare la moglie in un lavoro di casa.
 
Inizia a girare per la stanza in preda al terrore più puro. Se gli fosse successo qualcosa?
Il solo pensiero mi provocò una fitta di dolore in petto.
No, non poteva succedergli nulla….
 
“Piccola…”
 
La voce di Kaiza nella mia mente mi colse di sorpresa.
 
“Kaiza! Naruto non è ancora tornato ed io non so più che pensare…” confessai.
 
“Ho appena parlato con lui, dovrebbe arrivare tra pochissimo…”
 
Mi accorsi allora che la sua voce sembrava molto affranta.
 
“Kaiza…ma cosa…?”
 
Udimmo un pesante tonfo dietro la porta. Ci bastò uno sguardo prima di precipitarci verso di essa.
 
“Non chiedergli nulla. E' troppo turbato in questo momento.”
 
Era stata ancora la voce del medico a parlare.
 
“Come dici?” chiesi.
 
Ma Ino aveva appena spalancato la porta e quel che vidi mi mozzò il respiro.
 
Naruto era all’ingresso, completamente bagnato dalla testa ai piedi, con la testa china. Nel momento in cui la sollevò riconobbi il suo sguardo. Non poteva essere vero.
 
Avanzò lungo il corridoio mentre Ino cercava di capire cosa fosse successo ma lui la scansò e continuò a camminare, lasciandosi una scia di impronte e d’acqua alle spalle. Mi passò di fianco senza sollevare lo sguardo. Non appena entrò nella sua stanza, lasciò cadere il bastone a terra, si tolse le scarpe e si infilò sotto le coperte stringendosele strettamente addosso. Lo osservammo restare immobile, respirando lentamente.
 
Ino era inespressiva, non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Io invece ero paralizzata. Non appena avevo visto i suoi occhi, un terrore profondo mi aveva colto. Quando lei provò ad avvicinarsi al letto, l’afferrai per il polso facendole cenno di non farlo. Lui mi guardò torva ma non ci riprovò.
 
“Ragazze!”
 
La voce del medico ci era giunta dall’ingresso.
 
Recuperai abbastanza lucidità per riuscire a seguire Ino. Kaiza era poggiato contro la porta, tenendosi una mano sul petto nel tentativo di recuperare fiato. Sembrava essere andato in apnea e per di più anche lui era bagnato fradicio.
 
“Stai bene?” gli domandò Ino.
 
“Lui…è qui?” sussurrò.
 
Annuimmo entrambe.
 
“Bene. Sakura, torna a casa tua. Ino tu invece resta qui all’ingresso finché non ti chiamo io.”
 
Non capivamo.
 
“Perché Kaiza? Cosa gli è successo?” chiese tremendamente in pena.
 
Lui tentò di sorridermi per rincuorarmi.
 
“Nulla che dipenda da te, da tutti voi. In questo momento ha solamente bisogno di starsene un po’ per i fatti suoi. Io cercherò solo di evitare che prenda una polmonite. Immagino si sia rintanato ne letto senza neanche asciugarsi…”
 
“Si. Dicci il perché! Per favore! I suoi occhi erano così vuoti…”
 
Lui socchiuse le palpebre. Poi trasse un profondo respiro.
 
“Kurama ha deciso di andarsene domani.” spiegò “Stavolta per non tornare mai più.”
 
 
 
 
 
 
 
 
Note Finali: Rieccomi ragazzi! Dopo sole due settimane! Sto migliorando no? Ho dimezzato i tempi XD Spero che il nuovo capitoletto vi sia piaciuto. Si, capitoletto anche stavolta, spero mi perdonerete! :( Purtroppo non vi è ancora dato sapere cosa è successo tra Kurama e Naruto ma vi informo che il prossimo capitolo sarà tutto un extra dedicato al nostro amato Kurama che spiegherà cosa ha portato il suo comportamento a mutare così all’improvviso. Comunque sia ribadisco, spero che questa lettura vi sia piaciuta ^^ Che ne pensate di Yukiho? Ve l’ho solo presentata. La conosceremo meglio più avanti ^^ Qualcuno l’altra volta ha frainteso le mie parole quindi vi rassicuro dicendovi che questa storia è lontana dalla conclusione. Mi auguro che non vi dispiaccia! Bhè grazie ancora a tutti coloro che continuano a seguirla ognuno a modo suo! <3 Alla prossima! :D
  
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