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Autore: addict_with_a_pen    17/11/2014    2 recensioni
Patrick deglutì un paio di volte a vuoto prima di alzare lo sguardo verso lo sconosciuto in mutande. Era davvero un bel ragazzo: capelli neri, occhi marroni ma assolutamente stupendi ed il sorriso più bello che avesse mai visto. Gli diede la bottiglietta e stette a fissarlo imbambolato per tutto il tempo in cui bevve. Cosa gli aveva preso?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Patrick Stump, Peter Wentz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena tornato a casa Patrick impazzì letteralmente. Continuava a girare come una mosca impazzita per le varie stanze, seguito da sua madre che chiedeva spiegazioni.
“Mamma oggi pomeriggio viene Pete a sentirmi cantare e deve essere tutto perfetto!” aveva sbottato alla fine.
“Pete?”
“Il mio possibile ragazzo, colui che amo alla follia.” Prima che la donna potesse continuare a parlare e chiedere chiarimenti, Patrick aggiunse:
“Sì, sono totalmente gay. Mi spiace di aver distrutto sogni o aspettative.” Sua madre rimase shockata e non aprì più bocca. Okay, forse non era stato il modo più adatto per dirglielo, ma la verità era quella e l’ avrebbe dovuta accettare prima o poi. Detto questo suonò il campanello, neanche a farlo apposta. Patrick sobbalzò ed il suo cuore cominciò a battere all’ impazzata.
“Primo. Bacio. Con. Pete.” La sua mente era tarata solo su quelle quattro parole. Aprì la porta ed il sorriso di Pete lo travolse come uno tsunami.
“Ciao Pattycake!” Lo abbracciò come solo lui sapeva fare ed entrò in casa.
“Sei in anticipo.” Fu tutto ciò che Patrick riuscì a dire.
“Non avevamo detto tre e mezza?” Gli fece l’ occhiolino ed il suo solito sorriso che doveva sembrare provocante per poi trovarsi faccia a faccia con la madre di Patrick.
“Suppongo che tu sia Pete.” Lui annuì gaio.
“Patrick mi ha parlato di te solo ora... Non sapeva nulla di... voi, e della tua esistenza...” Pete si girò verso Patrick con una finta aria delusa.
“Pattycake non hai nemmeno parlato di me ai tuoi? Sono molto ferito!” Patrick tentò di dire qualcosa fallendo. Forse era meglio stare in silenzio.
“Piacere di conoscerla signora Stump! Volevo solo informarla che le mie intenzioni con suo figlio sono tutt’ altro che cattive, posso giurarglielo.” La donna riuscì solo a stringere la mano di Pete e a sussurrare un “Piacere mio...” che i due ragazzi stavano già sparendo in camera di Patrick per la tanto attesa canzone.
“Che stanza carina che hai! In confronto alla mia sembra un museo, così ordinata e profumata...”
“La tua più che una stanza è un porcile Pete.” Pete scoppiò a ridere.
“Sempre a riempirmi di complimenti tu! Vieni qui...” e si avvicinò a Patrick con il semplice intento di dargli un bacio sulla guancia, ma lui, agitato dall’ avvertimento datogli a scuola, si agitò ancora di più e si allontanò bruscamente arrossendo come oramai faceva troppo spesso. Pete rise ancora più di gusto, intenerito da quella reazione e poi prese Patrick per un braccio e fece congiungere le loro fronti come pochi giorni fa.
“Qui c’ è qualcuno di agitato.... Comunque per adesso proverò ancora a trattenermi. Sarà dopo che avrai cantato che queste” disse passandogli il pollice sulle labbra socchiuse “saranno mie...” Patrick deglutì un paio di volte a vuoto e pregò che Pete si allontanasse il prima possibile. Così fu.
“Che canzone hai scelto? Pete si accomodò su di una sedia posizionata apposta accanto al letto e fissò il ragazzo con speranza e aspettativa.
“L-Life on Mars di David Bowie... l-la conosci?” Era troppo dolce quando balbettava! Quanto avrebbe voluto baciarlo lì e in quel momento...
“Come potrei non conoscerla? L’ adoro.” Patrick sorrise e si sedette sul letto con la chitarra in mano.
“È la mia canzone preferita, spero di essere all’ altezza delle tue aspettative...”
“Non ho dubbi.” E adesso toccava a lui.
Non appena aprì bocca, Pete cadde in una specie di stato di adorazione totale. Era meraviglioso. Non aveva mai sentito nessuno con una voce così bella. Aveva ampliamente superato le sue aspettative e aveva fatto andare il suo cuore in corto circuito. Si dimenticò come si faceva a respirare e a parlare e tutta la sua attenzione ricadde su quelle labbra che aveva sognato ogni singola notte da dopo il loro incontro. Non appena Patrick finì il suo capolavoro si ritrovò le labbra catturate da quelle di Pete. Era successo alla fine. Fu un bacio lungo, lento ed intenso, tanto che si potevano sentire entrambi i loro cuori battere ad un ritmo esagerato. La lingua di Pete si intrufolò nella bocca di Patrick ed andò a cercare la sua, trovandola quasi subito. Patrick stava letteralmente per collassare e la situazione peggiorò quando si ritrovò sdraiato sul letto con disteso addosso Pete che non faceva altro che leccare, mordere e succhiare le sue povere labbra già gonfie. Poteva sentire il cuore di Pete battere contro il suo petto e il suo respiro sul proprio viso. Quando ad entrambi stava cominciando a mancare l’ aria, Pete si staccò, suo malgrado, per poter guardare il suo Patrick da quella nuova prospettiva. Quello che però rimase più sorpreso fu Patrick: finalmente non era l’ unico ad essere rosso in volto, poichè anche le guance di Pete si erano tinte di un color porpora e in più il suo cuore non voleva saperne di calmarsi, battendo perfino ad un ritmo più elevato di quello di Patrick. Non riuscì a trattenersi.
“Ti amo Pete.”
“Non vale volevo essere io il primo a dirlo!” Disse lui con un tono troppo dolce, per poi aggiungere sulle labbra di Patrick:
“Ti amo anch’io Pattycake...” E così finalmente ce l’ aveva fatta ad ottenere il suo bacio, come Patrick ce l’ aveva fatta a non morire di infarto. Strano come in così poco tempo la sua vita fosse cambiata da così a così: prima era un povero ragazzino timido ed introverso oltre ogni immaginazione, con un solo amico e con una vita triste e solitaria, mentre ora era Pattycake, un ragazzo di sedici anni con una band nuova di zecca con cui suonare e cantare e con due nuovi amici e, porca miseria, uno di questi due amici era Pete, il suo Pete, che in quel momento, mentre era tutto concentrato a fargli un succhiotto sul collo e a mettere le mani dappertutto, aveva ben poco di amico e molto più di ragazzo, il suo ragazzo, che amava alla follia. Non sapeva come avesse fatto a trovarlo e come avesse fatto a farlo innamorare di lui, ma non era importante. Lui aveva salvato la sua vita, come Pete aveva salvato la sua e lui sarebbe rimasto per sempre il suo Pattycake, costi quel che costi.
_
Patrick stava per morire d’ agitazione. Dieci minuti  e sarebbero saliti sul palco per il loro primo concerto dopo la pausa. Chi l’ avrebbe mai detto che quei quattro liceali problematici e asociali avrebbero avuto un tale successo? Patrick sorrise ripensando alla prima volta che avevano suonato assieme, quando Pete si era messo a prendere in giro Joe per come si agitava mentre suonava la chitarra e al casino che era saltato fuori per ben due settimane. Proprio mentre queste immagini stavano riafforando nella sua mente, sentì due mani posarsi sui suoi fianchi, il calore di un corpo sulla sua schiena e la pressione di due labbra che conosceva fin troppo bene sul suo collo.
“Agitato?” Patrick annuì.
“Non sono più abituato, cioè, tutti insieme... Non lo trovi strano?” Pete annuì a sua volta per poi girare Patrick dalla sua parte e baciarlo lentamente.
“Solo io so come farti passare l’ agitazione, devi ammetterlo.” Patrick rise sulle sue labbra, non potendo negare che aveva perfettamente ragione. Pete era stato l’ unico in grado di calmarlo e fargli tornare il sorriso. Era così da sempre tra loro, uno c’ era per l’ altro e viceversa. Assieme erano riusciti a risollevarsi e a raggiungere un traguardo inimmaginabile. Certo, non era stato facile, poichè forse Pete tentò il suicidio un’ altra volta e forse Patrick non attraversò un momento molto felice, arrivando a pesare decisamente troppo, ma alla fine ce l’ avevano fatta, ed ora erano due uomini di più di trent’ anni con delle vite perfette e con un seguito immenso di fan. Gli occhi di Patrick divennero lucidi e decise che se non voleva scoppiare a piangere poteva e doveva fare soltanto una cosa: baciare a sua volta il suo Pete. Ringraziò il cielo di avergli regalato un ragazzo, ormai uomo, così meraviglioso senza un motivo apparente. Sorrisero.
“Non puoi sapere quanto ti amo Pattycake...” Sentendo quel soprannome che non veniva utilizzato da così tanti anni, Patrick scoppiò a ridere di gusto, travolto da una tenerezza inspiegabile.
“Sono l’ unico che può saperlo a dire il vero.” Pete annuì rassegnato.
“Tra un minuto sul palco!” urlò qualcuno, facendo venire i brividi ad entrambi. Andy e Joe comparvero dietro di loro.
“Pronti?” Chiese Joe.
“Pronti!” Dissero assieme, e lo erano davvero. Si presero per mano ed andarono sul palco. Erano tornati, ed erano insieme.
Fine...?

_
E siamo finalmente giunti alla fine!! Grazie a chiunque abbia avuto il coraggio di leggere solo il primo capitolo e grazie di cuore a voi che avete seguito tutta questa schifezza <3
Alla prossima :*
 
  
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