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Autore: alisonmalison    18/11/2014    3 recensioni
Adesso che lui e John hanno definito la loro relazione, Sherlock si accorge che suo fratello Mycroft ha un disperato bisogno di un compagno per combattere la propria solitudine. Elabora quindi un piano, coinvolgendo il Detective Ispettore Gregory Lestrade e incaricandolo di trovare il tipo perfetto per suo fratello maggiore.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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•Nota della traduttrice:
Bentrovati al secondo capitolo di questa traduzione, non mi aspettavo che così tanti l'avrebbero seguita e anzi, temevo che nessuno la conoscesse xD Che dire, è una bellissima sorpresa e ringrazio tutti coloro che hanno recensito, letto, inserito nei preferiti e nelle seguite, come sempre nulla sarebbe possibile senza voi lettori c: Sarò breve come al solito, dopo i ringraziamenti di cui sopra vi lascio alla lettura, ci vediamo martedì prossimo~

Capitolo 2: Come trovare il suo tipo
 
Il suo bisogno di un compagno doveva essere di gran lunga molto più grande di quanto Sherlock si sarebbe mai aspettato. Portò la parte bassa del piccolo strumento a corde contro la sua guancia, chiudendo gli occhi immerso nei pensieri. Preferiva scivolare nella musica mentre pensava, dal momento che John cercava di allontanarlo dai cerotti alla nicotina, sostenendo che fossero troppo “malsani”, che era contro il suo buon senso consentire a Sherlock di avvelenare il suo corpo con tali tossine. In altre circostanze Sherlock avrebbe mandato John al diavolo, ma visto che questo avrebbe causato un litigio tra i due si mordeva la lingua e cercava un modo migliore per concentrarsi.
Sherlock passò l’intera notte nell’ossessione per la disperazione di suo fratello. Perchè gli interessava così tanto? Non era nemmeno così affezionato a Mycroft! Perchè passava così tanto tempo a dedicarsi a qualcuno che sminuiva continuamente la sua intelligenza? Si sedette sul divano insieme a John, che stava sonnecchiando accanto a Sherlock, le braccia incrociate sul petto forte, la testa che iniziava a cadere lentamente e gradualmente da un lato. Solitamente si sarebbe accorto della sonnolenza di John e avrebbe portato i loro corpi fino alla camera da letto, ma era così infossato nella propria mente da non aver prestato la minima attenzione a John da quando era arrivato a casa. A disagio, Sherlock si mosse da sotto John, la sua vicinanza rendeva due volte più difficile per il suo cervello il trovare una soluzione logica al problema di suo fratello. Dal momento che Mycroft era troppo imbarazzato per risolvere la propria situazione, Sherlock sapeva che avrebbe dovuto intervenire e risolverla da solo, come se fosse un altro dei suoi casi. Le sue labbra si stesero in un sorriso ambiguo, un caso sull’amore, era diverso. Una sfida, oh, ma l’apprezzava molto. John iniziò a muovere e ad allungare le braccia, sentendo con la mano il posto caldo di Sherlock che si era fatto più freddo, vuoto.
“Sherlock?” chiamò, intontito.
“John, torna a letto.” rispose bruscamente, tornando nei suoi pensieri.
John sfregò la base del naso chiudendo gli occhi e sbadigliando.
“In nome del cielo, a cosa starai mai pensando! Non mi hai detto una maledetta parola da quando sono tornato a casa!”
Le labbra di Sherlock erano appiattite in una linea sottile e dura mentre pensava a come dire gentilmente a John di stare zitto. Era una persona piuttosto emotiva, e anche se Sherlock lo amava immensamente aveva davvero bisogno di starsene tranquillo!
“Affari importanti John, vai a letto e basta.”
Il labbro inferiore di John sovrastò quello superiore mentre lui si stringeva nelle spalle.
“Vago, perchè mai dovrei aspettarmi una risposta elaborata dal grande Sherlock Holmes? Dio non voglia che io possa essere in qualche modo capace di aiutare, o l’Inghilterra crollerebbe!” gridò, dondolando avanti e indietro nel tentativo di alzarsi.
Gli occhi di Sherlock si allargarono per un momento. John. John era la persona più sentimentale e romantica che Sherlock avesse mai conosciuto. Grazie al cielo era finalmente utile!
“Aspetta John, devo chiederti una cosa.” urlò Sherlock, John lo aveva ormai oltrepassato.
“Cosa, Sherlock?” chiese infastidito.
“Hai qualche idea su chi sia il tipo ideale di Mycroft?”
John lo guardò con gli occhi spalancati dalla sorpresa. Strinse l’occhio sinistro per chiuderlo, grattandosi l’angolo dell’orecchio detro.
“Scusa, cosa?”
Sherlock roteò gli occhi.
“Mi hai sentito benissimo, John!” sbottò, perdendo la pazienza. La ripetizione non era una delle attività preferite di Sherlock.
“Come diavolo puoi aspettarti che io sappia cosa piace a tuo fratello! Cristo santo Sherlock, non so nemmeno quale sia il mio tipi e pretendi che sappia quello di Mycroft?” gridò puntando il dito contro la faccia di Sherlock.
Sherlock strinse gli occhi guardando John, evidentemente era stato un errore chiedere il suo aiuto.
“Tu sei il romantico, pensavo sapessi come piazzare un appuntamento di qualche tipo a Mycroft!”
John rise, un sorriso di incredulità si posò sul suo volto.
“Un appuntamento? Vuoi mandare Mycroft ad un appuntamento! Perchè pensi che io avessi indizi su cosa possa piacergli, Sherlock!”
John aveva tutte le ragioni, ci aveva messo tre anni per capire di essere innamorato di Sherlock. Si sedette in silenzio per un attimo, le mani intrecciate sotto al naso mentre pensava. Ci doveva essere un modo per capire il tipo ideale di Mycroft. Aveva bisogno di cercare qualcuno da far lavorare sotto copertura in grado di ottenere la fiducia di Mycroft, e con il quale Mycroft si sarebbe sentito al sicuro nel confidare certe informazioni.
“Lestrade.” disse Sherlock a voce alta.
John lo guardò vagamente frustrato, stanco e confuso, tutto era chiaro sul suo volto.
“Cosa?” sibilò John.
“Gavin Lestrade. Oh, è perfetto.” annunciò Sherlock eccitato, le mani scivolarono via dal suo volto non appena saltò in avanti verso John dalla poltrona.
“Il suo nome è Greg, Sherlock! E cosa ha a che fare con questa faccenda?”
Sherlock guardò John, le sopracciglia aggrottate insieme. Il suo piano era stato chiaramente delineato agli occhi di John, per come era stato detto. John mosse la lingua contro la propria guancia.
“Stai facendo quella faccia verso di me. Non fare quella faccia con me.” grugnì, gli occhi inchiodati in quelli di Sherlock.
“Non sto facendo alcuna faccia, John. E’ la mia fa-”
“Sì, e sta facendo quella cosa!” lo interruppe John.
Sherlock si lasciò sfuggire un pesante sospiro e roteò gli occhi, quanto odiava dover spiegare tutto!
“Oh, non essere stupido John, pensa! Mi serve qualcuno per capire quale sia il tipo ideale di Mycroft. Ovviamente lui non me lo dirà, non vuole nemmeno ammettere il suo bisogno di affetto, non c’è ragione per cui dovrebbe dirmi del suo “tipo”. Non si è mai confidato con te, sapeva che la cosa ti avrebbe entusiasmato e che me l’avresti detto. Ma Gavin... Gary... Lestrade, è una conoscenza comune tra me e Mycroft. Lui invia Lestrade per tenermi d’occhio continuamente, oh, ma che succederebbe se invertissi la situazione e lo facessi lavorare per me?” spiegò Sherlock, gli occhi gli si erano illuminaroni dal momento in cui aveva iniziato ad elaborare il piano.
John rimase lì, in un silenzio incredulo. Scosse la testa e si allontanò.
“Come ti pare, Sherlock. Visto che hai finito, me ne vado a letto.”
Si trascinò per la sua strada fino in fondo al corridoio, sbattendo la porta contro Sherlock.
   
 
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