Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Icanspeakenglish    20/11/2014    0 recensioni
Non avrei mai pensato che saremmo diventati migliori amici dal nostro primo incontro. No, non immaginatevi quelle scene dove mi cadono i fogli, lui li raccoglie, ci guardiamo e , boom, è amore. Dovete immaginarvi qualcosa come lui che mi tampona con la macchina e io che gli do un bel pugno. Beh, in effetti, è andata proprio così.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
STRANGE SENSATIONS
 Aprii lentamente gli occhi e mi guardai intorno. Riconobbi subito la stanza di Harry, con le sue tende bianche e la scrivania malridotta. Mi misi seduta sul letto, osservando quella camera che mi era tanto familiare come la mia. Harry e io ci avevamo passato intere giornate piovose, chiusi dentro, a guardare un film o fare qualsiasi cosa stupida ci venisse in mente.
 Attirata dall’odore di caffè mi alzai e subito la testa cominciò a girare. In quel momento, ricordai quello che era successo la sera prima, le calde mani di Harry su di me, il suo respiro che solleticava il mio orecchio e poi il buoi che mi aveva inghiottita.
Barcollando mi diressi in cucina dove trovai il mio migliore amico intento a girare accuratamente il suo cappuccino.
“Buongiorno” gli dissi, entrando nella stanza.
“Ti è passata la sbronza?” mi chiese con sguardo divertito.
“Sì, e non provare neanche a prendermi per il culo”lo ammonii.
“No babe, neanche per sogno, infondo sei solo caduta a terra come una pera” mi beffeggiò.
“Smettila o ti taglio il tuo amichetto” ribattei acida.
“Non ti converrebbe in caso tu voglia provarlo” rise malizioso.
“Ne farò a meno, grazie” gli dissi.
Presi la mia tazza, la riempii di latte e caffè e mi sedetti di fronte a Harry. Questo stava controllando il cellulare che si era appena illuminato per un messaggio ricevuto.
“Stasera tutti a casa di Will, fa una specie di festicciola, è alle nove” mi informò.
“Ok, mi passi a prendere tu?” gli chiesi con una faccina cucciolosa.
“Ovvio amore, non puoi andare in giro con il buio tutta sola”
“Senti, smettila con questa storia, abbiamo solo due anni di differenza, che per la cronaca non si notano neanche, soprattutto a livello mentale” dissi infastidita.
“Ma come, io sono molto più intelligente di te! E poi è vero che sei ancora piccina” mi derise.
“Brutto schifoso, io non sono piccola” dissi mentre mi alzavo per saltargli addosso e dargli una bella botta.
Lui mi fermò prendendomi per i fianchi, senza fare nessuno sforzo ovviamente, e mi strinse a lui.
“Sei la migliore babe” mi soffiò delicatamente all’orecchio.
“Lo so” risposi.
“Anche tu” aggiunsi subito dopo sotto il suo sguardo severo e allo stesso tempo giocoso.
“Vai a prepararti scema” mi disse dandomi un pacca sul sedere.
“Ehi!” protestai divertita, dirigendomi verso il bagno per lavarmi e vestirmi.
Tornata a casa, salutai mia madre e rimasi a parlare un po’ con lei, poi salii in camera per studiare ma non riuscii a concentrarmi. Mi sembrava tutto strano e diverso, quasi irreale. Non sapevo infatti dare una risposta ai brividi che mi avevano attraversata la notte precedente mentre le mani di Harry mi sfioravano,  alla gelosia che avevo provato vedendolo ballare con un’altra. Quella mattina poi sembrava essere tornato tutto come prima, e inspiegabilmente non capivo se mi piacesse o meno.
Verso le sette, essendomi ormai arresa all’idea dello studio, mi feci una doccia per scacciare quegli insoliti pensieri e mi preparai per la festa. Misi più cura del solito nel truccarmi e asciugarmi i capelli, e impiegai una buona mezz’ora nella scelta del vestito. In fondo, dentro di me, sapevo di stare facendo tutto quello per colpire Harry, ma cercavo in tutti modi non ammetterlo e di pensare soltanto che magari avrei conosciuto qualcuno di divertente.
Puntuale come al solito Harry si presentò sotto casa mia alle nove meno dieci. Indossava dei jeans blu, una camicia bianca e una paio di stivaletti scuri. Sembrava un Dio. Anzi, sembrava quasi un Dio. L’unica nota stonata era quella sigaretta in bocca, che gli conferiva un’aria ancora più sexy, ma che allo stesso tempo io odiavo. Mi diressi impettita verso di lui, gli strappai la sigaretta dalla bocca e la gettai a terra, calpestandola con il tacco.
“Ma sei matta?” mi chiese aprendomi la portiera dell’auto.
“Sai benissimo che detesto vederti fumare” ribattei scontrosa.
“Ok babe, scusa, non ti scaldare  va bene?” mi disse dandomi un tenero bacio sulla guancia.
“Mm,  vedi di risolvere questa questione il prima possibile”
“Sì, sì, la prossima settimana smetto” affermò svogliatamente.
Ovviamente sapevo che non avrebbe smesso, ma ogni volta che lo diceva, io riponevo un po’ della mia fiducia in quella promessa che si rivelava sempre non mantenuta.
Dopo una ventina di minuti arrivammo alla festa che era abbastanza movimentata e raggiungemmo il nostro gruppo di amici, fra i quali c’era anche Will, il proprietario della casa.
Passarono velocemente due ore, fra scherzi e risate, fino a quando John propose il gioco della bottiglia. Fui obbligata a partecipare, pur detestando quel passatempo.
Per grazie divina la bottiglia non puntò verso di me, ma verso il quarto giro si fermò su Harry. Questo, facendola girare, aspettava attento la sua futura “baciatrice”.
Ovviamente su chi volete che puntò?
“Julie, tocca a te” mi annunciarono.
Bene. Sembrava un po’ troppo la scena di uno stupido film per teenagers.
Mi avvicinai lentamente a Harry, fino a che i nostri nasi si sfiorarono. La sua bocca morbida raggiunse la mia, in un bacio casto e semplice. Ci staccammo immediatamente, straniti.
“Vado a prendere una boccata d’aria” dissi leggermente scossa.
Non ero pronta a baciare Harry, neanche per gioco. Le sensazioni che si erano scatenate dentro di me lottavano contro la parte razionale del mio cervello che mi diceva che non era successo nulla.
La fredda notte di febbraio mi colpì e mi tranquillizzò. Alzai gli occhi al cielo, ammirando le stelle.
“Sei più bella di tutte loro messe insieme” mi aveva detto una volta Harry.
Amavo e odiavo quando mi faceva dei complimenti, perché mi sentivo onorata e allo stesso tempo presa in giro, visto che io non ero dello stesso parere.
Dei passi dietro di me mi fecero distaccare dei miei pensieri. Mi voltai.
 Sapevo che sarebbe venuto.
“Che cos’hai piccola?” mi domandò scrutandomi attentamente.
“Nulla, sono solo un po’ stanca” gli risposi, non guardandolo negli occhi, avvertendo comunque la sua presenza incombere su di me.
Alzai lo sguardo e lo vidi a pochi centimetri dal mio viso.
“Non è vero, dimmi cos’hai” soffiò sul mio viso.
“Io…” balbettai goffamente, incapace di mentirgli.
Fu in quel momento che risentii per la seconda volta in quella sera le sue labbra sulle mie. Mi baciò delicatamente e poi sempre più con passione fino a quando il fiato ci mancò.
La sua fronte era poggiata sulla mia, i nostri petti si alzavano e abbassavano velocemente.
Questa volta niente, né l’alcol, né le persone, potevano essere una scusa delle nostre labbra arrossate dai baci appassionati e dei nostri respiri accelerati che si confondevano diventando una cosa sola.
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE
Allora, eccomi qui con un nuovo capitolo finalmente di una lunghezza decente.
Harry e Julie si sono baciati e boh, ditemi cosa ne pensate. Il gioco della bottiglia è estremamente banale, ma io lo trovo intrigante quindi l’ho messo ahahaahah. Vabbè, smetto di delirare, spero che il capitolo vi sia piaciuto e come al solito vi chiedo di farmi sapere la vostra opinione!
Un bacio
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Icanspeakenglish