Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: NicoDiAngelo_    21/11/2014    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima storia su questo fandom quindi...siate buoni!
Come tutti sappiamo, casa Phantomhive è una casa piuttosto tranquilla... Cosa potrebbe succedere se un nuovo personaggio venisse a stravolgere tutto? (la mia allergia alle trame si fa sentire.... ETCHU!)
[probabili spoiler di tutte e tre le serie saranno segnalati all'inizio di ogni capitolo]
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non è possibile!
Cominciò a correre, senza nemmeno sapere dove andare. L'unico suo desderio era allontanarsi da tutti. Gli occhi annebbiati dalle lacrime e il respiro smorzato dai singhiozzi. Non avrebbe mai creduto che i demoni potessero piangere....

L'avevano avvertita, sapeva che sarebbe successo. 
Si erano incontrati.
E ora sapevano.
Tutto.
Anche ciò che era stato loro nascosto.

Dopo una corsa che pave lunga kilometri, si infilò in una stradina secondaria e si accasciò contro il muro. Avrebbe potuto continuare a correre per giorni, ma non ce la fece. Rimase lì, a rivivere la sua infanzia.
La casa, il giardino.
Lo sconosciuto, la falce. 
Il colpo, i ricordi.
Il bianco che diventa rosso...
... che genera il nero.

*                  *                      *
Davanti a loro compave una figura, capelli e abiti rossi, occhi verdi.
Grell Sutcliffe.
- Hei che aveva la ragazzina.....?-
Sebastian gli saltò al collo.
-Se non tenessi a mia sorella più di quanto odi te, ti ucciderei sedutastante... shinigami- spoutò l'ultima parola come un insulto.
-Tua.... LEI?!-
-Si, lei, o forse te ne sei scordato?!-
-io...-
-Oh non importa. Accompagna la signorina Elizabeth alla carrozza, ci rivediamo lì quando l'avrò trovata- 
- Sebastian, vengo con te- disse Ciel, preoccupato dal brusco camiamento di umore del maggiordomo. Il demone annuì.

Partì la ricerca. Dopo quelle che a Ciel sembarono ore, passate a cercare la sua nuova cameriera, esausto, il conte si appoggiò  al muro di una casa. Ad un certo punto un singhiozzare, proveniente dalla stradina vicino a lui, lo fece scattare sull'attenti. 
Ed eccolo lì il demone. Seduta per terra, raggomitolata su se stessa, non sembrava una creatura demoniaca capace di ogni cosa. Sembrava solo una ragazza sola e spaventata.
Che successe nel suo passato di così grave da ridurla alle lacrime per un semplice scontro con uno shinigami? E cosa scatenò la reazione di Sebastian? Erano questi i pensieri del giovane Phantomhive mentre si avvicinava cautamente alla ragazza. 
-Sebastian, l'ho trovata- sussurrò

*******************************************
-Sebastian, l'ho trovata- sussurrò una voce accanto a lei. Non capì chi fu e non le interessava. Dopo pochi secondi sentì le bracca di qualcuno avvolgersi intorno a lei, sollevandola da terra, ma non abbandonò la sua posa nemmeno quando la sua testa si posò delicatamente su qualcosa di duro. Il profumo di suo fratello la avvolse e capì di essere appoggiata sul suo petto. sentì l'aria intorno a sè muoversi e, dopo poco, udì lo scalpitare di un cavallo.
-Sebas-chan l'hai trovata!-
Quella voce! istintivamente si ritrasse accucciandosi ancor più. Si sentì sballottare e capì di essere entrata in una carrozza. Suo fratello non la lasciò andae fnchè non arrivarono nella sua stanza. Lì, delicatamente, fu seduta sul suo letto. Udì un sospiro, dei passi che si allontanavano, una porta che si chiudeva e altri passi in lontananza. 

Rimase lì fino a notte fonda. 
Oramai aveva finito le lacrime ed era rimasta al buio a pensare. Un timido bussare la sorprese.
-Entra, Ciel Phantomhive-

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-Entra, Ciel Phantomhive-

Ciel deglutì e cautamente aprì la porta. dopo essersi abituato al buio scorse una figura seduta sul letto vicino al muro.
-Posso...?-
La figura non si mosse.
Ciel si avvicinò cautamente al letto.  Lilith gli fece segno di sedersi e lui obbedì.
-Cos... Perchè... sei...- il conte non sapeva come esprimersi.
una lieve risata provenne dalla ragazza accanto a lui.
-Perchè sono scappata? Il mio passato è pieno di ombre, non sono sicura che tu voglia conoscerlo-
-Credo di poterle sopportare- disse lui mesto.
All'improvviso si ritrovò seduto su un prato.
-Cos...-
-Si narra che, durante un'eclissi, le alleanze si ribaltino. Un'angelo nasce in una famiglia di demoni, un demone nasce in una casa angelica e un umano interagisce con i vari mondi. Vita, morte, bene e male si invertono e si intrecciano. 
Io nacqui il giorno di un'eclisse.- Intorno a loro il paesaggio cambiò. Ciel vide una famiglia, un padre, una madre e un bambino- Sebastian?!- dai capelli neri, che osservavano attentamente un fagottino. Al suo interno c'era una bambina bionda dagli occhi verde giada che rideva e faceva smorfie.
- I miei genitori morirono quando ero ancora piccola e mio fratello si prese cura di me. Vivevamo in una grande casa, al confine dei vari mondi. Una sola regola doveva essere rispettata sempre: non potevo uscire in giardino se Sebastian non era con me. Rispettai sempre questa regola fino al giorno del mio decimo compleanno.
Sebastian era andato a sbrigare una faccenda e io mi annoiavo. Mi sentivo abbastanza grande da poter stare in giardino per un po' senza che mi succedesse nulla. 
Quanto mi sbagliavo.
Mentre giocavo con la mia bambola preferita, un essere vstito di rosso comparve dal nulla.
"Chi sei?" gli chiesi "non sei umano".
Lui era sconvolto. "come lo sai?" "perchè non lo sono neppure io" dissi spiegando le mie piccole alucce bianche. Lui ancora più spaventato di prima mi colpì con la sua falce. Caddi a terra in preda a un dolore che mi scuoteva dal profondo dell'animo. Gridai a più non posso, spaventata. In quel momento arrivò Sebastian, mi prese dalle braccia e mi portò da un uomo di nome Undertaker. Gli chiese di guarirmi, pianse e supplicò, ma il becchino disse di non poter fare nulla. A un certo punto gli venne un'idea: prese alcuni libri e unguenti. Io nel frattempo persi conoscenza e diventai sempre più fredda di secondo in secondo. Quando aprì gli occhi ero frastornata. Mi trovavo nella mia stanza, ma sembrava estranea ai miei occhi. Il petto mi faceva male e mi girava la testa. Mi guardai allo specchio e vidi ciò che ero diventata: un demone. Indossavo solo una fascia sul petto che però non mi copriva abbastanza e lasciava vedere uno squarcio suturato da poco. Gridai. Sebastian accorse ma non riuscì a nascondere uno sguardo d'orrore davanti a ciò che ero diventata. Decisi di scappare, quella notte stessa. Andai da Undertaker e gli chiesi di cancellare la memoria di Sebastian. Lui però fece un qualcosa di diverso: modificò le memorie di Sebastian e Grell in modo che l'uno non ricordasse chi mi aveva fatto questo e l'altro non ricordasse per niente l'episodio. Mi disse però che sarebbe durato solo finchè non ci saremmo trovati tutti e tre insieme. 
Non vedevo Sebastian da 500 anni prima di arrivare qui-
Ciel vide tutto ciò che gli era stato raccontato, come fosse un film.
-è tardi, devi andare a dormire o Sebastian mi squarterà viva- 
-Solo una cosa, odi ancora Grell?-
-Non l'ho mai odiato, nè colpevolizzato.-
Lilith accompagnò Ciel fino alla sua stanza. Quando stava per andarsene, il bambino chiese:
-Come si chiamava il tuo precedente padrone?-
dopo una pausa Lilith disse
-Si chiamava Adrian-



ANGOLO DELLA PAZZA ISTERICA  DELL'AUTRICE
si lo so, sono in stramega ritardo ma non avevo la voglia di scrivere xD
Comunqueeeeeee, ora sappiamo il perchè della reazione di Lilith, contenti?
Chi sarà mai questo Adrian? io direi che lo conosciamo abbastanza bene.... 
Fatemi sapere se vi piace. A chi recensisce regalo una foto di sebastian...
S: e quando la scatteresti scusa?
I: fammi una bella posa *scatta foto a raffica*

Bacioni e alla prossima,
Lailah
 
  
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