Videogiochi > Mario Bros
Segui la storia  |       
Autore: tilia    22/11/2014    3 recensioni
Se sei un Bowserotto, e non vedi quasi mai tuo padre per tutto l'anno, vorresti passare con lui la notte di Natale...
Ma quando anche in quella festività egli si porta il "lavoro" a casa, un po' ti irriti.
Inoltre, magare, non è l'idea più brillante del mondo tenere prigionieri, a causa di una bufera di neve, Mario e Bowser nello stesso castello.
Il tutto condito con una (povera) principessa Peach, che vorrebbe con ogni probabilità essere altrove, la neve, che scende senza sosta, e perchè no? Un incidente con il dirigibile, e quanta più sfortuna si riesca ad immaginare.
In una situazione del genere è facile che tutto finisca in tragedia, ma è pur sempre la Vigilia di Natale, potrebbe avvenire un miracolo. In questa magica sera la famiglia Koopa si potrebbe ritrovare un po' più unita, un po' più...famiglia.
-
Curiosi?
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bowser, Bowserotti, Ludwig Von Koopa, Peach
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La cena non è ancora finita...purtroppo.



Mario gemette e si portò le mani alle orecchie, conosceva molto bene Morton. Durante i loro scontri non smetteva mai di parlare, neanche quando era sconfitto, anzi, in quei momenti (se possibile) discorreva ancora di più. Minacce, promesse e quant'altro, tutto pur di dare aria a quella maledetta boccaccia che si ritrovava.

Se avesse dovuto scegliere avrebbe sempre combattuto contro Larry, l'unico che aveva un briciolo di buonsenso in quella famiglia di matti, che gli avesse mai dimostrato un po' d'umanità.
Il maggiore dei figli di Bowser lo tentava di far fuori con ogni metodo possibile. Ludwig aveva sempre combattuto sul serio, era sempre il più difficile da battere. Per questo Mario detestava quando arrivava al suo castello.
Per non parlare di Roy, anche lui non scherzava. Aveva rischiato più volte di rimetterci la pelle con quel colosso. Poi venivano Iggy e Lemmy a pari merito con la loro paurosa imprevedibilità e antipatia, soprattutto quest'ultima. Il colmo era stata la volta che Lemmy lo aveva schiacciato e quasi ammazzato con il suo enorme pallone, per non riflettere sull'altro e le sue follie. La regola che non si picchia qualcuno con gli occhiali era una cavolata.
L'unica femmina, invece, non aveva mai la vera intenzione di combatterlo, era più uno stratagemma per attirare i riflettore su di sé. A parte la sua enorme vanità non dava molto fastidio.
Il peggio, però, era quando arrivava da quel mostriciattolo grigio, che continuava a rimbambirlo con le sue chiacchiere. Più di una volta Mario aveva sperato di saltare quel castello con qualche scorciatoia, ma niente! Immancabilmente portavano quasi tutte a lui.
Peach, invece, ascoltava con interesse ciò che Morton esponeva. La sua pazienza era invidiabile. Tutti probabilmente esi aspettavano che Morton parlasse per tutta la serata. In quel momento era molto concentrato ad esporre alla principessa tutti i metodi possibili per cucinare un tacchino.  
Improvvisamente il Bowserotto arrivò ad una conclusione e si fermò fra lo stupore generale.
Iggy saltò in piedi sulla sedia e urlò "E' matematicamente impossibile che Morton abbia smesso di parlare!"
"Miracolo" lo seguì ridacchiando Larry "Fratello, si chiama miracolo"
Ma Iggy, per niente soddisfatto della spiegazione del minore, prese il primo tovagliolo che trovò e si mise a scarabocchiare. Non si sarebbe accontentato della risposta assolutamente illogica ed irrazionale, doveva assolutamente trovare la formula che gli avrebbe permesso di ricreare quel risultato, ne andava della sua salute mentale e quella della sua famiglia. Ora, da dove avesse tirato fuori la penna era un mistero, ma anche seguire i suoi calcoli era un lavoro non da scherzo.

Roy distolse lo sguardo dopo il secondo passaggio, se c'era qualcosa che lo annoiava era proprio la matematica. Detestava il modo in cui tutto filava nella teoria, ma quando la si applicava c'erano sempre mille scuse perché il calcolo non riuscisse. Lo faceva apposta, era quasi del tutto certo che chiunque avesse progettato quell'insulsa materia si era ispirato ad un percorso irto di trappole, peggio del mondo di lava di suo padre.
"Il genio è andato, il chiacchierone ha chiuso la bocca, qualcun altro?" domandò sarcastico guardando il resto dei suoi fratelli. Il massimo sarebbe stato che Lemmy si mettesse a dire frasi razionali.
"Scegli me! Scegli me!" urlò, appunto, il secondogenito, alzando la mano come si fa a scuola. Era evidente che avesse frainteso l'ironia del fratello, sperare nel secondo miracolo in una serata era chiedere troppo.

Peach, tuttavia, notò che Lemmy aveva immediatamente intuito che il fratello minore stava pensando a lui. Nonostante la sua apparente ingenuità e spensieratezza era molto più acuto di quanto dimostrava.
Roy non colse il lampo di furbizia del maggiore e si mise una mano sulla faccia, chiedendosi cosa aveva fatto di male.
Ludwig non aveva ascoltato molto della conversazione, né intendeva farlo. Sapeva solo di avere un terribile mal di testa e, se avesse anche solo tentato di seguire i discorsi senza senso dei suoi fratelli, sarebbe diventato una vera e propria emicrania. Quindi, se ne rimase in silenzio e in disparte sbocconcellando, di tanto in tanto, il polpettone ormai freddo del centro tavola. Aveva come la sensazione che Peach li stesse studiando.
"Serviamo il dolce?" domandò leggermente burbero Bowser per interrompere l'attimo di tranquillità, che si era venuto a creare. Per una volta, con quella proposta, era sicuro che avrebbe avuto Mario dalla sua parte.
"Sì!" esclamò felice il minore dei Bowserotti, per altro, l'unico che rispose, visto che gli altri avevano annuito in un muto assenso. Larry adorava i dolci e quello di Natale era il pezzo forte della serata.  
"Prima facciamo le canzoni di Natale?" urlò entusiasmo Lemmy interrompendo nuovamente il silenzio, solo per alzare un coro di ringhi e maledizioni non troppo celate.
"Lemmy scordatelo, non lo facciamo più da un sacco di tempo" si alzò immediatamente Wendy arrossendo vistosamente.
"Ma non è vero! L'anno scorso abbiamo cantato, non ti ricordi?" domandò ancora, ricevendo per risposta una muta minaccia da parte della sorella e uno scappellotto da un altro non identificato fratello.
"Insomma, io non credo che si una buona idea..." incominciò Bowser leggermente rosso sulle guance. Si vergognava terribilmente per quella stupida tradizione, cantare poi davanti alla sua amata Principessa era davvero il peggio.
"Io trovo, che sia un ottimo antipasto per il dolce fare una sonora risata" lo interruppe Mario, senza celare una certa derisione nella voce. Neanche nelle sue più rosee aspettative avrebbe mai immaginato di veder umiliare il suo più acerrimo nemico in quel modo.
"Vediamo come riderai quando ti butterò nella bufera" minacciò sottovoce il sovrano di rimando, immaginandosi a sua volta l'idraulico morire congelato.
"No, mi sembra una splendida idea cantare" sorrise radiosa Peach. Fin da bambina lo faceva, l'adorava e sperava, inoltre, che così facendo gli animi si sarebbero un po' calmati Non solo fra Mario e Bowser, ma anche fra i Bowserotti, aveva più volte notato un certa tensione durante la serata.
"Ovviamente, Mario, noi ci aggiungeremo a loro"
Tutti si girarono a fissarla, ma nessuno osò ribattere, né lamentarsi. Solo Mario provò leggermente a protestare a mezza voce arrossendo "Cosa?"
"Adesso, vedremo che cosa sai fare Tappo Rosso" ringhiò Bowser prendendosi la sua rivincita e gustandosela. L'idraulico  probabilmente avrebbe ribattuto qualcosa, se non che la Principessa lo guardò con uno sguardo abbastanza significativo da farlo tacere.

Lemmy fu il primo a spostarsi e andare, seguito dal resto del gruppo, in un'altra stanza. Non era molto più piccola della Sala d Pranzo. Il camino scoppiettante era acceso in un angolo, era gigantesco e, infatti, nell'ambiente si sentiva un dolce tepore.

All'estremo opposto, lontano sia dalla finestra, sia dal camino, si trovava un bel pianoforte nero e lucido. Peach sapeva perfettamente che gli strumenti nelle vicinanze di freddo o caldo si scordavano velocemente, quindi non faticò a capire il perché di quella disposizione.
Di fronte al caminetto c'era un gigantesco divano rosso, che s'intonava alle pareti della stanza, persino le decorazioni erano stranamente d'accordo con il resto e non dell'orribile color rosa confetto dell'altra sala.
Ludwig si mise al pianoforte dimostrando un'incredibile compostezza e, quasi, dolcezza nel sfiorarlo.
"Ludwig, dai, suona quella che fa lalala lalala lalalalalaa" propose ancora entusiasta Lemmy, nonostante si fosse già beccato parecchie occhiate di rimprovero da parte dei fratelli minori.
In particolare Roy, che continuava a fissarlo come se  volesse metterlo nel pianoforte e poi farlo suonare a Ludwig.
Il maggiore dei fratelli lo guardò parecchio seccato nel sentire la canzoncina storpiata in quel modo, ma mise comunque una mano sulla tastiera dello strumento e provò le prime sei note.
"Sì, quella!" esclamò felice Lemmy battendo le mani, come un bambino.
"Si chiama Jingle Bells" sospirò Ludwig. Riprovando l'accordatura dello strumento, ma non mise la seconda mano sul pianoforte, non si sarebbe mai abbassato ad accompagnare una simile canzoncina infantile. Inoltre il mal di testa lo stava uccidendo e non era sicuro di riuscire a coordinare perfettamente il tutto.
"Quello che è, inizia e facciamola finita" sbuffò Bowser interrompendo la pignoleria del figlio con un gesto alquanto irritante della mano.
Peach poté giurare di aver visto una scintilla accendersi nello sguardo di Ludwig, ma come apparve quasi immediatamente sparì. Iniziò a suonare, ma la melodia fu quasi subito coperta da una moltitudine di voci, che si potevano definire tutto tranne che intonate.
Erano un ammasso di suoni raschianti e molto bassi, anche se non mancavano gli acuti. Ma se loro erano così, Mario stava concorrendo con Bowser per chi aveva la voce peggiore.
Ciò nonostante quello che veniva fuori era qualcosa di strano e allo stesso tempo divertente sotto certi aspetti. Nonostante tutti tentassero di mantenere lo sguardo accigliato, si vedeva che si stavano rallegrando. La voce di Wendy era molto acuta, quella più grave era di Bowser, ma insieme alle altre venivano smussate in un intrigo di suoni più o meno piacevoli.
Quando la canzone finì Morton urlò "Adesso, tocca a me! Voglio la mia preferita!"
Iggy lo studiò e scarabocchiò qualcosa sul tovagliolo, che ormai era diventato nero d'inchiostro. Non aveva smesso di scribacchiare neanche un secondo, solo ogni tanto alzava la testa e si sistemava gli occhiali sul naso. Aveva cantato a scatti, quando si ricordava di farlo e ogni volta era completamente fuori tempo.
Ludwig schioccò la lingua ancora più infastidito e lo riprese piccato "Si chiama White Christmas, ogni anno te lo dico"
Ciò nonostante riprese a suonare con una mano. La melodia era molto più calma e dolce. Le dita di Ludwig viaggiavano con una strana delicatezza da un tasto e l'altro. Solo allora Peach notò che aveva gli artigli di entrambe le mani accuratamente arrotondati, in modo da aderire bene alla superficie d'avorio e non graffiarla. Aveva una vera passione per la musica.
La voce di Peach si sentiva, era l'unica davvero intonata. Anche se, lei aveva notato qualcun altro che cantava molto bene, nonostante facesse finta di niente. Roy ironicamente, per quanto detestasse risultare bravo in qualcosa di meritevole, aveva un'ottima voce e se ne rendeva conto. Probabilmente, era per questo che detestava quel momento più di chiunque altro, aveva persino le guance di un colore tendente al rosso.  
Peach aveva sentito la voce di tutti tranne quella di Ludwig, che rimaneva muto, mentre suonava. Peach era felice perché l'umore generale era migliorato, persino Mario stava sghignazzando insieme al suo peggior nemico.
Anche la seconda canzone terminò e finalmente nella stanza tornò la quiete, ma non durò molto, perché Lemmy nuovamente aprì la bocca per parlare.
"Taci!" ringhiò Roy minacciandolo con un pugno.
"Ma..."
"Non osare chiedere altro" tuonarono Bowser e  Mario all'unisono.
"Ma...potrebbe fare una canzone solo Mama Peach!"
Tutti rimasero in silenzio ad una tale proposta, in effetti non dispiaceva a nessuno, anzi!
Bowser si girò a guardare la Principessa, aveva un'espressione supplichevole. La voce di Peach era lodata e rinomata dappertutto nel Regno dei Funghi. Sarebbe stato un peccato non avere un'esibizione privata solo per loro.
"Ne sarei felice" sorrise radiosa Peach esibendo un mezzo inchino giocoso. Si girò verso il maggiore dei Bowserotti, che la guardava leggermente incuriosito della novità. Peach con fare confidenziale si avvicinò a lui e gli chiese sottovoce "Che possiamo suonare per farli rimanere a bocca aperta?"
Ludwig rimase un secondo interdetto, sia perché la Principessa si trovava a pochi centimetri da lui, sia perché non era abituato ad un tono così scherzoso. Quasi immediatamente, però, nei suoi occhi si riaccese un luce maliziosa e sorrise a sua volta. Solitamente non amava i giochi, ma quello lo interessava molto. Non aveva mai avuto un partner per un pezzo da suonare, era  curioso di vedere cosa sarebbe uscito. Così finalmente decise di prendere il suo raccoglitore e iniziò a sfogliare le varie canzoni che aveva. Peach improvvisamente lo fermò e ne indicò una, mentre il suo sorriso si allargava ancora di più.
"Ne siete proprio sicura?" domandò Ludwig pensieroso leggendo lo spartito con cura minuziosa.
Peach annuì, quasi saltava dalla gioia. Era evidente che gli piaceva molto quella canzone, anche se non la conosceva. Aveva subito adorato i veloci passaggi tra dolce e veloce del brano, per questo si sentiva quasi sfidata. Cantava da quando era bambina e questa era l'ennesima prova.
Il pianista scrollò le spalle e si mise pronto davanti alla principessa attendendo che iniziasse per accompagnarla. Ludwig sapeva che quel pezzo era un misto fra nostalgia e ironia, non aveva parole, solo vocali trascinate. Questo aumentava il senso di inquietudine che metteva addosso nel sentirla.
La principessa iniziò a cantare. La sua voce era armoniosa, Ludwig non aveva mai sentito un suono più limpido. Il Bowserotto era sicuro che Peach fosse brava, ma non avrebbe mai immaginato arrivasse a tanto.
Non era il solo ad essere stupito. Bowser si era seduto sul divano e ascoltava meravigliato quella creatura così intonata. Mai neanche nei suoi sogni più segreti si sarebbe aspettato che potesse accadere una cosa simile. La sua principessa cantava per lui senza essere costretta, lo faceva di sua spontanea volontà. Era davvero meraviglioso.
I Bowserotti erano rimasti a bocca aperta, non solo per la voce di Peach, ma anche per l'espressione estasiata del padre. Non lo avevano mai visto così felice.
Wendy notò che anche Ludwig pareva contento di accompagnare la principessa. Sul volto del maggiore leggeva una tranquillità che da molto tempo non aveva visto, inoltre il modo in cui suonava rispecchiava perfettamente i suoi sentimenti.
Le dita del Bowserotto viaggiavano sulla tastiera rapide e precise, ma non erano movimenti meccanici o dettati dall'abitudine, era qualcosa di rilassato, che andava a passo con la canzone.
La melodia pur non avendo testo si capiva. Era stata scritta per un eroe incompreso, che ricordava nostalgicamente la propria patria. Aveva dovuto abbandonarla, per salvarla e questo lasciava sottintendere la lieve ironia. Perché pur avendo fatto il bene, l'eroe era confinato lontano e, alla fine senza più nulla fra le mani per cui lottare, aveva comunque perso.
Peach, improvvisamente, ebbe un bruttissimo presentimento. Un'immagine balenò nella sua mente, come una premonizione oscura.

Vide una giovane ragazza bionda, come lei, in fuga da delle fiamme d'inferno.


Spalancò gli occhi stupita e notò di essere ancora al centro del salotto. La sua voce ebbe un attimo d'incertezza, ma la musica del pianoforte aumentò d'intensità nascondendo quel piccolo tremolio. Prese un profondo respiro e riprese a cantare con forza. Cercò lo sguardo del pianista e scoprì che anche lui la stava fissando in una muta domanda di spiegazione per quell'improvviso sbaglio.

Peach sorrise e scosse la testa, concentrandosi sul suono degli accordi nel tentativo di cancellare gli ultimi resti di quell'orribile visione.
Mario dal canto suo non si era accorto di nulla, era seduto sul divano ignaro del fatto di essere proprio a fianco del suo peggior nemico a sospirare di ammirazione. Se l'idraulico ci avesse fatto caso, si sarebbe anche accorto che quella che aveva scambiato per lo schienale era in realtà la coda di Bowser accoccolata dietro di lui.
Iggy scribacchiò ancora qualcosa sul suo tovagliolo e finalmente alzò la testa soddisfatto. Aveva terminato di spiegare scientificamente lo strano fenomeno del fratello zittito, era sicuro che lo avrebbero inserito come eroe nazionale delle Terre Oscure per quella scoperta così utile.
Lo scienziato tornò a concentrare la sua attenzione sulla realtà e scoprì, che non era poi così male sentire il duetto, così si mise ad ascoltare.
Lemmy guardò prima Ludwig e poi Peach. Lui voleva solamente rimanere spensierato, quindi non avvertì nessuno della premonizione che la principessa aveva avuto, né si preoccupò di mettere in guardia il fratello maggiore per ciò che aveva intuito. Voleva solo continuare a non doversi preoccupare di nulla, quale modo migliore se non fingere di essere all'oscuro di tutto? Scosse la testa, sapeva cosa sarebbe accaduto, ma non aveva intenzione di impedirlo.
Il duetto terminò con un ultimo gorgheggio di Peach, che nonostante tutto sorrise felice.
Uno scroscio di applausi invase la sala, persino Roy batteva le mani seppur con riluttanza, guardando altrove.
"Complimenti, mia diletta" si complimentò Bowser avvicinandosi sorridente.
Mario, però, fu più veloce e si portò elegantemente a fianco della principessa baciandole affettuosamente la mano in segno d'ammirazione. Bowser ringhiò infastidito, ma riuscì a trattenersi dal bruciarlo vivo.
Peach sospirò, quei due non sarebbero mai cambiati, ma almeno i loro animi bellicosi si erano calmati abbastanza da non scatenare una rissa in mezzo alla sala.
Il re delle Terre Oscure si voltò verso i suoi figli e sorrise.
I Bowserotti avevano circondato Ludwig in una solida barriera e ridevano. Il maggiore sembrava a suo agio in un simile tumulto, doveva essere abituato ai loro modi d'esprimere affetto rumorosi.
Bowser timidamente si complimentò "Bravo Ludwig"
Nonostante la principessa non trovasse giusto che con un semplice commento si risolvessero i problemi, per quell'occasione lasciò perdere. Ludwig sorrise a sua volta finalmente soddisfatto.
Peach decise che avrebbe parlato con Bowser alla prima occasione le si fosse presentata.

"E adesso il dolce!" esclamò Larry senza stare più fermo dalla gioia. Iniziò a correre verso l'oggetto delle sue brame ignorando completamente i rimproveri del padre, che gli ordinava di fermarsi. Il settimogenito non si fermò finché non arrivò in sala da pranzo, proprio mentre i servitori del castello depositavano la torta gigantesca sopra al tavolo.

Ci vollero gli sforzi congiunti di Morton e Roy, per far si che non le si lanciasse addosso nella foga di mangiarla. Larry aveva un rivolo di bava che gli colava dal mento e saltellava felice, come ogni anno i cuochi si erano superati.  
La torta era a sette piani ognuno dei quali ripieni fino all'orlo di crema, il tutto ricoperto di un strato di pasta di zucchero rossa, tanto per stare in tema con il natale, ma soprattutto compiacere il Re delle Terre Oscure che adorava il rosso.Ogni strato era ad un gusto differente: crema, cioccolato, frutta. Così d'accontentare tutti i numerosi membri della famiglia reale. Era davvero meravigliosa.
A Larry ovviamente piacevano tutti, purché fossero dolci.
Quando finalmente tutti si furono serviti Ludwig fece cenno ai fratelli di lasciarlo. Larry balzò sulla sedia e prese la sua fetta tuffandoci letteralmente la testa dentro sporcandosi la faccia e fin sopra la punta della cresta azzurra.
"Sei davvero disgustoso" commentò Wendy voltandosi dal lato opposto della sala.
C'era chi invece non trovava la cosa così ripugnante, anzi, ci stava addirittura scommettendo sopra. Quel qualcuno non poteva essere altri che Roy.
"Punto una moneta che se ne mangia cinque fette" esclamò divertito.
"Tu spera che non sia così, perché altrimenti starai tu questa notte a suo fianco, quando si sentirà male" ringhiò di rimando Ludwig dall'altro lato della tavolata. Non aveva ancora toccato il dolce. Il maggiore dei Bowserotti non aveva fame, anzi il solo vedere quel cibo lo nauseava, infatti, fece sparire il contenuto del suo piatto mettendo tutto in quello di Morton, che era completamente distratto a parlare con la principessa.
"Suvvia, era solo un'innocua scommessa" rispose con finta innocenza il fratello sorridendo sornione. Faceva finta di non aver visto la manovra del fratello maggiore, ma dentro di lui sapeva che non era un buon segno. Ludwig adorava la crema e il fatto che non la mangiasse, era un chiaro segnale di pericolo.
Il maggiore non lo degnò di uno sguardo e spostò il piatto con la torta lontano da Larry togliendogli dalle mani il coltello con cui stava per prendere un'altra fetta.
"Ma Ludwig..." piagnucolò lui guardandolo con occhi imploranti.
"Scordatelo, mangi il resto domani mattina" ribatté senza ammettere repliche. Sapeva perfettamente, che prima della seguente alba avrebbe dovuto fare la ronda alla cucina per evitare che lui tentasse di mangiarla ancora nel cuore della notte. Infatti, non credette allo sguardo rassegnato di Larry e si concentrò invece nel tentativo di non cedere alla nausea, che ormai lo stava sopraffacendo.
Grazie al cielo quella serata stava giungendo al termine.










_______
Angolo autrice:
Ok, mi scuso in ginocchio per l'imperdonabile ritardo. Effettivamente è più di un mese (O.o) ho superato il mio record.
Dunque le cose da un lato vanno nel verso giusto, da un altro s'ingarbugliano. Per il momento resta tutto sospeso...chissà cosa succederà nel prossimo capitolo.
(Già lo anticipo il titolo sarà: Dubbi).
Scusate ancora per il ritardo, probabilmente ne farò altri, ma voi abbiate tanta, tanta, tanta pazienza.
Grazie per aver letto :)
Alla prossima!

Tilia =|=
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mario Bros / Vai alla pagina dell'autore: tilia