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Autore: MiaBlack    25/11/2014    11 recensioni
Grave mancanza mia, queste storie sono tutte legate alla terza stagione quindi attenzione SPOILER
Ho cambiato il titolo e ora cambio l'introduzione, ho deciso di fare una raccolta di storie brevi, ogni capitolo è una storia a se i personaggi principali sono quelli di Arrow ovviamente:
-Il dolore di un amicizia
-Casetta per gli uccellini
-Terapia d'urto
-Canto di Natale (NUOVA STORIA)
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Sarah Lance
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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La storia è stata elaborata dopo uno scambio di messaggi tra me e Kia_Ska dopo una sua frase l'idea è arrivata come un lampo nella mia mente e come si fa a negare un idea così Olicitosa? Facile non si nega, quindi per riparare i vostri cuori dopo l'ultimo episodio e per rimanere in tema della statua d'oro 24 carati per Dig ecco la nuova storia:

 

Terapia d'urto


 

L'aria che si respirava al covo nell'ultimo periodo era pesante, tutti i frequentatori se ne erano resi conto, Oliver passava le sue giornata distruggendo un manichino dopo l'altro, Roy era quasi spaventato quando il ragazzo gli chiedeva di allenarsi con lui, era una furia scatenata che colpiva senza esitazione, più di una volta era tornato a casa con qualche taglio e con molti lividi, ogni volta che succedeva Oliver si scusava, appariva veramente mortificato per avergli fatto male, ma la sua attenzione non durava più di due minuti, c'era qualcosa che lo distraeva. Oliver però non era l'unico ad essere affetto da quello strano comportamento, anche Felicity negli ultimi giorni aveva manifestato comportamenti anomali, molto simili a quelli di Oliver, certo Felicity non distruggeva mezzo covo e non malmenava Roy, ma anche lei come Oliver era solita perdersi nei suoi pensieri.

 

Quel giorno non era diverso da gli altri: Oliver e Roy avevano appena finito una sessione di allenamento prima che Oliver lasciasse il covo col morale sotto le scarpe.

-Tieni! - Dig scosse la testa passando al ragazzo un asciugamano.

-Dobbiamo fare qualcosa, quello mi ammazza se continuiamo così! - costatò Roy osservando l'asciugamano tingersi di rosso, anche quella mattina Oliver l'aveva ferito, non era stata una cosa volontaria ovviamente, ma era comunque successo.

-E anche Felicity ci farà finire male una di queste sere. - ribatté pensieroso Diggle ricordando come nell'ultima missione Felicity si fosse distratta e resa conto all'ultimo momento di un pericolo, quella volta era andata bene e nessuno si era fatto male, ma non potevano certo rischiare così la loro vita.

-Ma qual'è il loro problema? Perché non possono... lo sai! E basta? - esclamò Roy esasperato.

-Perchè Oliver è un idiota... - commentò rassegnato Diggle, aveva fatto tutto quello che gli era possibile per spingere Oliver da Felicity, ma non c'era stato verso di smuoverlo, era geloso lo aveva ammesso, ma era anche ostinatamente deciso a non poter stare con lei.

-Okay, dobbiamo fare qualcosa noi. - commentò pratico Roy stufo di quella situazione.

-Ho un idea... - il luccichio furbo negli occhi dell ex militare fece sorridere Roy che sorrise pronto a sentire l'idea del compagno. I due confabularono sottovoce, Roy si trovò a ridere e ad annuire.

-Ci ammazzerà, anzi ci ammazzeranno entrambi! Ma mi piace l'idea ci sto.-

-Tu Felicity, io Oliver. - il ragazzo annuì soddisfatto, dopo quella sera o le cose sarebbe andata bene o al prossimo allenamento Oliver gli avrebbe spezzato l'osso del collo.

 

***

 

Quella sera come d'accordo Roy passò a casa di Felicity, non aveva avvertito la ragazza perché non voleva che accampasse qualche scusa per tirarsi indietro, così verso le nove sicuro che fosse rientrata da lavoro andò a casa sua e suonò il campanello, aspettò qualche minuto, mentre dalla casa provenivano rumori di cose che si schiantavano al suolo e la voce della ragazza che malediva l'oggetto caduto, dopo alcuni minuti la porta si aprì e Felicity fece capolino sorpresa di vedere Roy a casa sua.

-Roy? Che ci fai qua? - chiese perplessa, era convinta che il ragazzo non sapesse nemmeno dove lei vivesse, ma gli fece comunque segno di entrare.

-Io e te stasera usciamo! - esclamò deciso entrando in casa, lo sguardo che le rivolgeva era di quelli disarmanti che più volte aveva visto fare a Thea e ora capiva perché la giovane si lasciava convincere, era difficile dirgli di no quando ti guardava in quel modo.

-Roy, grazie ma io...-

-No no, niente grazie ma io... Ho bisogno di uscire e anche tu. Oggi Arrow se ne può andare al diavolo, ci andiamo a fare una bevuta da qualche parte e ci divertiamo. -

L'insistenza di Roy era stata così decisa che alla fine Felicity aveva dovuto accettare l'uscita, con l'aiuto del ragazzo Felicity optò per un look diverso dal suo solito: portava un miniabito rosso e delle scarpe col tacco vertiginoso, ormai era diventata un esperta a camminare su quei mezzi di tortura. Quando Roy la vide uscire dalla camera annuì soddisfatto, il loro piano sarebbe andato a gonfie vele, si alzò e le girò attorno guardandola attentamente.

-Questo via... - esclamò sfilandole l'elastico che teneva i capelli legati, gli occhiali erano stati sostituiti dalle lenti e il viso era leggermente truccato.

-Sei favolosa Felicity, dovresti valorizzarti di più! - Felicity arrossì a quel complimento e si lasciò accompagnare da Roy fuori.

 

***

 

Da tutt'altra parte Diggle si stava preparando per uscire, la moglie la guardava in silenzio mentre teneva in braccio la piccola Sara che tranquilla stava iniziando ad addormentarsi.

-Devo essere gelosa? - chiese la donna osservando il marito, le sorrise attraverso lo specchio.

-No tranquilla, stasera lavoro... - rispose lui sistemando il colletto della camicia nera.

-E da quando ti vesti così per andare a lavoro? - chiese sospettosa.

-Io e Roy siamo in missione: terapia d'urto. - spiegò dando un bacio sulla testa alla figlia. Layla rise.

-Avete deciso di agire con Oliver e Felicity? - chiese lei ridendo.

-Non fatevi ammazzare! - si diedero un bacio, poi Dig uscì pronto per andare al covo, con molta probabilità il ragazzo si trovava la.

Dig entrò nel covo e pensò di essersi sbagliato: le luci erano accese, ma il posto era completamente silenzioso, Oliver doveva essere uscito e non aveva chiuso, scese le scale e sospirò di sollievo: Oliver era li seduto a fissare le sue frecce in uno stato di trans, qualunque cosa stesse pensando lo aveva assorbito completamente.

-Ehy! - esclamò posandogli una mano sulla spalla, il ragazzo si voltò sorpreso, non l'aveva sentito entrare.

-Che accidenti ti prende? - chiese Dig.

-Niente... -

-Certo come no... andiamo hai bisogno di distrarti e guarda caso abbiamo un locale sopra la testa.

-Dig non credo.. - cercò di tirarsi indietro ma Diggle lo afferrò per il braccio e lo trascinò verso il piano superiore.

 

***

 

Nel frattempo Roy e Felicity avevano mangiato un boccone insieme e poi si erano spostati per i vari locali, Roy sapeva che se voleva che il loro piano andasse in porto Felicity doveva avere la parlantina libera, così aveva deciso di portarla prima a bere qualcosa in qualche altro locale e poi di portarla al Verdant come da accordo con Diggle.

Entrati nel grande locale Roy mando un messaggio al compagno per avvertirlo che loro erano arrivati.

-Roy stai cercando di farmi ubriacare? - chiese Felicity sorseggiando il suo quarto bicchiere, non era brava a reggere l'alcool e iniziava a vedere il mondo ondeggiare.

-Non è vero, e poi non ti sto costringendo a bere sei tu che lo stai facendo... - rispose Roy divertito era bello vedere Felicity ridere in quel modo.

Roy non faceva altro che guardare l'orologio quando si avvicinò l'ora concordata fece alzare Felicity con una scusa e insieme si spostarono.

-Roy non capisco che facciamo qua? -

-Non ti preoccupare.... Non odiarmi è per il bene di tutti... - con uno scatto rapido Roy spinse la ragazza dentro una stanza e chiuse la porta a chiava.

Nel frattempo dall'altro lato anche Dig riuscì a spingere un sorpreso Oliver all'interno della stanza per poi chiudere la porta a chiave.
Soddisfatti del loro operato i due si spostarono al bar per brindare il piano concluso con successo.

-Cosa state facendo? - chiese Thea vedendo i due così allegri.

-Abbiamo completato la missione... - rispose Dig sicuro.

-Che missione? Ragazzi siete ubriachi? -

-Terapia d'urto, quei due mi avevano già stancato. - continuò Roy, Thea si guardò attorno, aveva visto suo fratello e Felicity ognuno con uno dei ragazzi seduto davanti a lei.

-Che fine ha fatto mio fratello e Felicity? -

-Chiusi nel magazzino.-

-Voi cosa? Oliver vi ucciderà e anche Felicity.. Oddio che schifo io li dentro ci tengo la roba, se avranno sporcato mando voi due a pulire.- con quelle parole Thea se ne andò borbottando qualcosa sul suo povero magazzino.

 

***

 

Felicity si trovò chiusa al buio in quello spazio non troppo grande, non poteva credere che Roy l'avesse veramente chiusa li dentro.

-Roy se non apri all'istante ti farò pentire di esserti unito a noi! - urlò rabbiosa.

-Felicity? - chiese qualcuno alla sue spalle, la ragazza sentendosi chiamare si voltò spaventata.

-Chi è? - chiese, la voce non era normale, le parole erano leggermente strascicate segno che aveva bevuto un po' troppo, le si avvicinò sfiorandole il braccio. Il tocco gentile ma deciso le diede i brividi, anche se non riusciva a vederlo era impossibile per lei non riconoscere chi era la persona davanti a lei, il profumo familiare le era arrivato al naso facendola sorridere.

-Oliver? - balbettò sorpresa, Roy aveva decretato la sua morte.

-Che ci fai qui? - chiese lui senza staccare la sua mano dal braccio di Felicity.

-Ero uscita con Roy, ma poi mi ha chiusa qui... - cercò di spiegare.

-Sei uscita con Roy? Perchè? - Oliver strinse le labbra arrabbiato, per quale motivo Felicity era uscita a bere con Roy e perché lui l'aveva fatta bere tanto.

-Che vuol dire perché? me lo ha chiesto e io ho accettato! Non ci vedo niente di male... - continuò, anche se lo spavento le aveva fatto passare un po' l'effetto dell'alcool era ancora chiaro che aveva bevuto troppo.

-Sei ubriaca. - esclamò, non voleva arrabbiarsi, ma il pensiero che Felicity fosse uscita con Roy gli stava mandando il sangue al cervello, strinse la presa sul braccio per non farla scappare da lui, cosa che ebbe l'effetto opposto, sentendosi stringere Felicity si tirò indietro cercando di far lasciare la presa a Oliver.

-Felicity... - fece lui cercando di allentare la presa senza che la ragazza si facesse male.

-Che diavolo vuoi? Anche se sono ubriaca non è un tuo problema! - esclamò aveva smesso di farsi indietro ora si era scagliata contro il ragazzo, preso in contropiede Oliver indietreggiò andando a sbattere conto uno scaffale alle sue spalle, l'urto fece cadere alcune scatole dal piano più alto.

-Attenta! - con la sua solita rapidità Oliver afferrò Felicity tirandola a se, le scatole caddero dietro la ragazza mancandola per poco. Felicity aveva il viso premuto contro la maglia di Oliver, il profumo di muschio le arrivò dritto al cervello facendola sorridere, sentiva il calore del suo corpo e il rumore del suo cuore battere contro il suo orecchio.

-Stai bene? - le chiese preoccupato facendola staccare da lui per poterla vedere, in quel posto c'era il buio più assoluto, ma a quella distanza Oliver non aveva nessun problema a vederle il viso e i suoi bellissimi occhi azzurri.

-Si può sapere dove siamo? - chiese lei, sentiva il suo cuore battere all'impazzata e questo non dipendeva solo dal fatto che fosse tra le braccia di Oliver.

-Credo che ci abbiano chiusi nel magazzino, qui Thea ci tiene bicchieri, cannucce questo genere di cose... - rispose lui, continuando a tenerla stretta per la vita.

Il respiro di Felicity si fece piano piano più affannoso.

-Oliver... come ne usciamo? - chiese, sentiva il respiro spezzarsi in gola, quella situazione non ci voleva.

-Se non decidono di aprirci credo che non ne usciamo... - rispose rassegnato.

-Allora abbiamo un problema... - Oliver tornò a guardare Felicity che aveva preso a fare respiri corti e rapidi come se non riuscisse a respirare per bene.

-Felicity? -

-Soffro di claustrofobia... - balbettò cercando di liberarsi dalla presa di Oliver, l'idea della mancanza di ossigeno era accentuato dal fatto che Oliver la stringesse a se in quel modo.

-Felicity calmati, c'è aria, non siamo sigillati dentro,non finirà l'ossigeno. - avrebbe ucciso sia Dig che Roy per averli chiusi li dentro, gli servivano due cavie per esercitarsi nei bersagli in movimento e loro si erano appena offerti volontari.

-Io... credo di non riuscire... -

-Ascolta la mia voce... parla con me... -

-Parlare? Stai scherzando? Sono giorni che non mi rivolgi parola... - rispose lei se solo fosse stata abbastanza lucida e non fosse stata nel mezzo di una crisi lo avrebbe colpito, ma in quel momento era troppo concentrata sul respirare.

-Non è vero... -

-Invece si! Dannazione, dopo che hai fermato Cupido hai preso ancora di più le distanza, come se prima non facesse abbastanza male. - si lamentò lei.

-Vuoi parlare di persone che fanno male alle altre? - chiese ironico Oliver stringendo i denti e cercando di mantenere la calma, Felicity era ubriaca e straparlava.

-Stai dando la colpa a me? - chiese lei spintonandolo via, Oliver non aspettandosi quella mossa si trovò sbilanciato e andò a sbattere di nuovo contro lo scaffale facendo cadere altra roba. Le scatole, anche se leggere caddero addosso a Felicity.

-AHI! - si lamentò.

-Ti sei fatta male? -

-No, sono leggere... -

-Meno male. - borbottò lui.

-Smettila di spingermi! - la brontolò, quel posto era dannatamente stretto e con tutta la roba che era caduta ora c'era ancora meno spazio per muoversi.

-Scusa ma mi fai arrabbiare! Che ho fatto per...-

-Hai baciato Ray.- rispose, Felicity sbarrò gli occhi, lei non lo aveva detto a nessuno, come poteva saperlo.

-Oliver come...-

-Vi ho visti.... - il cervello di Felicity lavorava velocemente per capire a pieno quello che lui le stava dicendo: per poterli vedere lui doveva essere andato in ufficio.

-Perchè sei venuto in ufficio? - balbettò.

-Perchè volevo vedere te, ero geloso l'idea che tu fossi andata a cena con lui mi faceva arrabbiare.-

-Oliver ti ho chiesto se c'erano problemi, hai detto di no! - gli ricordò esasperata.

-Cosa dovevo dirti? Si? E poi? Scusa ma non posso stare con te? Sono stupido, ma io ti voglio felice e se tu sei felice con Ray, va bene... ma almeno dammi il tempo per digerire la cosa...-

-Di tutto quello che hai detto, una cosa l'hai detta giusta: sei stupido! Io non voglio Ray, io voglio te! In che lingua devo dirtelo? Ma tu continui a dire che non puoi stare con me... non posso aspettarti in eterno Oliver. - esclamò lei, come poteva solo pensare che a lei interessasse Ray, era intelligente, simpatico quando voleva, ma decisamente non era lui che amava.

-Io... -

-Tu? - lo incoraggiò lei.

In piedi in quello spazio stretto con Felicity davanti a lui, Oliver stava combattendo contro se stesso, non sapeva cosa fare la parte razionale gli diceva di non fare niente, di lasciare le cose come erano, perché era troppo pericoloso, ma l'altra parte diceva di mandare al diavolo tutto, Felicity non era indifesa come sembrava, era una donna forte e determinata che non avrebbe avuto nessun problema.

-L'ultima volta potevi morire in quel ristorante e sarebbe stato per colpa mia... - chiuse gli occhi, l'idea di perderla perché lui l'aveva invitata a cena fuori lo aveva fatto impazzire, anche a distanza di tempo gli incubi lo tormentavano.

-Oliver non è stata colpa tua e poi so difendermi, ti ricordo che ho atterrato il mio ex da sola? -

-Si, ma questo non vuol dire che io non mi preoccupi per te... -

-Oliver... sii egoista per una volta... pensa solo a te, pensa solo a Oliver Queen... i problemi di Arrow li gestiamo insieme. - quella frase fece saltare tutti i freni di Oliver.

Felicity era appoggiata contro lo scaffale, le mani di Oliver erano su un ripiano ai suoi fianchi, ora che i suoi occhi si erano abituati al buio riusciva a scorgere il ragazzo davanti a lei, vedeva il suo viso combattuto sicuramente dentro di se si stava scatenando una guerra, gli posò le mani sulle sue braccia facendogli sentire la sua presenza. Il tocco risvegliò Oliver gli occhi di lei lo stavano pregando, le ultime remore saltarono e lui si avventò sulle sue labbra, era passato troppo tempo dall'ultima volta che le aveva assaggiate, sentì il sapore di lei esplodergli in bocca e un gemito gli sfuggì dalle labbra, Felicity gli aveva passato le mani attorno al collo tirandolo più vicino a se, mentre Oliver l'aveva afferrata per i fianchi. Quel bacio non aveva niente a che vedere con il bacio che i sue si erano scambiati la prima volta, non era dolce e delicato: c'era passione e urgenza, un bisogno da troppo tempo soppresso.

 

La porta del magazzino si aprì con un piccolo strillo.

-Dannazione! - urlò Thea coprendosi gli occhi con le mani, Dig e Roy si erano nascosti in un angolo del locale chiedendo a lei di liberare i due, non si aspettava però di trovare il fratello intento a baciare con foga la sua ex segretaria.

-Vi dispiace trovarvi una camera? - chiese lei infastidita e divertita allo stesso tempo, Oliver guardò la sorella e poi Felicity che era arrossita.

-Scusa Thea, non è stata un idea nostra...-

-Non mi interessa, ma spero di non trovare sporco a giro altrimenti vieni te a pulire Oliver... - sibilò rivolta al fratello, regalando però un sorriso a Felicity che imbarazzata cercava di risistemare il vestito.

-Non ti preoccupare, solo qualche scatolone rovesciato ci penserà domani Roy. Notte sorellina.- le diede un bacio sulla testa uscì tirandosi dietro Felicity.

-Oliver... - iniziò Felicity ora che erano usciti da quel magazzino le sembrava che la bolla in cui erano stati fino a quel momento fosse scomparsa.

-Mi dispiace, hai ragione tu: sono egoista. Arrow è un problema che affronteremo insieme giorno per giorno. Ora andiamo. - con la mano di lei stretta nella sua Oliver guidò Felicity fuori dal Verdant, per raggiungere un posto dove nessuno li avrebbe potuti interrompere.

 

***

 

Roy e Diggle ancora nel locale guardavano i due uscire mano nella mano.

-Missione compiuta amico! - brindarono alzando i bicchieri, Thea apparve dietro di loro.

-Ehy consulenti matrimoniali, avete un magazzino da sistemare forza! -

 

Fine

 

 

ecco un altra one shot terminata... questa è decisamente diversa dalle altre due, come avete visto non sono tutte tristi e malinconiche come le prime (per fortuna).

Avete voluto quella Olicity e vi ho accontentato... prima o poi metterà la nuova raccolta ç_ç povera la nuova raccolta viene snobbata... xD

un bacione e mi raccomando recensite (anche qui che lo dico a fare?! )

   
 
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