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Autore: BecauseOfMusic_    25/11/2014    1 recensioni
Elisa ha fatto domanda per un corso trimestrale di canto in una rinomata scuola americana durante l'estate, aspetta la telefonata che le confermi che è stata accettata, invece viene contatta dal manager di un famosissimo gruppo musicale, che le propone un lavoro da corista per il tour estivo.
Quando arriva in america con il suo ragazzo tutto sembra perfetto, fino all'incontro con le star, con Joe Jonas in particolare...
Può bastare un'estate per farle cambiare idea sull'amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SALVE GENTE!! Lo so che sono imperdonabile perchè non ho pubblicato settimana scorsa ma il capitolo non era pronto, e non volevo scriverlo in fretta per farlo male.
Non aggiungo niente e ci rivediamo a fine capitolo, come sempre ricordo che le recensioni sono gradite, anche quelle negative sono beneaccette.
Buona lettura muchachos!! :*
BecauseOfMusic_

Joe se la cavò egregiamente sul palco: sapevo che le sue paure erano assurde, e cominciavo a pentirmi di averlo baciato, mi tornavano in mente le parole di Sophia: “se ti ha messo il suo cuore tra le mani non giocarci.”
Ero stata una stupida, ingiusta con lui che mi aveva detto apertamente di amarmi.
Dopo il solito ringraziamento al termine del concerto lo vidi venire verso di me: guadagnai rapidamente la porta, decisa a evitarlo fino a che non avessi avuto le idee più chiare sul da farsi.
Sophia mi chiamò diverse volte, mentre erano tutti fuori a festeggiare, mentre io mi ero chiusa nella camera d’albergo:
-Sicura che non vuoi venire qui? E’ davvero un bel posto, Elisa, ti piacerebbe.-
Le dissi che ero stanca. Non ci credeva, lo intuivo dal suo tono di voce, ma non insistette.
Anche Paul continuava a tempestarmi di chiamate e messaggi, ma seguitavo ignorandolo.
 
Il giorno successivo Joe venne a bussare alla mia porta.
Gli aprii mentre il telefono squillava incessantemente, abbandonato nella borsa.
-Cos’è successo ieri sera? Sei scappata via…-
-Onestamente non sapevo cosa fare, io…-
Mi interruppe: -Ti prego non farlo, Elisa, non tirarti indietro adesso.-
Cercai di sostenere il suo sguardo, ma non ne ero in grado:
-Non mi sto tirando indietro, solo che mi sento male per quello che è successo ieri: non avrei dovuto baciarti.-
-E’ stato così brutto?- mi domandò stupito. Percepivo una nota di disperazione nella sua voce.
-No: ma onestamente ho paura.-
-Paura di cosa? Di quello che tu ed io potremmo essere se tu la smettessi di giocare con me?- era esasperato, ma quello che disse mi fece male.
-Io non sto giocando! Me lo hai chiesto tu di essere sicura!-
Mentre discutevamo il telefono non aveva smesso neppure un istante di squillare, così lui lo ripescò dalla borsa dicendomi:
-Vuoi rispondere, una buona volta?-
Poi vide il nome sul display e la sua espressione mutò.
-Lo senti ancora?-
-No. Assolutamente no, è stato lui a chiamarmi ieri pomeriggio.-
-Perché non me lo hai detto? Cosa vuole ancora da te?- vedevo che si sforzava di restare calmo.
-Ho pensato che non fosse importante, insomma, gli ho già detto chiaramente che non voglio rivederlo più…credevo avesse capito…- risposi.
-E’ questo che vuole? Vederti ancora?Dopo tutto quello che ti ha fatto?-
Mi sedetti sul letto:
-Si.-
Si sedette accanto a me, e mentre spegneva il telefono mi disse:
-Non andare. Lo so che ci stai pensando: ti conosco abbastanza da sapere che lo perdonerai per quello che ti ha fatto, ma ti prego: non andare da lui, mai più.-
Si voltò a guardarmi, troppo vicino perché riuscissi a fermarlo se avesse deciso di colmare la piccola distanza tra noi, forse non lo volevo nemmeno:
-Mai più.- promisi.
 
Qualche ora più tardi un impiegato dell’hotel chiamò in camera avvisandomi che avevo una visita.
La band era andata a fare un servizio fotografico, quindi non poteva trattarsi di Joe o dei suoi fratelli, nemmeno di Sophia perché sapeva quale fosse la mia stanza; continuando a fare ipotesi su chi potesse essere mi diressi nella hall.
Ad aspettarmi, seduta su un divanetto rosso c’era una ragazza bionda: indossava un vestito estivo molto leggero e largo, dai colori pastello, che faceva risaltare la sua carnagione abbronzata. Quando mi vide arrivare si alzò in piedi ed io rimasi di sasso: non l’avevo riconosciuta da lontano, ma era indubbiamente Anne, e sotto il vestito si intravedeva benissimo la forma di un pancione.
-Cosa….tu…perché sei qui?- dissi tentando di resistere alla tentazione di fuggire via.
-So che non mi conosci, ma ho bisogno di aiuto, e tu sei l’unica in grado di darmi una mano.- rispose sbrigativa –possiamo parlare in un posto tranquillo?-
-C’è un caffè dietro l’angolo…- balbettai.
-Andrà benissimo.-
Pochi minuti dopo eravamo sedute ad un tavolino: lei sorseggiava un milkshake mentre io guardavo a terra sperando che fosse un incubo.
-Joe lo sa che sei…-
-Incinta? Si, gliel’ho detto la sera in cui poi ha deciso di lasciarmi. Eravamo al ristorante ed è scappato via.-
Mi tornò alla mente la sua faccia scura al locale: si era isolato in un angolo a parlare con Sophia.
<< lei lo sapeva! >> compresi << lo sapeva e non me lo ha detto! >>
Mi sentii tradita da quella che consideravo ormai un’amica fidata e anche da Joe: come poteva aver abbandonato una donna che sapeva aspettare un figlio suo?
-So che Joe mi ha lasciato a causa tua. A te darà ascolto: voglio che mio figlio cresca con suo padre.-
-Non posso parlare con lui di questo, Anne, non me ne ha mai fatto cenno.- balbettai.
Mi afferrò una mano e cominciò a implorarmi:
-Lui darà ascolto solo a te, lo so. Ho visto come ti guardava quel giorno sulla spiaggia, esattamente come guardava me all’inizio della nostra storia.-
Qualcuno aveva afferrato il mio cuore e lo aveva stretto in una morsa gelida; non volevo rovinare il futuro di quel piccolo esserino che ancora non era venuto al mondo.
-Non posso prometterti niente, ma ci proverò, se può servire a qualcosa.-
Mi sorrise: -Ti ringrazio. Sapevo che non mi avresti abbandonato come ha fatto lui.-
Mi alzai e feci per andarmene, ma mi fermò:
-Ci rivediamo qui tra due giorni?-
Annuii, con il cuore che sprofondava.
 
Rientrata in albergo corsi in camera e mi infilai sotto il getto d’acqua calda della doccia, sperando di schiarirmi un po’ le idee; in un certo senso riuscivo a capire che Joe non me ne avesse parlato, in fondo non stavamo certo insieme, non era obbligato a dirmelo, ma Sophia, che mi aveva fatto sentire male nei confronti di Joe, che mi aveva detto di non giocare con i suoi sentimenti…
Lei sapeva che Joe aspettava un bambino da un’altra e non me ne aveva mai parlato!
Finita la doccia mi cambiai e mi truccai: avevo bisogno di pensare ad altro, uscire e svagarmi un po’, da sola o in compagnia non faceva differenza.
Mentre aspettavo davanti all’ascensore fui raggiunta da Sophia:
-Ehi, ti ho chiamato tutto il giorno! Si può sapere dove sei sparita?-
-Ho il cellulare spento.- replicai gelida.
<< se non volevi farle capire che c’era qualcosa che non andava ci sei proprio riuscita, complimenti! >> mi dissi.
Mi guardò preoccupata e si avvicinò:
-Che succede?-
In quell’istante si aprirono le porte dell’ascensore e ne emerse Joe.
-Bene, oggi è la giornata delle coincidenze allora!- esclamai  in italiano.
Sia lui che Sophia avevano una faccia alquanto perplessa, ma prima che potessero anche solo provare a calmarmi li afferrai entrambi per un braccio e li trascinai nella mia camera.
-Ma cosa succede?- chiese Joe, una volta che mi fui chiusa la porta alle spalle.
-Oggi ho visto Anne e….-
-Sicura che fosse lei? Ci sono tante ragazze bionde che le somigliano.- mi interruppe Sophia.
-Si. Era lei.- risposi acida- Ci siamo sedute al tavolino di un bar a chiacchierare: indossava un vestito molto carino, dalla forma molto interessante: riusciva a nascondere benissimo la gravidanza!- il tono della mia voce era salito di un quasi un ottava ad ogni parola.
Nessuno dei due osava più guardarmi.
-Elisa io…- cominciò Joe.
-Ti prego non dire niente, è molto meglio se taci. Dopo tutto quello che mi è successo quest’estate con Paul, l’ultima cosa di cui avevo bisogno erano altre bugie. Posso capire perché tu non me lo abbia detto, in fondo non sono affari miei, ma la tua intenzione era davvero quella di cominciare qualcosa di nuovo con me? Chi mi garantisce che non fosse per dimenticare lei e la gravidanza?- lo interruppi.
-Non ti farei mai una cosa del genere.- rispose.
La mia attenzione si spostò su Sophia:
-Tu invece sei un’ipocrita fatta e finita: mi hai detto che non dovevo giocare con i sentimenti di Joe, mi hai fatto sentire una merda ogni volta che l’ho baciato! Tu conoscevi un segreto che avrebbe potuto aiutarmi a scegliere tra restare e andarmene ma hai preferito rimanere in silenzio e guardarmi stare male: che schifo di amica sei?-
Stava per rispondere quando Joe si alzò in piedi e le chiese di lasciarci soli.
-Non te ne ha parlato solo perché gliel’ho chiesto io. Voleva che te lo dicessi fin dalla sera in cui lo avevo saputo da Anne; le avevo già confidato quello che provavo per te: mi ha quasi convinto, ma poi ho visto Kevin abbracciarti e ho pensato a come sarebbe stato se te lo avessi raccontato: ti saresti allontanata per permettermi di fare il papà. Non volevo che quel bambino si mettesse tra noi.-
-Non so se c’è più un noi Joe. Ho bisogno di capire cosa voglio fare: ho visto cosa succede alle relazioni finite per via di una terza persona; nel tuo quadretto familiare l’intrusa sono io.-
Si avviò alla porta, e con la mano sulla maniglia mi disse:
-Prenditi tutto il tempo che ti serve. Ad ogni modo mi sembra di avertelo già detto: non ho intenzione di lasciarti andare tanto facilmente. Non voglio rimpiangere di non aver tentato tutto per tenerti con me.-
Se lo avessi sentito dire quelle parole poche ore prima gli avrei detto che non c’era nessun’altro al mondo con cui volevo stare, sarei rimasta con lui in America; invece lasciai che uscisse dalla stanza, poi mi accasciai sul letto e osservai il soffitto in silenzio fino a quando fui troppo stanca per tenere gli occhi aperti.



* rieccoci! Ho preso i vostri cuoricini gentili che palpitavano già di contentezza per la coppia JoexElisa e li ho frantumati in mille pezzettini piccoli piccoli?
muahahah bene, volevo fare proprio quello!! A settimana prossima :* 
  
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